Il montone nel presepe
Quando scegli la scuola materna che frequenterà tua figlia, fallo responsabilmente.
Non è pubblicità progresso e non siamo nemmeno nei peggiori bar di Caracas, è solo che io riesco a fare figure di merda ovunque e qualora non ci fossero i presupposti per una défaillance, me li creo a prescindere.
Tipo che se decidi per una scuola cattolica gestita dalle suore, sei ben consapevole che ogni volta che ci entri dovrai assumere quell’aspetto da madre premurosa corredata da un’espressione rubata direttamente dalla stampa di Madre Teresa appesa in portineria.
Sai che non puoi assolutamente entrarci se non hai addosso abiti decorosi, un outifit alla Lucia Mondella sarebbe perfetto. Anche se sei così magra da piegarti come uno Startac e coprirti è un delitto, sarebbe bene avere sempre in macchina un impermeabile come quello dell’ispettore Gadget, sperando di non essere scambiate per delle esibizioniste da giardinetto.
Però quello che proprio non puoi dimenticare è che devi essere ferrata sui dogmi cristiani. Cioè, non sono ammessi errori e, spesso ripassare i Dieci Comandamenti ogni mattina prima di uscire, potrebbe non bastare.
Qualche giorno fa ero alla riunione di backstage tra noi rappresentanti di classe e discutevamo, alla presenza della Madre Superiora e di altre suore, dei dettagli relativi alle varie iniziative natalizie che avrebbero coinvolto i bambini nel mese di dicembre. A un certo punto, le maestre cominciano a mostrarci dei pupazzetti da presepe. Quelli classici: il pastore con l’otre d’acqua, lo zampognaro, la lavandaia che lava i panni al fiume ( ed è ancora ignara del colpo della strega che avrà appena rialzata), gli angioletti, il bufalo… il bufalo?
“Scusa R. ma cosa c’entra il bufalo nel presepe?”
“Questo è un montone, non un bufalo.”
“No, guarda, fidati: è un bufalo. Non ha lana e ha la forma del bufalo. Dai è inconfondibile.”
“Oh, non essere schizzinosa, noi avevamo questo. Ok, è un bufalo ma fa finta che sia un montone okay?”
“…”
La Madre Superiora sospende il suo uncinetto, analizza la mia espressione perplessa e spara: “Insomma il presepe è una riproduzione artistica e l’arte è anche immaginazione. Tu come fai col tuo presepe?”
Con la stessa faccia di Bridget Jones quando, durante il colloquio per il posto di animatrice nella tv per bambini, risponde alla domanda “Hai figli?” io ho risposto: “Ah, ma noi non facciamo mai il presepe. Solo l’albero, sempre!!”.
In quel preciso momento è calato un silenzio lungo una settimana e mi sono sentita avvolgere da nove paia di occhi.
In automatico ho pensato: “Ma che cazzo ho detto?” e subito dopo mi sono cimentata nella mia trasformazione preferita: la donna torcia. Avevo il viso in fiamme!
Le altre rappresentanti/amiche, mi hanno presa a gomitate nelle costole. Con nonchalance e sorriso.
Le maestre, che conosco (e, soprattutto, mi conoscono) da anni hanno soffocato un risolino nascondendolo dietro a una tosse stizzosa.
La Madre Superiora e le altre suore si sono astenute dal commentare ma mi hanno imbruttita pesantemente. Avrei voluto diventare un soprammobile, invece, mi son messa a ridere rumorosamente. Perché l’autoironia a volte ti salva. Altre, invece, peggiora le cose irrimediabilmente. Questa volta, manco a dirlo, era il secondo caso.
E quindi, ora, secondo voi, ospitare un presepe vivente in una stanza di casa potrebbe chiarire l’equivoco e far ritornare in auge la loro stima nei miei confronti? Oppure avrei solo quintali di cacca di mucca sparsi per casa?
Certo, in ogni caso, basta che non arrivi il montone!
Concordo sul manuale di comportamento in ambito suorile.
I primi tempi che entravo a scuola mi sentivo strana e fuori posto. Ma non sono riuscita a tenere a bada la mia irrefrenabile personalità per cui ci manca poco che batta un cinque alla suora della portineria.
Ah, e poi i presepi delle suore sono così cariiiini che vorrei sapere perchè dovrei rifarne uno a casa con due invasati che non farebbero altro che mettere fuori posto le pecore!
Mia mamma fa un presepe bellissimo, con pastori grandi e antichi che occupano quattro metri quadri. Noi non siamo credenti, quindi facciamo l’albero alla maniera pagana 😉
Sei sempre simpatica e autoironica, grazie per i sorrisi che doni!
Se ti piace visitarli vieni a vedere me che faccio la figurante…giuro che nel nostro presepe non abbiamo montoni veri e neanche finti…
P.s. Per il presepe di casa invece ho comprato un pupo tedesco venditore di VinBurlèe…il Vino è cattolicissimo..si sa.. 🙂
Non mi tengo più dalle risate, tra quello che hai scritto tu e ciò che ha scritto Phoebe!!!!! 🙂
Siete spassosissime!
io avrei risposto come te, all’ asilo dove il mio bimbo ha iniziato ora ora tra un raffreddore, una febbre…e molto altro ad andare, ormai mi conoscono benissimo per fare delle belle gaffe …
kiss
@phoebe: ahahah non dirmelo! Tua madre è un genio!!
Ora che ci penso, la cosa più favolosa del presepe sono i materiali. A parte il classico muschio (che mio padre ruba nella macchia antistante casa dei miei), mia madre un anno decise di usare la sabbia del gatto per fare la strada che porta alla capanna perchè “più chiara della banale rena e quindi più bella”.
Non vi dico che ha fatto la gatta. Immaginatelo!!!
se ti fa piacere passa da noi e partecipa al nostro give -away !!!
http://gillacm.blogspot.com/
Ah, per inciso. Il nostro albero è fantastico. Solo che adesso è chissà dove sepolto sotto le macerie del trasloco. 🙁
mia figlia ci gioca, da sempre, con le statuine del presepe!
ma dai, non hai detto niente di inquietante!! per fare un presepe degno di nota bisognerebbe avere lo spazio che spesso non c’è. e poi queste suore dovrebbero badare di meno all’apparenza ma più alla sostanza!! (comunque ti capisco, anch’io rappresentante dei genitori in una scuola cattolica)
muahahahahhahhha !!!!!
nel mio presepe dell’anno scorso invece si erano imbucati i personaggi di shrek… pinocchio che toccava il culo ad un porcellino… oddio !! non dirlo a nessuno! muahahahaha
Ma poi, volete mettere il calore dell’albero?
Cioè il presepe ok, ma preferisco andare a visitarli, quelli fatti bene. I miei vengono sempre delle robe inguardabili dove le montagne sembrano vore e i ruscelli sono prosciugati.
Cioè, non è colpa mia ecco… ^_^
secondo me il presepe è una sola. ti fai due maroni per allestirlo, spargi muschio per casa che poi lo ritrovi fino a pasqua, attenzione che i bambini non lo disfino tutti i giorni, e il risultato è di una tristezza infinita. no, non è una questione di religione, è proprio che non mi piace. meglio l’albero e le lucine alle finestre. secondo me fanno più allegria 🙂
Giusto per sfatare il mito: io sono cattolico ma nel mio presepe, da sempre (da quando mi sono sposato) convivono: la statuina de El Mariachi comprata a Barcellona, la damina Andalusa regalo dei nonni, le divinità propiziatorie della fertilità Sierra Leonesi, il puffo chitarrista, la bandiera della pace quella del “no dal molin”
Ma certo che pure tu!!! Non fai il presepe??? VERGOGNATI! Che esempio dai ai tuoi figli??? 😀 😀
A parte glòi scherzi, il presepe è bello anche se complicato da gestire in casa specie coi bambini piccoli (mia sorella lo smontava tutti i giorni), magari l’anno prossimo eh?
Ma poi ‘ste suore… se lo prendessero loro il montone in casa!! 😀