Minifuga romantica e presentazione

Domenica 6 novembre, c’è stata la presentazione di Mamma NON si nasce alla Feltrinelli di Bari.
Ogni volta che mi capita una trasferta del genere, io e IlMaritoIdeale, ne approfittiamo per progettare una minifuga romantica. Soli e possibilmente irrintracciabili.
Così è stato anche questa volta, ovviamente. Mica ve lo devo dire…
Una domenica dedicata interamente a noi. Cominciata con sveglia all’alba, colazione al bar, tanto, tanto cazzeggio e troppo risate.
Abbiamo macinato kilometri in macchina e a piedi girovagando per il centro della città mano nella mano. Lui, per ovvie ragioni che non vi sto a dire, ha ringraziato il dio dello shopping per il fatto che fosse domenica e che tutti i negozi fossero chiusi. Questo, però, non gli ha risparmiato l’esame delle vetrine. Non me ne sono persa una: studiate con la precisione di un geometra e il sopracciglio inarcato del ragionier Filini.

In-giro-1

Girovagando, però, abbiamo capito al volo un paio di cose su Bari. 1. il 90% dei bar del centro o sono in attesa di essere venduti o di essere affittati. Comunque son chiusi, anche di domenica mattina. 2. se provi a entrare nell’unico che è aperto, ci uscirai con la ricrescita dei capelli ben evidente. 3. è sempre bene portare un cappello in borsa. 4. se vai in piazza e urli “Vitooo” o “Nicolaa” (a piacere) ti ritroverai con un bel po’ di persone che ti guardano con aria interrogativa cercando di capire che cazzo hai da urlare il loro nome così come fossi Tarzan ma senza liana.

All’apertura della Feltrinelli, nonostante fossi in anticipo di un’ora rispetto all’appuntamento per la presentazione, abbiamo deciso di entrare e vagare a fauci larghe tra gli scaffaletti pieni di libri.

Libreria2
Una volta entrati, con tutto l’amore e il romanticismo che uno s’è portato nel taschino per la giornata mondiale della minifuga romantica, in una libreria così grande e nella quale riusciresti a trovare anche il libro “Come ricavare un fischietto dalla pelliccia di un mammut” – prima edizione giurassico – è eticamente inaccettabile continuare a girare mano nella mano. Ci siamo divisi e ognuno è andato a presidiare il salottino di competenza del proprio settore preferito.

Libreria3

Lui ha presidiato più settori. Alla fine l’ho beccato a “proteggere” a costo della vita, gli ultimi esemplari di due libri, dagli sguardi della folla: “1001 storie e curiosità sulla grande Juventus” e “Antonio Conte, l’ultimo gladiatore”. Ha tante passioni, legge diversi generi ma, il calcio, è LA passione. Quella che gli fa pulsare l’aorta durante i derby. E si, è interista. Mhuahahahaha.
Vabbé, a ognuno la sua croce.
Io, invece, ho zampellato di qua e di là rivoltando la libreria da cima a fondo. Pure gli angoli impolverati.
E non potevo non perdere quei quindici minuti a sbavare nel settore “ricette”. Quando, poi, ho scoperto i libri della Nutella, ve lo dico, m’è venuto l’embolo. Non potete capire la disperazione a uscire da lì senza.
Mi sono consolata con la letteratura rosa. Non gli Harmony eh… ma la mia cara e amata chick lit. J’adore!
Ho preso un bel po’ di libri che, pure ora, mi stanno guardando dal comodino e fremono per essere letti.
Books
Nell’ultimo quarto d’ora, ho sfogliato biografie storiche, libri di fotografia e di musica.
Poi, mentre sognavo un po’ tra le pagine della biografia di Lucrezia Borgia, mi hanno chiamata. Era ora.
Ah… non vi ho detto una cosa importante per decodificare il mio stato d’animo al momento.
Quando si è prospettata la possibilità di questa presentazione, l’organizzatore degli eventi, mi ha chiesto di farla durante uno dei laboratori per bambini della domenica. Io lì per lì sono svenuta. Poi, quando mi sono ripresa, ho capito che no, non stava scherzando. L’idea di presentare il libro a mamme e bimbi, nonostante mi spaventasse a morte, mi piaceva. Ok, è un libro per adulti, ma ai bimbi non fa mica male conoscere le difficoltà che si incontrano per diventare mamma.
Fino a un minuto prima di iniziare non avevo idea di cosa avrei detto. Ogni approccio che provavo a costruire mentalmente mi sembrava troppo banale o troppo complesso per dei bambini.
Così ho chiesto una sedia uguale a quella dei bimbi. Volevo guardarli negli occhi e lasciare che le parole uscissero. Ho fatto un bel respiro e mi sono presentata. Ho invitato le mamme ad ascoltare e ho cominciato.
“C’era una volta una donna… una ragazza (meglio!) che voleva fare la mamma ma non conosceva le difficoltà che avrebbe incontrato nella foresta dei sogni e delle illusioni…”
Inizialmente ho faticato a coinvolgere le mamme, poi, pian piano ci sono riuscita. E i bambini hanno cominciato a farmi domande. E si, sono arrivate anche quelle sulla cicogna e su come nascono i bambini e ho dovuto incrociare tutte le versioni che venivano fuori dai bambini per non screditare i genitori che le avevano raccontate loro.
L’esperienza è stata una cosa tra il serio e il faceto. Non sono certa che i bambini abbiano compreso appieno e, forse, è anche meglio che sia così.
Mi è piaciuto molto confrontarmi con loro ed essere “costretta” a usare parole semplici per spiegare concetti complessi è stato un bell’esercizio. Guardare i sorrisi di approvazione di alcune mamme (e anche papà) mi ha galvanizzato e contemporaneamente tranquillizzato. Temevo un’insurrezione. E invece.
Presentazione
LIBRI-SU-SEDIA
Il prossimo evento sarà di nuovo a Bari, durante Bimbi In Fiera (ancora di bimbi si tratterà) il 27 novembre.
P.s. per quella data almeno mi organizzo per vedere la boutique di LV. Cioè, perché me ne sono andata via con quel pallino. E non ci dormo la notte.
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Commenti

  1. luviluvi
    luviluvi 16 Novembre, 2011, 15:34

    Se non precisavi, avrei pensato al marito juventino:=P

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  2. MammaMicia
    MammaMicia 14 Novembre, 2011, 11:51

    ciao bis,
    mi hai riportato indietro nel tempo… il primo mese di nido di mia figlia non mi sembrava vero di avere tutta la mattina libera e proprio in quella libreria ci ho passato tante mattinate!!! ormai sono passati due anni e nel fratempo ci siamo trasferiti…
    PS: i negozi del centro di Bari sono bellissimi, devi assolutamente tornarci quando saranno aperti! e al bar fatti fare un buon “espressino”

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  3. Caterina Salvietti
    Caterina Salvietti 13 Novembre, 2011, 18:53

    carino il tuo blog 🙂

    Hai già partecipato al mio GIVEAWAY? In palio, a scelta tua, un coloratissimo ombrello della nuova collezione invernale di Moschino. Per partecipare vai a questo link:

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  4. Elena
    Elena 13 Novembre, 2011, 09:28

    Ciao, sono Elena, leggo spesso il tuo blog. Ne ho aperto uno mio da pochissimo. Che bello la fuga romantica.. Stamattina un’amica ci tiene tutti e tre i pargoletti e noi fuggiamo per un caffé, è già qualcosa. Hai in programma anche una tappa a Milano?

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  5. Apprendista mamma
    Apprendista mamma 11 Novembre, 2011, 15:50

    Il marito interista è una croce: ne ho uno pure io e ti capisco … Scherzi a parte: il fascino di una libreria immensa non ha paragoni…

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  6. mafalda1980
    mafalda1980 11 Novembre, 2011, 13:55

    Bravissimi!
    È indispensabile tornare “in due” ogni tanto…
    Sinceramente non vedo l’ora di poter lasciare la Purulla ai nonni per una notte!

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  7. bismama 2.0
    bismama 2.0 11 Novembre, 2011, 12:21

    Grazie 😀
    Coinvolgere i bambini, soprattutto sull’argomento “errori e libertà dei genitori” è difficile. ^_^

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  8. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 11 Novembre, 2011, 12:15

    Bravissima Bis!!!
    Non è semplice coinvolgere i bambini!
    Sei sempre ‘oltre’

    baci
    nav

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  9. StelleGemelle
    StelleGemelle 11 Novembre, 2011, 11:10

    brava!!!
    e poi complimenti per il nuovo look del blog!!:)))

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  10. Zia Atena
    Zia Atena 11 Novembre, 2011, 10:43

    Bravaaaa…per la fuga romantica e soprattutto per la presentazione…per tutte e due insieme, per come le hai gestite e perchè credo che tu per prima sia stata bene!!!

    E poi mi stai diventando famosa, ahò!

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  11. destinazioneestero
    destinazioneestero 11 Novembre, 2011, 09:46

    Anche io e mio marito facciamo la stessa cosa quando dobbiamo andare da qualche parte per il suo lavoro. Con la scusa del dover andare per uffici lasciamo le Shukorine ai nonni o agli zii e via, megapasseggiate per le città liberi come l’aria! E se te li godi questi momenti…

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