A occhi chiusi

occhi-chiusi
 “Il ginecologo dice che sarebbe meglio fare un cesareo. È molto più sicuro e meno traumatico per me e per il piccolo S.”
“Ma se sei solo di 20 settimane e stai benissimo! Come mai avete parlato del parto? Mica si programma, avviene e basta!”
“Ma no. Bisogna muoversi per tempo sennò poi non sai cosa fare!”
“Tu non devi fare nulla. Partorire è un istinto, ce l’hai già in testa il libretto d’istruzioni. Ma perché non vuoi conoscere la mia ostetrica? È un mito. Sa tutto, è una naturopata e poi è pro parto naturale. Ti spiegherebbe tutto anche sul parto in casa!”
“Parto in casa? Ma che sei matta? Mica siamo nel Medioevo!”
Questa la conversazione avuta qualche giorno fa con una mia amica panza-dotata.
Ho dovuto impormi di tenere la bocca chiusa e non inveire contro una ragazza che baratta la propria capacità di scelta (inconsapevole perché non si è informata ma ha preso per oro colato le affermazioni del ginecologo volpone) con l’illusione di un parto semplice. Senza conoscere le conseguenze reali e potenziali della propria decisione. Avrei volentieri preso la macchina per andare a bucare tutte e 4 le ruote del ginecologo premio Nobel per l’intermediazione.
Lui, il luminare, senza argomentare né prospettare cosa accade in un caso o nell’altro, l’ha convinta che un Taglio Cesareo è “più sicuro”. Ma sicuro rispetto a cosa?
Ora, io non sono una talebana del parto naturale a tutti i costi. Evviva il Cesareo salvavita ma maledetto rigonfiamento del portafogli che apporta.
Però perché non vengono spiegati tutti i rischi che comporta un Cesareo con annesse % di mortalità che derivano proprio da tali rischi presi sottogamba? E poi perché i ginecologi che consigliano il Cesareo come “migliore” sono sempre uomini? Cosa ne sanno? Hanno provato cosa significa far passare un cocomero da un buco grande quanto un limone e pensano che un intervento di chirurgia addominale sia più semplice? È solo una questione di proporzioni o, più semplicemente, di soldi e tempo?
Io non condanno il Taglio Cesareo, ma condanno, anche pesantemente, chi lo sceglie basandosi su illazioni e non su informazioni medico-scientifiche obiettive!
La mancata scelta consapevole può sfociare in un’enormità di fastidi psicologici, nonché fisici, che ti rimangono appiccicati addosso come la chewingum sui capelli. La depressione è assicurata!
L’apice dell’assurdità viene raggiunto quando si tocca l’argomento parto in casa.
È ancora radicata la convinzione che partorire in casa sia un rito che viene avvicinato alla stregoneria praticata nelle capanne dei villaggi del terzo mondo. Questo solo per ignoranza sull’argomento.
Si pensa che partorire in casa non sia “sicuro”.
La gravidanza è una fase fisiologica della vita della donna. Così come lo è il ciclo. Per le mestruazioni, spero non chiamiate il 118 ogni mese. Se la gravidanza non ha avuto alcun problema né avvisaglie di parto difficile, probabilmente tutto il decorso sarà naturale. In base a tempi e metodologie fisiologiche. Un parto naturale è l’epilogo di una gravidanza normale. Ciò avviene, di solito, se si viene seguiti da un’ostetrica che cura appunto la fisiologia, al ginecologo ci si rivolge per la patologia. Non ci si può aspettare un parto non medicalizzato, da un ginecologo. È antitetico!
Io la prima volta sono stata stupida, inesperta e passiva. Ho riposto male la fiducia e mi son ritrovata un taglio in panza. Poi la seconda volta ho lottato anche per un HBAC (home birth after cesarean) ma non ho trovato personale, di zona, che mi assistesse. Ho trovato due ostetriche angeliche che avrebbero fatto 600 km per assistermi, solo fuori tempo massimo. E così la medicalizzazione mi ha toccata un po’ ma ho saputo tener testa e godermi il mio parto.
Ora una cosa è certa, se dovessi avere un altro figlio, o se tornassi indietro nel tempo – più probabilmente la seconda ipotesi – farei un HBAC unassisted in casa. Penserete che sono pazza, ma non lo sono. Giuro.
Questo post è uno sfogo! Non ha la solita verve degli altri, ma quando faccio certe conversazioni dominate da mancanza di informazione, mi accendo come una miccia di una mina.
Se qualcuno volesse informarsi sul parto naturale, su cosa si può evitare, sui rischi eventuali del cesareo e anche sui benefici del parto naturale (e in casa), può leggere:

– Partorire senza Paura e Parto in casa di E. Malvagna
– Abbracciamolo subito di Michel Odent
– Arte di partorire di Frederick Leboyer
-La gioia del parto di Ina May Gaskin
-Apprendere la maternita’ di Verena Schmid

Credo che l’unico modo per scegliere consapevolmente come trattare il nostro corpo sia informarsi. Fatelo e poi decidete cosa è meglio per voi. Senza farlo a occhi chiusi.

Categories: Maternità, My life
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Commenti

  1. Anonymous
    Anonymous 2 Novembre, 2010, 10:37

    Anche io ho fatto l’esperienza del parto in casa.
    La mia era stata una gravidanza normalissima fino alla fine.
    Poi dopo il parto ho avuto una grave complicanza: L’eclampsia post parto.Mi hanno ripresa per i capelli all’ospedale dove mi hanno trasferito d’urgenza.
    Ringrazio il cielo di non aver avuto la crisi eclamptica nel momento esatto del parto altrimenti ora non stringerei la mia bambina tra le braccia …
    E’ vero, per il parto in casa la gravidanza deve essere fisiologica … ma chi lo stabilisce se è fisiologica? Di certo l’ostetrica non sempre è in grado.
    Ciò che mi è successo si poteva prevedere ma la mia ostetrica (tanto decantata e famosa nonchè costosa!) non ci è riuscita (o non ha voluto) ed ora eccomi quì con tutti i miei problemi: depressione, crisi coniugale (mio marito era contrario al parto in casa per paura delle complicazioni), reni e fegato sballati …
    Altro che enpowerment della donna … io ho messo in pericolo la vita mia e della mia bambina e ho perso totalmente la fiducia in me stessa!
    Se stai pensando al parto in casa auguro il meglio a te e a tuo figlio ma, ti prego, riflettici bene…

    (F. da Roma)

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  2. CloseTheDoor
    CloseTheDoor 26 Luglio, 2010, 12:07

    Pamen

    sulla % abnorme di cesarei mi pare che siamo tutte d’accordo: c’è un business di soldi e di comodità. Ma a mio avviso il problema è capire DOVE c’e’ il business e la RISPOSTA al business.

    C’e’ chi come la Malvagna si sceglie un’ostetrica e tenta l’avventura del parto in casa, pronta a volare in ospedale alla prima ombra di complicazione. E chi, magari primipara, opta per una clinica privata che pubblicizza il “parto dolce e naturale”.

    Ora, chi ci è passata sa che il parto naturale, spesso e volentieri, non ha proprio niente di dolce, anche se non si tratta di un parto indotto puo’ capitare di avere doglie che durano 3 minuti (sempre dal blog di Calendamaia). Queste strutture piccole magari con meno di 500 parti l’anno sono pericolosissime, perche’ non hanno un presidio di neonatologia 24h su 24, e vanno giù di cesarei per pararsi il sedere, scusate il francese – anche se ogni tanto ci scappa l’incidente pure lì (vi ricorderete quella povera ragazza morta durante il cesareo) perche’ non hanno nemmeno un presidio di rianimazione. E di sicuro questi punti nascita che si fanno un vanto del parto non medicalizzato pubblicizzano la % di bimbi cerebrolesi che escono dalle loro strutture.

    Stesso problema per il parto in casa: ora lo scelgono pochissime donne avvedute che abitano a 100 mt dall’ospedale oppure possono usare l’elicottero (tipo la Malvagna coi benefici da giornalista). Ma se i numeri diventassero importanti, torneremmo nel giro di poco alle percentuali di morti perinatali di prima degli anni 1950, come spiega il sito ciaolapo.it.

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  3. PAMEN
    PAMEN 24 Luglio, 2010, 23:44

    Close the Door…
    in “Partorire senza paura” (Malvagna) la proposta non è affatto a senso unico (HB), e la medicalizzazione non viene rifiutata tout court, ma solo nei suoi estremi, quelli che portano il QUARANTA PER CENTO (record mondiale!) DELLE DONNE ITALIANE a partorire con un TC, contro un 15% max. considerato accettabile dall’OMS.

    Di questi molti sono evitabili o vengono proposti e accettati con leggerezza. Di questo si parla anche nel post di Bismama.

    Tutte ‘ste attricette e ministre sanissime che si prenotano il TC come fosse la ceretta mi fanno incazzare: lo sanno che sono provati tutti i rischi del TC, e sono innegabilmente, statisticamente molto peggiori di qualsiasi parto vaginale, più o meno naturale?

    Leggetevi i parti raccolti da Calendamaia: molti sono racconti dell’orrore, sia TC sia vaginali che di “naturale” non hanno niente, con episiotomie squartanti, ani devastati, e non sempre per salvare la vita del bambino, a volte per facilitare il compito del ginecologo…

    Non sai quante donne conosco che hanno fatto dei TC elettivi per “macrosomia fetale” (3,4 kg), o per “sproporzione feto-pelvica” (3,2 kg), o per l’età della mamma (40anni), senza nemmeno tentare o aspettare un travaglio. Figli strappati dalle madri
    alla 38a settimana, magari 1 mese prima del termine naturale, contro ogni evidenza scientifica di beneficio, ma con grande comodità dell’operatore e sicurezza medico-legale.

    Eh sì, perché un parto naturale finito male può essere un bel casino, mentre un TC con il suo bel consenso informato firmato para il culo più facilmente…

    E quante induzioni sono una forzatura e culminano in strazi e violenze?

    Perché non ci può essere il supporto medico CON maggiore rispetto della mamma?
    Perché non si può garantire ad ogni mamma di partorire in modo sia sicuro sia rispettoso dei suoi desideri e bisogni?

    PS
    Io ho avuto un TC traumatizzante da cui è nato un figlio tranquillissimo, e un sospiratissimo VBAC con musica new age e lume di candela da cui è nata una figlia esagitata e rompiballe :-).
    Condivido la tua idea, ci sono molti miti sulla nascita.
    Che non è un rito di iniziazione, ma un momento straordinario e unico per le donne: altrimenti non staremmo qui a scaldarci tanto, noi che abbiamo già partorito, in un modo o nell’altro…

    Ad ogni modo, mi è molto piaciuto, negli interventi di Flavia e di Bismama il RISPETTO che traspare per le opinioni diverse dalle proprie.
    Non è questione di pruderie, o di parolacce, Laura. Sarebbe bello se imparassimo tutti a far rispettare e non imporre le nostre idee, a partire dal rispettare quelle degli altri, pur diverse dalle nostre.

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  4. gekina73
    gekina73 24 Luglio, 2010, 21:41

    @ close
    che dire? Grazie, di cuore, di tutto cuore. Perchè hai colto lo spirito che anima la nostra battaglia (chiamiamola così).
    Sottoscrivo ogni singola riga della tua profonda riflessione.
    Aggiungo solo che le paure di Diesis hanno un’origine precisa. Con un nome e cognome e numero di pagina.

    Frederick Leboyer
    “L’arte di partorire”
    Edizioni RED! 2008
    pagine 52-53

    Lettera di G., Grecia
    “Caro dottor Leboyer,
    le invio le fotografie delle mie due bambine venute al mondo in modo differente. Giudichi lei la differenza.”

    Segue dissertazione di Leboyer sulla differenza delle due bambine.

    la prima nera di capelli, naso schiacciato, da piccola una rompi da grande lo stesso, ombrosa, ansiosa….

    Laseconda bionda, viso angelico, solare, sempre allegra.

    La prima è nata con parto indotto, altamente medicalizzato (non un tc).

    La seconda nata da parto naturale, doglie spontanee, mamma che respira correttamente….

    L’arte di partorie è una miniera di retorica e giudizi senza nessun fondamento se non quello del pregiudizio.

    Un libro che per me offende la dignità e l’intelligenza femminile. Ma è il mio parere….

    Per chiudere, grazie close e grazie bismama. <3

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  5. CloseTheDoor
    CloseTheDoor 24 Luglio, 2010, 08:28

    IMHO le pubblicazioni Malvagna-style, Odent ecc. sono pericolosissime per due aspetti.

    Primo: fanno scambiare l’effetto con la causa: le donne non sanno più a che cosa andrebbero incontro senza un cesareo, non si sentono più salvate, ma derubate. Complici anche alcune ostetriche (cito il commento qui sopra, davvero una cosa indecente) e una cultura generale che ti fa sentire come il 18enne che ha evitato furbescamente il servizio militare.

    Malvagna & co. ci illudono che siccome possiamo rimanere incinte, siamo delle dee della fertilità che possono fare tutto da sole. Mentre è la medicalizzazione che ha ormai reso statisticamente la norma partorire un figlio vivo e sano, quando fino agli anni 1950 questo non era affatto la regola (fonte: ciaolapo.it) e guarda caso, questa statistica coincide con la diffusione dei parti in ospedale. Adesso grazie alle leggi che hanno reso la clandestinità reato, le profughe clandestine magari scappate su un barcone incinte di 8 mesi, che partoriscono qui, partoriranno “in autonomia”. Lontano dagli ospedali. Come predica la Malvagna. Sarei proprio curiosa di conoscere con quali esiti. Chiaro che siamo passati da un estremo all’altro, i ginecologi ci parlano troppo poco – vuoi per non agitarci vuoi perché la partoriente, come un qualsiasi paziente, a un certo punto “sparisce” come persona e diventa un corpo da operare. Ma Malvagna & co. rispondono a questo con una ambizione politica : tornare al parto in casa, facendoci pagare privatamente OLTRE a tutte le tasse che già paghiamo per il SSN. Becche e bastonate, senza saperlo.

    Secondo: la retorica sul parto naturale, oltre ad approfondire la sensazione di inadeguatezza di una cesarizzata, ha delle ricadute inimmaginabili sui FIGLI. Nel forum ALF mi ha colpito in particolare la testimonianza di una certa Diesis, che spiega come la sua figlia maggiore, nata col cesareo, sia strana, fragile, indifesa, mentre il piccolo nato con VBAC e’ forte e sereno. Lei da’ la colpa di tutto a quelle poche ore in cui la bimba è stata senza sua madre. Non è più logico pensare che questa bimba abbia semplicemente risentito di tutta l’ansia e la frustrazione della madre, mentre il bimbo abbia respirato la soddisfazione e l’orgoglio? E quanto invece questa bimba avrà la vita segnata DA SUA MADRE che nella sua testa la vedrà sempre come un poco ‘handicappata’?

    Concludo ringraziando pubblicamente Paola-Gekina, che ho rimproverato io stessa diverse volte per i suoi toni bruschi e poco ortodossi 😉 da pasionaria.

    Perché si sta facendo un QLO così per documentarsi e lottare per la salute di tutte noi, e per instillare un minimo dubbio sul fatto che partorire “in autonomia” non sia soltanto il nostro bisogno di essere rispettate, ma anche il frutto di un retaggio culturale per cui il parto viene “venduto” come un rito di iniziazione, senza il quale non ci sentiamo “veremamme”. E questo atteggiamento va tutto svantaggio del bambino, che leghiamo nell’ovetto in auto, ma siamo pronte a mettere in pericolo nel momento piu’ difficile e pericoloso: la sua nascita.

    Sono stata troppo lunga Bismama, me ne scuso. Grazie per l’ospitalità.

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  6. CloseTheDoor
    CloseTheDoor 24 Luglio, 2010, 08:26

    Ciao Bismama 🙂

    Credo di capire bene cosa intendi parlando di sofferenza mentale, ho vissuto una cosa analoga con il mio tc. Il battito di mia figlia era andato giù per qualche minuto e la ginecologa di turno, dopo avermi visitata, mi ha detto che il travaglio era solo ai prodromi e non avrei partorito nemmeno con l’induzione. Mi sono sentita come se mi avessero messo le mani addosso, non accettavo l’idea di qualcuno che si mettesse in mezzo fra me e mia figlia, perché in quel momento non c’era l’urgenza, il battito di mia figlia era tornato normale e non erano ancora passate le ore previste dal protocollo prima dell’induzione.

    E’ stato leggendo varie storie di parti che ho ricostruito a che cosa sarei andata incontro: mia figlia si era aggrovigliata col cordone ombelicale che si era andato a piazzare tra la sua fronte e il canale del parto. In un travaglio lungo la cosa si sarebbe conclusa con un’urgenza… o con l’emergenza, anossia, e chissà cos’altro. Sto parlando di un ospedale pubblico senza intramoenia, quindi nelle tasche della ginecologa non può esserci entrato niente, e guarda caso, le percentuali di cesarei in questo ospedale sono circa del 20%…. Niente a che vedere con le percentuali di una clinica privata. Quindi andiamoci piano con la polemica, e guardiamo più da vicino.

    Forte di questa riflessione, avrei voglia di far leggere questa testimonianza a Monica, la prima commentatrice che parla sempre di un ospedale pubblico: http://forum.alfemminile.com/forum/f116/__f4391_p3_f116-Cesareo-per-scelta.html#27024 Santa cagarella del ginecologo di turno, Monica. Si è assunto la responsabilità del tuo cruccio post-cesareo, ma non di un’eventuale esperienza devastante. Sono pronta a scommettere che anche il primario, se avesse dovuto decidere lui sul serio, cioè *figurare in cartella come il responsabile del tuo parto*, NON ti avrebbe dato l’ok.

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  7. bismama 2.0
    bismama 2.0 23 Luglio, 2010, 11:06

    @Calendamaia: benvenuta ^_^! trovo che la tua idea sia davero utile. Personalmente quando ero in attesa leggevo qui e là racconti di parto. Li trovavo utili per capire come muovermi in territorio sconosciuto.
    La mia esperienza non può terrificare perchè in realtà il mio, non è stato un dolore fisico ma una sofferenza mentale…è difficile da spiegare. E’ stato legato al fatto di non essere informata e soprattutto al fatto che non sia stata io a scegliere ma che mi sia stata imposta una scelta non argomentata. Questo il nodo…! Ecco perchè dico che, indipendentemente da cesareo o parto naturale, credo che alla base ci debba essere una scelta consapevole, per poter affrontare al meglio il post parto.

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  8. Calendamaia
    Calendamaia 22 Luglio, 2010, 22:55

    Avevo scritto una risposta chilometrica… che non è passata e l’ho persa… buààà !

    Ok vado al sodo:

    allora Bismama, vorrei chiedere a te e a tutte le tue lettrici (alcune lo hanno già fatto) se ti andrebbe di raccontare la tua esperienza di parto , che potrei riportare in un blog che ho aperto

    ilmioparto.blogspot.com

    Mi spiego: io mi sono sentita sollevata a raccontare la mia esperienza non del tutto positiva, tante amiche e conoscenti invece erano così felici che desideravano condividere l’esperienza, e poi ho capito che chi ha avuto brutte esperienze tace per paura di spaventare le altre.

    Allora ho pensato ad uno spazio neutro che potesse servire a tutte.

    E’ uno spazio aperto a tutti i racconti di parto, rigorosamente anonimi (persone e luoghi), solo i pensieri e le esperienze. Non ho ammesso i commenti perché l’ho pensato come una specie di “messaggio nella bottiglia”. Ti linko qui la presentazione

    http://ilmioparto.blogspot.com/2010/03/il-mio-parto.html.

    Ci sono diversi tag: parto spontaneo, indotto, cesareo, in acqua, a casa, epidurale ecc. e tag su come la mamma ha vissuto il suo parto, se tutto bene, e’ stata seguita … “bello”, se per qualche motivo era troppo stanca dolorante ecc. non se l’è goduta “bello ma”, se invece e’ stato tutto troppo difficile e si ha voglia di sfogarsi per poi dimenticare “da dimenticare” appunto.

    L’idea ti pare utile, o assurda? Ho ricevuto sia critiche che apprezzamenti che mi hanno fatto cambiare alcune cose nel blog, per cui dimmi sinceramente 🙂

    Calendamaia, mamma di Miriam (7 mesi)

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  9. Calendamaia
    Calendamaia 22 Luglio, 2010, 22:40

    Ciao Bismama, ti ho pedinata dal blog nonsolomamma e da quello sull’epidurale.

    Anch’io sono una delusa dal proprio tc d’urgenza, e ho avuto modo di parlare con una neonatologa che mi ha descritto a grandi linee i ‘contro’ del cesareo fatto senza travaglio. D’altra parte, ho dei parenti e amici epilettici perche’ le loro mamme sono state lasciate travagliare ad oltranza in quanto il cesareo per alcuni e’ IL MALE. E sinceramente, ripenso con tristezza alle urla terrificanti che ho sentito dalla sala parto mentre ero in travaglio. Quella donna era entrata in sala parto sul letto, non in piedi, gia’ si lamentava molto. Dopo 6 o 7 ore buone che ero in sala travaglio, la porta insonorizzata della sala parto si e’ aperta e mi e’ sembrato di essere finita in un film di guerra. Per circa un’ora e’ stato un urlo orribile, straziante, ininterrotto. Sembrava ci fossero i torturatori di Pinochet. Per la mia pace mentale ho bisogno di pensare che l’abbiano riempita di morfina, o simili.
    Per fortuna il reparto era pieno di ostetriche rispettose e attente, che hanno ammesso con noi che quella donna aveva avuto “tanto male” (con i loro parametri, è tutto dire).

    In seguito, accanto ad alcune fortunate e felici con parti di 3-4 ore, le ragazze che erano con me e che hanno partorito con travagli lunghi e faticosi mi hanno detto di essersi sentite traumatizzate, in pericolo, in gabbia. Insomma, tanti vissuti diversi, e oggi credo che il mio personale cruccio per il tc non sia proprio nulla rispetto ad alcuni vissuti, il che mi e’ confermato da un articolo scientifico che invece di spiegare “come le donne vivono il parto”, va a verificarlo, domandandolo alle dirette interessate
    siba2.unile.it/ese/issues/6/573/PsychVIIIn12p79.pdf

    Ed e’ per questo che sostengo con convinzione che il cesareo facile non puo’ e non deve essere la soluzione, ma secondo me non è giusto sentirci sminuite perché non abbiamo “finito il lavoro da sole”, e soprattutto abbiamo non solo il diritto, ma il DOVERE di PRETENDERE che siano GARANTITE cure antalgiche su richiesta che riducano il dolore del parto all’umanamente sopportabile. Perche’ non e’ tollerabile che quelle urla vengano considerate “normali” o “sane” o “fisiologiche”! Se ci sono donne che trovano il loro parto “doloroso ma bello”, ce ne sono altre che rimangono segnate per la vita, ed è incivile che a queste venga negata una possibilità di scelta.

    Scusate la lunghezza.

    Per chi lo desiderasse, sul parto ho aperto un blog in cui sto raccogliendo tutte le esperienze possibili, in forma rigorosamente anonima e senza commenti : http://ilmioparto.blogspot.com/

    Se ne avete voglia, sarei felicissima di raccogliere le vostre testimonianze 🙂

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  10. Anonymous
    Anonymous 20 Luglio, 2010, 20:19

    …mi sembra più puerile (ancora adolescenti…)far sembrare di gridare allo scandalo per un epiteto! poi ho riletto tutta la discussione sembra dai vostri commenti che abbiate letto un turpiloquio da bordello quando c’é solo qualche frase detta in modo un pò appassionato! e che siamo in chiesa? viene proprio il sospetto che si insista su questa cosa solo per screditare gli altri..
    non capisco perché si insinua che si dicono parolacce x una questione di darsi un tono (a parte che ripeto..tutte ste parolacce..boh…)io se in contesti come questi uso un certo termine non lo faccio certo per quel motivo, non capisco con che diritto si giunga a questa conclusione, magari uso un termine per il semplice motivo che é di uso comune e perché do per scontato che mi trovo al cospetto di persone adulte che (a meno che la cosa non sia diretta direttamente a loro e così non é) non si fanno tutti questi problemi….
    laura.

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  11. bismama 2.0
    bismama 2.0 20 Luglio, 2010, 18:49

    @Flavia: te lo ripeto come lo hai ripetuto tu 😀 : per me, qualsiasi opinione espressa in maniera pacata è ben accetta, anche se diamentralmente opposta alla mia.
    Io ho smesso di rispondere perchè qui non si sta più discutendo dell’argomento, si vuole soltanto esporre la propria preparazione in materia. Io, lo ripeterò fino allo sfinimento, sostengo la scelta consapevole e non pilotata da medici o ciarlatani….sostengo la scelta personale e documentata. Poi se è il tc elettivo o il parto in casa, amen. Basta che chi lo sceglie, sia conscio di ciò che fa!
    Flavia, non scusarti….non ne hai motivo 😀

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  12. Flavia
    Flavia 20 Luglio, 2010, 17:55

    chiarisco per quello che posso chiarire perchè mi rendo conto che è difficile, e poi volevo dare un messaggio simbolico e nel momento in cui l’ho dato ne ho accettate le conseguenze, amen. non c’entrano niente forma e sostanza, c’entra solo che il mio piccolo messaggio in rete dal primo giorno è stato “non facciamo polemiche tra madri, non facciamo fazioni, non facciamo crociate, non riteniamoci meglio-di nè contro-chi” su parto allattamento cosleeping allattamento metodi steineriani vasino a 6 mesi piuttosto che… – e tutte queste stronzate (perchè per qualcuno usare le parolacce è avere le palle? boh. ancora adolescenti?). ho sempre provato a dire: siate solo voi stesse e siate tolleranti, la maternità non è un’unica sacra verità e su queste basi di tolleranza si parli in santa pace di tutto quello che si vuole. questo modo di relazionarsi facendo la guerra santa lo ritengo sbagliato ed è quello che vorrei, nel mio piccolo, cambiare, e combattere sì. quindi rispondo no grazie e mi regolo in modo coerente: non mi sento di raccomandare un sito che non risponde ai miei valori. “morirei per la mia idea ma morirei anche perchè tu possa dire la tua”, (blablabla, vi dice niente?) senza puntarci il fucile contro e sparare chiodi, per la troppa passione e pur con tutte le buone intenzioni. e che il fucile fosse contro “i libri” e non contro le persone qui, raccontiamocelo ai giardinetti dai :)))
    comunque bismama mi scuso con te, tu saresti volentieri passata oltre e io con questa boutade ho riaperto una polemica. giammai. ma il messaggio per me era importante! sorry.

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  13. Anonymous
    Anonymous 20 Luglio, 2010, 15:58

    Ma davvero è così importante il modo di esprimersi? Davvero la forma ha preso il sopravvento sul contenuto?
    Resto basita. Anni di lotte per i diritti delle donne e poi ci facciamo dei problemi se qualcuna usa un linguaggio più colorito o con dei toni accesi, senza analizzare ciò che questa persona ci sta comunicando. E dopo che avremo eliminato questa persona a causa dei suoi toni accesi, contro chi ci scaglieremo? Elimineremo quelle che non sanno scrivere perfettamente in italiano, perchè sono ignoranti?
    Questa diatriba mi porta alla memoria un testo che avevo letto parecchi anni fa, in cui si evidenziavano alcuni atteggiamenti che vengono imposti a noi donne quando ci relazioniamo con il prossimo. Si chiama “La cultura dello stupro”. Sapete qual’è la regola numero uno? “Una donna deve mantenere sempre un tono educato”. Ragazze, andiamo oltre i toni, andiamo oltre i modi di apparire e puntiamo di più a ciò che siamo e a ciò che stiamo comunicando. Non lasciamoci intrappolare dagli stereotipi del linguaggio educato. Nel nostro passato ci sono donne che hanno fatto la storia e che non si sono di certo fermate di fronte alla minaccia “Sii più educata, altrimenti nessuno vorrà più parlare con te!”. Pensate a Simone de Beauvoir, Alice Toklas e Gertrude Stein, Anais Nin, Frida Kahlo… secondo voi queste donne si sarebbero fatte un problema a dialogare con chi usa un linguaggio differente dal loro?

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  14. Anonymous
    Anonymous 20 Luglio, 2010, 14:30

    @gekina Flavia bismama
    gekina col tuo ultimo commento hai ragione, scusate non vi conosco ma perché ne fate una questione personale?
    Non conosco neanche il sito o blog veremamme ma una petizione non ha né un carattere né modi di fare, o si é o non si é d’accordo con la petizione mica si raccolgono le firme per fare la messa in piega a gekina, se gekina ti sta antipatica…o la trovi giusta e sei coerente o la trovi sbagliata, dei modi di chi la promuove non te ne frega niente..mica la sta promuovendo per sé o al massimo si ma solo se farà un altro figlio per cui….
    Io non firmerei mai una petizione ad esempio x avere il rimborso x partorire in casa anche se avessi delle amiche simpaticissime che la promuovono e comunque la simpatia antipatia della promotrice non é quello che mi fa decidere, non firmerei perché non sono d’accordo quindi non metterei link bollino o qualcosa di simile per poi toglierlo per punire una promotrice che fa la cattiva….
    bah……
    poi lasciamo perdere ma quante storie ammettiamo anche che non vi sia piaciuto il primo commento di gekina ma poi in seguito é risultato chiaro che tutt’alpiù ad offendersi doveva offendersi solo chi ha scritto quei libri di m…er..ecco, l’ho detto anch’io ma perché vi offendete li avete scritti voi?
    ammettiamo che una persona scelga di partorire secondo questi dettami io non andrei ad insultare il suo parto, ma sempre chi ha scritto questi dettami, che ho letto, libri di m..erd..
    io li ho letti e mi hanno ispirato la decisione di fare tutto il contrario di quanto dicono..
    ma ho quasi paura che vi scandalizzate perché leggete la parola merda…spero di no, se no emammamia ma dove siamo?in chiesa? dislessia?madonna ma quanto sei pesante, rilassati era uno scherzo…eccheeeé!
    laura

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  15. gekina73
    gekina73 20 Luglio, 2010, 10:22

    @ Flavia e bismama
    che dire?
    La meschinità lascia persino i geki senza parole….

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  16. bismama 2.0
    bismama 2.0 20 Luglio, 2010, 10:05

    @Flavia: siamo esattamente sulla stessa lunghezza d’onda. Io la penso esattamente come te. Non amo gli estremismi ma alla fine, uqello che dicevo nel post è proprio quello che dici tu. Se una vuol partorire come dice Ina May nelle capanne di un villaggio, chissenefrega. L’importante è che la scelta di farlo sia consapevole.
    Io all’inizio non propendevo per il parto in casa. Poi mi sono informata e ho pensato che per me (sottolineo PER ME) sarebbe stata senz’altro la scelta migliore. Sono io che ho scelto cosa leggere per informarmi. Sono io che devo scegliere come voglio partorire.
    Come vedi io non mi sono per nulla alterata, nonostante Gekina sia venuta ad urlare in “casa mia” non l’ho cacciata nè le ho risposto con i suoi stessi toni. Se le cose vengono espresse con maleducazione i contenuti non arrivano. A me è rimasta solo un’immagine molto irosa di lei. Così, mi sono diventate antipatiche a priori anche tutte le sue idee. Esposte con enfasi, ma meno isterismo, forse mi avrebbero fornito molti interessanti spunti di riflessione.
    Trovo anche io ridicolo come, molte donne, si scannino (o ci scanniamo?) su argomenti che dovrebbero accomunarle e schierarle! Invece si creano fazioni che vanno avanti per prese di posizione, a volte anche solo per principio. Mi sembra alquanto stupido.
    OT quando ho rifatto il layout il tuo bannerino m’è sfuggito. Da oggi io invece lo rimetto 😀

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  17. Flavia
    Flavia 19 Luglio, 2010, 20:22

    Molto tempo fa ho avuto uno scambio vivace con Paola-gekina, a seguito del quale ho comunque inserito su VereMamme il suo bollino sulla petizione a favore dell’epidurale, che del resto avevo già firmata. Premetto che ho avuto due splendidi parti naturali con epidurale e la consiglio entusiasta a chiunque, che trovo scandalosa la % di cesarei che abbiamo in italia (soprattutto in Campania, la mia regione di origine) e che nutro forte antipatia per tutte le tendenze ultra naturali – new age ma in generale per tutte le prese di posizione portate agli estremi del fanatismo (un’altra roba su cui assurdamente ci si SCANNA tra donne in rete è l’allattamento, come ben sapete, ed è ridicolo. diventiamo davvvero ridicole).
    Insomma le dissi che trovavo giusta la sua battaglia ma poco opportuni i suoi modi da invasata, ed è un peccato perchè è anche molto preparata. Ma il suo punto di vista era (ed è) che i modi non le interessano affatto, conta il risultato. A me invece il rispetto, nella sostanza e nella forma del dialogo, interessa sopra ogni cosa, è quello che produce risultati, ed è l’unico principio che seguo: non me ne frega niente che qualcuno abbia ragione ma solo che ognuno sia se stesso. Anche una che abbia voglia di partorire nel dolore, accovacciata o in piedi o come le pare, nell’acqua, tra i fiori, con le candele. Purchè sia se stessa, libera, e nessuno le abbia fatto credere che c’è un solo modo di essere… “migliore di qualcun altro”
    E da oggi tolgo quel bollino.

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  18. bismama 2.0
    bismama 2.0 19 Luglio, 2010, 11:26

    @Pamen: grazie. Le nostre storie sono simili e quindi, so che puoi capire come mi sento e anche e soprattutto lo spirito del post. Era un libero sfogo. Poi ognuno lo prende come crede!

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  19. Patrizia (pamen)
    Patrizia (pamen) 18 Luglio, 2010, 22:36

    Carissima Bismama,

    come sai non ho partecipato al dibattito perché ero al mare.
    Ho avuto una esperienza simile alla tua (un primo TC pretestuoso che mi ha creato un sacco di problemi, e un secondo VBAC cercato con grande fatica dato l’ostracismo generale, che è stata l’esperienza più intensa e bella della mia vita), e ritengo la tua preoccupazione per la tua amica legittima. il TC è una pratica di emergenza o legata a situazioni patologiche, ma un TC elettivo senza seri motivi, magari alla 38a settimana, presenta moltissimi contro, soprattutto per il bambino…

    E’ incredibile come questi temi (parto, come allattamento, come metodi pedagogici) suscitino delle guerre civili violentissime tra donne intelligenti, appassionate, preparate, pronte a scannarsi come se in gioco ci fosse la vita dei loro figli e non solo l’affermazione delle loro opinioni.

    Ho letto con molto interesse le opinioni di Gekina (peraltro espresse in modo aggressivo e saccente) e delle altre lettrici…e mi complimento con te che hai fatto gli onori di casa con grande aplomb.

    Io ho toccato come te con mano i danni della eccessiva medicalizzazione del parto, e ne ho sofferto tantissimo.
    Ma ogni parto è un mondo a sé, credo che ognuna dovrebbe poter scegliere con consapevolezza e secondo coscienza…

    La scelta delle fonti non è mai un lavoro facile e “oggettivo”, ognuno apprezza gli autori che leggono le cose dal suo punto di vista…

    Credo che il dati OMS, tuttavia, rappresentino una fonte rispettabile. Il fatto che l’Italia, con il suo 40% di TC, sfori alla grande la % raccomandata di TC non è un’opinione.
    Peraltro credo che moltissimi parti vaginali (e qui concordo con Gekina) siano assai lontani dall’essere “naturali”: meglio un TC motivato (come quello avuto con Second) che un vaginale tormentatissimo di pratiche violente e rischiose come episio, Kristeller, ventose, ecc.

    Vado a leggermi i post più leggerotti, vah 😉

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  20. mammamicia
    mammamicia 14 Luglio, 2010, 23:35

    @bismana: ti ammiro tanto per la tua tranquillità nel rispondere ad alcuni commenti, io non ne sarei mai stata capace

    La mia vicina di casa ha avuto due “grandiosi” parti cesarei: il primo figlio appena nato è stato rianimato ma poi si è ripreso, il secondo aveva grosse difficoltà respiratorie ed è stato portato in un altro ospedale (30km) in TIN. Nessuno può affermare che sia colpa del cesareo ma neanche si può dire il contrario. Poi non capisco perchè la discussione si sia così estremizzata, nei toni e nelle parole. Essere a favore del parto naturale, come lo sono io, non significa odiare l’ospedale, i medici, la TIN, il progresso e la scienza. Significa invidiare alcuni reparti maternità come il “Margherita” di Firenze (veramente fantastico) e odiare molte realtà “cesareo a tutti i costi” come ho visto con i miei occhi a Bari.
    per favore stop agli insulti gratuiti, non li reggo, non capisco a che pro…

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  21. gekina73
    gekina73 14 Luglio, 2010, 23:19

    @bismama
    non servirà il bavaglio. Non mi trattengo oltre non ti preoccupare.

    Una sola cosa. Non mi pare di aver offeso nessuno. Se do giudizi poco carini indirizzo il colpo a :
    Malvagna
    Odent
    Leboyer
    Gaskin
    Schmid

    Giudico le loro idee reazionarie, maschiliste, ai limiti dell’irrazionale e praticamente puro e becero esoterismo da salaparto.

    Ora il fatto che voi vi sentiate delel deficenti… ve lo dite da sole, io non ho mai scritto né detto nulla di simile.

    Ribadisco solo un punto: sparare a Zero sul cesareo, sull’estrema medicalizzazione e vedere come salvatori la SChmid e Odent che si fanno pagare palate di euro un parto in casa (ora sono pensionati, ma scrivono, vanno ai convegni, hanno scuole e associazioni, corsi…) mi sembra veramente miope.

    Se sicuramente c’è un giro di “malaffare” x i troppi cesarei nelle cliniche private (ma è tutto da definire e inquadrare) allora allo stesso modo c’è un giro di soldi sul parto naturale e in casa (facci caso, nel libro della malvagna parlano ostetriche liberoprofessioniste che lo praticano A PAGAMENTO!) e una breccia pericolosa che si apre nel nostro SSN in cerca di tagli.

    Vogliamo fare la fine dell’Olanda? Se vuoi partorire in ospedale devi pagare. E comunque dopo 24 ore ti accompagnano alal porta.

    Pensi lo facciano per rispetto della donna? Della fisiologia del parto? O piuttosto è un SSN che non vuole spendere un euro sulla salute materna e neonatale?

    Ripeto, i dati parlano chiaro. Il sistema olandese è deceduto negli ultimi 20 anni. Se 20 anni fa era il poisto più sicuro dove mettere al mondo un bambino, oggi è quello più sicuro dove farlo morire. Dati Persistat II 2008. A brev pubblicheranno quelli del 2009.

    Comunque vedi di dispensare qualche pillola di tavor alla tua amica navigoavista. Mi sembra alquanto alterata.

    Buon proseguimento ragazze. E leggetevi le origini del parto in acqua…

    Ah, secondo recenti studi i consumatori di patamedicina (la medicina dei ciarlatani, tipo cromoterapia, aromaterapia ecc) sono donne, tra i 30 e 40 anni. Laureate e liberoprofessioniste.
    I più sospettosi nei confronti della medicina classica.

    Leggono Verena Schmid, credono nel potere curativo degli archetipi, nella biodanza, nell’equilibrio cosmico degli ormoni. Nell’amazzone come nella strega.

    Credono che il feto risentirà di tutti gli umori e malumori della madre.

    E credono che l’unico modo percper partorire sia sempre e solo il naturale.

    Guarda lo dico avendo letto “Apprendere la maternità”. Leggere quello o un libro di scientology per me è lo stesso.

    Trovo i libri che hai elencato il buio pesto della ragione.

    Ora mi dispiace ma capisco benissimo il fascino che certe idee possono esercitare sulle persone, anche le più intelligenti. Anch’io volevo un parto in ac qua e anch’io avevo paura di provare stress o tristezza quando ero incinta, convinta che mio figlio sarebbe cresciuto con qualche grave turba.

    Io non vi sto offendendo, ma offendo quel ciarpame della schmid e di odent che denigrano la dignità delle donne e ci rendono tutte bestie da sgravo senza diritti.

    Prendetela come un’offesa personale ma siete voi ad avere la coda di paglia ragazze mie.

    PS l’unica ad essere rimastra in tema direi che è la sottoscritta. NAvigo negli ultimi post si limita ad offendere la sottoscritta e basta.

    Comunque presto leggerò anche l’ultima fatica di Odent, quella sul cesareo. Se è come la scientificazione dell’amore… ci sarà da ridere e da piangere.

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  22. mammadifretta
    mammadifretta 14 Luglio, 2010, 23:11

    @gekina…”quindi mammadifretta vai un po’ più lentina e prima di demonizzare una pratica in nome di una vagina funzionante… rifletti.”
    pianoooooooooooooooooo e che sei un caterpillar????
    mai demonizzato niente, io di cesarei ne ho avuti due e uno era pure programmato.
    E a dire il vero col primo parto ci stavorimettendo le penne.
    Ma questo non significa che voglio che tutte le donne facciano il cesareooooooooooo
    Ogni intervento chirurgico ha i suoi rischi, e belli grossi.
    Da quello che tifa rimanere sulla sedia a rotelle se l’anestesista sbaglia qualcosa nella spinale,
    al semplice fatto che le viscere vengono spostate…hai presente spostare l’intestino per aprire l’utero???Ecco abbilo. 🙂
    detto questo, parlare con teè parlare con un muro è la stessa cosa.
    Sei prevenuta.
    bye bye

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  23. Anonymous
    Anonymous 14 Luglio, 2010, 23:07

    “Io ho avuto un’esperienza normale di parto. Francamente non lo trovo né bello né brutto. Solo la scomoda anticamera all’unico evento che mi interessasse quel giorno: la nascita di mio figlio.”
    queste parole di Genkina mi hanno fatto riflettere. per me il parto non è stato un passaggio di poco conto per arrivare ad avere tra le braccia i miei bambini, idem per la gravidanza. l’evento nascita si svolge lungo un percorso che inizia dal concepimento e che non termina con il taglio del cordone ombelicale.
    essere incinta, partorire , essere mamma ha cambiato il mio modo di percepire tante di quelle cose che non posso assolutamente considerarli delle scomode incombenze.
    per quanto riguarda l’epidurale credo dovrebbe essere sempre accessibile e gratuita, ma non è certo la panacea per tutto. nel mio caso non sarebbe servita nemmeno se l’avessi richiesta.
    per quanto riguarda il parto in casa: se una coppia vuole fare fare questa esperienza perche’ non farla ? dubito che le ostetriche che seguono i parti in casa si prendano rischi inutili visti anche solo i possibili problemi legali.
    e perche’ non dovrebbero farsi pagare ? qualcuna qui lavora gratis? il mio meccanico prende 38 euro l’ora più iva per riparare una macchina. fate le debite proporzioni.

    Manu

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  24. bismama 2.0
    bismama 2.0 14 Luglio, 2010, 22:59

    @gekina: riguardo all’argomento del post mi sembra di aver espresso piu’ volte la mia opinione. Cosi’ come tu hai fatto con la tua! Ripeterlo all’infinito fa sembrare che reputi i tuoi interlocutori dei deficienti. Riguardo al post sulla mia vecchia conoscenza, io ho criticato proprio il contrario di cio’ che dici tu! Lei non mi ha salutato finche’ non ha avuto marito e figlio come me! Questo e’ un comportamento da bigotti! A mio avviso! Che lei abbia deliziato piu’ ugelli non e’ un problema per me, ognuno e’ libero di fare cosa vuole, ma era un limite per lei che si vergognava di salutarmi per non intavolare un discorso sulla sua vita! Ho scritto un post proprio per sottolineare questo comportamento antiquato! Bon per il resto, se i commenti continueranno ad essere pieni di insulti e non saranno attinenti all’argomento, mi vedro’ costretta a attivare la moderazione. Non amo mettere bavagli, ma per quetsi toni mi sembrano l’unica soluzion

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  25. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 14 Luglio, 2010, 22:28

    @gekina: ahahahhahahahahahahahahahhahahaahahahhahahahahahahahahahhahahaahahahhahahahahahahahahahhahahaahahahhahahahahahahahahahhahahaahahahhahahahahahahahahahhahahaahahahhahahahahahahahahahhahah

    Un mito, sei un fenomeno dell’autocompiacimento. Giuro, ti stimo.

    Bravissima!!!

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  26. gekina73
    gekina73 14 Luglio, 2010, 21:46

    VEDI cara navigoavista,
    io non ho la presunzione di rappresentare un bel nulla. Io rappresento solo me stessa e le mie idee. E non mi curo dei modi (forma) ma principalmente della sostanza.

    Se le cose che dico ti suonano interessanti ma ti da fastidio il mio tono… Allora per te ciò che vale è la vuota forma e non la piena sostanza.

    Quanto alla battuta sul cancro. Sorvolo. La volgarità e la vis verbale che trasuda dal tuo commento sono la cifra di una sola cosa: tu ti inviperisci perchè ti do fastidio io come persona. IO mi inviperisco perchè mi da fastidio il mondo in cui le donne sono trattate dal SSN, dalle ostetriche, dai medici e da una letteratura olistico-esoterico-gravidica che ormai ha scalzato il buon senso, la sicurezza (con il plauso di una sanità sempre alla ricerca di tagli e servizi da eliminare).

    Di risultare simpatica e accomidante non me ne può fregare di meno. Di rappresentare qualcuno anche. Di avere modi da educanda men che meno.

    Tra parentesi, bismama critica una sua vecchia conoscenza perchè ha sollazzato diversi volatili mentre lei orgogliosamnete uno solo.

    Pensavo che certe cose fossero finite con gli anni 70 e il femminismo. Vedo con un certo raccapriccio che ritornano, persino tra donne giovani e istruite e bloggerizzate.

    E ritornano anche i veri parti, le vere depressioni (si deprimono solo le cesarizzate… quelle che hanno partorito vaginalmente magari dopo giorni di travaglio con kristeller no… perchè alla fine hanno fatto le vere donne e utilizzato in modo appropriato quel pertugio).

    Se in questo paese siamo agli ultimi posti per pari opportunità lo siamo anche grazie alla collaborazione delle vittime.

    Certo, suonerà supponenza la mia. Egocentrismo. Una donna vera è moderata, accomodante, non fa battute, non offende i dislessici (al massimo le donne che sollazzano diversi uccelli, notoriamente definite pu**ane).

    Io non sarò perfetta, ma voi siete come me.

    Ora vado a finire “I ciarlatani della salute” di Jean-Marie Abgrall (http://it.wikipedia.org/wiki/I_ciarlatani_della_salute). All’inventore del parto in acqua – Igor Charkovsky (o Tjarkowskij)- l’autore ha dedicato un intero capitolo.

    I link che vi lascio servono per empoweruzzare la vostra “consapevolezza”.

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  27. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 14 Luglio, 2010, 21:23

    @gekina, sai qual è il tuo limite? Proprio il tuo modo di fare. Sei liberissima di fottertene di me, ma se davvero vuoi essere portavoce di cose in cui credi tanto devi imparare a rapportarti con le persone. Ci saranno quelle possono comprendere i tuoi toni, quelle invece come me a cui non piace sentirsi insultate.
    E se tu credi in quello di cui parli, beh allora il tuo messaggio dovrebbe essere più potente del resto. Anche della tua voglia di farti valere. Dovrebbe contare, si, la tua sostanza, ma dovresti volere che fosse ascoltata da più persone possibili. Quello che dici è interessante, ma capisci… io lo sento distorto, il tuo tono fa si che sembri che spari merda col bazuka. Poi comunque in me magari il seme resta ma in altri anche no.
    Si è condottieri di un’idea, non di se stessi bellezza.
    Se fossi una donna che ha sofferto per aver subito le cose che tu deprechi, non vorrei comunque essere rappresentata da una come te.
    E le tue battute fanno davvero schifo, la prossima volta per rompere la tensione proverò a dire di essere malata di cancro, speriamo di avere persone che non badano alla forma davanti a me! E possibilmente non malate di cancro.

    Se qui c’è una talebana, quella sei tu.

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  28. gekina73
    gekina73 14 Luglio, 2010, 21:04

    @ per mammadifretta

    l 1 luglio alle 3 di notte nasceva la piccola Michelle e a quanto pare nasceva morta, dopo che eravamo arrivati all’ospedale il 30 giugno alle 7.10.
    la bambina pesava kg. 3.800 ed era sana ed al momento della fuoriuscita non sapevano dare una spiegazione.
    Faccio presente che io ho 39 anni e mezzo e ho messo tanto tempo per avere la mia prima gravidanza, il mio ginec. dott. Catarinella quando gli dicevo di fare un cesario,mi diceva sempre di lasciar perdere, che io stavo benone, che la bambina stava benone…..ad altre cose non si faceva caso!!!
    il travaglio è durato tantissimo, in quest’ospedale che si vanta di essere il migliore, e chieder un taglio cesario sembra chiedere la luna!!
    Il ginecologo Catarinella è venuto alle 16.00 dicendo che l’utero era aperto di cm. 2 ci voleva tempo, quindi poi sono arrivati dolori poi è stata fatta verso le 20 epidurale e finalmente dopo mezzanotte è arrivato il ginecologo di turno dott. Larciprete che diceva che la bambina non era centrata che dovevo spingere e che mi avrebbero aiutata con delle manovre.
    Le manovre sono risultate molto pesanti, fatte con forza, tutto ad opera delle ostetriche, di qlc specializzanda poi alla fine il ginecologo ha usato anche la ventosa,,,,,,
    http://forum.alfemminile.com/forum/f116/__f4438_f116–bambina-deceduta-o-uccisa-al-fatebenefratelli-isola-tiberina.html

    Una testimonianza calda e terribile. Così, giusto per dempolire le vostre assurde posizioni dogmatiche. Nel paese del 40% dei cesarei succede anche questo…. lo sapevate? Sapevatelo.

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  29. gekina73
    gekina73 14 Luglio, 2010, 20:55

    @ Mamamdifretta e navigo avista
    mi rendo conto che la moralità è per voi cosa sacra.
    La mia presunta dislessia non era una finta ma una banalissima battuta. Risoondevo ironicamente a navigo che ci tiene molto alla forma e all’ortografia.

    Laureanda in infermeria? O poffarbacco… allora non dico più nulla.

    Sapete quanti traumi per parti vaginalcoatti sono stati consumati? No, non lo sapete perchè per voi una donna che evita un cesareo magari sottoposta a kristeller, episiotomia, ventosa, ossitocina… il tutto condito da assenza totale di analgesia… non provocherà nessuna depressione. Perchè quel che conta è partorire per il buco giusto.

    L’unico trauma lo da il cesareio…

    Quanto ai neonati… sai quante donne conosco con bambini gravemente disabili perchè il ginecologo si era incaponito per un parto vaginale?

    Quindi mammadifretta vai un po’ più lentina e prima di demonizzare una pratica in nome di una vagina funzionante… rifletti.

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  30. mammadifretta
    mammadifretta 14 Luglio, 2010, 20:11

    ho letto pochi commenti ma il discorso è infervorato…
    1)Gekina…una che si finge dislessica a me non da molti motivi per ascoltare quello che dice.
    Rispetto prima di tutto
    2)il parto cesareo da piu sicurezza solo al ginecologo, perchè così ha meno rischi di essere denunciato perchè i rischi sono molto più bassi, perchè lui costruisce tutto SECONDO LE SUE ESIGENZE.
    I disastri che possono provocare i cesari sulla depress post partum e sui disturbi del bambino non me li invento.
    Sai quante inutili anestesie totali ho visto fare con bambini che venivano rianimati perchè nascevano addormentati e non respiravano????
    DA CESAREO PROGRAMMATO…

    http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200906301229-hpg-rsa0022-ricerca_rischio_danni_dna_per_bimbi_nati_con_cesareo
    Sono d’accordo sul fatto che l’epidurale dovrebbe essere più usata..
    PS:sono laureanda in infermieristica

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  31. Anonymous
    Anonymous 14 Luglio, 2010, 15:34

    Bismama, anche tu hai studiato medicina? Mi farebbe piacere conoscere meglio la tua storia.
    Ti seguirò spesso.
    Io sono vistodalei.splinder.com.
    Prima ho dimenticato di scriverlo!

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  32. Murasaki
    Murasaki 14 Luglio, 2010, 12:36

    I commenti son davvero tantissimi e a leggerli tutti qui in ufficio non ce la faccio…
    Solo una nota: di recente ho parlato con un’amica che vive in Olanda. Là partorire in casa assistite da un’ostetrica è la norma per le donne con gravidanza fisiologica. Se si vuole partorire in ospedale e non ci sono motivi validi (di salute per mamma o bambino) per farlo bisogna pagare!!
    Certo, evidentemente là saranno anche attrezzati per intervenire e portare con urgenza mamma e neonato in ospedale, in caso di complicazioni…

    Quanto a me ho avuto la fortuna di partorire in un ospedale dove il gine di turno si vede solo se ci sono complicazioni e dove se si vuole si può chiedere l’epidurale senza sentirsi additate come mamme inadeguate…

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  33. bismama 2.0
    bismama 2.0 14 Luglio, 2010, 11:38

    @Anonimo: ammetto che generalizzare non è bene. Ci sono senz’altro ginecologi pro parto naturale. Il problema è che qui, nella mia zone, la % di tc è altissima. Nell’ospedale in cui ho partorito la prima volta non contemplano neanche lontanamente il vbac. Il tasso di cesarei in quel reparto è pari al 75% del quale, quasi l’80% elettivo. Dei dati paurosi. Ametto che l’errore è stato mio. Non mi sono informata prima di scegliere e mi son messa nelle mani sbagliate. Nell’ospedale del secondo parto sono tutti pro naturale. Tranne quelli di “vecchia generazione ” che credono che col tc si va tranquilli.
    Anche io ho studiato medicina…poi però ho scelto altre strade e ho abbandonato. Ma la medicina è una delle mie passioni e tutt’ora leggo molto riguardo all’argomento 🙂
    Mi fa piacere avere il tuo parere da addetta ai lavori. E’ sempre importante avere nuove info!!!
    Grazie

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  34. Anonymous
    Anonymous 14 Luglio, 2010, 10:48

    Non farei mai un parto in casa: mi fa troppa paura, non mi sentirei tranquilla. Ammetto di non aver letto tutto in materia, ma essere seguita da personale sanitario pronto ad ogni evenienza di rende serena.
    Detto questo non è vero tutti i ginecologi tendono a spingere per il cesareo; ci sono anche quelli, per carità, ma spinte economiche a parte normalmente cercano di evitarlo come la peste. Studio medicina e questa è stata la mia esperienza qui nel nostro reparto di maternità: il cesareo è fatto solo in caso di necessità reale (ci saranno eccezioni, per carità, non generalizzo): il rischio è elevato anche per il medico che lo effettua senza nessuna necessità, credetemi!
    Non solo il medico dell’ospedale non icassa soldi dal cesareo, ma la qualità del reparto, viene proprio valutata anche in base a quanti cesarei vengono praticati (se sono tanti la qualità è bassa).

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  35. gekina73
    gekina73 14 Luglio, 2010, 05:26

    @ Anonima
    concordo. Il tuo caso sarebbe finito tra le tragiche fatalità se avessi partorito in casa.

    Se leggi venire al mono della Schmid si parla di fatalità nell’evento nascita.

    no, nel 2010 certe cose non sono una fatalità. Se una muore dissanguata in casa per un parto quando poteva sgravare in un opsedale attrezzato… col cavolo che è una fatalità.

    Secondo il nostro Ministero della Salute la metà delle morti materne potrebbero essere evitate l’aumento degli standard assistenziali.

    Ora in periodo di tagli e di smantellamento della sanità pubblica il fatto che molti scrivano libri e facciano proclami sulla sicureza del aprto in casa non può che fare felice il SSN.

    Quanti soldi risparmierebbero! Posti letto in più a vagonate (le donne incinte sono la prima causa di ospedalizzazione… lo sapevate?).

    Aumenta il tasso di mortalità/morbilità materna e infantile? Non importa, riguarderà una piccola minoranza. Piccoli numeri. Piccole morti, piccoli disabili, piccole donne incontinenti. La maggioranza delle mamme sane e felici con bimbi sani e felici non si accorgerà dell’impennata.

    Faccio notare che l’Olanda,con il suo 30% di parti in casa (in calo per la verità) è ai primi posti per mortalità perinatale (peristatII). Un bel record se pensate che fino a 20 anni fa era agli ultimi posti!

    Volete sapere come mai questa caduta? Semnplice! 20 anni fa paesi come Portogallo, Grecia. Italia ecc… avevano % kca tanto belle. Poi il Portogallo ha deciso di concentrare le nascite solo in ospedali grandi con giusti presidi, la Grecia ha attuato politiche sanitarie efficaci, l’italia idem… e insomma tutti hanno superato l’Olanda. Che è ferma al parto della nonna.

    Ma in Olanda il sistema sanitario è privato… capite? Se partorisci in casa ti danno un incentivo, in ospedale devi pagare.
    Che paese! Che civiltà!

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  36. gekina73
    gekina73 14 Luglio, 2010, 05:13

    @everyme
    scusa ma chi te lo ha detto che chi ha avuto una brutta esperienza con quel tipo di parto o quell’altro allora ne parlerà necessariamente male?

    Io ho avuto un’esperienza normale di parto. Francamente non lo trovo né bello né brutto. Solo la scomoda anticamera all’unico evento che mi interessasse quel giorno: la nascita di mio figlio.

    Ora la brutta esperienza che ho avuto è stata con la dignità e il diritto riservato dal SSN alle donne italiane.

    A voi continua a sfuggire un dettaglio affatto banale. Le donne sono le uniche ospiti degli ospedali pubblici a non avere il DIRITTO a cure antalgiche efficaci per il dolore.

    Con l’approvazione della legge 1771 i malati terminali e i loro famigliari hanno finalemnte sancito questo diritto per legge (febbraio 2010). Noi no…

    Sull’informazione… allora ultimo studio americano (ma ne esistono vagonate così di australiani ecc…).

    La mortalità neonatale nel parto in casa aumenta del triplo.
    Non è un dettaglio insignificante e una volendo ci arriva da sola (se non si legge i libri della signora Schmid che parlando di bambini morti parla di “fatalità”).

    Le emergenze ostetriche sono nella maggiroanza dei casi impreviste e improvvise. Un’ostetrica non è ingrado di prevedere il prolasso di funicolo per esempio. E che fa la signora ostetrica se il bimbo va in sofferenza a casa? Inizia a pregare? Perchè vedete, il parto è per lo più pericoloso per il bambino e in misura minoreper la madre.

    Inoltre tenete conto che il rasporto neonatale (STEN) esiste solo nel 50% del nostro italico territorio. Questo vuol dire che in caso di sofferenza dovrete aspettare un’ambilanza che non è attrezzata per dargli i primi soccorsi… che vi porterà al primo elioporto che vi porterà al centro di terzo livello più vicino.

    Il tempo che perderete è tempo prezioso.

    Ripeto, bismama ha un banner “se lo ami legalo”. Allora perchè legarlo se guidando con attenzione riduco le possibilità di fare un incidente? Perchè rovinars in nome della sicurezza la poesia del viaggio?

    Il parto in casa non è sicuro, viene pubblicizzato come tale da ostetriche liberoprofessioniste che della nascita a domicilio traggono lauti guadagni.

    Vi andate a informare proprio da chi (gaskin, odent, leboyer, malvagna) del parto ne ha fatto una lucrosa attività. Senza peraltro usare argomenti intelligenti (odent parla di gatti magici, leboyer di vere mamme e veri figli solo se usano il buco giusto, la gaskin è una freakettona che vive in una comune rreligiosa e sgrava le amish, la malvagna… la malvagna… poveretta lasciamo perdere).

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  37. erounabravamamma
    erounabravamamma 13 Luglio, 2010, 23:41

    off topic: ma tu hai appena vinto il mio ultimo concorso! perché mi hai scritto che non ne vinci mai uno? torna sul mio blog! e rileggi l’ultimo post… bacioni
    paola

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  38. bismama 2.0
    bismama 2.0 13 Luglio, 2010, 23:08

    @Anonimo: mi spiace fartelo notare ma piu’ volte, anche nei commeni, ho sottolineato che questo non e’ un blog di informazione ma solo un diario! Non voglio informare perche’ non ho abbastanza competenze medico-scientifiche,e non ho la voglia di farlo. il post ha il solo scopo di esortare a informarsi, in qualsiasi direzione.
    @Laura:benvenuta anche a te. Dico a te cio’ che, piu’ su, ho detto a gekina: se si mantengono dei toni non offensivi (perche’ nessuno mi sembra ti abbia offesa. Sei appena arrivata) la conversazione puo’ essere costruttiva, altrimenti meglio lasciar perdere. Non vedo come un mucchio di insulti possa portare informazione. Io non ho preso le parti del parto naturale a tutti i costi. Quello era cio’ che era giusto per me, poi ognuno decide cosa vuol fare della sua vita! L’autorevolezza delle fonti, non credo siamo noi a poterla giudicare. Non credi? Grazie per il confronto, anche se lo avrei preferito piu’ costruttivo. Non credo che l’essere donna si misuri in base a quanto si riesca ad alzare di piu’la voce (o i toni in questo caso). Buona serata.
    @gekina:saro’ felicissima di darti il mio parere su quei libri. Ho molto da dire (qlcs lo trovi su anobii) lo faccio appena ho tempo. Perdonami. Per il parto, non c’era sofferenza! Ho fatto vedere la cartella a piu’ esperti, io avevo iniziato il travaglio da due ore. Niente dilatazione, niente problemi,contrazioni tranquille, niente di niente! Non c’era motivazione! E mi hanno talmente svuotata che non ho neanche saputo tener testa e ho lasciato cadere tutto!!

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  39. everyme
    everyme 13 Luglio, 2010, 23:03

    Io credo che questa questione sia talmente personale, che é stupido parlare per luoghi comuni e generalizzazioni… ogni donna ha diritto di scegliere quello che vuole, e con le informazioni che vuole… so che chi ha avuto una brutta esperienza con il cesareo, automaticamente parla contro il cesareo, e così vale anche per le donne che hanno avuto una brutta esperienza con il parto naturale!! Ma non trovo giusto giudicare nessun tipo di scelta! Se per me é giusto fare un parto cesareo, con la peridurale o checchesia é assolutamente INGIUSTO che qualcuno si permette di giudicarlo! Così come trovo ingiusto giudicare chi sceglie di fare un parto in casa (“ma non siamo nel medioevo”, “che egoista, se tuo figlio avesse bisogno di aiuto immediato, cosa succede? solo perche tu hai voluto un parto in casa…” ecc).
    Sono cmq d’accordo sul discorso “medici incapaci”, un ginecologo non può proporre un tipo di parto, può spiegare in cosa consiste l’uno e in cosa l’altro, LASCIANDO LA TOTALE LIBERTà DI SCELTA ALLA PAZIENTE, SENZA INFLUENZARLA!

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  40. Anonymous
    Anonymous 13 Luglio, 2010, 22:04

    Certo che per una che dice agli altri di dare informazioni precise sei un po’ approssimativa. Io ho avuto una gravidanza stupenda, un travaglio normale ed un parto naturale che sembrava perfetto. Dopo un po’ è iniziata un’emorragia ed ho perso più di un litro di sangue. Non lo racconterei se avessi partorito in casa.

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  41. gekina73
    gekina73 13 Luglio, 2010, 21:45

    @ Bismamma grazie per lo spazio. Se puoi mi interessano le tue opinioni sui libri odent, leboyer, schmid, malvagna.

    A breve pubblico nel blog critica spietata al libro apprendere al maternità.

    sULLA QUESTIONE CESAREO… NON LO SO bIS, MA A VOLTE A ME SEMBRA CHE LE DONNE SULL’EVENTO PARTO INVESTANO VERAMENTE TROPPO. Ups, scusa il maiuscolo involontario.
    Comunque leggiti questa testimonianza, secondo me potrebbe interessarti.

    PS il cesareo perchè te lo hanno fatto? Forse per sofferenza fetale?
    Il link:

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  42. Mamma non basta
    Mamma non basta 13 Luglio, 2010, 21:45

    E’ incredibile come alcune donne riescano a sputare giudizi e sentenze verso altre donne su un argomento che in teoria dovrebbe in qualche modo accomunarci tutte,a prescindere dalle esperienze avute o dalle scelte fatte.

    @Laura e gekina:trovo anch’io che il vostro “tono” sia un po’ troppo alto.
    Si puo’ dire cio’ che che si pensa anche senza offendere o demonizzare cio’ che pensano gli altri

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  43. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 13 Luglio, 2010, 21:37

    @gekina è finito l’effetto del tavor. Non lavori solo tu tesoro, fidati. Sei anche supponente.

    Mamma lavoratrice? Fai classifiche tra esseri umani? Hai meno tempo di me per concedere a chi ti legge il rispetto dovuto solo perché sei mamma? Io non sono mamma quindi sono tenuta a scrivere in grazia del signore? Ovviamente mi sto solo ponendo al tuo livello.

    E sei squallida se fai leva sui sensi di colpa. E in questo modo prendi per il culo chi soffre davvero di dislessia. Brava, meno male che hai calato la maschera.

    Vergognati. Chi usa i sensi di colpa è solo un essere umano infimo

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  44. gekina73
    gekina73 13 Luglio, 2010, 21:25

    @bismama non confondere la drammatica esperienza di effe con la mia.
    Io non ho sofferto da matti. Ho patito lo stesso dolore di tante donne quando partoriscono.
    Non ho avuto cesarei né episiotomie. Nulla, a parte una sospetta flebo di ossitocina.

    Il mio parto non mi ha traumatizzata… ma partorendo e soffrendo come tutte ho scoperto che per quel dolore NON C’E’ CURA. E non perhè non siano in grado di lenirlo (epidurale, il resto è solo forma) ma perchè non vogliono.

    e non è che non vogliono i medici…. le prime a non rivendicarlo come diritto sono le stesse donne… che leggono la schmid e la malvagna solitamente.

    @ Navigo a vista lo roipeto. Non sono stata più offensiva di voi.

    Comunque non sono dislessica… ma come mamma lavoratrice ho poco tempo e scrivo commenti in microsecondi. Ne risente la forma ma mai la sostanza.

    AH, formalità, formale. Solitamente non sottointendono sostanza. La forma non è sempre indizio di sostanza. E chi fa le pulci agli altri e non guarda alle sue solitamente non ha grandi argomenti.

    Ripeto, leggiti i libri che consiglia bismama e poi ne riparliamo.

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  45. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 13 Luglio, 2010, 20:35

    @Laura, attenzione, io non ho detto di non avere argomenti, ho detto che non sono arroccata su nessuna posizione. La forma è il veicolo della sostanza, se si ha della sostanza.

    E francamente, credo che tu debba rileggere tutto da capo a fondo, perché la tua è praticamente l’unica voce estremista in questa discussione.

    E se mi permetti ti trovo grottesca. E mi dispiace per te, perché avresti potuto inserirti nella conversazione e dire la tua.

    Io non ho letto in nessun commento manifesti di pensiero. Ho solo riscontrato una micro società molto civile che riconosce l’intelligenza degli altri e dice senza voler plagiare.

    Mi spiace non sono d’accordo con te. E ancora di più mi dispiace per te. Ti auguro una bella serata.

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  46. Laura
    Laura 13 Luglio, 2010, 19:47

    @Navigo a vista: mi sa che navighi davvero troppo a vista, omen nomen insomma. Chi non ha alcun argomento per controbattere alle altrui affermazioni si concentra sulla forma e non sulla sostanza.
    @mammamicia: se Gekina non è stata rispettosa, e sempre e solo di forma parliamo, cosa penserai mai di me, che le donne come te, quelle che si battono per la libertà del “dolore mestruale”, le infilerebbero su un volo di sola andata per l’Afghanistan?
    Se c’è qualcuno davvero triste sono io, non Gekina, perchè le esponenti del sesso femminile come voi, usare la parola “donne” è effettivamente azzardato e pretenzioso, danneggiano le altre diffondendo la controinformazione, spargendo il seme del fanatismo e dell’ignoranza…il buio della ragione crea questi mostri, che di vittime, ahimè, ne fanno.
    E, pensandoci, siete vittime meritevoli pure voi, marionette mostruose nelle mani di mostri ancora più grandi…

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  47. bismama 2.0
    bismama 2.0 13 Luglio, 2010, 17:51

    @gekina73: ecco, questo è il tono che mi piace nelle discussioni. Non volevo corromperti…però non mi spiegavo il perchè di tanta violenza.
    Allora io ho avuto un cesareo la prima volta. Mi hanno fatto un cesareo senza motivo, in anestesia generale….è seguita una depressione post partum durata 6 mesi e kg di pillole. Il perchè? E’ insito nel mio dna forse, non lo so….solo che stavo male. Mi sentivo derubata…
    Solo tentando un vbac ho ritrovato la pace…
    Ecco il senso della mia domanda era questo. Prima della mia prima esperienza non ero molto cosciente di ciò a cui andavo incontro ero informata ma non preparata. Mi hanno colto alla sprovvista, avevo le carte in regola per una causa….ho mollato per mancanza di “coraggio”…..ho sbagliato. Ora è caduto tutto in prescrizione.
    Ho letto il tuo parto…e ora capisco il perchè il titolo del tuo blog….è chiarissimo. Hai sofferto da matti e quindi per te l’epidurale è un diritto. Ed è giusto che sia così. Ognuno sostiene ciò che lo fa stare meglio.
    Io sostengo quei libri semplicemente perchè avvalorano le tesi che sostengo io…non il contrario. Tu, dopo la tua esperienza, non potresti amarli.
    Sono contenta che il nostro scambio di opi si sia chiuso in maniera così pacata…farò un salto nel tuo blog più spesso.
    Qui, non si parla così spesso di questi temi 😀 cazzeggio anche un bel pò!! :DDD

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  48. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 13 Luglio, 2010, 17:49

    @Gekina, guarda io non ho figli e non sono mai stata incinta. Quindi puoi capire che non stavo prendendo le misure alle donne in base al parto e che di conseguenza non ho posizioni arroccate su nulla.

    Mi davano proprio fastidio i tuoi modi. E si, te lo confermo. Violenta e maleducata.

    Se prendiamo un tono più pacato, io sono la persona più serena del mondo.

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  49. gekina73
    gekina73 13 Luglio, 2010, 17:48

    aggiungo anche questo contributo:

    Un umile e intimo parere su Leboyer, Odent, Gaskin

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  50. gekina73
    gekina73 13 Luglio, 2010, 17:45

    @Bismama
    io non sputo sentenze, vi sto dando il mio umile parere sui libri che hai elencato e sul tuo post. Su cui fermamente e passionalmente dissento.
    Scusa bis… ma secondo te in base al parto che una ha avuto si comprnderebbe cosa?
    Dimmi che parto hai avuto e ti dirò chi sei?
    Il mio parto – un bel parto – lo potete leggere nel blog. E’ il primo o secondo post del blog.

    @Navigo a vista
    Violenta? Maleducata? Sto facendo una brutta figura? Pazienza.
    Ma leggiti verena e la malvagna. Vedrai che messaggi violenti e che maleducazione in quie libri. Che giudizi, che baciapilismo, che interessi (anche le ostetriche puntano alla libera professione sapete?).

    @bismama navigo a vista
    e voi? Che parti avete avuto?

    @bismama
    sono allergica ai complimenti. Ma ringrazio. Solo che sono una gran criticona 🙂
    E comunque non mi interessano i complimenti, mi interessa lo scambio d’idee.
    Sono curiosa: che cosa ti è piaciuto dei libri che segnali?
    Se ti va leggiti i miei pareri contro su malvagna:

    odent:

    leboyer:

    schmid (venire al mondo, a breve recensione sulla sua ultima fatica):

    Ho preso il tavro e ora son più rilassata.

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  51. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 13 Luglio, 2010, 17:19

    @Gekina, non darmi medaglie per le battute, che non sono la parte fondamentale di quello che ho scritto, come vorrai riconoscere spero.

    Vuoi dirmi invece perché sei così violenta? Perché è questa la figura che stai facendo, di una maleducata violenta, che rincara a ogni commento.

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  52. bismama 2.0
    bismama 2.0 13 Luglio, 2010, 17:15

    @gekina73: puoi continuare ad insultare e usare maniere puerili, io non mi incazzo mica. Ce ne vuole per farmi perdere la brocca. Vorrei solo farti una domanda…sempre se ti va di rispondere non sono mica dell’inquisizione spagnola!
    Hai mai partorito? Che tipo di parto hai avuto?
    Vorrei solo capire perchè hai tanta rabbia. Io ti ho anche fatto i complimenti per quanto ci metti nel tuo blog, tu invece sputi veleno e sentenze…davvero non capisco.

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  53. gekina73
    gekina73 13 Luglio, 2010, 17:12

    @bismama
    Massimo Pietrangeli quello che è contro i vaccini? Tutti i vaccini…

    Alzawahiri, il braccio destro di Bin Laden è un pediatra. Come vedi essere medico non vuol dire nulla.

    Io non ho offeso. Non più di altre che “condannando” quelle che non si informano.

    Comunque nel libro della malvagna c’è una demonizzazione del tc che è tanto puerile quanto pericolosa.

    @ Navigo a vista
    battuta spettacolare. Vuoi una medaglia?

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  54. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 13 Luglio, 2010, 17:06

    @Gekina, ribadisco, Tavor. Sei di fronte a persone che si stanno comunque rivolgendo a te in maniera gentile. E tu continui ad aggredire. Ti ascolterebbero lo stesso anche se parlassi a bassa voce.
    Non ho letto parole che tagliassero giudizi al di fuori delle tue.

    E non posso prendermi gioco di qualcosa che non sapevo ci fosse. E se è così chiedo scusa. Ma i tuoi modi non mi piacciono per niente. E non credo siano legati alla dislessia.

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  55. gekina73
    gekina73 13 Luglio, 2010, 17:02

    @ navigo a vista
    non prenderti gioco della mia dislessia…

    Hai mai letto un libro di Verena Schmid? No? Ti consiglio di farlo alla svelta e poi dimmi se non è da deficenti leggerli e sprattutto “crederci”.
    Ti consiglio l’ultimo… merita.

    @Mammamicia
    ma di che consapevolezza parlate? Quella appresa legegndo i libri consigliati da bismama? Letti tutti e tutti senza appello cassati come ridicoli.

    Vi riempite di parole come “consapevolezza” e “informazione” e poi legegte i libri che pubblicizzano aprti umani e naturali a pagamento (prezzo medio 2000 euro). osannate uomini coem Odent che hanno il coraggio di scrivere: la donna in intimità e con UMILTA’ accetta il suo stato di mammifero.

    Vi interessano solo le biìuone maniere e le letetre infilate giuste. E i cobntenuti?

    Non sono dio. Ma mi dissocio da questa metafisica da salaparto. Non è facendo del parto un dogma di fede che cambierete in meglio la nascita in Italia.

    Vi state declassando a stato semibestiale e ve ne fate un vanto.

    Date giudizi tranchant sul cesareo senza tenere conto che il quadro è molto più complesso e che una donna che chiede un tc elettivo non è una svampita velina ossessionata dalle plastiche.

    “Io non condanno il Taglio Cesareo, ma condanno, anche pesantemente, chi lo sceglie basandosi su illazioni e non su informazioni medico-scientifiche obbiettive!”
    bismama è dio? Condanna chi non ha letto la malvagna e la gaskin? E questa sarebbe “informazione” per voi?

    “La mancata scelta consapevole puo’ sfociare in un’enormita’ di fastidi psicologici, nonche’ fisici, che ti rimangono appiccicati addosso come la chewingum sui capelli. La depressione e’ assicurata!”
    Sol se una si lascia convincere che è una mamma di serie z per aver dato alla luce il figlio per il buco giusto.

    E per concludere. Facciamo uno studio sulla mrtalità materna e infantile, sui bambini gravemente disabili, sull’incontinenza femminile, sul prolasso dell’utero, sulla PTSD da gioie di un travaglio naturale lungo… e travagliato?

    E magari facciamo uno studio ANCHE sul numero di epilettici e disabili gravi che sfornano tutti quegli ospedali invasati per il naturale e/o senza tin, sten, reparto emotrasfusionale, e/o guradia pediatrica 24h, anestesista 24h?

    Lo facciamo?

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  56. bismama 2.0
    bismama 2.0 13 Luglio, 2010, 16:56

    @gekina73:innanzitutto benvenuta. Ti rispondo con molta calma perchè amo i dialoghi costruttivi, non credo che insultarsi serva a crescere nè a creare spunti di riflessione. I libri che io cito sono nominato dopo una frase ben precisa: “Se qualcuno volesse informarsi sul parto naturale, su cosa si puo’ evitare, sui rischi eventuali del cesareo e anche sui benefici del parto naturale (e in casa), puo’ leggere”

    Quindi non sono da me propinati come la Bibbia del parto. Io non mi ergo a custode della verità assoluta. Questo è un blog/diario personale, quindi tutto ciò che viene scritto deriva dalla mia esperienza e dalle mie opinioni. Non voglio fare saggistica nè fare concorrenza a Wikipedia. Non voglio neanche informare; semplicemente raconto le mie esperienze e ciò che ne è derivato. Stop.
    Probabilmente, se tu hai un’opinione diametralmente opposta alla mia, sarà perchè hai avuto esperienze diverse da me. Forse.
    Accetto le tue opinioni come spunto di discussione anche se non le condivido.
    Ho letto qualche tuo post nel tuo blog (ci sono arrivata cliccando sul tuo nick) e non mi sono cadute le braccia a leggerti. Semplicemente vedo una donna che lotta per le cose in cui crede. Io faccio lo stesso. Dov’è la differenza? Chi ha ragione?
    Chissenefrega!!!
    Io lotto per quello che a me fa stare bene e non mi importa che altri la pensino come me, nè impongo le mie idee dando degli stupidi agli altri!
    Il messaggio del post era questo: scegliere ciò che ci fa stare bene e tranquille!
    Io e mio marito abbiamo rivoltato la regione per poter avere un VBAC, semplicemente perchè era quello che volevamo, dopo esserci informati sui pro e sui contro. Da fonti obiettive.
    Non capisco a cosa tu ti riferisca quando parli di condensato di praticoneria; sono medici o ostetriche che scrivono. se hanno una laurea, non credo l’abbiano ottenuta pagando.
    Per i “maschi” ginecologi….se vai sull’albo medici sono il doppio delle ginecologhe e non ne capisco il perchè. Facevo un’affermazione ironica e rifelttevo su come un uomo che non ha mai ne avrà mai, avuto le contrazioni, tenti di descriverle e ti dice come alleviarle.
    E’ solo teoria.
    Se devo prendere consigli sul parto preferisco farlo da chi lo ha provato.
    Tu citi il figlio (era maschio) di Janet Fraser. Purtroppo ci sono molti “figli di Janet Fraser” morti sia per parti naturali che per tagli cesarei. La cronaca nera ne è piena. Non penso che siamo arrivati a contare quante morti riserva uno piuttosto che l’altro…..
    Un uomo autorevole, un neonatologo, ergo superpartes nella faccenda parto, ha scritto 1001 NO AL TAGLIO CESAREO. Si chiama Massimo Pietrangeli. Sarà un visionario ergastolano maschilista pure lui? Può essere….

    In ogni caso, grazie, davvero, del tuo commento e delle informazioni del tuo blog. Ora ne ho a disposizione ancora più di quelle che avevo già!
    A presto

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  57. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 13 Luglio, 2010, 16:38

    Postilla: Insultare ‘a gratis’ non ha prezzo, per tutto il resto c’è il Tavor.

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  58. mammamicia
    mammamicia 13 Luglio, 2010, 16:38

    @gekina73:le tue parole sono tristissime e soprattutto prive di rispetto per chi crede nella naturalità del parto, del dolore (anche mestruale) e anche di tante altre cose di cui attualmente abbiamo perso ogni cognizione. Per me l’importante è che ogni donna possa consapevolmente scegliere di fare la cosa che crede sia migliore per lei e non dover necessariamente essere l’oggetto di guadagno di una struttura ospedaliera e non avere altre alternative.
    Inoltre ti confesso che mi sono fatta 24 ore e passa di travaglio senza epidurale e la cosa più dolorosa che ricordo sono solo i punti che mi hanno dato a causa di una episiotomia che non era necessaria. E con ciò sono favorevolissima all’epidurale per chi la sceglie nella consapevolezza di ciò che può comportare (io ovvio non la sceglierei mai)…

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  59. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 13 Luglio, 2010, 16:33

    @gekina, scusa se mi intrometto assolutamente fuori argomento.
    Io non capisco perché non ti stai ponendo su un piano di discussione, ma stai in pratica dando delle deficienti a tutte. Nemmeno dio si atteggia così.
    Poi vorrei chiederti una cortesia, digita con più calma, perché stai giocando a shangai con le lettere delle parole, e questo me ne rende ancora più difficile la comprensione.

    La buona educazione, non è un’opinione. Sappilo.

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  60. gekina73
    gekina73 13 Luglio, 2010, 16:20

    @mamammicia…
    certo che ti devono cascare le braccia… se leggi verena! Che è pure contro la cura dei dolori mestruali (scritto nero su bianco sulla sua ultima fatica). Che professa il potere terapeutico degli archetipi (l’ultimo libro è una comica se non fosse tragicamente vero).

    “beh sai ad ogni donna che si ricovera si fa firmare un pacco di fogli e il medico si prende un sacco di responsabilità, di solito con il cesareo si va sul sicuro.”

    l’unica cosa sensata che hai scritto.
    Care mie…. in un paese dove tagliano persino i posti nelel TIN, dove metà stivale è senza STEN… che vi aspettavate?
    TIN, STEN… orrore, freddi acronimi… che sarà mai la sicurezza di tuo figlio e quella di mamam dinnanzi al miracolo della vita?

    La cosa che mi fa sbellicare dalel risate è che mamabis vorrebbe un HBAC (un vbac in casa e non asssitito) ma poi c’è il bannerino “”Se lo ami lo leghi”.

    Immagino che nessuno sapppia la brutta fine della figlia di Janet Fraser…

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  61. mammamicia
    mammamicia 13 Luglio, 2010, 16:02

    ciao bismama, io durante la gravidanza ho letto solo i libri di Verena Schmidt, per cui non posso che essere d’accordo con te ma purtroppo in italia la situazione, per quello che ho visto è veramente tragica. Io ho partorito naturalmente ad Ancona ma se fossi stata a Bari (città dove ho vissuto fino ad un mese fa) mi avrebbero fatto sicuramente il cesario. Mio marito, che per motivi lavorativi è diventato amico di un ginecologo, gli ha chiesto il perchè di tanti cesarei e lui: “beh sai ad ogni donna che si ricovera si fa firmare un pacco di fogli e il medico si prende un sacco di responsabilità, di solito con il cesareo si va sul sicuro.” io lo volevo uccidere. Comunque l’unica via d’uscita è l’informazione perchè la maggior parte delle volte siamo noi donne davvero ignoranti da non saper neanche quali sono i nostri diritti. Poi sono d’accordissimo con il fatto che la figura del gineacologo dovrebbe essere ridotta a situazioni patologiche e dovrebbe essere l’ostetrica a occuparsi di tutto ma anche qui ci sono grandi difficoltà culturali e sociali.
    @gekina73: a me cascano le braccia a leggere commenti come i tuoi…

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  62. simplymamma
    simplymamma 13 Luglio, 2010, 15:52

    credo che il parto se si può deve essere naturale, il ceraseo dovrebbe essere una necessità non una scelta. ha i suoi rischi e io fortunatamente ho incontrato un ginecologo “maschio” che mi ha sempre chiarito i pregi del naturale. e sia per una donna che per un bambino ce ne sono. con questo non voglio dire che la donna deve soffrire, anzi l’epidurale deve essere garantita. ci sono travagli lunghissimi in cui la donna è sfinita e nel 2010 non ha sensao non sfruttare la moderne conoscenze mediche in nome della natura a tutti i costi. bisogna pensarci e lasciarsi guidare dall’istinto più che da un ginecologo o al massimo provare a confrontarne un’altro per poi trovare al propria strada.

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  63. gekina73
    gekina73 13 Luglio, 2010, 15:31

    l’unica disinformazione sono i libri che tu citi come “fonte d’informazione”.

    Condensati di praticoneria, disinformazioen e becero maschilismo spacciato per “emancipazione femminile”.

    Ma poi bismama chi ti dice che a consigliare il cesareo siano sempre medici maschi?

    Comunque parlando di cose serie… i TC sono più numerosi nelel piccole realtà e nel privato. Dove i presidi per eventuali emergenze ostetriche non ci sono e quindi ci si ripara dietro al tc.

    Certo, nelle cliniche private probabilmente c’è anche il business del cesareo, esattamente come esiste il business del parto naturale, dell’ostetrica che diventa umana solo a pagamento…

    Ti accendi come una miccia quando senti le tue amiche. A me cascano le braccia a legegre post come questo.

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  64. rocciajubba
    rocciajubba 13 Luglio, 2010, 15:16

    Per l’argomento del post: parlavo di epidurale per travagli che non partono (ho amiche che si son fatte 15 ore a 1 cm di dilatazione con contrazioni ogni minuto…ettecredo che hano firmato per il cesareo!).

    Poi…ehm…verresti a fare un giro da me che c’è un regalino?

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  65. Ondaluna
    Ondaluna 13 Luglio, 2010, 13:20

    Il mio è stato un cesareo salvavita, ma nonostante questo ancora adesso il tarlo dell’ “avrebbe potuto” non mi molla. Ero pronta al parto naturale. Con una fottuta paura, ma pronta. Nemmeno io sono una talebana di niente, penso che certe scelte debbano essere ponderate e ciascuna è libera di scegliere cosa è meglio per sé. Io non ho scelto. E per di più ancora adesso porto i postumi di un taglio andato male.
    Certo, guardo mia figlia, mi ricordo di com’è nata, sana, bella, e certo di andare avanti. Però concordo con te sul fatto che le scelte sono tali quando sono fatte tra alternative diverse e quando sono ponderate.
    Io al tuo posto non starei zitta, ma insisterei proprio sul fatto che è necessario sentire “diverse campane”. E poi, se è il caso, scegliere il cesareo.

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  66. bismama 2.0
    bismama 2.0 13 Luglio, 2010, 12:11

    @CosmicMummy: esatto. E’ l’atteggiamento da banconista che indispone. Un medico dovrebbe essere umano e non un economista.

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  67. CosmicMummy
    CosmicMummy 13 Luglio, 2010, 10:28

    @bismamma: è chiaro che partorire in casa oggi non è come partorivano in casa 50 anni fa. le ostetriche sono persone competentissime e molto professionali e ci mancherebbe. dell’ambulanza pronta con il medico sotto casa non sapevo, comunque si partorisce in casa per stare in un ambiente più raccolto e familiare e essere ricoverati di urgenza o addirittura farsi strappare il bambino all’improvviso per un emergenza è un’idea che non mi piacerebbe. detto questo, la legge lo consente proprio perchè oggi ci sono i mezzi per ridurre i rischi e prevederli. ma ogni donna è giusto che partorisca nel modo che la fa stare più tranquilla. a me faceva stare tranquilla sapere di essere fra professionisti ed in una struttura attrezzata… così come rispetto anche le donne che per troppa paura (aveva un’amica che ha partorito da poco ed era letteralmente terrorizzata) vogliono il cesareo a tutti i costi – pagandoselo di tasca propria però, non certo a spese del sistema sanitario nazionale! quello che proprio mi disgusta è quando un medico – battute su Wanna Marchi a parte – invece che spiegarti le cose scientificamente e comportarsi da professionista onesto fa leva su queste paure e ti propone un cesareo solo per guadagnarci di più. questo a casa mia si chiama conflitto di interessi, abusare del proprio ruolo e approfittarsi delle paure e della fragilità delle persone.

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  68. bismama 2.0
    bismama 2.0 12 Luglio, 2010, 16:15

    @simona e mrsApple: c’è sempre il ma. Solo che se sorgono complicanze mentre si prova a aprtorire naturalmente, si accettano ben diversamente. Se invece si arriva ad un cesareo elettivo solo per gli interessi economici ospedalieri, mi girano un secondo le eliche…ecco! Questo il fatto

    Sul discorso parto in casa, non si tratta di non essere assistiti…anzi. Le ostetriche che seguono i parti in csa hanno enormi competenze sulla fisiologia del parto e si accorgono immediatamente (prima che ci sia l’urgenza) se è il caso di andare in ospedale o no. Alcune associazioni di ostetriche, hanno addirittura il medico fuori con l’ambulaza o il gine pronto ad intervenire.
    Rispetto a prima, è molto più sicuro. Quello che decine di anni fa associava il parto in casa ad una enorme mortalità era la mancanza di organizzazione e di igene soprattutto.

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  69. MrsApple
    MrsApple 12 Luglio, 2010, 16:01

    Mah secondo me il parto è un po’ un terno al lotto che si dovrebbe “giocare” solo poco prima e al momento dell’estrazione dei numeri. Tanti discorsi prima non hanno nemmeno senso (almeno per mia esperienza)… bisogna viverselo e decidere secondo come evolve. Io ero quasi una fans del cesareo, convinta da mia zia che travagliò e soffrì per giorni e alla fine dovette subirselo (perchè suo figlio era legato con il cordone ombelicale ad un piede che tipo elastico ogni volta lo ritirava indietro!!!) Poi in gravidanza ho letto tanto e in ospedale stesso hanno molto sostenuto il parto naturale, l’anestesista ci descrisse il cesareo in modo assai splatter e colorito, realisticamente insomma. Alla fine della gravidanza ero una sostenitrice convinta del parto naturale, ciò che di naturale non è stato si è rivelato necessario via via e gli stessi medici non ti consentono più di tanto di seguire il tuo istinto. Pietro alla fine NON è nato con il cesareo… ma dalla via naturale… dopo tanto patimento ne sono stata orgogliosa, però se non fossi stata in ospedale non so come sarebbe andata… non lo so proprio!!! 😉

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  70. Simona
    Simona 12 Luglio, 2010, 16:00

    Primo: hai ragione, informarsi prima di tutto. Secondo: c’è sempre un ma. Io ho avuto una gravidanza bellissima, niente nausee e ho sempre mangiato come una scrofa (infatti so’ ingrassata giusto un filino,15 chili, alimortè!), ho giocato a racchettoni in spiaggia col pancione, e non mi sono manco fatta mancare 12 scalini fatti a rotta di collo. Una rampa intera. E la baby sempre lì, macchè. Quando si dice che una c’ha il fisico. Da una così ti aspetti che faccia un parto non solo naturale ma che la bambina la spari nemmeno fosse sulla rampa di lancio di Cape Canaveral.Magari tra le quattro mura domestiche. Invece, dopo un travaglio molto bello che poteva presagire un parto altrettanto fenomenale e naturale, la sorte o la sottoscritta particolarmente stanca, ha voluto che il parto fosse un po’ difficile. Non solo la bimba non usciva, ma hanno pensato di farmi un cesario di urgenza perché la bimba praticamente si stava strozzando da sola. In quel momento delle mie idee di partorire naturalmente non me n’è fregato una mazza, volevo solo che la bimba stesse bene ed ero disposta a farmi aprire fino allo sterno che poi a me, ci avrei pensato io. Loro, invece, prima del cesario hanno voluto provare con la ventosa (questo per dirti che magari tutti gli staff non sono uguali).Ovvio che erano tutti pronti a tagliare se la ventosa non avesse fatto effetto.Invece la ventosa ce l’ha fatta.Ma Alice quando è uscita era di un bel blu.E non ha pianto subito. Ha sofferto, è stata un po’ rianimata e a quel punto io ho pensato “Forse era meglio un cesario” e “Menomale sono all’ospedale”. E’ stata nella cullina termica per quasi due giorni, non ha tirato il latte, mi hanno detto che probabilmente ‘era stanca’ da questo parto difficile, in seguito ho avuto paura che i problemi respiratori che si porta tutt’ora fossero dovuti al parto (invece mi hanno rassicurato di no). Detto questo: sono contenta che io e mio marito abbiamo scelto l’ospedale (sennò immaginati il casino) e sono contenta di aver partorito naturalmente e con dolore. Ma se potevo risparmiare a me e soprattutto a lei tutte queste complicazioni facendo un TC, sarei stata disposta anche a farmi fare un incisione a Y. Prima di tutto la salute del bambino, e i miei sogni del parto in casa, parto naturale, parto col marito e via dicendo vengono PER ME in secondo piano. L’importante è che io ti metta al mondo sano e salvo, poi a prendermi cura di te ho tanto tempo, e questo tempo me lo impegnerai talmente tanto che quello che volevo fare al momento del parto, manco me lo ricordo più.E non sarà certo una cicatrice sulla pancia a fermarmi (e so di cosa parlo perché me l’hanno aperta tre anni fa)
    Oh ma quanto ho scritto? Bis, grazie del confronto! 😉

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  71. bismama 2.0
    bismama 2.0 12 Luglio, 2010, 15:56

    Io non discuto le scelte altrui…..la cosa che odio è che ci si butti in una scelta “Ad occhi chiusi…” Si può soffrirne tanto dopo…ecco! Tutto qui

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  72. Twins(bi)mamma
    Twins(bi)mamma 12 Luglio, 2010, 15:51

    io ho fatto un cesareo, parto gemellare ma non era detto, dopo un pò mi era stato prospettato perchè la femminuccia rimaneva podalica, poi invece si è messa di traverso ancora meglio insomma… il mio gine di cui mi fidavo molto mi ha detto: possiamo provare a girarla dopo che è uscito il primo ma se non ci riusciamo la facciamo uscire con il cesareo e allora consigliata anche da lui ho optato per il cesareo per entrambi ed è andata bene, io stavo benissimo molto meglio di tante mamme con parto naturale e dopo ho recuperato altrettanto bene, ho sentito mamme che si sentono sminuite perchè non hanno provato il parto naturale, a me non è mancato xò appunto siamo diverse e rispetto le diverse opinioni delle altre. Il mondo è bello xhè è vario…vabè è pure brutto ma le eccezioni ci sono sempre.

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  73. Marlene
    Marlene 12 Luglio, 2010, 14:45

    non posso che darti ragione. Il punto è che ogni donna vive la gravidanza a modo suo, quindi credo sia anche leggittimo lasciarle possibilità di scelta…certo l’informazione è fondamentale e indispensabile ma quel che conta e la propria volonta prima di tutto.

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  74. Mamma non basta
    Mamma non basta 12 Luglio, 2010, 14:16

    Sono d’accordo anch’io sul fatto che bisogna informarsi su tutto prima del momento fatidico. Cavolo abbiamo nove mesi per farlo e negli ultimi 2 o 3 abbiamo anche molto tempo libero per farlo. Col primo figlio ero anch’io molto ansiosa e spaventata al pensiero del parto e pensai che l’ospedale sotto casa fosse la soluzione migliore. Se avessi avuto dei problemi ero comunque a 200 m.
    Al terzo mese pero’ mi sono detta “Cribbio vivo a Roma, perche’ non scegliere un ottimo ospedale con un ottimo reparto di neonatologia?”
    In un parto,naturale o cesareo che sia, le incognite possono essere tante ed e’quindi importante scegliere una strutture attrezzata ad affrontarne il piu’ possibile?
    Cosi’ mio figlio e’ nato sull’isola Tiberina,nel cuore della citta’ che amo,in un ottimo ospedale.
    E nonostante io sia una che si spaventa per ogni singolo taglietto,ho scelto di partorire nel modo piu’ naturale possibile,senza epidurale,accovacciata e con mio marito presente che mi sorreggeva e mi incoraggiava.
    Abbiamo ripetuto l’esperienza anche con la seconda figlia.
    Devo pero’ dire di essere stata molto fortunata perche’ ho avuto 2 gravidanze normali e 2 parti naturali senza complicazioni. Molte donne hanno fatto le mie stesse scelte ma non sono state altrettanto fortunate…E per questo che non possono esistere parti di serie A o di serie B perche’ tu puoi decidere per un parto naturale ma non sai cosa accadra’ una volta entrata in quella sala.
    Riguardo all’epidurale :se si ha la possibilita’ di non provare dolore perche’ non sfruttarla? non siamo tutte uguali.

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  75. Airin
    Airin 12 Luglio, 2010, 13:24

    Ritengo il cesareo una soluzione da scegliersi in caso di una reale esigenza medica.
    Detto ciò, ognuna faccia quel che vuole, purché conosca tutte le possibilità che ha a disposizione e sappia a cosa va incontro. Sappia i pro e i contro, a tutti i livelli. Scelga per se stessa col cuore, con la ragione o con l’istinto, come preferisce lei in quanto individuo unico e a sé, ma SCELGA.

    Per riassumere, sono d’accordo con te Bis: bisogna conoscere e scegliere.

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  76. bismama 2.0
    bismama 2.0 12 Luglio, 2010, 12:53

    @Cosmic Mummy: mi sto scompisciando…ho le lacrime. Peggio di Wana Marchi è il massimo…ahahaha

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  77. CosmicMummy
    CosmicMummy 12 Luglio, 2010, 12:49

    x Anna: se qualcuno mi avesse detto la frase ” a partorire come hai fatto tu con l’epidurale siamo brave tutte!” me lo sarei mangiato vivo. io ho fatto l’epidurale ma non è vero che ti toglie ogni dolore. ti toglie solo il dolore delle contrazioni, che fra l’altro avevo fortissime da 24 ore e non ero nemmeno riuscita a dormire la sera prima. ero esausta e l’epidurale mi ha solo fatto riprendere fiato per qualche minuto, dopo di che le spinte le ho sentite fortissime e anche gli strappi (e non dimenticherò mai quella sensazione terribile). ci facciamo fare l’anestesia per curare una carie, perchè non dovremmo alleviare per quanto possibile i dolori del parto??? credo che ogni donna dovrebbe poter scegliere come partorire nel rispetto del rapporto rischio/beneficio, e invece ancora sento di ospedali dove non danno questa possibilità il che è segno di arretratezza culturale ed economica. so addirittura di posti in cui per scarsezza di anestesisti in caso di cesareo fanno l’anestesia totale, come se si tornasse indietro di 40 anni.
    posso capire che una mamma ci tenga a partorire naturalmente, ma non esistono mamme di serie A o B a seconda del parto che hanno sostenuto, le cose che ci rendono una buona mamma sono altre e ben più importanti. bisogna poi dire che durante il parto i dolori sono forti (scusate, ma io a chi dice di aver avuto un parto ‘bellissimo’ e per niente doloroso non credo, ci sono molti modi per reagire al dolore e uno di questi è dimenticare. ci possono essere parti più o meno semplici, questo si.e non ostante le difficoltà e i dolori è il momento più bello della nostra vita e per questo lo ricordiamo come positivo) e ci sono dei momenti in cui pensi che non ce la farai e lui resterà là dentro, e quasi ogni donna se potesse – in quel momento, in quella situazione psicologica – farebbe il cesareo. se un medico accontenta questa richiesta senza valutare onestamente la situazione è un disonesto truffatore che si sta approfittando solo della fragilità momentanea della sua paziente per guadagnarci di più o per tornare a casa prima. un medico che invece ti propone il cesareo programmato alla 20-ma settimana poi, è peggio di vanna marchi secondo me, e andrebbe radiato dall’ordine. ma se anche esiste un rischio minimo e sussistono delle giuste motivazioni, viva il cesareo e la medicalizzazione che hanno permesso di salvare tante vite umane e di evitare tante possibili disabilità ai nuovi nati.

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  78. lollamamma
    lollamamma 12 Luglio, 2010, 12:32

    Ho partorito i gemelli con taglio cesareo perchè avevo la gestosi ed ero di 35 settimane. Loro però erano cefalici e da quando me lo hanno detto ho sperato in cuor mio di potere fare un parto naturale, perchè – non so se riuscirò a spiegarmi bene – sarebbe stato più naturale anche tutto ciò che è venuto dopo. Ovvero, proprio il senso di diventare mamma..per me è stato complicato all’inizio comprenedere e fare proprio questo passaggio e sono sicura che il parto naturale (come desideravo) avrebbe facilitato il tutto.
    Non so se mi sono spiegata bene, ma per me è stata una mezza-sconfitta dovere entrare in sala operatoria senza nemmeno un inizio di travaglio. Io non ho neanche la minima idea di cosa significhi partorire, non è masochismo, ma io ci ho sperato per 8 mesi di potere fare nascere i miei bambini secondo natura.
    E badate bene, il decorso post operatorio per me è stata una passeggiata, non ho avuto nessun problema e anche il latte non ne ha risentito, visto che dal 3 giorno fino ad ora prendono il latte materno.

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  79. bismama 2.0
    bismama 2.0 12 Luglio, 2010, 12:14

    @lollamamma: capisco benissimo cosa intendi. Anche io mi son sentita così la prima volta. Intendevo questo quando dicevo che sentirsi mamme di serie B è dovuto alla sconfitta di chi, invece, sperava in un parto naturale…

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  80. lollamamma
    lollamamma 12 Luglio, 2010, 12:07

    Ho partorito i gemelli con taglio cesareo perchè avevo la gestosi ed ero di 35 settimane. Loro però erano cefalici e da quando me lo hanno detto ho sperato in cuor mio di potere fare un parto naturale, perchè – non so se riuscirò a spiegarmi bene – sarebbe stato più naturale anche tutto ciò che è venuto dopo. Ovvero, proprio il senso di diventare mamma..per me è stato complicato all’inizio comprenedere e fare proprio questo passaggio e sono sicura che il parto naturale (come desideravo) avrebbe facilitato il tutto.
    Non so se mi sono spiegata bene, ma per me è stata una mezza-sconfitta dovere entrare in sala operatoria senza nemmeno un inizio di travaglio. Io non ho neanche la minima idea di cosa significhi partorire, non è masochismo, ma io ci ho sperato per 8 mesi di potere fare nascere i miei bambini secondo natura.
    E badate bene, il decorso post operatorio per me è stata una passeggiata, non ho avuto nessun problema e anche il latte non ne ha risentito, visto che dal 3 giorno fino ad ora prendono il latte materno.

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  81. bismama 2.0
    bismama 2.0 12 Luglio, 2010, 11:38

    @roccia: ecco, esattamente!
    Per l’epidurale sul travaglio lungo, beh non ha molto senso perchè l’epidurale può provocare anche le sue belle conseguenze. Poi, dopo i 6 cm non serve a nulla…

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  82. rocciajubba
    rocciajubba 12 Luglio, 2010, 11:35

    Io ho avuto un culo mostruoso e ho fatto un parto facilissimo senza mezza complicazione in un ospedale splendido dove la medicalizzazione è talmente al minimo che non so nemmeno dove trovarla.
    Tutto gestito dalle ostetriche, il gino di turno è intervenuto solo per ricucirmi visto che Blevetta mi aveva fatto uno sbrago mica da ridere.
    Ma tutto è andato bene. La piccola ha avuto un lieve ittero e io stavo adnadno in para prospettandomi scenari apocalittici come quelli di mia sorella e invece tutti mi hanno fatto stare calma e siamo andate a casa solo con 2 ore di ritardo sulla tabella di marcia.
    Il parto in casa non lo farei. MI dà ansia. E poi con la mia schiena l’unica posizione che ho trovato comoda è stata quella sulla sedia ostetrica tutta alzata e puntando i piedi sulle staffe per aiutarmi a spingere visto che la shciena cedeva.
    Ma chi fa il parto in casa perchè si sente bene così fa bene.
    Nella mia provincia l’epidurale non la fanno per sconigurare al massimo le possibili complicazioni, ma d’altronde ho visto amiche con travagli pesantissimi e penso che lì mica ci sarebbe stata male!
    E il cesareo se è la soluzione giusta a uno stato di urgenza o di inevitabilità DEVE essere fatto, ma non può essere prospettato come la scelta migliore alla 20ma settimana!

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  83. Alessandra
    Alessandra 12 Luglio, 2010, 10:42

    Commento da ‘non mamma’, purtroppo per me, da fuori, io credo che chi classifica mamme in serie A e B, sia solo di un’ignoranza mostruosa.

    Credo che Bismama volesse spezzare una lancia a favore delle scelte consapevoli e circostanziate. E contro l’abuso di pratiche non necessarie. Non di fare classifiche.

    Io ammiro tutte le donne che hanno affrontato il parto, in qualsiasi modo, e spero che chi le ha seguite e assistite le abbia aiutate a scegliere il meglio per la propria salute e quella del nascituro. Solo questo.

    Di serie A o B, al massimo, ci sono le persone che dovrebbero assistervi nel momento in cui donate la vita e che DEVONO mettervi nelle condizioni di farlo al meglio

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  84. bismama 2.0
    bismama 2.0 12 Luglio, 2010, 10:40

    Rispondo un pò a tutte:

    Dunque i preconcetti sulle mamme di serie A e serie B non vengono dalla società, secondo me. Il problema è che se una donna vuole partorire naturalmente e si sente derubata di questo diritto, di questo momento, è lei, per prima, a sentirsi inferiore, semplicemente perchè meno fortunata di chi invece ha potuto coronare un”sogno”. Che poi non dovrebbe essere un sogno ma la normalità è un altro paio di maniche.
    Un ruolo fondamentale lo gioca la struttura, ma essendo in ospedale (al max una casa maternità sarebbe quasi come essere a casa) non ci si può aspettare la totale mancanza di medicalizzazione. E’ proprio fuori discussione.
    Anche il gine che segui’ il mio tentativo di vbac alla fine mi propose l’amniorexi e anche il tc per le complicanze che nacquero. Il mio dubbio, ora, è che magari, forse, un’ostetrica motivata -forse…lo sottolineo – avrebbe potuto ovviare in qualche modo a quelle complicanze.
    Si tende a cedere facilmente al tc come paracadute. Anche per una eventuale tutela legale.
    Io invece li avrei denunciati per il mio primo TC!!!! Mi è mancata la forza….e sono passati troppi anni!

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  85. Claudia-cipi
    Claudia-cipi 12 Luglio, 2010, 10:39

    Sul cesareo e sulla mancanza di informazioni mi trovi pienamente d’accordo. Non c’è la giusta informazione nemmeno sull’epidurale, a dirla tutta, che magari è anche più diffusa del cesareo programmato inutilmente.
    Per il parto in casa invece… per carità, sono d’accordo che se tutto è fisiologico non c’è bisono gell’ospedale, ma siccome sono ansiosissima e paranoica io non ce la farei, starei talmente in ansia che sarei io la prima causa per far andare storto qualcosa. Ho preferito l’ospedale con neonatologia proprio per questo, per stare tranquilla, e sono stata molto contenta di non dover poi sfruttare quel reparto.
    E la mia ginecologa non mi ha mai parlato di cesareo nè di altre medicalizzazioni esagerate, voleva solo indurmi prima del solito perchè pensava che il nano stesse crescendo troppo e non riuscissi poi a partorire naturalmente se avessimo aspettato oltre le 40 settimane (e invece poi ha fatto tutto da solo, o quasi, ed era perfettamente nella norma). Quindi non generalizzerei ginecologo=cesareo, che come sempre dipende dalla persona che ti trovi di fronte.

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  86. Anna
    Anna 12 Luglio, 2010, 10:31

    @Fefe
    Non solo le mamme che hanno partorito con CT sono considerate di serie B, ma anche quelle che come me hanno fatto l’epidurale perchè se non partorisce con dolore nn sei una “vera mamma”.
    Purtroppo mi sono sentita dire da persone care e a me vicine frasi del tipo:” a partorire come hai fatto tu con l’epidurale siamo brave tutte!”.
    C’è ancora tanto da lavorare per rendere libere noi mamme da preconcetti e pregiudizi!

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  87. Sibia
    Sibia 12 Luglio, 2010, 10:30

    sono assolutamente d’accordo con te. Il cesareo è una chirurgia di emergenza e tale deve rimanere. Madre natura fa sempre le cose migliori, si deve intervenire solo quando qualcosa va storto e non è possibile fare altrimenti..
    Purtroppo temo che questi ginecologi siano poi gli stessi che chissà perché prenotano i cesarei nella clinica privata dove lavorano…
    Per fortuna la mia ginecologa è diversa, tempo fa l’ho sentita sconsigliare vivamente il cesareo ad una mamma che voleva farlo per paura e per “togliersi il pensiero”, le ha detto che questa pratica ha un tasso di morbilità e mortalità materno-fetale molto più alto del parto naturale.. emmenomale va’!

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  88. Anna
    Anna 12 Luglio, 2010, 10:27

    Cara Bismama
    purtroppo ci sono donne che non si informano e si affidano a medici e strutture che alla fine fanno solo il loro interesse!Ti cito solo questo: ospedale di Melfi(PZ), tutte le donne che conosco e che hanno partorito là sistematicamente hanno subito un cesareo e quando, ogni volta incredula chiedevo il perchè, mi sentivo rispondere con le piu’ disparate giustificazioni e devo dirti che a volte ho avuto forti dubbi e e ho pensato che non era nemmeno la verità!C’è stata un’inchiesta perchè l’ ospedale risulta avere la piu’ alta percentuale di TC in Italia!!Ma alla fine è rimasto tutto invariato perchè gli interessi economici sono piu’ forti e tenuti piu’ in considerazione del rispetto per la mamma, il suo bambino e del suo diritto di partorire in modo fisiologico!

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  89. Slela
    Slela 12 Luglio, 2010, 09:56

    Concordo col commento precedente, io non approvo il parto in casa (ma certamente non condanno chi lo sceglie). Sinceramente, tra il partorire a letto in casa mia, o a letto in ospedale, preferisco la certezza del secondo. In fondo dopo 3 giorni sono a casa, e vengo assistita dal personale medico, insomma mi sento più tranquilla.
    Invece un no categorico al cesareo programmato senza motivo più che valido. Nell’ospedale dove ho partorito non ne vogliono neanche sentir parlare. Devi avere un motivo di salute validissimo per fare un cesareo, altrimenti ti mandano in un altro ospedale.

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  90. fefe
    fefe 12 Luglio, 2010, 09:54

    E sì, è un discorso complesso e difficile. Anche io ho avuto un parto cesareo, ma certo nessuno prima della fine del termine, me lo aveva consigliato!!! E’ andata così e basta, il destino così è stato!!!!!!e non ho avuto nessuno che mi ha fatto sentire non all’altezza. Ma poi perchè chi fa il cesareo non è all’altezza, perchè l’essere madri si misura con la tipologia del parto che si fà? Non capisco proprio, certo mi sarei volentieri evitata una bella cicatrice, una forte emoraggia e tanto altro, ma che devo fare è andata così, Matteo non voleva nascere sebbene con una dilatazione di 10 cm… è la vita!!!

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  91. feyex
    feyex 12 Luglio, 2010, 09:53

    io ho fatto il cesareo dopo 5 giorni di stimolazioni, purtroppo il mio fisico non permette il naturale, il mio ginecologo me lo disse poi alla visita dei 40 giorni, mi disse che gia’ nell’ultima visita che mi aveva fatto se n’era accorto, aveva cercato di farmi lo smistmento delle membrane ma senza nessun effetto, io ho provato ad avere il naturale ho sofferto ma dopo gel gel, ossitocina gel e ossitocina ancora l’unica cosa da fare non rimase che il cesareo, mancava un giorno alla 42 settimana ed ero dilatata solo di 1 cm. non sono pentita so di aver fatto tutto il possibile

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  92. CosmicMummy
    CosmicMummy 12 Luglio, 2010, 09:41

    fra il cesareo ‘programmato’ e il parto in casa ci sono tante vie di mezzo. io sono per il parto in ospedale pubblico, possibilmente con reparto di neonatologia e terapia intensiva neonatale. delle cliniche non mi fido, come dici tu optano troppo spesso per il cesareo per motivi esclusivamente economici. che poi, io ho avuto un parto lungo e doloroso, ma un taglio in pancia mi spaventa molto di più oltre al fatto che c’è un rischio più alto di complicazioni per te e per il bambino. certo se è necessario va fatto, ma affidandosi al parere di professionisti esperti che non hanno nessun conflitto di interessi (vedi rimborso di assicurazioni ecc.). x quanto riguarda il parto in casa, posso capire che tante donne possano sentirsi più a loro agio e le rispetto, ma non è vero che se la gravidanza è stata fisiologica non ci siano rischi per la mamma o per il bambino. conosco persone che avevano avuto una gravidanza bellissima e poi durante il parto ci sono state complicazioni. se non fossero state in ospedale avrebbero dovuto chiamare d’urgenza l’ambulanza… il parto è una cosa naturale e sono assolutamente d’accordo, ma una volta si moriva spesso di parto, e il tasso di mortalità neonatale era spaventoso. è chiaro che le condizioni non sono quelle di una volta ma la medicalizzazione del parto ha permesso di salvare molte vite, e rendere i dolori del parto un pò più sopportabili. fra l’altro trovo che sia una grande inciviltà (tutta italiana) che l’epidurale non sia disponibile in tutti gli ospedali, mentre dovrebbe essere un diritto per ogni donna.

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  93. Marina
    Marina 12 Luglio, 2010, 09:40

    E’ un discorso difficile. Io due anni fa ero preparatissima, corso preparto con le ostetriche, i libri che citi li ho letti tutti, ero entusiasta di partorire magari in acqua.
    Mi è toccato il cesareo perché a 42 settimane non partiva niente, l’induzione non ha funzionato e stava cominciando una gestosi.
    Non ci ho ancora fatto la pace adesso, e le ostetriche tanto care mi hanno fatta sentire un’incapace, una poveretta che alla fine ha scelto la via più facile.
    Se dovessi avere un altro figlio non mi beccano, cesareo programmato forever, almeno non passo i successivi 12 mesi pensando di non essere stata all’altezza. Ma capisco il tuo punto di vista, sei stata brava a lottare per avere il parto che volevi 🙂 .

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  94. monica
    monica 12 Luglio, 2010, 09:37

    ti assicuro che ci sono donne che chiamano il 118 ogni mese e che considerano il taglio cesareo come una panacea per tutti i mali. il parto in casa non lo farei, ma non condanno certo chi lo fa anche se.. io sono stata costretta al cesareo nonostante il primario la mattina, in una visita di rutine, aveva detto che avevo il “fisico” per permettermi un parto naturale di una bimba di 4 kg e mezzo ma la notte il medico di turno non “ha voluto prendersi la responsabilità” e nonostante una dilatazione di 6 cm abbiamo fatto il cesareo… la cicatrice mi da ancora fastidio… forse il parto in casa non sarebbe una cattiva idea… comunque, tu più che informare e suggerire non puoi fare.. continua ad informare.

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