Non è mai troppo tardi
Quei giorni in cui, per un’influenza dei bambini sono costretta a casa, sembra che i miei occhi e il mio cervello abbiano un’apertura di diaframma diversa. Più ampia. Vedono cose che, quando lavoro, al contrario, mi sfuggono.
Da lunedì sono a casa perché First ha la febbre. La mattina Second va a scuola materna, noi rimaniamo da soli e io surfando sull’onda emotiva del flashback, riscopro certe sensazioni che spesso sono coperte dalla frenesia delle giornate o dalle attenzioni sbilanciate.
E un po’ mi ritrovo a sentirmi una mamma part time. Anche una mamma sbagliata, s’è per questo.
Perché poi la storia dell’amore che si divide e non si moltiplica quando hai più figli e che tutti dicono non sia vera, mi sembra un po’ una leggenda pure questa. Nel senso che è ovvio che vuoi lo stesso bene a entrambi i figli ma, soprattutto nel mio caso in cui tra uno e l’altro c’è un oceano di giorni – 5 anni – capita che le attenzioni che richiede la più piccola in quanto tale, fanno apparire minore l’affetto nei confronti di First. Forse ai suoi occhi è così. Perché non c’è tempo, perché c’è troppo lavoro o anche perché ho i neuroni decimati dalla stanchezza.
E in questi giorni capisco che devo recuperare un po’ di terreno perso. E ho paura di aver gestito male la situazione finora. E quando mi fermo a pensarci su, mi sento trafiggere da un qualcosa come tremila stuzzicadenti piantati sotto le unghie. E non è bello.
Mi prende la nausea, mi scende l’autostima e mi accorgo che ho ripreso a parlare con lo specchio. Soprattutto, però, quello che fa più male è accorgermi che sto valutando obiettivamente una situazione in cui i sensi di colpa non la fanno da padroni. Nel senso che ci sono ma che non comandano le mie sensazioni. Non influenzano la percezione, sono invece solo conseguenze di queste riflessioni. E mi sento un’egoista. E penso che essere egoisti, a volte, è una vera merda.
Ora, a recuperare quel terreno ci ho provato correndo come Fiona May: giocando al gioco dell’oca fino allo sfinimento, raccontando storie di Scooby Doo nascosti tra le coperte, svegliandolo come fosse il mio principe azzurro – che poi, veramente, lo è – passando più tempo insieme e coccolandolo come non ci fosse un domani. E i risultati si vedono. Ho ripreso a respirare e la nausea se ne va.
Il nostro rapporto sta rinascendo avvicinandosi sempre di più a quello che era prima. Prima che nascesse lei, prima che le mie giornate fossero programmate come quelle di un robot, prima che dimenticassi quanto valore hanno questi momenti nella costruzione del confronto. Prima che cominciassi a considerarlo grande.
E anche in questo caso, forse sarò di nuovo egoista. Cambierò ridimensionando gli spazi, tenendo i miei ma riempiendo i loro in maniera diversa. Ci vorrà forza ma so che ne varrà la pena finché avrò questa sensazione di completezza che sento ora.
Perché forse non è mai troppo tardi per dire ti amo, ma per dimostrarlo si.
eh, io ho il problema opposto! le mie hanno 2 anni esatti di differenza e, poichè la più piccola è un angelo, io mi ritrovo sempre a stare dietro alla “grande” (non ha neppure 3 anni), con immancabile carico di senso di colpa…
Ciao! Hai dato voce ai miei pensieri. I miei bimbi hanno 7 anni e 3 mesi di differenza. Il secondo è arrivato a sorpresa da 8 mesi e io ho ripreso a lavorare da quando ne aveva 6. Il primo soffre, lo vedo. E cerco di fare il meglio che posso. Forse non basterà mai.
Ma le mamme di una volta si facevano tutti questi pensieri??
Un abbraccio
Francesca
E’ lo scotto da pagare quando si hanno figli, uno o due non fa differenza Sentirsi sempre sotto esame con se stesse e mamme mai all’altezza del compito che la natura ci ha dato. Se vuoi leggi qst post, forse ti farà sentire meno sola. Bacioni.
http://adryavventure.blogspot.com/2011/08/una-mamma-da-rifare.html
bello questo post… direi che sei una Donna con la D maiuscola ed una Gran Mamma…. penso che sia normale oggi come oggi con la vita frenetica che le donne devono affrontare, ogni tanto avere i “sensi di colpa” con i propri figli, ma, purtroppo il mondo di oggi permette sempre meno a noi di fare le casalinghe e stare sempre ocon i propri bimbi.
Complimenti invece per come sei.
se ti va passa da me e seguimi.
federica
http://federicassecret.blogspot.com
@Lara: no, non sei un mostro. I motivi che mi hanno spinto a diventare bis-mamma sono diversi. Un giorno, ne parlerò.
Sarà una coincidenza ma ogni cosa che leggo rafforza sempre in me la convinzione di non volere un secondo figlio che so che amerei più della mia vita come per la prima ma ora come ora non me la sento.Mi sono riappropriata dei miei spazi (palestra,the con le amiche,uscite con mia mamma che mi mancavano tantissimo),del mio rapporto con il marito… e non so se voglio rinunciarci….sono passati 4 anni e mezzo e non voglio altri figli.Sono un mostro?
Solo il fatto che tu abbioa scritto queste cose, dimostra che sei una brava mamma. E mi ritrovo nelle tue riflessioni, in quell’inquietudine e in quella nausea. Abisso anche fra i miei… 8 anni… e io non sono affatto brava a gestire la situazione… ma cercherò con tutte le mie forze di migliorare, per loro e per me.
Un abbraccio
Mamma_pasticciona
Una volta qualcuno mi disse: la brava mamma è quella che si mette sempre in discussione; quella che si ferma a riflettere sul suo operato e trae insegnamento dai propri errori. Non ti conosco, ma stando a quanto scrivi qui…mi sembri proprio una brava mamma…:)
Serena
Non esiste la scuola della mamma perfetta,te lo dice una figlia che ha subito e subisce ancora da genitori ….,non voglio usare un agettivo.IO li amo e li perdono per tante mancanze,la famiglia è la famiglia e mai niente potrebbe cancellare il mio amore per loro,è qualcosa di eterno e comprende sempre debolezze e errori.Nessuno è perfetto, nemmeno noi figli.Un bacio.
Tu sei una grande Mamma…non dimenticarlo mai! Hai scritto parole bellissime e che condivido e devo dire che l’ultima frase mi ha fatto molto riflettere…grazie, perchè è bello confrontarsi ed è bello assorbire come spugne le vite degli altri per imparare a crescere insieme..Davvero grazie!
@A prova di mamma: e si… fin troppo umana!!
@mafalda: eh, magari avessi la tua sicurezza!
Sei una brava Mamma.
ehi, ma allora anche bismama è umana! 🙂
Ti lascio una frase di Sabrina di Viveresemplice che mi ha molto colpito: “Fai, con quello che hai, il meglio che puoi”. First e Second avranno entrambi, sempre, il meglio, ne sono sicura.