Di programmi, week end e feste di compleanno

Ti raccontano che quando diventi genitore puoi continuare a fare tutto quello che facevi prima. Basta solo un po’ di organizzazione.
Fare liste, organizzare valigie come se doveste stare fuori due mesi quando invece sono due giorni, anteporre “e se?” a ogni attività cerebrale e pensiero di senso compiuto, comprare una succursale della farmacia sotto casa ma in versione da viaggio, ridimensionare le tue abitudini da viaggio e, soprattutto, essere aperti ad accogliere l’imprevisto.
Quindi succede che ti fidi e progetti un week end fuori da mesi.

week endPensi: «appena la temperatura sale sopra i 20 gradi sarà il momento di partire per un week end rilassante».
Programmi di partire per Pasqua.
Succede che non puoi, stai male. Pensi di partire lo stesso ma anziché essere una due giorni rilassante per tutti, dovrebbero star lì a trascinare un mezzo di locomozione per bacilli e uno spaventa turisti con attestato di merito. No buono. Ma capita.
Sarà per il 25 aprile.
Certo, se non fosse che quei bacilli han deciso di prendere la residenza nella gola di Swami e regalarle una tracheite che quando parla sembra la nipote di Amanda Lear.
Vabbè, che vuoi che sia. Passerà.
Sì, in effetti per passare è passata, ma da un figlio all’altro facendoti saltare anche i progetti del 1° maggio nonché gli ultimi fasci di nervi rimasti distesi.
Poi arriva il compleanno di un’amica. Una che crede che non ti presenterai mai con un boa di piume a giugno. E allora unisci l’utile all’utilissimo e prenoti un week end nella stessa città dell’amica di poca fede.
Insomma, abbiamo già dato abbondantemente no? Cos’altro può succedere?
Niente a parte che quella che ti sembrava sudamina in verità è scarlattina. E si presenta con il preavviso di un boeing 747 che si schianta al suolo, il giorno prima del saggio di fine anno che tua figlia attende da settimane.
Porconare non basta. Ma è sempre una buona idea antistress. Funziona a scaricare la voglia di schiaffeggiarti con un pesce palla mentre sbatti la testa contro il muro.
Poi rinsavisci. Ti fermi, respiri, alzi la testa, il mento, pancia in dentro, tette in fuori e indice alzato: «noi partiremo, anche se questo significherà dover dedicare un trolley ai puntini di Swami. La sfiga, invece, la gettiamo dal finestrino del treno».
Ce la possiamo fare.
Forse.

Categories: My life
Tags: MALANNI, VACANZE
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Commenti

  1. Flavia TTV
    Flavia TTV 29 Maggio, 2014, 17:56

    io prima di sentirlo da te non sapevo neanche cosa fosse, la sudamina.

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  2. Benedetta
    Benedetta 29 Maggio, 2014, 13:00

    Forza, in bocca al lupo 🙂

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