Feste di compleanno, regali e espressioni stitiche
Questo week end Francesco aveva due feste di compleanno. Una sabato e una domenica. Tutte e due in ludoteca. Mio figlio fa più vita mondana di me; a questo punto è un dato di fatto e discuterne alimenterebbe quella sensazione di sfiga cosmica attaccata ai miei chakra che mi porto dietro da un po’. Però voglio parlare dei regali che noi facciamo agli amici di Francesco.
Di solito cerco di fare un regalo originale, ricercato e che faccia capire che non ho preso la prima cosa dal primo negozio che mi è capitato a tiro. Ai bambini si insegna anche questo no? Quando mi dà breve preavviso o quando, cosa che accade più spesso, mi ricordo solo il giorno prima (se non il giorno stesso) di dover comprare un regalo, vado sempre sull’abbigliamento e vado sempre nello stesso negozio. Abitudine o forse comodità. Boh. Quando arrivo alla festa del caso, al solito, Francesco saluta il suo amico e gli dà gli auguri. Lui li accetta, guarda il regalo e ha due reazioni: 1. lo scarta velocemente con l’adrenalina che gli pulsa nella giugulare, sorride da orecchio a orecchio e ringrazia calorosamente me e Francesco; 2. avvista da lontano la shopping bag con il logo del negozio, capisce che non c’è trippa per gatti e attiva lo sguardo in modalità insulto cosmico. Francesco, ovviamente, ci rimane male e poi se la prende con me. Dovrà pur averlo un capro espiatorio no?
Quello che mi fa riflettere è che questo è lo specchio di un consumismo tristissimo. E io sono una che esalta il consumismo, badate bene. Ma sono stata bambina anche io – ho raggiunto la pubertà lo scorso anno – e mi ricordo che comunque mostravo un certo entusiasmo anche per regali che facevano schifo. Ipocrisia? Io la chiamo educazione. E poi, in fondo, non mi dispiaceva ricevere abbigliamento. È triste invece che dei bambini ai quali non manca nulla in termini di giocattoli, console etc, abbiano sempre fame di questa roba. Come se fosse una dipendenza da cui uscire è complicatissimo. E quando vedono che i loro desideri non vengono accontentati mostrano il loro lato peggiore: l’espressione stitica che ti mette in imbarazzo anche se davanti hai una cosa alta 1 metro e venti. E mi mette in imbarazzo anche davanti a mio figlio perché so che poi, per lui, potrebbe essere un episodio increscioso. Io potrei risolvere sostituendo il negozio d’abbigliamento con quello di giocattoli. Ma quanto farei bene? Me lo chiedo da domenica e non ho ancora trovato una risposta.
Anche secondo me regalare/ricevere vestiti non e’ il massimo. Certo, io sono fortunata perche’ vivo negli USA e qui ad ogni regalo si associa una gift receipt (scontrino senza il prezzo stampato su) e chi riceve puo’ cambiare o riportare indietro il regalo senza che nessuno si offenda. Qua fa parte della cultura.
Una cosa che si fa spesso negli Stati Uniti e’ anche regalare una sciocchezza di pochi dollari o semplicemente una cartolina di auguri con abbinata una gift card, cosi’ ognuno sceglie quello che vuole.
Mah non saprei. Chiaramente essendo un bambino meglio giochi o libri. I bambini diranno sicuramente giochi ma visto quanto bistrattati sono i libri uno in mezzo ci dovrebbe sempre andare. Anche perchè c’è la moda che questo gioco so DEVE avere.
Però come genitore sono felice di ricevere vestiti. Non so come sono messe le altre famiglie in Italia, ma molte penso preghino di ricevere vestiti ai compleanni e simili. Tutto costa e una bella maglia nuova aiuta.
L’ideale sarebbe insegnare ai figli che si ringrazia. E’ comunque un pensiero di una persona che non era obbligata.Fare regali non dovrebbe essere mai un obbligo. Perchè allora vuol dire che si fa festa per ricevere regali (i genitori che la organizzano; un bambino è normale che lo voglia e questo discorso cambierà quando crescerà) e non solo regali normali da quelli di moda.
Non siamo più in grqado di far apprezzare ai figli le piccole cose.
Ho brutti ricordi d’infanzia dove ho fatto poche feste e tutti i regali li apprezzavo perchè significavano un passo in più verso la normalità. Chiaramente preferivo il tal libro (lettrice da sempre) o il gioco) ma anche il cappotto che avevano tutte (che smacco doverlo cambiare perchè la taglia era errata e non c’era più lo stesso modello!). Ma ho sempre detto grazie. Per non urtaree i sentimenti altrui.
Io preferisco capire che persona è e fare un regalo di conseguenza. Ad un lettore il genere favorito, a chi gioca capire cosa preferisce, chi fa sport magari qualcosa di collegato, etc…poi se non c0è modo si va sul “generis”. un paio di jeans o se bimba un completino adatto (da noi spopolavano in 5 elementare)-
Io regalo sempre libri, molto apprezzati sia dai bimbi che dalle mamme, davvero. Evito i giocattoli perché in effetti ne hanno sempre troppi, e pure l’abbigliamento perché e’ troppo personale e al massimo farebbe felice la mamma, di certo non un bimbo. Lo so, il tempo e’ sempre poco ma io chiedo sempre consiglio alla ragazza della libreria e in effetti in dieci minuti scelgo e acquisto.
Io regalo sempre libri, molto apprezzati sia dai bimbi che dalle mamme, davvero. Evito i giocattoli perché in effetti ne hanno sempre troppi, e pure l’abbigliamento perché e’ troppo personale e al massimo farebbe felice la mamma, di certo non un bimbo. Lo so, il tempo e’ sempre poco ma io chiedo sempre consiglio alla ragazza della libreria e in effetti in dieci minuti scelgo e acquisto.
Devo dire che io sono dalla parte dei bambini, in questo caso… : )
Capisco la tua esigenza di fare in fretta e con poca spesa, però ai bambini, soprattutto maschi, di solito non piace ricevere vestiti.
Ovvio che i genitori dovrebbero insegnargli a rispondere con un educato grazie, ma se gli viene la faccia stitica non hanno colpa: sono bambini!
E personalmente li capisco, io odio ricevere cose che non penso mi serviranno (e un bambino non crede che gli serviranno dei vestiti) o che non sono di mio gusto e anche se dico grazie,la faccia stitica mi viene lo stesso 😉
E se abbinassi le due cose? Magari più piccole.
Purtroppo è la triste realtà dell’era del consumismo…
io ho vissuto anche in un momento storico in cui avrei accettato con immensa gioia qualsiasi regalo… in modo particolare del vestiario che scarseggiava sempre.
Tante serene e gioiose giornate a tutti
nonnAnna
Sono sicura che gioirà la madre!
Io sono nata nell’era del “corredo”.. A 5 anni ricevevo tovaglie ed asciugamani (“così quando ti sposi..” mi dicevano)!! Stampavo sul faccino un bel sorriso stitico e ti assicuro che potevano davvero ringraziare.. una qualsiasi altra reazione sarebbe stata meno carina!
Nooooo quella storia la odio! Che poi le mode cambiavano e ti ritrovavi con pizzi e merletti. No no.
Io ho sempre a disposizione “il cassetto dei regali”! Quando vado da qualche parte (mercatino, centro commerciale et similia) e trovo qualcosa di originale, carino, economico, adatto alle persone che frequentiamo (una fascia molto ampia che va dai 70 ai 5 anni!) lo compro subito e poi lo metto in ordine nel “cassetto dei regali”: capita spesso che un figlio mi avvisi troppo tardi che deve andare a una festa, che ci si dimentichi del compleanno della suocera, che la collega di lavoro partorisca “fuori programma”, e allora si tira fuori qualcosa di adatto (c’è sempre!) dal “cassetto dei regali” e basta fare il pacchetto con un bel biglietto (pure di quelli ne ho una bella scatola, sempre pronti!), e si fa sempre bella figura, senza corse e senza patemi d’animo! Ovviamente se c’è la possibilità si va apposta a scegliere qualcosa di preciso, ma la maggior parte delle volte si è sempre troppo impegnati e sempre di corsa, e il tempo stringe…
Quest’idea non è male però mi sa di impersonale. Cioè io nell’abbigliamento non regalo una polo bianca ma cerco sempre qualcosa di carino con il personaggio che piace al bimbo o simile. E se poi il tuo regalo vogliono cambiarlo cosa fanno?
Con le mie amiche spesso uso questa tecnica, cioè penso a qualcosa che potrebbe piacerlo e lo realizzo anche con mesi di anticipo ma parlo di sali da bagno home made o di scrub o lip stick e simili.
Una cosa a cui tengo molto è dare sempre la giusta soddisfazione a chi ti fa un regalo qualunque cosa sia. A p.grande ripeto sempre di ringraziare con un bel sorriso. Mio marito sostiene che così le insegno ad essere falsa secondo me invece è solo buona educazione. Così come raramente cambio i regali ricevuti
va bene ringraziare col sorriso, va bene l’educazione, ma chi fa un regalo dovrebbe pensare che persona è chi lo riceverà. Se poi un bambino ringrazia con espressione stitica di fronte a un gilet…. beh, magari c’era da aspettarselo.
I vostri commenti mi stanno facendo riflettere parecchio su più fronti. Grazie.
Ai miei figli piace ricevere abbigliamento, per fortuna, x’ ho una cognata che fa solo quello, mai un gioco, mai, quindi…
Da piccola ho sempre odiato i vestiti come regali, li consideravo un vero spreco!!
Anche da mamma non apprezzo regali di questo tipo perchè i gusti sono gusti ed è effettivamente difficile azzeccarci.
Molto meglio libri, giochi e cmq cose che ai bimbi piacciono sempre 🙂
no, dai, regalare abbigliamento a un bambino di 8 anni per il compleanno non si può. Non ho mai visto un bambino gioire scartando una felpa o un pantalone.
Io regalo sempre giocattoli o libri. possono essere di brand famosi, meno famosi, del mercato equo e solidale, più o meno originali, più o meno educativi. sia per giochi che per libri c’è scelta ed è possibile regalare qualcosa di educativo e costruttivo.
Io ho una proposta migliore: un libro per bambini!
Io regalo libri! La faccia di quei bambini è sconvolta quando li vedono, ma poi, io sono sicura che una volta a casa, li apprezzeranno molto di più di tutto il resto!
Se non vuoi spendere molto ci sono i tascabili..
Pure io prediligo i libri, ma quando non ho il tempo di sceglierli vado nel negozio di una mia amica e dico “Maschio, otto anni” e lei mi impacchetta qualcosa.