Natale con i tuoi. Pasqua con chi vuoi.

C’ho un’incazzatura che la metà basta. E non partiamo mica bene.
Sabato prima di Pasqua. Io e IlMaritoideale, con nani al seguito, ci siamo avventurati in un pomeriggio di shopping.
Prima siamo andati da Original Marines e dopo aver parcheggiato First nell’area giochi, che per chi l’ha inventata una statua mica basta, abbiamo scelto, come due deficienti gongolanti, i vestitini per i due nani.
Eravamo in preda a un raptus.

Si mi dia quelle, anche quelle scarpette e quei calzini.
Oddio quanto son belli i pinocchietto. E perché quella maglietta che tt’ha fatto?
Si pure la magliettina doppiata e i jeans abbinati.
Il cappellino? Si, mi dia anche il cappellino!
E anche quel k-way, si quello rosa tutto laminato. Se dobbiamo essere chic facciamolo fino in fondo.
All’uscita avevamo tre buste (piene) e due orsetti.
Come sia potuto accadere è ancora un mistero.

Si perché se mi chiedete di dirvi quando e come ho scelto quelle cose, non so rispondere.
Finito lo shopping nanesco, ci siamo diretti presso il negozietto carinissimo di BluOltre del quale vi ho parlato tempo addietro, per trovare qualcosa per me.
Dopo un’accurata selezione, durata 16 minuti causa nani che attendevano ululanti vicino all’ingresso, ho scelto una bellissima giacca di cotone colore prugna e un dolcevita smanicato da mettere sotto, di una tonalità di colore leggerissimamente più scura.
Come di solito faccio, scelgo i capi affinchè nascondano qualche piccolo difettuccio.
Ora, io non sono Naomi Campbell, ma mica son da buttare, anzi!
L’acquagym sta facendo miracoli. Ho l’autostima e la prolattina, a livelli altissimi.
Ciò vuole dire che mi sento bene con me stessa e che ho ancora una quarta abbondante!!
Il problema è che nonostante l’acquagym stia rassodando tutto il corpo, sulla capsula della navicella madre (dicasi PANZA) dentro la quale sono cresciuti i due aliens, l’effetto è più lento.
Il tesmed farebbe miracoli, come ha già fatto la prima volta, ma allattamento e tesmed non vanno d’accordo.
Quindi, viaggio dotata di corpo sodo con massa lievemente gelatinosa al centro, che, alle volte, se indosso qualcosa di più aderente, si fa notare.
Se lo noto io davanti allo specchio, penso: “Bhe ma chi vuoi che se ne accorga? Tanto lo sanno che ho fatto due figli, sono pure troppo in forma!”.
Se me lo fanno notare gli altri, penso: “Ma brutto stronzo d’un maleducato, ma ti sei guardato allo specchio prima di uscire? Non è galateo chiedere l’età ad una signora e tu mi fai notare che c’ho la panza… ma hai fatto i corsi serali per essere così deficiente o sei proprio nato così? Stronzo!!!”

Ecco. Il giorno di Pasqua avevo il dolcevita (di cui sopra) che essendo di microfibra, non lasciava intravedere proprio una tartaruga. Forse una tartaruga anziana e sbrindellata.
Eravamo a pranzo dalla SantaNonnad’Acascia.
Appena entro gli auguri di rito.
Poi mi si avvicina mia cugina che con la delicatezza di un rinoceronte in calore mi fa: ” Complimenti, i bimbi son bellissimi. Sembrano usciti dal set del catalogo dell’Originasl Marines!…..”
Io, non cosciente della mazzata che stava per arrivare, gongolavo.
Ma lei continua.
“…..e tu? Aspetti il terzo e non hai detto niente a nessuno?”
Non vi posso descrivere la mia faccia. Proprio non trovo aggettivi per poterlo fare. Ma vi lascio con degli interrogativi:
1. secondo voi cosa ho pensato in quel momento?
2. cosa abbiamo mangiato per secondo? Agnello o mia cugina arrosto?
3. ho passato una felice Pasqua?
4. prima di andare a fare una passeggiata digestiva al mare, secondo voi, ho cambiato “mise”?

Vediamo se mi conoscete almeno un pò… io dico di si!