Me in music
Strano rapporto che ho con la musica.
A seconda delle canzoni che mi sparo nelle orecchie, la mia personalità si piega al volere delle note.
E divento poliedrica e anche un po’ più creativa.O odiosa, antipatica e nel frattempo anche dolce e armoniosa. E stronza. Si, questo il più delle volte. Pericolosamente sincera.
Dipende da chi e da cosa ascolto. Anche se poi, il risultato finale è quasi sempre un’accozzaglia di emozioni ingestibili che giocano nello stomaco coi delfini e in testa coi criceti. Mandando in tilt anche l’ultimo brandello di razionalità. Resettandomi l’umore come farebbe una giornata al mare.
Quando ascolto i Prodigy, per esempio, mi viene voglia di prendere delle persone, metterle in fila e mitragliarle con i miei pensieri.
Dire loro tutto, tutto quello che penso per poi ricominciare come nulla fosse successo. Ma con grinta e quella rabbia positiva che ti ringhia dentro e che ti spinge contrastando l’inerzia.
Alcuni giorni, la musica mi fa da soundtrack e sono psicologicamente plagiata dalle scene dei film, dai flashback. E mi ritrovo immobile, a pensare a credere di essere io in quel film. Come se restassi ferma tra le onde che continuano a muoversi lentamente, senza spostarmi. Ma mi sfiorano e mi fanno venire i brividi come farebbe una mano sulla schiena.
E a volte, solo per aver sentito un disco che regala emozioni sono felice di aver vissuto quel giorno in più.
E vorrei entrarci in quella canzone, viverla, attanagliarle emozioni perché me le faccia rivivere quando non saranno più lì nello stomaco, ma solo in un cassetto come una polaroid ingiallita e dai bordi irregolari.
Anche se non sono sempre emozioni belle. Anche se non sempre ne varrà la pena.
È che, in fondo, la musica non la ascolto soltanto, ma arrivo a sentirmi, sempre più spesso, lo strumento che la suona. E questo, non sempre è gestibile.
Questo post cade a fagiolo proprio in questi giorni in cui abbiamo appreso della morte di Lucio Dalla! Niente di più vero…
oggi stavo pensando proprio a questo, a tutte le sensazioni che può provocare una canzone. poi ci sono alcune canzone che sembrano senza tempo: anche se sono state scritte 20 o 30 anni fa sembrano sempre attuali. il genio di certi autori e cosa perdiamo quando non ci sono più. purtroppo. ciao lucio.
Secondo me quelle che arrivano a regalarti emozioni profonde sono destinate a essere immortali. La legge del bello, no?
Leggevo qualche giorno fa della scoperta dei soliti scienziati americani nulladiseriofacenti che certe note provocano effetti simili a quelli delle droghe, attivando recettori di serotonina e simili. Mi sono sentita più tranquilla leggendoti, pensavo di essere ancor più matta di quello che sono 🙂
Quindi anche a voi fa questo effetto un po’ allucinogeno? È come se fosse un’astronave che mi porta in una dimensione parallela dove le cose che accadono hanno una valenza diversa…
Ti capisco.
come ti capisco…..
adoro la musica!una volta non giravo mai senza ipod..ora invece spesso mi trovo a ascoltare il ballettopolo o le canzoni di iggle piggle! Ma per fortuna gli piace anche la musica vera…
Perchè adesso giri senza ipod? Perché sei mamma? Non dirmelo altrimenti mi si spegne l’istinto materno però…
Giusy