3 cose che ho imparato grazie al libro “Case anche per bambini”
“Ma qui non c’era il tavolino quello basso bellissimo?”
“Eh sì, ma sai, con un bambino per casa abbiamo dovuto fare molti cambiamenti. Quel tavolino, con tutti quegli spigoli, era pericolosissimo”
“Beh ma erano solo quattro spigoli!”
“Appunto, pericolosissimo!”
Quando sentivo queste frasi, prima di diventare mamma, il sangue mi saliva velocemente dagli alluci alle orecchie spingendo con sé pensieri e risposte poco cortesi che uscivano dalla bocca senza filtro. Mi ritrovavo poi con un viso rosso e varie sillabe emesse senza alcun senso.
Poi è arrivato il momento in cui io e Lui abbiamo cominciato a interessarci di design e arredamento (in realtà, Lui non ha mai smesso avendo studiato da interior designer), abbiamo scelto come arredare casa in base a due criteri: bellezza e bellezza. Ok, sì, abbiamo tenuto conto anche della praticità ma solo in cucina.
Ci eravamo ripromessi di non dover mai smantellare casa o di sacrificare spazi e mobili solo per l’arrivo di un bebè. Era lui ad essere nuovo in un ambiente già bello e fatto ed era lui a doversi adattare.
Poi è arrivato Francesco, i primi passi e la sua mania di puntare gli spigoli.
I nonni dicevano che avremmo dovuto eliminare i mobili con gli spigoli (ne conoscete di senza?) ma visto che sarebbero rimasti quelli dei muri non credevamo fosse La soluzione. Avremmo dovuto trasferirci in una casa con stanze rotonde.
Così abbiamo optato per dei paraspigoli trasparenti e per un caschetto paracolpi.
Francesco continuava a fare la corrida con gli spigoli ma, perlomeno, non dovevamo vivere con l’ambulanza a noleggio.
Risolti i problemi di sicurezza (erano bastati dei paraspigoli, dei supporti che impedivano che si chiudessero le mani nelle porte e dei copri prese) ci restavano quelli logistici.
Man mano che cresceva io volevo dargli autonomia e indipendenza, ma come riuscire a farlo se era tutto fuori dalla sua portata?
Leggendo il libro Case anche per bambini. Educare i bambini attraverso lo spazio domestico di Maya Azzarà ho capito di aver applicato, senza saperlo, alcuni dei consigli di un architetto specializzato in spazi per l’infanzia.
E ho capito che i bambini non hanno bisogno di una casa vuota e senza mobili, sanno adattarsi ma per farlo basta loro solo qualche piccolo aiutino.
Ecco tre cose che ho fatto io, che hanno aiutato tanto i bambini ad acquisire autonomia e indipendenza e che sono riportate anche nel libro.
Inserire arredi a misura di bimbo non significa riarredare la casa. Per noi ha significato comprare una sediolina, un tavolino, una piccola libreria e un porta giocattoli.
Con il tavolino e la sediolina i bambini hanno potuto disegnare quando volevano ma soprattutto, quando potevano mangiare davanti alla tv (per circostanze particolari) erano già attrezzati e ne approfittavo per farli anche giocare ad apparecchiare la loro tavola.
In più, con la libreria e il porta giochi, avevano libero accesso ai loro giochi e libri e il dovere di rimettere a posto dopo aver giocato.
Ce ne sono di molto carini, in plastica o in legno colorati che si adatteranno a qualsiasi ambiente.
Non puoi abbassare i mobili o le mensole, allora alza il bambino. Si tratta della variante mammesca di Maometto e della montagna.
Noi abbiamo usato (e Swami lo usa ancora) uno sgabellino alza bimbo.
Alto circa 15/20cm, per non essere fonte di pericolo, è servito per imparare a usare il water dopo il pannolino ma anche per arrivare al lavandino per lavarsi il viso e i denti per esempio.
Inoltre potrà evitare scalate dei cassetti da parte dei piccoli che sapranno che il massimo rialzo consentito è quello dello sgabellino.
Inoltre, ce ne sono alcuni che si trasformano anche in alza sedia e vi fanno risparmiare sul seggiolone facendo prendere parte al bimbo a pranzi e cene al tavolo con voi.
Per far sì che gli spazi siano accessibili e raggiungibili anche ai più piccoli, si possono abbassare gli oggetti: ciò che appartiene agli adulti va spostato nella parte superiore dei mobili, lasciando così libero uno spazio nella fascia più vicina al pavimento, all’altezza dei bimbi e pronta per essere riorganizzata.
Questo ciò che ho fatto io, ma il libro è pieno di tantissimi consigli geniali che renderanno la casa più adatta a essere vissuta anche da un bambino e con una minima spesa. Inoltre a voi genitori verrà mostrata la casa da una prospettiva diversa; il vostro appartamento diventerà lo strumento che utilizzerete per aiutare i vostri figli a raggiungere spontaneamente autonomia e indipendenza. E starete anche facendo un favore a voi stessi, fidatevi.