Io, te e Susanna
Da qualche giorno, a casa mia si verifica uno strano fenomeno.
Di domenica oppure i giorni in cui sono a casa, più precisamente dalle 12 alle 14 e dalle 18 alle 19, assistiamo alla moltiplicazione dei nani, che l’asilo Mariuccia ci invidia parecchio – la signora Mariuccia, dopo il successo dell’omonima pensione, ha aperto un asilo. Non lo sapevate? Adesso lo sapete. C’è sempre qualcosa da imparare.
I nani crescono come funghi e compaiono dal nulla come dei piccoli Silvan.
Molte amiche mamme, nonchè alcune parenti, grazie al passaparola, hanno saputo che ho trovato un metodo per far mangiare Second. Una roba fantasiosa, ma anche abbastanza umiliante.
Le racconto delle storie.
Penserete: che c’è di strano o umiliante?
Il fatto è che la protagonista delle storie è sempre una: Susanna.
Si lei la Susanna che ci ha ammorbato l’infanzia con i suoi formaggini puzzolenti. Quella che, quanto a copertine (delle scatole di formaggini), fa un baffo alle conigliette di Playboy. Quella Susanna che non cresce mai.
Oltre a questo – non avrei pensato mai di riuscire a dirlo pubblicamente – le storie sono mimate e doppiate. Da me.
La nana è talmente ipnotizzata che riesco a farle mangiare – quasi – qualsiasi cosa. In quantità che ancora si avvicinano a quelle delle diete dei volatili, ma è un dettaglio.
Io sono contenta di aver trovato un metodo che mi consente di non dover ricorrere a massicce dosi di Ansiolin dopo i suoi tentativi di nutrirsi.
Le mie amiche mamme, sono contente di emularmi e spesso mi portano i nani a pranzo. Ecco, di questo non sono proprio contentissima. Rendermi ridicola davanti a una nana di diciotto mesi che prima o poi dimenticherà tutto e non potrà rimandare ai posteri queste imbarazzanti esperienze è un conto; farlo davanti a nani più grandi che invece fanno buon uso della memoria ma anche della lingua italiana è un’ arma taglientissima!
Inoltre, quello che non vi ho detto, è che le storielle sono spesso guarnite di particolari scemissimi e, per questo, interessantissimi per le menti nanesche.
Ormai, comunque, ci sono dentro.
A questo punto, quindi, vado di sputtanatio totalis e condivido anche con voi una delle sotrielle; quella che mi chiedono di raccontare più spesso e che, realmente, sembra ipnotizzare più di tutte. Magari vi torna utile.
Susanna e la mucca.
Susanna è una bambina molto carina e che vive da sola, in campagna, in una fattoria insieme ad un sacco di mucche. – Qui entra in gioco l’influenza che centinaia di puntate di Heidi e Pollyanna, viste a random, hanno avuto sul mio sviluppo psico-intellettivo. Se chiedessi i danni agli autori, non sbaglierei.
Ogni mattina Susanna si alza presto e va nelle stalle. Porta le mucche al pascolo e loro, per farle vedere quanto sono felici, si mettono a muggire tutte insieme sulle note di YMCA. – A questo punto, oltre al mimo di Susanna e delle mucche che pascolano, parte anche il concerto di muggito in do minore. Che ve lo raccomando! I nani ridono e mangiano.
Quando finalmente le mucche hanno lo stomaco pieno, hanno anche tantissimo latte nelle tette – Come si chiamano le tette delle mucche? – e Susanna le riporta nella stalla per mungerle. – Vi ricordo che Susanna avrà 60 anni ma è intrappolata in un corpo di una seienne malnutrita e fa tutte queste robe da sola.
Dopo che ha raccolto un sacco di secchi di latte, li versa tutti in una botte grandissima e lascia riposare il latte per tanti giorni. Ogni giorno però, va a controllare che il latte abbia sempre un buon odore e lo mescola.
Così, dopo un bel po’ di tempo, quel latte si è trasformato in formaggino. – Se un giorno dovessero chiedermi delucidazioni scientifiche sulla storia del latte che diventa formaggio, sappiate che sarò fregata.
Susanna prende il formaggino dalla botte, lo divide in tante piccole porzioni, lo incarta con la carta d’alluminio e ci mette il suo adesivo sopra. Poi prende otto formaggini per volta li mette in una scatola di cartone rotonda e ce li chiude dentro. La sera, poi, arriva il padrone di tutti i supermercati, e dopo aver caricato tutte le scatole di formaggini sul suo camioncino verde stile Hippie, va via e li distribuisce ai supermercati.
Poi noi li compriamo e facciamo la pastina. Susanna, invece, ricomincia a mungere le mucche.
È il ciclo della vita. – Perché le mie storielle hanno pure la morale.
Il fine giustifica i mezzi, e se Second mangia…ben venga pure susanna!
A gnometto non raccontavo storie per farlo mangiare, ma la dignità l’ho persa lo stesso, perchè gli cantavo la ninna nanna la sera, l’ho fatto con tanto amore e devozione finchè non è stato in grado di parlare e di dire “mamma non cantare”…forse sarebbe stato meglio muggire davanti a dei nani…oddio…scegliere non saprei!
no, ma allora io sono indietro anni luce…!!! metto il piatto davanti a mio figlio e lui…mangia! stop. se mi mettessi a raccontargli la storiella mi manderebbe a cagare. credo. no, ne son sicura. mi inchino, quindi, di fronte a cotanta roba. paola
@Ondaluna: ah non lo è…fidati!!! :DDD
Sembra un post sponsorizzato!
Cosa non farebbe una mamma…
coraggio cara!
@Marlene: che sono i coldomorbidi?? Mi mancano…
@Polly: noooo! Ma dove, quando perchè!!!
bis, ora dillo che hai messo un censore contro i miei commenti…spariscono sempre :(((
la mia è in fissa con i “coldomorbidi” così almeno non mi devo inventare niente…so tutti uguali e credere che solo io pensavo di farla mangiare a suo di storie….invece!sono normale, olè!
@Panzallaria: che stai aspettando? Passamela….
@Carolina: ci sto pensando seriamente.
semplicemente MITICA!
ps. meno male che il Piccolo Principe mangia, però 😉
ehm…
per te 🙂
http://seavessitempofarei.blogspot.com/2011/01/sunshine-award.html
Esatto, anche secondo me dovresti farti sborsare una percentuale o una mazzetta. Scegli tu…
Quel “perché le mie storielle hanno pure la morale” mi fa schiantare… 😀
ti conforterà sapere, cara bis, che anche frollina, storica inappetente gradisce molto le storie mangerecce e attualmente mi chiede di “leggerle” il grana padano. giuro. Mi sono inventata una storia del formaggio che se vuoi ti passo pure quella. io rubo la tua ovviamente. in un open source del salviamoci la pelle, che ci eviterà danni permanenti al cervello 😉 buon anno!!! panz
ma è bellissima!
hai mai pensato di provare a proporla a quelli del formaggino Susanna? a parte gli scherzi… è così semplice e diretta che alla fine magari ne esce pure qualcosa!
io se fossi un bimbo mi divertirei come una matta… mi ci sono divertita da grande quindi…
PittuPittu…Paaaa.
(data l’omonimia l’ho sempre detestata).
Susibita
Fantasticaaaaaaaaaa
cosa non sanno inventarsi le mamme…
un bacio
Grazie di avermi ricordato il motivo epr cui preferisco la nana inappetente al raccontarle sotire per farla mangiare. GRAZIE!
@Diana: non ci avevo pensato. Credo che chiederò una percentuale!! #SusannaPagami.
@Airin: Guarda, fa miracoli. Però bisogna usare il coperchio della scatola per “personificare” Susanna!!
Sono ammirata dinanzi a tanta inventiva! Ti dico solo che ho salvato questo post tra i preferiti, in modo che all’occorrenza potrò narrare la storia di Susanna, la sessantenne più giovanile della storia, a Zanna Bianca!^^
ahahahaha…penso che se Susanna incrementerà le sue entrate, sarà solo merito tuo!
^_^
Diana