Mamma guarda, ho un Amyko (in)visibile

Amyko

La funzione di un amico è di non avere una funzione (Detlef Cordes).
La funzione di un Amyko indossato da un bambino, è di far stare tranquilla la sua mamma. Anche una sera in cui decide di uscire e lasciare il bambino con la babysitter, per esempio.
Come vi accennavo qui, nella pagina Facebook del blog, ho conosciuto questo prodotto/progetto/startup tramite YourBrand.Camp dove, insieme ad altri blogger (e non), stiamo conversando sull’utilità e l’impiego di questo portable device dal nome così carino (Amyko), nella vita di tutti i giorni.
Io ho avuto la possibilità di testarlo sia su di me che sui bambini anche se in questo momento è ancora un prototipo.
Ma di cosa sto parlando?

Cos’è Amyko e a cosa serve?

Amyko è un braccialetto pratico e simpatico, quello che vedete in foto. Può essere indossato da grandi e piccoli e si adatta alla misura del polso in un minuto togliendo qualche tessera.
Si tratta di un nuovo modo di usare la tecnologia indossabile per portare sempre con te le informazioni sulla tua salute e farle visualizzare direttamente sul display del cellulare di un eventuale soccorritore o familiare.
È anche un dispositivo che, in caso di bisogno, può essere usato per chiedere aiuto. Come? Semplicemente avvicinandolo allo smartphone.

Come funziona Amyko?

Amyko, nel corpo centrale, contiene un tag NFC (near field comunication), un piccolo dispositivo senza batteria che non emette onde, che consente ad uno smartphone o tablet dotato di lettore NFC di accedere in due secondi, in caso di necessità, ad un database in cloud con tutte le informazioni memorizzate in precedenza. La tecnologia usata è collaudata e usata da anni su bancomat e skypass.
In questo tag, tramite l’app scaricata sullo smartphone, puoi memorizzare due tipi di informazioni:
– quelle pubbliche (visibili da chiunque possieda smartphone con lettore NFC, senza alcuna app installata) e che, in definitiva sono, anagrafica, numeri di emergenza, e un testo libero in cui l’utente può scrivere ciò che ritiene più opportuno per la propria sicurezza;
– quelle private (dati sensibili che devono sottostare alla legge sul trattamento privacy) come intolleranze, medical report, allergie etc… questi dati possono essere visibili solo alle persone fidate che decidi di abilitare (per esempio la maestra di tuo figlio o un tuo parente).

Amyko

Le informazioni possono essere caricate su Amyko sia via mobile (tramite l’app, appunto) che via desktop.

Come ho già detto, Amyko non ha batterie, è wave free oltre che waterproof.
E se ci si trova in un’area in cui non c’è rete o connessione dati oppure il soccorritore non ha uno smartphone con NFC, la soluzione esiste ed è semplicissima: sul retro del braccialetto è presente un numero verde e un codice inciso. Basterà chiamare quel numero verde, dare il codice e il servizio di Direct Call permetterà di essere collegati telefonicamente al numero di telefono inserito nel database, ad esempio quello di un familiare o del proprio medico.

Amyko

Le funzioni opzionali più utili sono:
– il Medical Reminder che ricorda all’utente la somministrazione di un farmaco o un controllo medico e contemporaneamente, se impostato, invia anche una notifica ad un parente: pensate ai bambini in gita o a scuola. Potete impostare la notifica alla maestra e controllare che il bambino prenda il farmaco;
– il Self Help: nel caso in cui non vi siano soccorritori nelle vicinanze, puoi avvicinare lo smartphone al tuo braccialetto, un familiare verrà avvistato dell’emergenza via sms e gli verrà inviata la tua posizione con una mappa dettagliata di Google Maps.

Quanti e quali usi immagino per Amyko

Sarà deformazione mammesca ma prima di vederlo come un dispositivo adatto agli anziani che vivono da soli, lo vedo principalmente come un aiuto per le mamme. Pensate a chi ha un bambino celiaco o con importanti intolleranze o allergie alimentari, alle mamme di bambini che assumono spesso farmaci e devono lasciarli con la tata o la babysitter, o anche solo in spiaggia affinché il bambino possa ritrovare subito i genitori in caso si perda.
Ma è adatto anche a chi fa un lavoro in solitaria ma che può metterlo a contatto con dei rischi, a chi fa spesso sport all’aperto e ama esplorare posti nuovi e sconosciuti, a chi viaggia spesso da solo.
Tipo, io che sono una persona ottimista ma tendente al catastrofismo cosmico, ogni volta che viaggio da sola (e viaggio da sola il 90% delle volte) immagino che mi possa accadere la qualunque, che possa stare male e nessuno saprà delle mie allergie e così morirò piena di bolle e puntini pruriginosi divorata dai cani alsaziani. Ecco, insomma, per dirne una.

Il mio personale parere

Innanzitutto, nella pratica, questo dispositivo indossabile è un oggetto che utilizza la tecnologia moderna ma che non ha il limite che presentano la maggior parte dei device di oggi: la durata della batteria.

Un dubbio che mi è venuto, pur essendo consapevole che siamo in fase di prototipo, è: ma come si fa, nel momento del bisogno, a spiegare al soccorritore a cosa serve il braccialetto che abbiamo al polso?
Gli ingegneri mi hanno risposto che verranno create delle cover specifiche per far capire che Amyko è un dispositivo di sicurezza e sarà l’utente poi, a decidere se usare quella fashion o quella “medica”.
In ogni caso, ogni confezione di Amyko contiene una card che l’utente potrà tenere nel portafoglio e su questa card viene spiegato che indossa un dispositivo di sicurezza e le istruzioni per usarlo.

Amyko

Amyko

Ovviamente però, essendo un prodotto nuovo sarà necessario un po’ di tempo perché tutti sappiano di poter guardare il polso in caso di emergenza ma penso anche che, sarà di interesse dei produttori di Amyko, informare tutto il personale medico sanitario sul territorio nazionale e di fare una campagna di comunicazione forte e precisa.
Io, l’ho usato per me e da qualche giorno l’ho dato a Francesco che, avendo cominciato il campo scuola estivo, passa alcune giornate fuori da casa. Gli educatori non hanno avuto grosse difficoltà a capire come farlo funzionare: gli ho spiegato come si attiva, li ho autorizzati ad accedere anche ai dati sensibili e potranno sfruttare la possibilità della Direct Call in caso di emergenza. E io sono molto più tranquilla.

In ultimo due cose importanti:

1. Amyko è una start up che è il frutto del coraggio e della voglia di innovare di Filippo Scorza, ingegnere biomedico e industrial designer, e Riccardo Zanini, imprenditore seriale appassionato di progetti in grado di migliorare la qualità della vita. Insieme hanno fondato WECARE s.r.l. e hanno creato Amyko. Se pensate che il progetto meriti di essere sostenuto e portato avanti perché ognuno possa avere un Amyko che gli salvi la vita al polso, potete partecipare alla campagna di crowdfunding su Indiegogo.

2. Se avete dei dubbi e volete testare il braccialetto per poi poter raccontare la vostra esperienza all’azienda, potete ancora richiedere il vostro Amyko qui.

Questo post nasce da una vera conversazione e collaborazione con Amyko su own your conversation
Categories: Tech
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