Social Health: come orientarsi sulla salute tra web e social
Siete delle mamme apprensive che al primo starnuto del piccolo corrono a cercare informazioni mediche on line? Eccoci, oggi parliamo di salute e in particolare di Social Health: come orientarsi sulla salute tra web e social.
Qualche tempo fa, seguendo il progetto #OperazioneFalsiMiti mi sono molto appassionata all’argomento verifica delle fonti e, ahimè, a causa delle tantissime informazioni con cui siamo bombardati e complice il poco tempo a disposizione, spesso facciamo attenzione al titolo senza invece dare troppo peso a chi firma quell’articolo che stiamo leggendo.
Devo dire che io tendo a cercare le informazioni importanti direttamente sui siti di settore dei quali mi fido e dei quali posso verificare autorità e autorevolezza. Mentre tendo a non cercare informazioni mediche on line o contenuti che riguardano la salute.
Se vi state chiedendo il perché la risposta è molto semplice: avete mai notato che quando cercate di fare un’auto diagnosi attraverso Google quello che ottenete è ansia e ipocondria in dosi massicce?
Se cercate la risposta a un mal di testa quasi sempre vi rimangono poche settimane di vita. Se avete la tosse, invece, vi conviene fare immediatamente testamento davanti a un notaio.
È normale perché le diagnosi fatte tramite Google sono impersonali e totalmente slegate dalla vostra anamnesi medica. Spesso un sintomo è una conseguenza di un altro ma Google non lo sa come non sa molte cose di voi.
Per questo, veramente vi sentite al sicuro nel cercare informazioni mediche on line?
Ecco io vi consiglierei di non farlo ma se per diversi motivi (tra i quali il masochismo e l’autolesionismo cosmici, è chiaro) volete continuare, sappiate che non siete soli.
Secondo un recente studio GFK 11 milioni e mezzo di italiani usano il web per informarsi sulla salute, con video e social network come canali preferenziali per la ricerca e la condivisione di esperienze.
Sono una fan della rete e del far rete, chiaramente, ma quando si tratta di salute, oltre che far rete per condividere informazioni circa strutture ospedaliere e riferimenti di medici o info simili, si può solo sostenersi a vicenda. Condividere la propria esperienza dal punto di vista psicologico secondo me va bene, ma confrontare il percorso di terapia o eventuali diagnosi è quasi sempre errato.
Ognuno di noi è unico e ha bisogno di una consulenza medica. Idem per i bambini.
Se quindi volete comunque continuare a cercare informazioni mediche on line sia per voi che per i vostri bambini, almeno seguite questo decalogo stilato da Sanofi.
Ho seguito l’evento di presentazione della ricerca e l’ho trovata interessante e soprattutto molto utile.
Social Health: dieci regole per cercare informazioni mediche on line
1. Le fonti prima dei contenuti
Quando si cercano informazioni sulla salute in Rete è importante verificare le fonti, per capire chi sta offrendo quella specifica informazione. Meglio affidarsi a siti istituzionali o ufficiali, che garantiscono autorevolezza e rigore scientifico.
2. Il dottor Google non è laureato in medicina
La ricerca su Google spesso porta in primo piano contenuti personalizzati in base a ciò che Google sa di noi o siti che vantano molte visite per motivi non sempre legati alla loro autorevolezza. Meglio valutare più risultati e confrontarli fra loro.
3. Blog e forum: belle storie, poca scienza
Su blog e forum si possono trovare storie di pazienti e racconti di familiari che suscitano empatia e coinvolgono emotivamente. Tuttavia le storie non sempre raccontano i fatti in modo oggettivo, perciò meglio leggerle con occhio critico.
4. Mai chiedere l’età, sempre chiedere la data
La data di pubblicazione di un articolo è importante. A volte notizie vecchie di anni vengono nuovamente condivise da siti o blog per motivi spesso strumentali in modo da ottenere molte visite. Se possibile verificare sempre che una notizia sia recente.
5. Ho cercato i miei sintomi: sto per morire
Quando si cercano sintomi o condizioni patologiche sul web, spesso si innestano meccanismi psicologici che portano a porre più attenzione alle informazioni negative. Importante leggere con senso critico e affidarsi sempre al medico.
6. Più è facile, meno è affidabile
Se un sito propone soluzioni facili o rimedi universali, è probabile che sia poco affidabile. Ogni paziente è differente (in base a età, sesso e caratteristiche fisiche) e richiede un percorso di cura personalizzato e specifico, che solo il medico può indicare.
7. Lo dice Las_Tampa!
Anche per i contenuti con migliaia di condivisioni sui social vale la regola delle fonti. Spesso i siti che condividono notizie costruite ad hoc per raccogliere like e condivisioni usano nomi simili ai più importanti quotidiani (es. “Corriere della Serra” o “Fatto Quotidaino”).
8. Complottisti della salute: no grazie
Capita spesso di incorrere in siti e blog che pubblicano notizie catastrofiche relative a farmaci, patologie o inquinamento ambientale con effetti sulla salute. Queste notizie spesso sono create apposta per generare condivisioni e non hanno alcun fondamento scientifico.
9. Farmaci online: solo sui siti sicuri
Attenzione alla vendita dei farmaci online da parte di siti non ufficiali e non autorevoli. La vendita attraverso il canale digitale è riservata ai farmaci da banco e il sito deve essere autorizzato alla vendita dei farmaci online: si può verificare questo requisito grazie al bollino di sicurezza.
10. Basta: vado dal medico!
Medico e farmacista devono restare i principali punti di riferimento per decidere in materia di salute. Cercare informazioni può essere utile per saperne di più, ma sulla scelta di un percorso di cura solo il medico può fornire informazioni corrette e ponderate.