To be or not to be MUM. That is the question!

Ogni tanto capita qualche evento mondano.

Vi state chiedendo se è morto qualcuno? No!
Niente funerali.
Questa volta è una festa. Una festa di compleanno… di quelle vere.
Amici e parenti. 50 persone di cui, circa, 15 nani (quelli contati, poi c’erano quelli nascosti che non posso quantificare).

Io conoscevo tutti, ma Second no.
Ecco, con questa affermazione vi siete spiegati cosa fossero quelle urla che, domenica sera, avete sentito in tutto il paese.
Tralasciamo il fatto che io mi sono “goduta” tutta la festa dalla stanza accanto perché Second è nella fase SonoFacilmenteImpressionabile da facce/urla/musica/voltinuovi, ma, nonostante tutto, ho avuto la presenza intermittente (come le lucine dell’albero di Natale) de IlMaritoIdeale che si divideva tra me e First.
Io, più o meno, a questa situazione ci sono abituata, quindi, non era il mio “esilio” l’argomento dei pensieri di quella sera, ma un’altra bismamma come me. Cioè, come me anche no; posso avere tutti i difetti di questo mondo ma non sono “così”. (Primo difetto: Poca modestia. Appunto.).
Il quadro, che vedevo dall’altra stanza, era questo: un bel po’ di mamme alle prese con i rispettivi nani, una mamma alle prese con il buffet.
I suoi bimbi, facevano di tutto: uno arrampicato su una tenda, l’altra tentava di scalare la libreria neanche fosse il K2.

Lei, la mamma, abbracciata al tavolo del buffet.
La figlia femmina, la più grande dei due, a un certo punto, ha cominciato ad avere tendenze all’alcolismo.
Allora la strategia della nana era studiata a tavolino e si sviluppava seguendo determinati punti:
a. incitare i bimbi a giocare a nascondino
b. non fare mai la conta ma essere sempre tra quelli che si nascondono
c. fare in modo di essere trovata per ultima.

Si comincia.
La nana si nasconde sotto il tavolo. Esce un secondo da sotto la tovaglia, scruta la situazione, e scola ogni bicchiere di spumante, prosecco, aperitivo alcolico e non, presente sul tavolo. Anche quelli pieni a metà. Quindi già “assaggiati” da qualcun’altro!
Tre giri di nascondino.
A metà del primo era brilla.
Al secondo era ubriaca.
Alla fine del terzo vomitava camminando.
Lei, la mamma, ancora abbracciata al tavolo del buffet.
La nana vomitava. La mamma mangiava.
Ok. A me faceva anche ridere la scena, mentre ero alla festa, almeno avevo di che divertirmi.
Quando sono tornata a casa, continuavo a pensarci.
Alla fine era davvero disgustoso. Se fosse capitato a me, oltre alla preoccupazione di ritrovarmi con un nano ubriaco e vomitante, mi sarei sotterrata. E non sono una timida.
Insomma, la figlia stava riproponendo a tutti, l’intero menù della serata, ma predigerito!
La prima volta che la piccola ha vomitato, la mamma ha preso atto della situazione e, mentre continuava a mangiare (che vomito pure io ricordandomelo), ha semplicemente coperto “il fattaccio” con dei tovaglioli di carta.
Qualcuno le ha fatto notare che la puzza era nauseabonda e che era il caso che lei pulisse.
Lei ha risposto:  “Ma sono bambini, che ci vuoi fare?”
Magari se pulisci qualcosa la fai. Che ne dici?
Lei non pulisce, e, per evitare che la casa puzzi di rigurgito per 10 giorni, lo fa la padrona di casa.
Dopo 10 minuti, la piccola (che tra parentesi mi comincia a fare una pena immensa) ripropone la frutta.
Quando dice alla mamma che sta per vomitare, lei, prontamente, con una mano non molla la forchetta e con l’altra le allunga un cestino gettacarte.
Io stavo per cadere dal divano, giuro. Sarà cinico, ma non ce la facevo a non ridere.
La bimba comunque, vomita nel gettacarte che, la padrona di casa ripulisce subito.
Al terzo “Mamma sto per vomitare” la casa s’era mezza svuotata, la torta non andava più a nessuno se non a LEI!
Giusto per la cronaca, la bimba, la terza volta, ha vomitato in bagno in compagnia della zia; volete sapere cosa stava facendo la mamma o lo deducete da soli?
La sbornia passi. Insomma, poteva capitare, magari non a chiunque, però alla fine è anche divertente, ma il seguito… no, cioè vi prego!!!
Non sono un’estremista del movimento mammismo=vittimismo.
Ah non era necessaria la precisazione perché ve ne eravate accorti? Maddai!
Ok, le mamme non devono totalmente immolarsi ai nani, DEVONO avere anche la loro vita.
Però non è che li “fai” e li lanci dal nido: vai e vivi!! Troppo semplice. Vai ad una festa, ok. Divertiti ma,ogni tanto,dico solo ogni tanto, ritorna sulla terra e pensa alla prole.

E io che pensavo di essere una mamma hippie: peace&love! Un po’ alternativa, non perfetta certamente.
C’è di peggio gente. E questo ci consola! O no?

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Commenti

  1. MammaGiovane
    MammaGiovane 19 Marzo, 2010, 15:53

    Questi compleanni ci danno un sacco di “materiale” per il blog eh ? 😉

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  2. bismama 2.0
    bismama 2.0 18 Marzo, 2010, 20:28

    Miks, nemmeno io sono oppressiva anzi, sono abbastanza tranquilla però neanche io li lascio liberi e felici come farfalle!

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  3. Miks
    Miks 18 Marzo, 2010, 20:26

    m’è venuta l’ansia…
    se penso in che mani stà quella povera bimba…mi viene l’ansia…

    io lascio abbastanza liberi i miei bimbi…ad esempio quando li porto in piazza…ne ho tre e tutti e tre vanno in direzioni diverse…io chiacchiero con le mamme, ma i miei occhi (e per l’occasione mi spunta pure il terzo) seguono i miei figli…ogni tanto mollo la chiacchierata e parto a recuopere un figlio….

    non sono una mamma oppressiva…ma nemmeno menefreghista…

    e ripenso a quella bimba…che di sicuro non ha beneficiato dell’alcool ingerito…e mi torna l’ansia!

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  4. Sibia
    Sibia 18 Marzo, 2010, 13:09

    povera piccola..

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  5. bismama 2.0
    bismama 2.0 18 Marzo, 2010, 12:31

    Avete colto la tristezza….
    L’ho voluto raccontare così per sdrammatizzare, ma forse la bimba ha già capito tutto. Affoga le delusioni e la tristezza nell’alcol.

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  6. MammaTuttoFare
    MammaTuttoFare 18 Marzo, 2010, 10:34

    capisco in pieno la tua opinione, sono del parere che è giusto avere una vita propria ma quando vai in giro con i nani bisogna controllarli, sennò tanto vale starsene o lasciarli a casa!
    Ne so qualcosa, mia cognata, ospite a casa mia con altre 12 persone, è ora che metta a letto i miei bimbi, quindi con un’occhio badavo agli ospiti e nel frattempo iniziavo ad impigiamare i miei figli. Il suo bambino, 2 anni, le dice che anche lui vuole il latte, che lei ovviamente non aveva portato da casa. siccome quando lei parla il mondo attorno può anche incendiarsi ha detto a suo figlio “chiedi alla zia se te lo prepara”…certo, tanto io non avevo nietne da fare, no? GRRR
    E poi non sopporto le frasi “tanto sono bambini, cosa vuoi farci?”
    doppio GRRR

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  7. JooJu nel Regno di Pirimpilla
    JooJu nel Regno di Pirimpilla 18 Marzo, 2010, 10:24

    Triste. Della serie… mia figlia sta collassando, mbè ma sta tartina è troppo buona, vabbè la guardo dopo….

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  8. Pollon72
    Pollon72 18 Marzo, 2010, 09:50

    Il tuo racconto è molto divertente perchè sei molto brava a scrivere. Però hai ragione, è proprio una cosa triste. Sono d’accordo con te: abbiamo una vita nostra e non dobbiamo essere l’ombra dei nostri cuccioletti quando siamo fuori casa. però un’occhiata ogni tanto… insomma vorrai controllare cosa fa tua figlia? Praticamente se apriva la porta di casa e se ne andava dalla festa…la mamma se ne accorgeva dopo 3 ore? Comunque di scene simili ne ho viste parecchie. Sono tante le mamme che quando si trovano in compagnia di altri adulti si dimenticano completamente di guardare i piccoletti. Al parco, in ludoteca, alle feste… Mah! Le vie di mezzo sono proprio finite!

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  9. Ondaluna
    Ondaluna 17 Marzo, 2010, 23:47

    Mi fai morir dal ridere, lo giuro, ma il racconto in sé, a fermarsi un attimo, è troppo triste. Hai ragione, non tanto sull’inizio, ma su come è proseguito. In fin dei conti quella piccola stava anche male.

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  10. Anonymous
    Anonymous 17 Marzo, 2010, 23:15

    senza parole, veramente!

    io a volte sento di sfiorare la maleducazione perchè mentre mi intrattengo con una persona ho un occhio e un orecchio verso la prole e sembra quasi che non ascolti il mio interlocutore. mi rilasso solo se scambio un sguardo con mio marito del genere “ci pensi tu? – sì, tranquilla”

    e non appartengo assolutamente alla categoria di mamme ansiose, anzi. ma questo non significa che non devo tenerli sott’occhio

    nadia

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