Amarcord: i cartoni che guardavo io
Ci sono cartoni che odio.
Pippi Calzelunghe, la aborro proprio.
È una cosa che dura da quando ero piccola. Quei suoi codini intrecciati che sfidano la gravità, le sue scarpe da clown in pensione e le storie che racconta, fanno di lei una pallonara da Bar Sport. E a me le pallonare da Bar Sport mi stanno terribilmente sull’ernia eiatale.
Per la legge del contrappasso unita alla legge di Murphy con Saturno contro e Giove in contrasto, Swami la adora. Mi sembra scontato dover pagare.
Ogni sera mi propina due episodi tanto che vado a letto incazzata con il mondo e mi vengono fuori post del genere. Del tipo nostalgico che mi fanno pensare che ho trentanni e che ad aprile ne compio trentadue.
Ieri mentre cercavo di prendere sonno pensavo ai cartoni che guardavo io. E mi sono sentita piuttosto scema.
Ditemi che ve li ricordate. Quello che mi ricordo di più è Occhi di Gatto. C’erano queste tre fighe spaziali che si infilavano in tre secondi in una tuta stretch (che noi comuni mortali ci impieghiamo mezz’ora con risultati penosissimi) e non avevano né un accenno di panza né alcun buco di cellulite. Una cosa talmente innaturale da far crescere ragazzine con idee utopistiche. E poi il poliziotto scemo che era innamorato di una delle tre, belloccio ma scemo. Uno con l’intuito di una faina che non riusciva a beccarle mai nonostante l’evidenza. Ma lo zenith veniva raggiunto quando finiva una puntata con una delle Occhi di gatto ferma in una posizione e dopo 24h la ritrovavi lì nella stessa identica posa. Nel mentre non aveva sbattuto neanche le palpebre. Ecco da chi avrà preso ispirazione l’autore di Beautiful.
Per non parlare dei cartoni sportivi.
Mila e Shiro in cui un salto durava tre puntate e una schiacciata una gravidanza di un’elefantessa. Idem con Holly e Benji. Ora penso, ma gli autori dei cartoni giapponesi si bucano con l’acqua dei garofani?
Stessa cosa l’ondata di sfiga sui protagonisti. Ognuno di questi era orfano o di madre, o di padre o di entrambi. Nei casi più felici uno dei due genitori non è morto ma ha abbandonato il figlio quando era ancora in fasce.
Georgie, Pollyanna, Candy Candy e Bamby che manco viene al mondo e già PAM, gli ammazzano la mamma sotto gli occhi.
Sarà un’eredità lasciata dai cartoni della generazione precedente; Heidi, Remì. Avran pensato che il successo fosse legato alla pena per gli orfanelli.
Se poi, la fortuna li aveva baciati in un occhio, e avevano i genitori, questi erano fuori di testa, pieni di complessi e pregiudizi, ed educavano le femmine, ad esempio, come fossero maschi: Lady Oscar o La principessa Zaffiro.
Queste robe ci hanno fatto crescere credendo che non ci fosse altro oltre la sofferenza e la disciplina. Eppure non siamo venuti su così male.
Poi arrivò Pollon “sembra talco ma non è, serve a darti l’allegria” che cantava l’inno dei pusher e faceva le parodie dei festini tipici del Parlamento ambientati sulla cima dell’Olimpo.
O He-Man con il suo compostissimo caschetto biondo; Nino D’Angelo muscolosissimo.
E ora si preoccupano che un insulso Tinky Winky qualsiasi che esce con la borsa rossa possa risultare ambiguo agli occhi dei bambini.
Principianti.
Magari nelle scuole proiettassero questo video. Di ambiguo non ci sarebbe più niente.
A quanto so, parlando anche con amici, Pippi calzelunghe piace a moltissimi bambini, tanto da essere (cito come mi è stato riferito) “l’unico programma che mette d’accordo fratelli e sorelle”. In effetti anche noi godiamo di un po’ di relax serale grazie ai due fatidici episodi di cui parli (che poi son più o meno sempre gli stessi)
A me Pippi calzelunghe piaceva tantissimo, invece, come Heidi e Lady Oscar. Poi quella con il nastro, che faceva ginnastica artistica, di cui ora non ricordo il nome, Memole, i Gemelli del destino (ma ero già più grande), i Puffi, gli Snorky e Hello spank…odiavo Ollie e bengi o come si scrive, che mio fratello mi costringeva a vedere sempre e georgie…ripensandoci, ma quanta TV vedevo??????????Forse è meglio non raccontare niente al pupo.
Per ora è troppo piccolo, ancora salva, ma gli piacerà qualche cartone con il calcio di sicuro, per la tua famosa legge!
I miei non guardano i cartoni. O meglio, solo i DVD Disney (e giù di lì, era per capirsi).
Diciamo che “i nostri” avevano un maggiore respiro, erano dei veri e propri serial. Poi, dico: Conan, Heidi, Anna dai capelli rossi… erano di Miyazaki, mica pizza e fichi.
Bellissimo video!!
ieri sera erano a San Remo, questi due ragazzi. E’ stato forse il momento più bello di tutto il festival (fino a prima di Crozza, poi ci ho dormito bellamente)
Non sapevo che si chiamasse “la legge del contrappasso unita alla legge di Murphy con Saturno contro e Giove in contrasto”, ma anchele mie figlie addirittura canticchiano la canzoncina, che io odio.
Penso che sia fantascienza la tua speranza: ma io adoro Asimov ;D!
Spero che mio figlio possa essere felice anche se gli piace pippi e anche se gli dovessero piacere gli uomini… Certo sulla carta l’amore etero è più semplice ma non è detto!
Per pippi invece non so che fare o dire…