Say no to the world

Ogni tanto – ultimamente anche troppo spesso – guardo questo video. Adoro 27 dresses.
Clicco su ripeti sperando che i miei neuroni siano schiaffeggiati da un flusso energetico che insegni loro il concetto di “no”.

Certo, se nella realtà avessi James Marsden come tutor, fingermi tarda, allucinata, svampita e con enormi difficoltà di apprendimento del concetto di negazione sarebbe abbastanza concepibile.
In una situazione normale, invece, no.
Mi psicanalizzo, mi esamino, leggo il libretto di uso e manutenzione che hanno rilasciato a mia mamma all’uscita dall’ospedale, guardo le mie giornate attraverso l’oblò della lavatrice ma quello che viene fuori è sempre deprimente. Io. Non. So. Dire. Di. No.
E questo, a trent’anni, è un problema. Anche abbastanza serio. Quasi come la pace nel mondo per tutte le aspiranti al titolo di Miss Italia.
“Senti, tu con excel sei una scheggia. Non è che mi prepareresti questo foglietto di calcolo? Dai son solo due formulette.” Poi, puntualmente, scopri che è vero che son due formulette ma si tratta di ipotesi – i famosi “se” di excel che Dio ce ne scampi! – con una nidificazione che arriva alla trentaduesima generazione. Passando pure per il nonno tunisino.
Mapporc il mio pc ha un problema con l’aggiornamento dell’antivirus e non mi fa aprire questo allegato. Non è che gli dai un occhio? So che tu te ne intendi!”. Ma che cazzo sai, vorrei sapere.
“Ho bisogno di un favore e non puoi dirmi di no. Io con Photoshop non mi ci parlo. Devi solo dare una sistematina a questo logo. L’ho quasi finito.” Sistemare è uguale a: guardare, analizzare, correggere, demolire a picconate e porconate, e, infine, rifare. Gli adulatori sono una di quelle specie che dovrebbe avere un periodo di caccia legalmente autorizzato.
“Anche se sei l’unica che lavora tra noi rappresentanti di classe, ti dispiacerebbe comprare i regali di Natale per le maestre?”. Senza parole.

La tempistica di giacenza di alcune cose nella mia to-do-list è diventata ormai imbarazzante. 
In più prende sempre più piede nella mia testa l’ipotesi in cui i nani, un giorno, non mi riconosceranno più per prolungata esposizione alla luce dello schermo del pc.
Nonostante tutto, a tutte queste domande – oggi – ho risposto di si. Questa cosa si chiama pessima gestione delle incombenze. E io ne sono affetta. Ed è pure contagiosa.
E fortuna che avevo una riunione che avrebbe occupato ufficialmente tutta la giornata.
Che poi in teoria non è difficile. Devi solo mettere la lingua dietro ai denti, dare un colpo di plettro alle corde vocali e pronunciare un NO convinto che cancelli ogni possibile equivoco sul nascere.
Basta convincersi e ce la si fa. Sono solo due lettere. Solo una sillaba. E poi ne va della mia salute mentale cazzo.

“Mamma”
“Si”
“Posso giocare alla Wii?”
“No, è tardi.”
“Eddaiiii”
“No”
“Mamma ti prego, ti prego, ti prego. Ti do tremilacinquecentoventisette bacini polpettosi.”
“Va bene. Ma non più di dieci minuti.”
Come con la moltiplicazione di pani e pesci, io moltiplico minuti. Il nano ha giocato per tre quarti d’ora.
Io. Non. So. Dire. Di. No.

Esistono vaccini o antidoti?

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Comunicazione di servizio: sulla pagina Fb del libro è in atto un piccolo giveaway. In palio un’agenda 2012 personalizzata. Se vi va di partecipare il link è questo. Buona fortuna.

Categories: My life
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Commenti

  1. Miss Margaret Cruzemark
    Miss Margaret Cruzemark 4 Dicembre, 2011, 17:54

    27 dresses is one of my favorite movies by far. And yes, you are correct. You must learn to say no instead of keep your self in silence.
    Best Regards
    Miss Margaret Cruzemark
    http://margaretcruzemark.blogspot.com/

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  2. PaolaFrancy
    PaolaFrancy 4 Dicembre, 2011, 07:22

    Allora. Dico a mio figlio un bel numero di no. Non cedo (di solito, eh? È anche capitato che cedessi!) perché mi ripeto che è per il suo bene.
    Dico sempre sí (anche quando non potrei) agli amici.

    Ciaooo bacio paola

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  3. Adry
    Adry 3 Dicembre, 2011, 18:16

    Io ho imparato a dire no. E’ questione di sopravvivenza. O il mondo o io. Ho scelto me. E comunque cerco di non infilarmi in situazioni in cui un no non è accettato. E comunque, se proprio non si riesce a dire no….meglio un bel silenzio. No?IHIHI bacioni.

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  4. cily75
    cily75 3 Dicembre, 2011, 11:17

    Ma io dico….serve per forza dire no?? Ihih… Si lo so c’è anche un libro… “i no che aiutano a crescere”… Ed è vero, ce ne sono, e quelli vanno detti e sono sicura che tu li dici. Io mi sono sorpresa una mamma meno rigida del previsto e questo mi rende molto felice, viviamo meglio io e i miei bimbi, credo… Quanto al resto del mondo…ahimè. Io anche mi sento sempre come se non salvare il culo del mio prossimo anche a discapito del mio mi possa rendere una pessima persona….pero forse un po’ di autoconvincimento funziona?? Forse bisogna raggiungere la soglia massima…dici che non si esauriscono i si che s i possono dire nella vita cosí a un certo punto puoi favolosamente cominciare a snocciolare no a destra e a manca?? Dai….in fondo la speranza è l’ultima a morire ! ;)))

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  5. cily75
    cily75 3 Dicembre, 2011, 11:15

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

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  6. Anonymous
    Anonymous 2 Dicembre, 2011, 17:41

    Uguale ma proprio uguale a te. Di contro ho un figlio che mi contraddice su ogni cosa

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  7. Ska
    Ska 2 Dicembre, 2011, 13:56

    uhhh… posso averti per come amica?!?! Avrei due o tre favori da chiederti! 😉

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  8. CherryJPriano
    CherryJPriano 2 Dicembre, 2011, 12:03

    questo film è meraviglioso! Passa da me se ti va, potremmo seguirci vicenda! 🙂

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  9. letizia
    letizia 2 Dicembre, 2011, 12:03

    Guarda , con i miei figli sono un disastro, basta dirmi sei bellissima o grazie mamma che sono già stesa terra..per il resto bis, un piccolo consiglio, che cerco di applicare su di me. Quando è NO è NO!! Difficilissimo da appliacare, ci sto lavorando tanto, ma se consideri il tuo no una forma di maleducazione verso gli altri non ne esci più. Chi ti vuole bene e ti conosce apprezzerà anche il tuo rifiuto e ti rispetterà di più.Ok, sa tanto di regoletta alla Fabio Volo, ma l’ho provata cosi tante volte sulla mia pelle…

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  10. mafalda1980
    mafalda1980 1 Dicembre, 2011, 16:45

    Siamo tutte sulla stessa barca, vedo.
    Non sono proprio capace di dire di no. E becco sempre chi se ne approfitta…

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  11. sfollicolatamente
    sfollicolatamente 1 Dicembre, 2011, 16:09

    Oh come ti capisco!
    E in piu la cosa che mi fa impazzire e’ che quando ti chiedono un favore, soprattutto tecnico, immaginano che tu lo sbrighi in 2 minuti, perche’ tu sei cosi braaaava.
    L’ultima e’ di mia mamma: tu che sai usare internet, mi faresti un CD di rilassamento? Vai su youtube ed e’ facile, no?
    Ehmm, veramente no, youtube coi CD non c’azzecca per niente, e poi il tuo lettore CD non legge gli mp3…
    E li gia’ me la son persa…
    grrr

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  12. Cappuccio e Cornetto
    Cappuccio e Cornetto 1 Dicembre, 2011, 12:53

    però se trovi un antidoto avvisa!!! 🙂

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  13. Mammadesign
    Mammadesign 1 Dicembre, 2011, 12:51

    E’ un mal comune.
    La storia dei 10 minuti la conosco bene……
    Non mi e’ serivito a niente nemmeno leggere il libro “Puoi anche dire NO!”: non l’ho mai finito.

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  14. bismama 2.0
    bismama 2.0 1 Dicembre, 2011, 12:41

    @Cappuccio e cornetto: si ma infatti. farlo con una motivazione abbassa la sensazione di cretinaggine congenita!

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  15. Cappuccio e Cornetto
    Cappuccio e Cornetto 1 Dicembre, 2011, 11:32

    UUUUHHH se son d’accordo. Ho anche io questo tarlo, questo difetto neuro-fonetico che impedisce il no. Non ce la faccio proprio. Anzi, peggio: nella mia testa mi imbestialisco, mi faccio dei gran discorsi, una sceneggiatura vera e propria che mi porterà con lucidità e semplicità ad un NO irrevocabile… e poi mi perdo in un sorriso, in un perpiacere, in un vistochetuseicosibrava. Teribbbbbile.
    Ah altro tarlo: da qualche parte nella mia testa c’è il mantra giustifica-babbaggine: che prima o poi tutto torna. che esser gentili paga. Al momento ho poche riprove a mio favore, ma se dovessi trovare delle certezze scientifiche giuro te le passo, almeno avremmo un perchè!!!

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