Nove anni (nove regali)

Chiara Moscardelli, con le sue domande esistenziali sulla coppia e sulle esigenze e richieste di una “cacciatrice di consorte”, mi ha ispirato non poche riflessioni.
Io e IlMaritoIdeale stiamo insieme da 15 anni, che solo a dirlo è una smaltita. Mi sento la Sandra Mondaini de noartri.
Basta fare due più due per arrivare alla conclusione che – come dice Cowdogo – ho giocato veramente poco con le Barbie.
Lui ha avuto pochissimi predecessori, data l’età. Considerando poi che durante l’adolescenza le relazioni sono come le mongolfiere – si sgonfiano appena non gli dai più gas – si può dire che non contano poi più di tanto.
Tra alti e bassi siamo cresciuti insieme. Momenti di simbiosi e sensazioni all’unisono, si mescolavano spessissimo a liti furibonde e anche a qualche breve “pausa di riflessione”.
A sedici anni (insomma chi non ha avuto sedici anni cazzo!!!) cercavi un auto-munito, ribelle, bello, con lo charme di Bradd Pitt e la mascella di Rocky (ai miei sedici anni, s’intende).
E lui era (è!) tutto questo e molto di più.

Giovanissimi ma anche pieni di voglia di viverci bucando l’eternità.
Per questo non mi sono mai ritrovata a chiedermi cosa cercassi esattamente. Non era necessario.
Sapevo che volevo lui e che lui era quello giusto. Il resto, lo avrebbe costruito il tempo.
Lo avremmo costruito noi crescendo insieme.
A volte penso che se oggi, per un qualsiasi motivo, mi ritrovassi single, sarei molto – troppo – esigente.
Forse talmente tanto da prendere la residenza nel paese degli Scoppiati.
Cercherei negli altri, i difetti di lui. Son tutti bravi ad amare i pregi e le situazioni da reality. Io son quella che non può vivere senza i suoi difetti. Da ricovero, I know.

“Nella buona e nella cattiva sorte.”

Così, nella buona e nella cattiva sorte – appunto – son passati nove anni.
Il fatto che a me sembrano solo pochi mesi è un’altra storia. Siamo ggiovani&scemi in pectore.Per renderci esattamente conto di quanto tempo abbiamo passato insieme, per sancire una specie di traguardo temporale alternativo, ho deciso di fare una cosa. Una cosa che normalmente qualcuno farebbe per festeggiare un numero tondo. Tipo, che ne so, 10 anni. Io no.Ecco. Dopo essermi arrovellata per giorni intorno alla questione regalo, voi con i vostri consigli  siete stati preziosissimi (grazie!). In particolare, ho preso e riadattato il suggerimento di m_annalisa

“componi un regalo con tante di quelle piccole cose che sai gli piacciono… magari fai la caccia al tesoro.”

Da qui l’idea: nove anni, nove regali.
Postilla: un regalo ogni ora dalle nove alle diciotto. Piccole maniache crescono!
Poi, se un po’ avete imparato a conoscermi, sapete che non sono fatta per tenere segreti.
Aspetto sempre il giorno prima per comprare i regali perché rischio di snocciolare i dettagli anche senza richiesta. Così Aggratis!
Così la variante della distribuzione a disco orario è stata soppressa ieri sera, appena sono rientrata carica di pacchettini. Gli ho consegnato tutto… e lui è rimasto felicemente sconvolto dalla mia scemaggine adolescenziale! Quella leggerezza che, per me invece, è solo quel gas che tiene gonfia la mongolfiera.
Uno dei regali, lo condivido con voi. Sono parole prese in prestito da un grande uomo.