Il web e la rete: demonizzare, questo è il problema
L’altra sera, mentre ero al buio nella mia camera, pensavo al web e alla rete.
[Tutti in coro: ma non c’hai proprio un cazzo da fa?]
Avrei avuto parecchio da fare, solo che ero lì, in stand by, causa addormentamento prole. Pratica che di solito non ha una durata prestabilita. Che di questo poi ne riparliamo, ho bisogno che qualcuno mi schiaffeggi con un guanto di crine e mi dica che sbaglio la strategia di addormentamento della nana.
Cioè, già lo so, ma sentirselo dire fa sempre più effetto scenografico. Magari ci scriviamo una sceneggiatura, che ne so.
Sto divagando.
Dicevo che di sera, mentre aspetto che Second si addormenti lascio i pensieri liberi di andare e l’altra sera pensavo a questo fatto che ora va proprio di moda demonizzare il web, i social network e farli passare per il quartiere brutto da evitare sempre e comunque. Facebook, poi, viene nominato spessissimo nei tg collegandolo a storie di omicidi e persone scomparse. No ma cioè, ma che si facciano un po’ una valeriana in vena. Perché se devono usare i social per dare risalto alle notizie e tirare nel vortice della tragicità anche la normalità siamo messi proprio male.
Io penso che il web sia tante cose. Uno strumento, un luogo, un modo di comunicare, un veicolo, un microfono, una cassa di risonanza ma è anche una parte della nostra vita e come tale va vissuto con le dovute precauzioni. Sia per noi che per i nostri figli. Controllarli, affiancarli, spiegare loro cos’è e forse fargli conoscere che quello che tutti sporcano con parole di diffidenza, altro non è che una proiezione della vita reale su uno schermo che tutti hanno la possibilità di vedere. Un ologramma con il dono dell’ubiquità.
Se segui il buon senso, nella maggior parte dei casi, non ti ritroverai nei guai, insomma.
È una banalità, lo so, ma siccome io devo moltissimo alla rete mi scoccia che sia i giornalisti che il resto delle persone che non ne (sanno sfruttare) sfruttano le potenzialità ci ricamino su un centrino di luoghi comuni e ovvietà.
Dal web ho avuto solidarietà in alcuni momenti, sostegno in altri, ci lavoro e stringo amicizie che, probabilmente, senza internet non esisterebbero.
Esempio.
Domenica ero qui e ho conosciuto di persona Sara e Linda con le quali (per il dicelamamma.it che curiamo insieme) da mesi ormai parlo diverse volte al giorno via mail, Facebook, Twitter e telefono. Quando le ho incontrate non esisteva l’imbarazzo della presentazione iniziale. Sapevamo moltissime cose le une delle altre, molte più di quante non sappiano alcune amiche di lunga data. E anche essendo lì, una davanti all’altra, continuavamo a prenderci in giro su Twitter. Come delle bimbeminkia in libera uscita!
Lo stesso è stato con altre blogger che sento in giro per la rete e che sono passate a salutarci.
Il web avvicina le persone e abbatte gli imbarazzi. Crea opportunità ed è meritocratico, molto più della vita reale, a volte.
Quindi, vi prego, ok fare informazione su come navigare sicuri e informati, ma qualcuno inventi il Valium virtuale, o qua non ne usciamo.
Sono davvero stufa di leggere articoli sulla privacy e sui pericoli del web. Penso che i veri garanti della nostra privacy siamo noi. Usiamo il cervello e il cuore e il risultato non potrà non essere buono.
Non credete?
Yes. Concordo su ogni parola. Graz’.
Il web, come tante altre cose, è uno strumento. Dipende da come lo usi. Anche un coltellaccio è uno strumento: puoi piantarlo nella schiena di qualcuno o tagliarci il salame, dipende solo da te… Quindi sì, anch’io mi associo: abbasso chi demonizza.
il bello dei internet è che è possibile un’informazione libera, ognuno è libero di dire la sua nel modo che preferisce. è difficlie manipolare internet cosi come viene fatto per tv o giornali.
Questo però è anche un difetto: ognuno è libero di dire la sua anche su cose che non conosce, parlare di quello che non si sa. E non è facile distinguerli. Inoltre c’è poca gente che ha voglia di andare a verificare la veridicità di quello che legge. Di conseguenza gira un mare di scemenze che fanno disinformazione. Da qui a dire che i social network sono il male ce ne passa poco.
Ci saranno sempre i guastafeste che fanno di tutta l’erba u fascio e se possono dirne male lo fanno.
Ma alla fine come tutte le cose basta cervello.
Io con internet trovo informazioni, scrivo ad amiche lontane, faccio amicizie che a volte si trasferiscono dal vivo, aggiorno il mio blog di libri….Mica dirigo una ditta di spaccio droghe! O mica per questo mi è successo chissà che!
penso che per molti sia più facile trovare nel web il colpevole piuttosto che guardarsi dentro e capire gli errori fatti…
francy
Bel post! Sul web siamo e diamo ciò che scegliamo… Un po’ come nella vita ‘fuori’! Però a volte non tutte le persone sono consapevoli che la comunicazione è uno a molti e nella vita reale non parliamo a TUTTI nello stesso modo. I social non sono tutti uguali e saperlo usare BENE non è facile. Io ho lasciato FB perché mi sembrava fosse diventato il ‘paesotto’ delle comari… Chiacchere fini a se stesse e pieno di persone che volevano farsi i fatto miei. Ma il problema non era FB… Credo fossero i miei ‘amici’! Twitter per es. È molto diverso…
Anni fa facevo scrapbooking e con gruppi e forum ho conosciuto ragazze fantastiche. Ecco… Forse conoscersi in rete e condividere idee e passioni è il bello del web. Voler ESSERCI e APPARIRE a tutti i costi forse è il brutto… Ma, al solito…. Non può essere il web il problema! Tra i vari social credo però che FB abbia nella ‘mission’ l’apparire… Basta pensare alla sua origine! 🙂
Concordo nella differenza tra i social e nel conseguente modo di porsi differente anche della persona che li usa.
I social network se usati bene e con coscenza portano benefici, altrimenti portano guai.
lavoro nell’IT, immagina la mia frustrazione ogni volta che sento qualcuno dire “l’ho letto su internet”. si, ok, ma su internet dove? sul sito di novella2000? o quando qualcuno condivide contenuti a c***o senza pensare se sono veri.
a volte ci provo a spiegare che non tutto quello che si legge sul monitor è vero, e soprattutto che bisogna controllare da dove viene l’informazione, ma a volte l’unico risultato è quello di passare da pignola rompipalle.
Ahahaha si è vero “L’ho letto su Internet” è un po’ come il vecchio “L’ho letto su Focus” mhuahaha
Ho sempre pensato al web come ad una piazza dove ci sono gli angoli di luce e gli angoli bui, finestre aperte e finestre chiuse, i gruppi di persone e le persone sole, il caffè con le amiche che ti aspettano, la chiesa, il comizio, i bimbi che giocano, i giovani che chiacchierano seduti qua e là, le mamme con il passeggino, quelli che leggono il giornale e quelli che lo scrivono e le bancarelle che vendono qualcosa, i turisti che scattano foto, il mendicante vero o presunto e un pittore che pennella da una prospettiva particolare.. Un luogo pubblico, dunque, con i pro e i contro che l’esser tale comporta.. Decido io quello che voglio portare con me quando entro in quel luogo e ci entro e ci esco liberamente perchè lo conosco un po’, ma mai fino in fondo.
Demonizzare ogni cosa è facile. Si fa di frequente anche con i gruppi di “mamme del parco” o di “mamme davanti alla scuola”… però, fortunatamente, capita di costruire delle belle amicizie anche in quelle situazioni.
Il web è un luogo dove le persone si incontrano, come tanti altri. La qualità del luogo quindi è fatta dalle persone che lo popolano e da come decidono di utilizzare il loro essere in contatto.
A me il web ha permesso di accettare una proposta di lavoro mentre ero al mare coi bambini e di iniziare a lavorare sempre da lì, senza lasciarli mezza giornata da soli e potendo collaborare con voi a centinaia di chilometri di distanza, senza limiti di orario. E allo stesso modo il web mi ha regalato alcune delle amicizie che in questi ultimi anni sento più preziose e fondate su affinità profonde.
Quanto alla privacy, poi… penso che la prudenza vada usata sempre, anche quando si chiacchiera in mezzo ad una strada. Però la prudenza non può costringerci a rimanere isolati.
P.S.: l’aver pubblicato (con dimensioni giganti!) la seconda foto potrebbe costarti la nostra amicizia 😀
Notare la faccia di Lorenza che sembra dire “No ma queste io non le conosco davvero: sono qui per caso, mi hanno rapita!” 😀
In effetti aveva un paio di dita puntate dietro. Ahahhaha 😀
Linda, immaginavo l’avresti detto! 😀
Ohhhh! Sacrosanto!
La penso come te!…anch’io sto facendo belle conoscenze sul web, uso facebook e ho una vita sociale, anche se con i figli non è facile andarsene in giro ogni volta che si vuole!…per la messa a letto ne possiamo parlare!!….io ho dovuto eliminare il pisolino pomeridiano altrimenti stavamo in piedi fino a mezzanotte!!
A presto, Giovanna
Ah, comunque…noi tre siamo troppo bimbeminkia inside 😀
esatto, rendetevene conto!
E quelli che “chi usa i social non ha una vita”?
Ma che palle!
Ma abbiamo sempre bisogno di inventare mostri? Ce ne sono già abbastanza mi pare.
Navigare in modo responsabile ok, e vale per tutti, ma demonizzare qualcosa solo perchè o lo conosciamo poco o lo abbiamo noi per primi gestito male…mi sembra proprio inutile.
io non posso che essere d’accordo, soprattutto da quando sono espatriata il mio mondo fatto di facebook, twitter e compagnia bella mi ha fatto tanta compagnia, mi ha aiutato a sdrammatizzare momenti brutti, mi ha fatto ridere a crepapelle, mi ha dato spunti interessanti su cui riflettere. E quando ho avuto l’opportunità di incontrare di persona qualcuno è stato esattamente come dici tu, niente imbarazzo e tanta allegria. Come al solito basta il buon senso
Credo di averlo detto ormai fino alla nausea (mi sento noiosa io per prima a ripeterlo ogni volta :P): il web è fatto di strumenti, mezzi, cose… e di persone che le utilizzano. Come per tutto nella vita: c’è chi parla e chi sparla, chi sproloquia e chi non sa che dice, chi non sa guidare e si vede comunque rinnovata la patente, chi si beve mezzo bicchiere di vino a pasto e chi finisce all’ospedale in coma etilico, chi utilizza la chirurgia plastica per risolvere un obiettivo problema medico e chi ne fa uno stile di vita.
Come in tutto c’è lo strumento e le persone che lo usano: bene, male, esagerando o minimizzando.
Ormai mi sono abituata anche alle esagerazioni di media e tv: hanno anche loro libertà di esistere in questo mondo (come Rete4 tra i palinsesti), così come è nostra la libertà di usufruire di questo web come meglio crediamo e di raccontarlo a quante più persone possiamo. 🙂
ma guarda, lo sport universale è ormai quello di demonizzare, creare ansia, paura, panico, esasperare, scandalizzare. Siamo in un mondo di Barbare D’Urso. Demone il web, demoni le maestre d’asilo, tragedie incombenti le perturbazioni, luoghi di perdizione ovunque, non azzardarti a salutare il vicino er strada che poi ti stupra la figlia… cosine così. Io sono veramente stufa di tutto questo terrore e scandalo imposti, per ora ho definitivamente spento la televisione, poi si vedrà. Grazie di esistere 🙂