Cioè
Ieri mi è capitato per le mani Cioè.
L’ho preso in mano e mi si è aperto uno squarcio sotto i piedi, come la tana del bianconiglio; un vortice spazio temporale mi ha risucchiata, masticata e risputata in una camera con un letto a una piazza e mezzo, decine di poster incollati al muro, una quantità indefinita di patchwork composti da souvenir di momenti topici da non dimenticare. Ero nella mia stanza circa 15 anni fa.
Ditemi che ve lo ricordate. Non la mia stanza, ma ditemi che vi ricordate Cioè.
Attraverso la cruna dell’ago con il quale la sessuologa ricamava le risposte sono passati tutti i nostri pensieri. Erano lì e, sempre, era uno per tutte.
Per me e le mie amiche rappresentava quasi un incrocio tra la versione hot della Treccani (vabbè!) e la Novella duemila delle teenagers. Che se la dottoressa di Cioè scriveva una cosa diventava legge: “Ma sei pazza? Non ti ricordi cosa c’era scritto su Cioè?”.
Non è che tecnicamente non fossimo ferrate sull’argomento, è che quella rubrica era diversa dalle informazioni che di prassi ruotavano intorno al sesso per principianti. Conoscevamo la teoria ma questa, nella nostra mente, aveva comunque migliaia di falle che anche mettendo in comune tutti i neuroni presenti e socialmente attivi, rimanevano sempre là.
Quella rubrica rappresentava una finestra sulla realtà e sui pensieri che spesso facevamo ad alta voce.
Nei pigiama party, la lettura e i commenti su Cioè, erano un rito inevitabile. E diventava un seminario, riservato a un numero chiuso e selezionatissimo di ragazze.
C’era quella che aveva avuto per prima le sue cose che teneva dei corsi sull’uso degli assorbenti e su come evitare lo sgamo a scuola (Evita i pantaloni bianchi, si puoi usare la bici anche se ce le hai, evita di camminare come una che è appena scesa da cavallo, io uso i Lines seta ali che son sottili e non si vedono…); quella – sgamatissima – che aveva dato il primo bacio si dotava di espressione da addicted e confermava o smentiva quanto appena letto; quella che era esperta sul rimorchio, invece, elargiva consigli per tenere i ragazzi sul filo del rasoio e non fargli credere che eri una facile da conquistare! Insomma, robe così no?
Subito dopo questa fase poi arrivava quella più divertente: la caccia alla minchiata. Cercare di capire quali lettere fossero spedite da aspiranti troll. Un po’ dei precursori di quelli 2.0.
Le classiche erano tipo:
Ciao mi chiamo Clarissa e ho 13 anni…. mi piace molto un ragazzo ma ho paura che se mi ritrovo a guardarlo tanto lui poi mi chieda di uscire. E se poi ci baciamo e io rimango incinta?
Che non eri mica certa fossero troll ma un po’ ci speravi. Per loro, dico.
E insomma, in un’era in cui parlare di sesso con i genitori era già consentito, di base rimaneva quell’imbarazzo che non potevi fare a meno si creasse. E lì Cioè era il massimo. Perché mica esisteva Yahoo Answers o Google, voglio dire.
Pensando così all’evoluzione dei tabù e delle relazioni 2.0, mossa da uno slancio di eccessivo pessimismo, credevo che la rivista, negli anni, fosse scomparsa. Si fosse estinta come i gambaletti e i calzini bianchi con il pizzo sangallo.
E invece, non solo Cioè esiste ancora, ma c’è anche una versione web che se fossi una tredicenne me lo spulcerei con minuzia certosina. Ok, l’ho già fatto ma voi non ditelo in giro.
E mi sono venute in mente delle cose. Ho pensato all’adolescenza dei nani; mi sono chiesta come sarà essere adolescenti per i nostri figli che hanno già le risposte prima ancora di porsi le domande.
Anche io che sono una sostenitrice a prescindere dell’informazione a tutti i costi, mi interrogo.
Tante informazioni sono un bene ma quanto scalfiranno le conversazioni? Quanto ne risentirà lo scambio e la crescita di un gruppo?
Sarà il caldo, sarà che ho realizzato che sono passati 15 anni 15 da quando leggevo Cioè, ma mi è venuta una malinconia che non so. Dovrò trovare una soluzione.
Ma di che cosa stiamo parlando?
Cioè.
Ah ah ah!
Si io me lo ricordo Cioè!
E i fotoromanzi con i protagonisti con pose esilaranti?
Grazie per avermi fatto rivivere i miei 15 anni..imbarazzanti direi… Ma divertenti.
Francesca ( una tua silenziosa lettrice)
non sapevo nemmeno esistesse ancora!! ma si che me lo ricordo!! poi oltre a cioè mi pare ne leggessi un altro, ma in formato più grande da “rivista” di cui non ricordo il nome. Cioè deve essere comparso le prime volte nella mia vita forse in 4 o 5elementare..
No vabbe’……ma che ci hai ritirato fuoriiiii!!!!!!!
Quale ragazza adolescente non ha mai letto cioè…..e’ come dirti dancing o il tempo delle mele…..dei classici che non tramontano mai!!!!!!!
il pigiama party nasceva e si svilppava intorno a cioè. I tuoi dubbi sull’adolescenza dei nani li ho anche io. Mi chiedo, mi domanfo, mi scervello, ma non ho risposta, o forse mi fa paura averla… Io l’ho comprato un pò di settimane fa, c’era la trouss a forma di farfalla glitterata 😉
il Cioè…..la Bibbia. HAhahahaha!
allora non sono l’unica.. a me è capitata la stessa cosa settimana scorsa.. ero a far spese.. e mentre cercavo una rivista per creare gioielli mi ritrovo davanti al cioè.. sai che per un attimo ho pensato di comprarlo!!!!!!!!!!! poi ho guardato nel carrello.. e cera il nano! ok.. ho 22 anni.. ma sono cresciuta! anchio mi divertivo a legger quelle domande!
Che déjà vu incredibile :))))
Cioè… quanti ricordi!!! Io li ho conservati tutti in una scatola a casa dei miei, ho visto che esiste ancora, ma penso che per le ragazzine di oggi non ha sicuramente lo stesso valore che aveva per noi.
Hai ragione, la dottoressa di Cioè era un mito!
Lo leggevo eccome, ma più che altro a me interessavano i poster e le copertine adesive con i take that. Del resto ero dottissima quanto a teoria, in pratica ero una grandissima imbranata 🙂
Aahaha e chi non lo leggeva il Cioè? A rileggerlo adesso mi viene troppo da ridere!
è veroo il cioè!
era talmente sconcio che in prima/seconda media mia mamma non me lo lasciava prendere!
Un altro storico è TopGirl!
Io invece ricordo di mia madre che considerava cioè come una rivista rivoluzionaria da non leggere assolutamente, così le mie amiche me lo prestavano e lo leggevo sotto le coperte con una torcia… ma che ricordi mi fai tornare in mente
E Dolly te lo ricordi? Non sono passati 15 anni bensì un’era intera!!
No. Dolly mi manca O_O
E che sei troppo giovane! Io preferivo Dolly a Cioè. Anzi credo di non aver mai comprato Cioè.
Anche io adoravo Dolly!! E in effetti quando ho letto che tra Bis e Cioe’ ci sono solo 15 anni ho capito :(( me tapina :((
hahaha il cioé. la cosa incredibile è che esista ancora. Generazioni di adolescenti son passati e passano tutt’ora di li nonostante internet e le nuove tecnologie. Che fosse ancora in circolo l’ho scoperto l’anno scorso in agosto quando ero ricoverata per il parto di lolina e mia mamma lo aveva comprato a mia figlia allora 4enne!!!!! nella reltà glielo aveva comprato perché conteneva un gadget, un orologino da polso. Mi stavo già preoccupando di dovermi scontrare con un’adolescenza anticipata.
Bei ricordi il cioé e i suoi interrogativi.
Mi hai fatta sorridere con la storia dei troll
cioè… 20 anni fa… ma niente amiche per me, sempre stata solitaria. e forse proprio per questo mi è stato utilissimo.
Ma pensa che ricordi mi hai fatto venire alla mente. Le mie compagne di classe che lo leggevano a scuola… 🙂