Stay strong mommy…she’s just growing up
Apparentemente non si direbbe ma, si, anche io ho un cuore.
Di quelli rossi, pulsanti e multiaccessoriati.
Ha qualche crepa, qua e là e pure un po’ di bolle urticanti (somatizzo col cuore io!) ma è ancora perfettamente funzionante.
Ci sono giorni, poi, che mi ricorda di esistere con insopportabili tachicardie. Da due giorni, infatti, perde il ritmo e batte un po’ alla fucking dog. Una specie di rivoluzione anarchica dei miei globuli rossi.
Si ribellano gli stronzi!
Comunque, tutto ha un motivo.
Il fatto è che, veramente, sono strana.
La prima volta non sai a cosa vai incontro. Ti tuffi a pesce in un mare di spavalderia e prendi la panzata del secolo! Quella che si gira a guardarti pure la comitiva sul pedalò. Ma mica ti vergogni, pensi solo al dolore e al rossore. Passerà…
Gli altri li vedi lì pronti con la mano alzata per darti una pacca sulla spalla in segno di solidale comprensione.
Poi arriva la secona volta. Il secondo tuffo e al pensiero che possa essere come il primo tremi.
Pensi che lasciare stare sia l’unica cosa da fare. Procrastinare a oltranza.
Ma ridiventi spavalda. Il coraggio si alimenta del bisogno. Le tue ore d’aria sono una necessità.
L’egoismo ingoia la responsabilità? È davvero questo?
Perché mi sento allegramente presa per il culo!
L’inserimento della nana alla materna è andato divinamente. Per la prima settimana.
Poi ha capito il meccanismo del distacco e, ogni mattina, viene giù il mondo. Noè si sveglia con questo peso dell’Arca da costruire ogni mattina per salvare gli animali dall’ira funesta di una nana testarda.
E io non piango, ma mi fa male vedere che mi cerca urlando. Poi, so che durante la giornata le passa e non urla. E socializza. E gioca.
Però entro in quel circolo vizioso del senso di colpa. Non quello legato all’abbandono (questa è la stranezza), ma al perché me ne vado senza pesi sullo stomaco e senza tragedie interiori in corso.
Sono guidata dalla tranquillità e cullata dal libertinaggio a disco orario.
Momenti che scorrono veloci. Per me e per lei. In quelle ore io sto bene, niente struggimento.
Io non sono tagliata per gli inserimenti. O forse sono così razionale, a volte, da esserlo?
So che lei ha bisogno di questo distacco. E ne ho ampiamente bisogno anche io.
E mi rifiuto di credere che questo faccia di me una cattiva madre.
E mi ripeto che sto solo aiutandola a crescere. E mi ripeto che sono fasi di passaggio ed è ovvio che lei reagisca così. Ed è ovvio che anche io reagisca così.
Perché è ovvio, vero?
ognuna di noi reagisce ed ha reagito in modo diverso, ognuno giusto perchè è il migliore per noi… non c’è uno standar da dover seguire… qui quello che detta legge è il nostro cuore… ed il nostro cervello, con il ragionamento, lo riporta sulla strada…
io lo scorso anno mi sono scolata in mille lacrime.. quest’anno sono stata molto tranquilla…
non per questo mi sento meno mamma, anzi… so che è un bene x la mia cucciola stare a scuola, perchè si diverte ed impara tante cose giocando… a casa non sarebbe la stessa cosa… io non ce la farei a stare tutti i giorni con lei, solo con lei… ho un limite e lo rispetto…
anche il mio cuore fa spesso le bizze… forse qualcosa ci vorrà dire?
ti abbraccio!
Ciao, prima volta che ti leggo, bel blog, complimenti! 🙂
Mia figlia ha 8 anni e mezzo, quando ho fatto l’inserimento all’asilo, i primi giorni sono stati perfetti, neanche mi salutava quando me ne andavo, poi la settimana dopo addio, strilli e capelli strappati, e la suora che me la toglieva dalle braccia minacciandomi “lasciala!”… allora io la lasciavo e uscivo da quella porta a vetri satinati e…. no, non mi sentivo in colpa, (vabbè dai pochino pochino sì) era giusto così, lei doveva andare e anch’io, ne avevo estremo bisogno. Poi come hai detto tu, quando sai che dopo 10 minuti la Pupa è già lì che gioca e socializza, perché farsi prendere dai dubbi e dalla sensazione di non essere una brava mamma? Vedo molto meno brave e parecchio più incoscenti quelle che se li riportano a casa quando strillano, eh!
Quindi tutto ok, come è stato già detto, non siamo solo mamme, e questo ci aiuta ad amare i nostri bambini come si deve.
Seguirò il tuo blog, a presto, Pasti
@Anonimo-Elena, scusami, ma non credo che i sensi di colpa si gettino come le uova di halloween sugli altri… io ho rispetto per tutti, sia per quelle mamme che ce li hanno, sia per quelle che non ce li hanno. Tanto, per una cosa o per un altra, “ce sono sempre”! Perfino se non li hai ti vengono lo stesso! ;D
Ho capito cosa vuoi dire, cmq…. e hai ragione, sorridiamo, che e’ meglio! Ciao
Volevo dirlo nell’altro post sulle lacrime (che tra parentesi mi ha fatto schiattare) però non l’ho fatto e quindi lo dico qua. questa cosa dei sensi di colpa da lanciare come le uova a halloween sulle altre mamme che non ne sono dotate mi manda in bestia. Ma perchè non prendono esempio da chi vive la vita sorridendo come te?
Continua così che i tuoi figli non potranno che trarne giovamento.
Baci Elena
Ma che cuore di ghiaccio? Ma quale cattiva madre?
Una donna avrà anche il diritto di non sentirsi in colpa se decide di mandare la figlia al nido per volere o per necessità?
un abbraccio! 🙂
E’ vero…però. C’è un però grande quanto una casa. quello che lega tutte noi mamme nella rete, o molte di noi. quello che dovrebbe farci sapere che invece questo è giusto. Che essere una buona madre non vuol dire essere solo una madre. Che allora ci si può sentire bene anche stando lontane dai nani. Che possiamo sentirci tranquille che loro siano in un ambiente giusto e sano, anche senza di noi. E poi ogni tanto invece ci mancano anche, e ci si stringe il cuore a sentire quelle urla dal corridoio mentre ci allontaniamo…e va tutto bene. I sensi di colpa invece no…piano piano impareremo a lasciarli andare!!!
Non se se la cosa ti può consolare ma la mia è al secondo anno d’asilo e la mattina è sempre un pianto disperato, a me si stringe il cuore ogni volta, ma la maestra dice che le passa subito e dopo si mette a giocare…io non mi sono mica fidata, e questa mattina aspettavo fuori dal cancello le altre mamme per averne conferma!!!E hanno confermato tutte…la mia soffre proprio il distacco, che sia la scuola o dai nonni o con il papà, di norma invece passati i primi giorni vanno tranquilli, esperienza avuta con l’altra figlia!!!1
il tuo post capita a fagiolo:
quarto giorno d’inserimento al nido, lascio il Cicciottone bello tranquillo tra le braccia della maestra e me ne vado da un’amica a far due chiacchiere in tranquillità, senza dover correre dietro a lui che sta attraversando la fase “traslochi”, quella in cui ogni cosa al di sotto del metro scarso finisce inevitabilmente a terra.
Torno al nido e trovo il cambio nel suo armadietto…è pulito – quindi niente cacca- e mi dico “Forse aveva caldo e gli hanno messo i pantaloncini corti”.
In verità esce la maestra e mi dice che entrato in classe ha avuto un “attimino” di crisi e ha tirato su il latte della mattina…
Sarei voluta sprofondare, io ero a bere il caffè dall’amica e lui intanto urlava disperato.
Mi consolo sapendo che può succedere e che è meglio succeda all’inizio piuttosto che più in là ma non mi sento in colpa, dopo quasi un anno un caffè credo sia un diritto.
O no?
P (il posto delle briciole)
quando lei è all’asilo io sono “stranamente” felice. perchè ho ripreso me che è da tre anni che non mi trovo e perchè aiuto lei a vivere il mondo. voglio che sia forte e se questo significa lasciarla convinta che è così che deve andare per tutte e due, bisogna farlo. ognuna a a suo modo, ognuna col suo essere mamma.
“So che lei ha bisogno di questo distacco. E ne ho ampiamente bisogno anche io”.
Ecco, l’hai scritto, lo sai e siete serene sia tu che lei. E per il resto… non ti curar di loro ma guarda e passa 🙂
comunque concordo con el_gae, anche secondo me l’inserimento è sopravvalutato. io sto maturando la convinzione che l’inserimento serva più alle maestre che non hai bambini. Per loro secondo me, potrebbero bastare anche solo 3 o 4 giorni, no 2 o 3 settimane. Sono le maestre altrimenti se ne troverebbero 20 nuovi tutti in un colpo!
Alice
Molto ovvio. Ho i tuoi stessi sensi di colpa, se ti puo’ confortare….
E non credo che essere buone madri voglia dire tenere i bimbi sotto l’ala…..
Sto ricominciando a riconsiderarmi come persona solo ora, dopo tre anni di mammita’ a tempo pieno, e ne ho bisogno come l’aria che respiro….. Anzi, penso che una mamma felice sia meglio di una che vive 24 ore con e per i figli, ma frustrata e depressa!
Ognuno ha il diritto di sentire cio’ che e’ giusto per lui! 🙂 Baci
No Bis, ma perchè aliena dal cuore marcio? Ognuno reagisce a suo modo ai distacchi. Il fatto che tu sia consapevole che niente di male sta accadendo a tua figlia, ma che sia un passaggio normale per la sua crescita non credo faccia di te una cattiva mamma!
Io, l’ho scritto anche da altre parti, ho vissuto male l’inserimento, mi sentivo in colpa perchè lui, essendo andato al nido a 7 mesi, sapeva benissimo cosa gli stava accadendo di nuovo.
Ma nonostante tutto non ho mai pensato di far qualcosa di male, anzi era una fase di crescita necessaria. E se tu riesci a mantenere la lucidità mentale di capire questa cosa (io sbalinavo un pochetto… devo dire la verità) tua figlia non può che trarne giovamento.
Non dovresti curarti degli sguardi altrui (so che è più facile a dirsi che a farsi)
ahahaha… leggo ora… praticamente oggi abbiamo scritto lo stesso post 🙁
spero passi presto… noi abbiamo iniziato da tre giorni, ma se continua così a me verrà un infarto!!
Non so se vado OT però credo che l’inserimento sia sopravvalutato come pratica. Crea un sacco di ansia in tutti e, una volta finito, i bambini capiscono che la muscia cambia, alla faccia della gradualità. Sul resto è normale: anche io se lascio Mary piangente vado via con il magone. Che poi passa, come il suo pianto.
Ma perchè devi sentirti in colpa del fatto che il tuo atteggiamento è corretto? Chissenefrega del giudizio delle altre mamme e degli stereotipi…non sei una mela marcia, ma un’ottima madre!
mia cara credo che derifvi dal fatto che la tua second è abbastanza sveglia, quando è andato a scuola First avrei voluto piangere e riportarmelo indietro quando è stata la volta del mio second l’ho lanciato alla maestra e sono scappata senza guardarmi indietro, chissà come mai 😉
@Nora: si è vero. Sto reagendo benissimo e mi incazzo proprio per questo. (Oddio si può dire “questo”?)…
Cioè una reagisce bene, esce dalla scuola tranquilla e tutte le mamme la guardano come un’aliena con il cuore marcio. Non mi piace!
Quando in psicologia dello sviluppo ti fanno studiare la “Teoria dell’attaccamento” di Bowlby che dedica molto spazio a questa fase di “distacco” tiri un sospiro di sollievo. Capisci che è normale che i piccoli piangano, che è normale quello che prova un genitore e che tutto quanto costituisce un passo in avanti verso l’autonomia…
Immagino che viverlo sia un’altra cosa!
Finora ho vissuto questi momenti stando dall’altra parte della barricata, fra le maestre. Non so cosa darei per poter mostrare veramente alle mamme ciò che avviene dopo!
Comunque a me pare che tu stia reagendo benissimo 🙂