Hop
Il pulcino cattivo che vuole diventare re dei conigli di Pasqua ruba lo scettro e diventa un coniglio gigantesco, ma davvero grande. Ah Ah… poi C.P. suona la batteria, il pulcino dj si mette a ballare e fa cadere il pulcino grande, quello che era diventato un coniglio. Fred e C.P, allora, corrono a riprendersi lo scettro e diventano tutti e due dei conigli pasquali. Ma tu lo sapevi che in cina non mangiano le uova di Pasqua?
Questa la risposta dell’omino di sette anni che porta il mio stesso dna.
La domanda era: “Allora, com’è Hop? Ti è piaciuto?”
A lui è piaciuto.
A me, forse un po’ meno.
Ok, una cosa che mi è piaciuta c’è: Fred.
No davvero, bella scelta. Bellezza equilibrata dalla voce di Luca Argentero, fascino da Peter Pan col cervelo anestetizzato con un’ondata di testosterone nebulizzato sui neuroni.
In tre parole: gran bel figo!
Estrapolato dal contesto “cartone col coniglio pasquale” e calato in un ruolo tipo uno degli Ocean’s eleven avrebbe avuto tutto un altro charme. Ma ode ai produttori che han pensato alle mamme durante i casting! Yeah!
Per il resto sarà che ogni tanto mi guardo ancora Il mio nome è Jam o pezzetti di Piccoli problemi di cuore (capolavoro), ma trovo che in alcuni cartoons moderni – oddio ora mi sembro mia nonna-, prevalga una smania di evoluzioni finalizzate allo stupore degli spettatori. Missione bocche spalancate e mosche libere. Alla fine, piuttosto che mettere l’accento su una morale che arrivi dritta, si (s)cade nella piscina delle ovvietà colorate.
Alcune, le cose che non mi sono piaciute in particolar modo.
L’uso della (vecchia) formula dell’animazione mescolata agli attori veri tende a intrecciare citazioni e parallelismi (tra personaggi di fantasia e umani) che però risultano ovvi, obsoleti e stereotipati.
Un esempio: il coniglio che scappa dall’Isola di Pasqua e che ambisce a diventare un batterista rocker, secondo voi, dove può andare?
Alle Mauritius? Mmmm no!
In Australia? No, errore!
Si, brava alla signorina in ultima fila con la maglia gialla (gialla?) che ha detto a Hollywood!!
Son meno convenzionali le pubblicità del Mulino Bianco. Per dire.
L’analogia tra coniglio incatenato al proprio futuro e il bamboccione trentenne che vive ancora a casa dei propri genitori è veramente triste. Rispecchia la realtà peggiore, ma chi va al cinema, vuole vedere la realtà o vorrebbe staccare un attimo? No perché se io volessi dare uno sguardo alla realtà mi affaccio al balcone e amen. Non pago il biglietto nè compro un dvd.
La figura di Fred che viene fuori è molto superficiale e troppo impersonale. Standardizzata.
E poi si tratta di un film per bambini che dovrebbe spronare a un comportamento diverso, migliore. Farli specchiare nell’ipotesi peggiore non è la soluzione. Mostrargli cosa sarebbero in grado di fare, mostrargli l’ambizione e il raggiungimento degli obbiettivi, sarebbe propedeutico a una crescita fuori dagli schemi preconfezionati.
Quello che in assoluto, comunque, mi ha scoraggiato, confermando l’impressione iniziale, è stato l’epilogo.Il coniglio C.P. rifiuta di perseguire il suo sogno ma si prende carico dell’onere che lo aspetta dalla culla: fare il coniglio pasquale.
No. Parliamone.
Cioè, un cartone animato o un film per bambini dovrebbe sollevarli per due ore e farli volare con il tappeto di Aladino, fino a fargli sfiorare i propri desideri. Qui invece vince la morale puritana a discapito dei sogni. No, no. Non mi piace.
Forse non piace a me perché ho ancora bisogno di credere che i sogni possano avverarsi e che se si lavora sodo, questo succede.
Senz’altro, i bambini che hanno meno pensieri filosofico-esistenzialisti apprezzano molto di più il coniglio saltellante e paraculo (ops… anzi Hops! :D) di una eventuale versione più sognante e meno realista.
Di fatto, il nano continua a dire a tutti che in Cina non mangiano uova di Pasqua. Cosa significa secondo voi?
Questo post partecipa all’iniziativa Mamma Blogger Club.
Ma hai notato che mettete i piedi esattamente nello stesso modo?!
Troppo teneri 🙂
A me è piaciuto! Ma parliamo di Fred, o meglio, dell’attore che lo interpreta, ma tu lo sai che ha 38 anni?! Complimenti alla mamma direi!!!
Ariel guarda solo film per bambine… l’ultimo Rapunzen.
dovrò attendere la crescita del piccolino mi sa.
Ho visto Hop al cinema ma non l’ho trovato così sconvolgente come dici. Francamente mi sembra un po’ troppo filosofica e egocentrica la tua recensione. Alla fine è solo un cartone animato. no?
Bì
Mi piace! Non il film, mi piace la tua recensione sincera e virtuosa, niente markette ma obbiettività come se piovesse. Bella bella!
😀 oh, no… io li guardo da totale ignorante del genere, non noto quasi nulla… solo le emozioni… l’omino dev’essere stupendo come critico!
L’Era glaciale… mmm si mi è piaciuta. Non da annoverarla tra i miei preferiti. C’ho un marito cinefilo e m’ha trasmesso molti criteri di selettività circa i film da guardare. Anche l’omino sta prendendo una piega simile.
oh, ma io ADOOOOOROOOO Nemo! E sono convinta che anche Princi lo apprezzerà presto. Probabilmente non è ancora pronta e poi l’altra sera era presa da altri giochi
😀
E che ne pensi della serie dell’Era glaciale?
A me sono piaciuti da morire, Princi ne ha visto, quand’era più piccola degli spezzoni e sembrava molto divertita.
Invece Nemo a me è piaciuto. Stimola la creatività e alimenta il SOGNO! Questo cartoon, a me sembra lo uccida… mah
non l’ho visto, Princi non ha ancora la passione per i film lunghi (abbiamo provato a farle vedere Nemo l’altra sera ma si è spaventata ad un certo punto)… comunque, non so perchè, ma non ha mai attirato nemmeno me… forse proprio per la formula mista animazione persone reali: sono per le forme classiche: o è cartone o è essere umano… in realtà non ho mai amato nemmeno le animazioni tipo toy story… sono una vecchiona, mi piacciono i cartoni vecchio stile
😀