Una Notte al Museo 3: noi l’abbiamo vista così

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Qualche giorno fa è uscito in dvd “Una Notte al Museo 3“.
Io e i bambini siamo fan di Ben Stiller, io in particolare lo adoro e non mi perdo mai nessuno dei suoi film. Così, sulla fiducia.
Abbiamo in dvd anche i due precedenti episodi della trilogia de Una Notte al Museo e sono tra quelli che guardiamo spesso e che riescono a coinvolgere tutta la famiglia senza annoiarci mai. Anzi sorridiamo inebetiti ogni volta.
Devo dire che, tra i tre, nonostante tutto, il primo rimane il mio preferito.
Ma ora parliamo dell’ultimo episodio della trilogia: Una Notte al Museo 3.

Una notte al Museo 3: la trama

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Larry Daley, durante una degli spettacoli notturni che vedono protagoniste le opere del museo, si accorge che qualcosa non va.
Dexter, la scimmietta, ha un comportamento strano, Theodore Roosevelt sguaina la spada cercando di aggredire i presenti e Attila cerca di tenere alta la reputazione di flagello di Dio.
Cercando la risposta a quanto accaduto nella Tavola di Ahkmenrah, Larry si accorge di una strana muffa corrosiva che la sta ricoprendo inibendone i poteri.
Scavando nella storia per capire cosa fare per evitare il disastro, il nostro guardiano notturno preferito, dovrà volare fino al British Museum di Londra per venire a capo del problema e permettere alla magia notturna di continuare a fluire animando gli attori del museo.
Una volta a Londra, si ritroveranno in un museo che si risveglia per la prima volta senza sapere quali saranno i pericoli che potranno incontrare. Dovranno raggiungere l’ala egizia dove incontreranno il Faraone Merenkahre, padre di Ahkmenrah, e cercheranno di farsi rivelare il segreto della tavola.
Ma gli imprevisti, anche in quest’ultimo capitolo, sono dietro l’angolo. Non posso mica raccontarveli però.
Però posso dirvi che, più o meno a metà film, l’incursione di Hugh Jackman sarà molto, molto apprezzata.

Una Notte al Museo 3: la mia personale opinione

Nonostante le recensioni non siano state propriamente positive, personalmente questa trasferta londinese di Ben Stiller & Co. non mi è dispiaciuta affatto. E no, non è perché adoro Ben Stiller. Dico a voi lì in fondo che già facevate le faccette!
In questo ultimo (?) capitolo, ho trovato un Ben Stiller incapace di staccarsi dall’universo che ha in qualche modo generato e Robin Williams che al contrario desidera ritornare “nel quadro”, abbandonando la vitalità della dimensione cartoonistica per tornare in quella museale.

L’effetto nostalgia nel rivedere Robin Williams in una delle sue ultime apparizioni cinematografiche dopo la sua morte (idem per il brevissimo cameo di Mickey Rooney, scomparso esattamente un anno fa) lo si percepisce tutto e rivederlo in vita di nuovo provoca un po’ quel misto di gioia e amarezza che lascia uno strano sapore in bocca. In questa ultima significativa interpretazione di Theodore Roosvelt alla fine dice proprio addio.
Il personaggio più frizzante è sicuramente il cavernicolo interpretato da Ben Stiller.

Il messaggio che arriva non è immediato ma va ricercato come si farebbe con dei resti archeologici.
Io ho letto fra le righe un incoraggiamento alla ricerca della verità e di ciò che è giusto fare per il bene di molti senza pensare troppo alle conseguenze per il singolo.
Un messaggio velato ma forse un tantino troppo importante per un pubblico composto per lo più da bambini.

In ogni caso un film bello e divertente da vedere in famiglia.
Qui, il trailer di Una Notte al Museo 3.

Categories: Lifestyle, Recensioni
Tags: CINEMA
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Commenti

  1. Perla
    Perla 27 Maggio, 2015, 12:22

    Anche a me è piaciuto invece la critica lo ha un po’ criticato, chissà poi perché!

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