I pinguini di Madagascar: il film

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Il sabato, per noi, è quel giorno in cui si poltrisce sul divano, si mangiano cibi di fortuna (che di solito corrispondono a pizza e pop corn), e si fanno le maratone di dvd. Scegliamo film sempre di genere diverso e non solo di animazione ma oggi parleremo proprio di uno di questi ultimi: I pinguini di Madagascar, da pochi giorni disponibile anche in dvd. Infatti è uno di quei film che non abbiamo fatto in tempo a vedere al cinema e, siccome mi è dispiaciuto abbastanza, lo scorso week end ho deciso di dedicargli una serata per riparare.

I pinguini di Madagascar: le mie impressioni

L’inizio del film è un biglietto da visita ben studiato. Si parte con una scena molto spiritosa che vuole rovesciare i cliché dei documentari sui pinguini. “Ci siamo chiesti: ‘Cosa accadrebbe se prendessimo i nostri pinguini e li collocassimo proprio in una di quelle situazioni da documentario? Cosa farebbero in quell’ambiente stereotipato?'”, ha detto Eric Darnell, co-regista insieme a Simon J. Smith. Ebbene a Skipper & Co. non va affatto di esser semplice materiale di interesse per documentaristi. Loro vogliono l’avventura.
Infatti fin dalle loro origini sulle nevi, i quattro piccoli pinguini hanno ben chiaro di voler essere speciali, molto più di “carini e coccolosi”.
Nel film i Pinguini, per sventarne i piani criminali e recuperare Soldato che è stato rapito per errore, sono costretti ad allearsi con un team organizzato e ipertecnologico – il Vento del Nord – che ha come leader un husky tronfio e pieno di sé, che li considera con disprezzo e vuole arrogarsi tutti i meriti della missione, salvo poi alla fine… cambiare idea.
La trama è poco innovativa ma la mancanza di suspance in alcuni casi tranquillizza e diverte i bambini senza elettrizzarli. Per tutto il film, infatti, non mancano simpatiche buffonate e momenti veramente divertenti.

Il ritmo è demenziale, le battute sono immediate e le gag visive sono così ispirate che è impossibile non farsi coinvolgere dall’energia contagiosa e dal buonumore. Anche se si è over 10.

Un messaggio importante: “vai oltre la prima impressione”

“Carini e coccolosi”, “carini e coccolosi”… è un tormentone. Sembra che i pinguini siano solo questo e non possano, in alcun modo, essere associati ad altri aggettivi anche e perfino per il grosso orso bianco della Vento del Nord, forzuto e pericoloso, che però si scioglie in continui vezzeggiativi e coccole quando ha a che fare con i pinguini.
Ma quello che preme ai nostri “carini e coccolosi animaletti, è proprio dimostrare che la prima impressione non è sempre corretta o che, comunque, non è sufficiente per catalogare qualcuno. La loro missione è infatti dimostrare di essere animali autonomi, tutt’altro che indifesi, avventurieri. E tra tutti sarà Soldato a dimostrarlo.
Amicizia, lealtà ma soprattutto mai giudicare dalle apparenze. Questi i messaggi trasmessi.
Se ci fate caso, poi, una lettura sottotraccia viene consolidata all’inizio del film dalla nascita di uno dei quattro: è un uovo, nasce e viene adottato, felicemente, da una simpaticissima famiglia gay.

Voto? 8 su 10.
Mi è piaciuto molto ma, quello che conta di più, è che è piaciuto moltissimo ai piccoli. Se vi va, quindi, prendetelo come consiglio per il cinema (dal divano) in famiglia del prossimo week end. E non fatevi mancare i pop corn preparati al microonde (qui trovate la ricetta).

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