Di sociologia: quasi come a Ciao Darwin
Lunedì, a scuola materna di First c’è stata l’ultima riunione dell’anno. Non ho potuto disertare questa volta.
Da un lato, c’ho anche voluto partecipare perché da quando è nata Second ho perso tutti i contatti con la scuola.
C’erano tantissimi argomenti da trattare e diecimila avvisi. Tutte le mamme prendevano, diligentemente, appunti su un’agenda o un quaderno tenuto appositamente per le riunioni scolastiche. Come lo so? Sulla copertina c’era scritto “Appunti riunioni Materna”. Mica cotica!
Fantascienza per me.
Io scrivevo su un fazzolettino di carta Scottex (menomale che se erano quelli del discount s’erano stracciati alla prima parola) e un pennarello rubato dalla scatola di uno dei bambini della classe! Un’agenda è davvero troppo per me in questo momento. Fino a qualche anno fa, non vivevo senza. Ah!
Ora al massimo tengo aggiornato il planning settimanale sulla scrivania, ma proprio quando va bene ma il pc è la mia salvezza.
Così come, noi mamme, ci distinguevamo per le modalità di immagazzinamento dati, c’era talmente tanta diversità tra una e l’altra, che sembravamo in un quadro della settimana enigmistica “Trova le differenze”.
Le diverse tipologie:
– La mamma trendy e griffata: arriva in suv. Se non hai sotto braccio almeno una Vuitton non sei degna di rivolgerle la parola quindi scordatevi ogni tipo di relazione che vada oltre il saluto mattutino oppure (eggià! Mica vi può salutare due volte in un giorno!) quello pomeridiano dell’uscita. Ha una micro paresi alle sopracciglie che sono sempre in assetto da combattimento sfoderando uno sguardo da: “Ma chi sei? Ndo vai? Ndo stai? Ma lo sai chi sono io?”. Viaggia accompagnata dai figli (4 e 6 anni) che hanno tatuata sul dorso la maglietta Roberto Cavalli (non commentate… lo so!) in modo da essere griffati pure quando si spogliano dalla pediatra. Fa la faccia schifata ad ogni proposta che proviene dalle rappresentanti di classe o dalla maestra. S’è rallegrata quando ha saputo che la divisa per il saggio di educazione motoria, quest’anno, sarà offerto da un negozio di marca. Oddio, rallegrata anche no. Diciamo che ha sorriso con il labbro superiore.
– La mamma chioccia: La si riconosce subito dal borsone enorme associato alla borsa. La mamma chioccia ha sempre con se un cambio completo più leggero- metti che abbia caldo-, un cambio completo più pesante- metti che abbia freddo-, un cambio completo della stessa pesantezza di quello che ha- metti che si sporca- e una sciarpa anche se siamo in Aprile, che non si sa mai. Poi ha un pacco di biscotti plasmon, un pacco di ringo- metti che i plasmon non li vuole-, uno -no facciamo due- succhi di frutta, una mela e, perché no, una pera. In ultimo una decina dei suoi giochi preferiti.
Questo per 1 ora di riunione di asilo. Se si fosse trovata in Islanda con la nube tossica del vulcano ComeCazzoSiChiama non oso immagginare come si sarebbe equipaggiata.
La mamma chioccia di solito soffre della sindrome da jet leg e non si rende mai conto del tempo che deve passare fuori. Di solito mai più di qualche ora, lei immagina si tratti di qualche giorno.
La mamma sbadata: Si individua con una certa semplicità. Di solito il suo bimbo o bimba viaggia con qualche cosa fuori posto. Quella in questione aveva la bimba con il body intimo slacciato e che da dietro pende fuori dai pantaloni. Ha 4 anni e ha ancora il body intimo e non le normalissime magliette… È stato difficile catalogarla. Fino all’ultimo ha combattuto con la categoria della mamma chioccia.
La mamma giovanissima e, soprattutto, inesperta: È una tipologia di mamma facilmente riconoscibile. È molto giovane, di solito non supera i 22/23 anni ed è il tipo che ah i pennarelli non può mangiarli? Fanno male? Non lo sapevo mica. Annuisce a qualsiasi cosa dica la maestra mentre la bimba deve fare la pipì ma la mamma non sa che può chiedere di usufruire del bagno. Pensa fermamente che non sia cosa buona e giusta chiedere. Pensa sia più saggio far pisciare la figlia nelle mutande.
Poi c’ero io. La bismamma esaurita: è primavera ma lunedì c’era un vento pazzesco e io, perché non avevo abbastanza mani libere a disposizione, non avevo portato appresso la giacca. Ero in jeans e una magliettina fina (come quella di Baglioni) che c’avevo un freddo boia. La nana invece aveva jeans, camicia e giubbino di jeans ma non aveva un cappellino per il motivo di cui sopra. Stranamente ero equipaggiata di salviettine e – udite udite – nella mia borsa c’era un pacco di plasmon – non si sa come ci siano finiti dentro, ma d’altronde nella mia borsa c’è sempre una sorpresa… anche per me!
Avevo i minuti contati perché dovevo tornare al lavoro e per questo guardavo ogni secondo l’ora sul cellulare. L’orologio mi mette ansia. Poi però mi angoscio perché non so che ora è e mi sento perennemente in ritardo.
Second frignava perché voleva tirare i capelli al bimbo vicino a lei. Le ho dato un biscotto che lei ha pensato bene di fare assaggiare al suo giubbetto, alla mia maglietta e al banco su cui eravamo sedute. Mentre tenevo Second in modalità peace mi sfuggivano tutti i dettagli che uscivano, alla velocità della luce, dalla bocca della maestra. Così finivo per domandare robe che lei aveva ripetuto minimo 3 volte.
Cazzo, le mie solite figure da idiota.
Ho preso appunti con mezzi di fortuna. La fortuna non mi ha accompagnata anche fuori dalla scuola, però.
Il fazzolettino non si sa bene che fine abbia fatto, pertanto ho in testa una nuvola di date, impegni e capi d’abbigliamento che dovrò comprare per First per gli ultimi impegni scolastici. Magari alla recita dovrà andare di blu e io lo vestirò di bianco. Che volete che sia! Sarà un anticonformista da ora.
Mi dispiace che questo sia l’ultimo anno di materna. Tutto sommato ogni riunione è un’esperimento di sociologia.
Abbiamo un anno di stand by e poi Second andrà alla stessa scuola.
Speriamo che le riunioni scolastiche non cambino. Ogni volta mi sento sempre di più a Ciao Darwin!!
P.s. ma io mi chiedo, sono solo io ad incontrare tipe così? Oppure sono talmente selettiva da trovare il pelo nell’uovo anche dove non c’è – (non credo proprio)?
Ok Polly. Ti. Credo.
Ti annovero tra le mamme sbadate senza ulteriori dettagli 😀
ti giuro, sono inesperta e sbadata. quando le porto all’asilo con metri di candela verde colante e mai, dico mai un fazzoletto, mi chiedo, ogni santo giorno, se è tanto inopportuno pulire i loro nasi in pubblico con il primo oggetto utile che trovo in borsa: un bavaglino sporco, un assorbente (pulito), un fazzoletto con muchi anteguerra incrostati, un paio di mutande di scorta…e non trovo mai la risposta, da cinque anni. ti assicuro che sono una mezza inesperta.
ho trovato la risposta: dovrei tenere fazzolettini puliti in tasca. evvai
@Panza…ahahah stai scherzando?? ahahahah cmq a volte ci sono pigiama bellissimi che sembrano tute!!!
Ok…ok…non sno credibile ahahaha
sono la mamma sbadata. cosa ho vinto? per due anni mia figlia è andata a scuola con un pigiama che ero convinta fosse una tuta.
Si Airin…comincia da lì. Ma coi bimbi alla materna è davvero peggio. Che poi, come facciano ad uscire tutte precise, per me che non ho il tempo di farmi una doccia in pace e viaggio ricoperta di biscotti plasmon appiccicati sulla maglietta, è un mistero!
Ah, sei troppo forte, ah ah!
Mi immagino quando toccherà a mamma, probabilmente sarò nella categoria mammagiovane…
Già al corso preparto però iniziano a distinguersi le categorie, se non altro le trendy-a-costo-della-morte saltano all’occhio, specie quando il foglio d’invito recita “abbigliamento comodo” e arrivano con le scarpe a punta griffatissime e la camicetta ultimo modello con maniche a sbuffo, tipo…
Seee polly, inesperta con tre figlie anche no!
io sono tra mamma sbadata e quella esaurita, avevo fatto un post simile e mi ero definita la pressapochista..
a parte che non sono MAI equipaggiata di niente…anzi, forse forse, nonostante le tre figlie, faccio quasi parte della categoria “inesperta”…fiù fiù.
ciao.
io oscillo tra la mamma chioccia e bismama esaurita… devo ancora trovare un equilibrio 😉
Bhe sennò non saresti supermamma :-)))
io sono sicuramente una mammachioccia e tutti i bambini vengono sempre vicino alla mia mega-borsa per vedere cosa esce. Sarà perchè invece la mia mamma anche se uscivamo una giornata intera non portava mai niente?!?
ahahahahahaha meraviglioso!!! posso sedermi vicino a te? 🙂
Ska, lui ne vede di più perchè levive ogni giorno!
…sono qui con la pancia che cresce e già mi immagino quante cose divertenti mi riserverà questo fagiolo in arrivo! Prima della materna ci vorranno almeno 3 anni (e qualche mese!!!)
Fantastico post, sarebbe bello sapere se IlMaritoIdeale vede le stesse cose.. 🙂
No Sara qui ci sono almeno 3 o 4 riunioni in un anno. Poi se si vuole, si parla con le maestre all’uscita se si ha bisogno di chiarimenti..
Bhe Marlene, per essere come quella che descrivo io ci devi nascere. Si concordo, sei senza dubbio di gran lunga più normale 🙂
io sarei la giovanissima ma diciamo meno deficente e piu normale, della serie mia figlia deve andaer in bagno ce la porto e stop. BELLO IL POST.
Fortunatamente alla meravigliosa scuola materna del paesello adorato facciamo solo una riunione informativa ad inizio anno, veloce e indolore, dove quelle sante delle maestre ci consegnano un ciclostile riepilogativo con tutti gli argomenti trattati. Il resto dell’ anno ce la caviamo con romantici bigliettini fotocopiati che ci consegna l’ accompagnatrice del pulmino, che poi è anche l’ assessore al turismo.
No…see figurati. Dico solo la verità. O forse, la verità che vedo io!!!!
Spettacolare. Questo post è davvero spettacolare. Meriteresti di essere segnalata a chi scrive rubriche sulle mamme! 😀