Uguaglianza e rispetto: questi sconosciuti
Fin da piccola i miei avevano questa ossessione che ai bambini va insegnata l’uguaglianza. Mi hanno fatta crescere con la convinzione che nessuno è migliore o peggiore, siamo tutti uguali. C’è chi ha una pantegana sulla testa perché non ha i capelli oppure chi, la pantegana o l’ermellino sfigato, lo indossa per proteggersi dal freddo. Ma questo non fa la vera differenza fra le persone. E io, illusa, ci ho creduto.
Grazie anche al fatto che ho vissuto sempre in un ambiente in cui, complici i muri di cinta che mi separavano dalla “vita”, le differenze non c’erano. O forse ero io a non guardare bene a fondo.
Poi, crescendo, ho cominciato ad analizzare tutto al microscopio, finché la mania di esaminare i comportamenti è diventata una parte di me che spesso prende il sopravvento su quella razionale (che mica ci vuole tanto) e mi ritrovo a fissare le persone mentre, dagli occhi, mi vien fuori un fiume di emozioni.
E quando vieni a contatto con certe situazioni che fino a quel momento ignoravi esistessero, non puoi non farti uscire le pupille, come nei cartoni, e pensare: “Ok, siamo su scherzi a parte. Agevolo il profilo sinistro!”.
Poi non vien fuori nessuna telecamera e ti accorgi che è la realtà. E ti cascano le braccia come alle Barbie tarocche che vendono i cinesi sulle bancarelle.
Una delle cose che ho imparato da questo incontro/scontro con la realtà, riguarda principalmente i “rapporti di coppia”.
Situazione uno:
In coda per strada. Lui e lei in auto. Probabilmente non hanno 50 anni in due. Litigano. Lei urla e gesticola ma con il finestrino chiuso non si capiscono le parole. Leggendo il labiale, però, capisco che tira spesso in ballo i di lui defunti, anche quelli ormai marciti sotto terra (citati testualmente) e lo manda molte volte a fanculo. Lui, la ignora.
Lei, a un certo punto, apre lo sportello, scende dall’auto, fa il giro camminando con la grazia di uno struzzo appena operato al menisco, e si piazza davanti al finestrino di lui urlando: “Tu sei un pezzo di merda e io ti lascio. Basta. Stronzo!!!”
Lui, abbassa il finestrino e con un’indifferenza che stende, le dice testualmente: “Sali in macchina e stai zitta!”.
Ora, ero troppo appassionata alla storia e mi sono fermata pensando che avrei assistito a un omicidio in diretta. Ho detto a IlMaritoIdeale: “Ora lo imbalsama con l’ombrello… è certo! Insomma “zitta” glielo dice a sua sorella!!”.
Lei, degna del miglior allievo di Houdini, sorprendendo i passanti (ormai fermi a gustarsi la scena con sedie richiudibili e patatine), sfodera dalla manica gli effetti speciali: non reagisce, rifà il giro della macchina e risale. Così senza dire nulla.
La seduta stradale si è sciolta nell’incredulità più totale.
Situazione due:
Lui e lei in un negozio di cellulari di un ipermercato pieno come fosse la vigilia di Natale. Davanti al bancone lei chiede spiegazioni riguardo a un cellulare con piano tariffario abbinato. Lui fa la faccia intelligente, quella che più gli riesce, e annuisce ammiccando – di tanto in tanto – alla commessa. A un certo punto, lei si allontana per guardare altri cellulari in una vetrinetta e lui esordisce: “Ma lo sa che questa cover ha esattamente lo stesso colore dei suoi occhi? Bellissimi!!!”.
“Stronzo marpione!” penso io!
Nel mentre lei ritorna e dice a lui: “Allora, hai capito tutto sul piano tariffario? Non vorrei avere dubbi quando siamo a casa. Perché io non ci ho capito una mazza!” e sorride complice alla commessa.
Lui, sfodera un sorriso da post pulizia ortodontica e, nel tentativo di far vedere alla commessa le proprie qualità di maschio Alfa, risponde : “Tu sei un’ignorante che deve solo rimanere muta. Qui, tra noi due, devo capire solo io. Tu non capisci niente!!”. Lei – risatina isterica – e: “Hai ragione amore!!”.
Sono certa che la commessa sia rimasta impressionata da lui. Non positivamente.
Situazione tre:
Parco giochi. Lui, lei e un bambino di – presumibilmente – 6 anni.
Lui e lei parlano amorevolmente su una panchina mentre il bimbo gioca saltellando dallo scivolo all’altalena e viceversa, finché non cade spalmandosi sulla sabbia con tutta la faccia. I genitori si alzano di scatto e lei comincia a rimproverare il bambini di essere troppo irrequieto. Gli dice che dovrebbe fare dei giochi meno pericolosi e più tranquilli. Lui la guarda e sbotta: “Zitta asina!!!! Se lui è caduto è solo colpa tua!!!”. Lei ha abbassato la testa e si è costruita una bolla di imbarazzo nella quale rinchiudersi. Senza però reagire.
Il mio primo pensiero espresso a voce alta, rischiando il pestaggio, è stato: “Ma con che concetto di rapporto uomo/donna crescerà ‘sto bimbo?”.
Questi sono solo tre esempi, ma sono quelli più significativi.
Ho potuto imparare che gli uomini stronzi, insicuri e deboli si confrontano con le loro donne su tre livelli.
Livello A : zitta!
Livello B : muta che non capisci niente!
Livello C (per l’uomo che non deve chiedere mai): zitta asina!!!!!
L’uomo del livello C, talvolta, suscita ammirazione negli uomini catalogati nei livelli sottostanti.
Ma, comunque, tutti e tre gli esemplari, meriterebbero di essere rinchiusi in una sede segretissima di femministe spietate.
La cosa più triste rimane legata al comportamento delle donne. Finché esisteranno donne convinte che esista qualcuno migliore di loro tanto da arrogarsi il diritto di trattarle così, esisteranno sempre uomini del genere.
E soprattutto si evolveranno in livelli sempre più difficili.
L’uguaglianza l’autostima e il rispetto sono le radici del carattere dei nostri figli. Ora lo so: i miei avevano ragione. Come al solito.
Ora potete spegnere la musica di SuperQuark.
E’ già stato scritto e mi associo. Ogni botte da il vino che ha.
Uomini stronzi e donne senza dignità: chi si somiglia si piglia.
Però non si fa così.
eeek, che brutte cose.
Mi viene in mente una frase che si dice qui da noi, davvero da uomo delle caverne: Donna Schiava, Zitta e C%|@A.
Certo che ha ragione Valepi, se loro sono cosi oche e cieche da non rendersene conto, vuol dire che hanno trovato chi fa per loro, e alla fine chi siamo noi per giudicare queste coppie (sfigate….;-))?
sono d’accordo con worldwidemom, certo però che vedere certe cose fa effetto. non sto a tirare in mezzo eventuali figli e i modelli che possono apprendere, mi limito a pensare a che livello di autostima possa avere una donna che accetta un comportamento del genere. voglio sperare che arrivata a casa faccia le valige. perchè è vero, uomini del genere continueranno a esistere finchè ci saranno donne che glielo permetteranno.
Cri
@world wide mum: nemmeno io concordo con il pensiero di “se lo meritano”. Però, penso anche che una non reazione in funzione del benessere dei figli sia peggio. Ovviamente è solo un parere, grazie al cielo non parlo per esperienza personale, però un’atteggiamento omertoso verso una situazione di violenza – anche se si è protagonisti – costringe i figli a vivere nella tensione e nel terrore. Questo non mi sembra preservarli. Poi è ovvio che ogni caso è a se!
Io invece ho imparato a non giudicare mai neanche queste situazioni.
Non puoi assolutamente sapere cosa ci stia dietro a questi comportamenti.
Magari una donna che non reagisce è una donna che viene picchiata, o è una donna che per amore di suo figlio pensa sia meglio star zitta e non provocare il padre che magari può fare peggio.
Magari dietro una donna che ti sembra deficiente c’è una donna che appena arriva a casa con tutta calma decide di fare le valigie e di andarsene per sempre o magari dietro a un uomo del genere c’è solo un povero sfigato che cornuto da una che fa la finta tonta.
Di situazioni così ce ne sono fin troppe e mi vengono i brividi a leggere persone che dicono che ste ragazze meritano di essere trattate così.
Io ho vissuto la violenza in casa e sapete non è così semplice. E’ sicuramente facile dire “si vede che te lo meritavi”.
Pensateci un po’.
Sai cosa? Se lo meritano ‘ste ragazze di essere trattate così!
Se il mio ragazzo osasse rivolgersi a me in questo in modo, credo sarebbe già morto…
Bis, postone oggi, eh???? Beh, non so come dirti…..che io non sto zitta da quando ho detto “mmmaaammma”! E forse è un problema….ma per mio marito, però!!
Ti bacio
Io sono una che parla parla, che si incazza ma poi si scazza. Nel senso che quando litigo con qualcuno mi infurio e lo mando a cagare, ma dopo poco mi è già passata. In ogni caso, non mi è mai capitato di essere stata presa a parole di quel tipo – forse per questo mi è sempre passata (no, forse una volta mi è successo ed era una donna. E non mi è ancora passata).
Penso cmq che tutto quello che hai raccontato sia di una tristezza che nemmeno si può quantificare.
Un bacio,
Paola
io a volte dovrei restare zitta….ma prima di tutto rispetto!!!
io a volte dovrei restare zitta….ma prima di tutto rispetto!!!
io a volte dovrei restare zitta….ma prima di tutto rispetto!!!
Che brutta gente.
Io sabato in sauna sono stata una mancata vittima di un molestatore, proprio perché non sono rimasta zitta e muta.
Spero di insegnare a mia figlia a fare altrettanto.
Buona settimana Bis!
@pollywantsacracker: Pensandoci due su tre son successe mentre non ero “a casa” ma in trasferta. O_o
@valepi: si, ad alcune credo stia pure bene però io non ce la potrei fare.
@federica: si, in effetti è una cosa che avrei voluto scrivere ma m’è sfuggito: ovvio che vale anche per le donne che trattano gli uomini da tonni. Insomma: R E S P E C T!
Beh, scusate io pero’ non farei di tutta un erba un fascio…ci sono molti uomini arroganti, maleducati, “dittatori” etc… ma ci sono anche molte donne che oggi come oggi trattano il marito come un “cretino”. Il mio pensiero è che dovremo ritornare a pensare piu’ in coppia e non uomo donna ma la coppia che deve avere il rispetto reciproco e soprattuto la voglia di insegnare (cosa molto difficile9 ai propri figli, educazione, rispetto e UMILTA’…che oggi manca totalmente! Sia nell’uomo che nella donna!!!!
federica
http://federicassecret.blogspot.com
Che tristezza! L’ultimo che mi ha detto stai zitta sta ancora correndo, sarà arrivato in Patagonia!
P.S. ti leggo sempre ma non commento mai, tranne oggi!
mah! sinceramente concordo, ma solo sui casi 2 e 3.
Nel primo caso, se la situazione è come l’hai descritta e lei ha sproloquiato così tanto, aggiungendo inoltre la sceneggiata da sportello, per me, si meritava lo “stai zitta”, ma anche la sgommata e l’abbandono… ma vaff!!! forse, ma dico forse, lui è talmente stufo di sentire tali sproloqui che veramente non ne può più di sentirne la voce e stai zitta è la cosa più elegante che gli è uscita… certo non al livello della sceneggiata…
… ma non potremo mai saperlo… penso che la violenza delle parole (e “zitta/o!” è certamente una parola violenta) non sia solo degli uomini… a volte lo sono anche le donne…
Credo che il problema sia di dignità e la dignità non è solo qualcosa che gli altri ci devono, siamo noi per prime a dovercela guadagnare. Non tutte le donne sono così cieche da non notare il loro uomo che broccola con le commesse e le tratta da oche, non tutte si lasciano umiliare, in pubblico e in privato.
Io cerco di non farlo. Non so se ci riesco, ma a volte qualcuno semplicemente ha quel che cerca e semina…
oh, ma dove cacchio vivi? 😀
Devo essere sincera non ho mai assistito a scene così eclatanti!
Forse vivo ancora in una bolla ovattata
solitamente, uomini così, li riempio di schiaffi. Sarà per quello che sono single, ma francamente se questi sono i compromessi…
Che dire se non che hai perfettamente ragione?
E che spesso noi donne dovremmo saper reagire e non frci trattare come tappetini del cesso.
PS. Anche io faccio le pulci alle persone esattamente come te. Mi sa che un giorno o l’altro mi picchiano.
E infatti una come me che piuttosto che farsi dire ZITTA (in pubblico e in privato) si sarebbe autointernata, l’hanno pietosamente mollata!
Ma io continuo a parlare, eh.
Mi preoccupo solo per la nana, sto creando una lottatrice-femminista o una di quelle che si faranno maltrattare dal primo uomo che passa perchè la madre gli rotto le palle da sempre?
Guarda, mi viene l’orticaria a leggere queste cose. E pensa che conosco un sacco di gente che, ancora oggi, considera la moglie o la fidanzata un fardello, una scocciatura, da lasciare a casa ad ogni occasione. E si bullano con me che loro si sono bravi, che non si fanno mettere i piedi in testa dalla moglie e posso fare quello che vogliono. Ma se ne andassero a cag…
vero! e lo sai qual è la cosa più triste? che i nostri figli, ai quali insegnamo uguaglianza e rispetto, rischiano di sembrare dei disadattati, in questo paese…