Vita da ufficio (con i bambini)
I tempi in cui First si arrampicava sulla libreria del mio ufficio o Second aveva la residenza nella fascia porta bebé con la tetta in modalità self service sono lontani. Sembra passato un secolo e in effetti è più o meno così.
Sono cambiate tante cose e non è cambiato nulla perché, fondamentalmente, i bambini sono spesso con me qui in ufficio. E continuo a sentire i consigli non richiesti di chiunque pensi io ne abbia un disperato bisogno. Forse sono le occhiaie e il mio sguardo perforante a tradirmi. È che sono stanca di sentirmi dire che sono fortunata ad avere sempre i bambini qui con me.
So di essere fortunata perché ho la possibilità di portarli con me quando è necessario ma da qui all’abitudine è un attimo.
Perché provate voi a concentrarvi, a non commettere errori con uno che simula la terza guerra mondiale tra fazioni opposte di Gormiti e una che cerca di arrampicarsi su di te per giocare al pc. Vi sfido a sopravvivere per più di due ore.
Forse dipende dal tipo di lavoro, dalle responsabilità che si hanno, dal rapporto coi colleghi ma è complicato e sfiancante come una maratona di cartoni animati sparata a tutto volume in un momento di relax.
Però per tutti sei una privilegiata eh. Sia chiaro. Solo che non lo sai.
Questa storia mi ha un po’ rotto le palle.
In realtà sei una che non ha un equilibrio psicologico decente; la testa non sconfina mai perché la mammità e il lavoro sono legati a doppio nodo e tra un “quel documento non lo puoi ritagliare” e un “la scrivania non è il K2” implori pietà.
Perché prima me la raccontavo la cosa che vale più quanto tempo passi con loro e non la qualità e invece capisco che se passo un sacco di tempo con loro ma sono più gli “aspetta che sto lavorando” dei sorrisi, qualcosa non va.
E Lui lo capisce ed è sempre presente nei momenti extra lavorativi ma quando esordisce con “devo andare perché di questa partita di calcetto ho proprio bisogno per distendere i nervi” io distenderei lui con uno schiacciasassi.
Forse dovrei ripensare alla baby sitter o forse dovrei rimescolare le carte e prendere tutto meno sul serio.
Sarà uno sfogo del fine settimana, ma spesso penso a voi che lavorate da casa con bambini al seguito e niente… vi stimo parecchio.
mah… che dire… questo post mi lascia perplessa… esco alle 08 e rientro alle 18:15 (e già mi sento fortunata perchè in fondo “torno presto”) e stando fuori tutto il giorno mi rendo conto che mi sto perdendo un sacco di cose… certo è che se il mio bambino stesse in ufficio tutto il giorno con me sarebbe un disastro e forse, come dici tu, sarebbero più le brontolate dei sorrisi… perciò alla fine ti do ragione… forse sarebbe meglio (per te e per loro)che i tuoi bambini stessero a scuola o presso un centro pomeridiano/ludoteca etc (anche se il portafogli piangerebbe un pò di più)… per la storia del calcetto… beh… da un lato io dico sempre che Lui ha bisogno di svago perchè lavora tanto… il pensiero successivo è: ed io?? baci e complimenti!
Difficile, difficile. Io scrivo al PC ma non è il vero lavoro quindi tutti sono autorizzati a interrompere e so cosa vuol dire. Anche lavorare fuori casa e costringere i bambini – da subito – a ritmi mattutini incandescenti per raggiungere asilo/scuola e arrivare in ufficio senza un briciolo di energia, non è granchè.
Il difficile è fare la mamma in una società dove le famiglie sono nuclei e difficilmente ci si aiuta. Vuoi un esempio fresco, fresco?: il mercoledì tutti a catechismo dalle 17 alle 18. Io ne “carico” tre all’andata e un’altra mamma riporta gli stessi tre al ritorno.
Non potremmo fare tutti così? Noooo! e cinque/sei macchine si dirigono nelle stessa direzione, con lo stesso tragitto.
Scusa se forse sono andata fuori tema :O! quello che intendo dire è che un po’ di collaboraizone aiuterebbe molto tutti e forse sarmo anche meno stressate!
alessandra
Io avevo il laboratorio sotto casa, ero artigiana terzista. Mio figlio è cresciuto con noi in laboratorio. E’ stata dura, per noi, per lui. Oggi, quando vado a lavorare esco alle 8 e rientro alle 23, per 3-4 giorni alla settimana. E’ dura lo stesso.
Guarda io non lavoro, mastudio che è anche peggio, e con dede è impossibile! Per questo lo mando al nido e il pomeriggio ogni tanto lo guarda mia mamma2 ore.. E menomale dorme fino alle 4.. I bambini vogliono giocare, giustamente… Quindi ti capisco!!
ma i figli non vanno a scuola/asilo?
Lavorare da casa con figli A CASA è praticamente impossibile, è un’impresa da eroine. Lavorare da casa con figli a scuola ti permette di avere molta più flessibilità rispetto a lavorare in ufficio con i ritmi e gli orari degli uffici italiani…
secondo me chi esalta il lavoro da casa lo fa perchè i figli sono a scuola per gran parte del tempo.
Vengo fuori da un pomeriggio infernale e non dovevo neanche lavorare solo scrivere due mail
Sei una bella voce fuori dal coro, visto che ultimamente si legge spesso di quanto sarebbe bello lavorare-in-casa-per-avere-i-pupi-SEMPRE-con-te!
Un profondo inchino per la schiettezza e credo che tanti punti di vista diversi sulla conciliazione donna-lavoratrice-mamma sia utlissima!
Buon fine settimana :D!
Forse sarò una voce fuori dal coro di chi ti dice “Quanto sei fortunata ad avere sempre i bambini con te” ma, io lavoro in ufficio per 8 ore al giorno, ho dovuto mandare la nana al nido a 10 mesi perchè DOVEVO rientrare a lavoro e nonostante questo ti dico che: lavorare con i figli intorno non è possibile. Non solo bravo chi ce la fa ma tanto di cappello anche a chi prova, veramente. Anche a me manca mia figlia e vederla solo prima delle 8 e dopo le 17 va stretto, ma averla a lavoro sarebbe peggio per me e soprattutto per lei perchè conoscerebbe dei lati della sua “adorata” mamma che non credo le farebbero piacere 😀
Non credo che riuscirei mai a lavorare da casa con il mio piccolo terremoto al seguito! Complimenti per il blog! Silvia
E ti confido che a noi che lavoriamo da casa con bambini al seguito succede esattamente la stessa cosa. Una nana in modalità “frigno così impietosisco mamma” che cerca di arrampicarsi sulla tua sedia per giocare con il PC e se tu provi a dirgli, “amore, mamma sta lavorando” lei se ne esce con un tonante “NO LAORAE”.
Allora ringrazi almeno i 2 o 3 giorni in cui sei in ufficio, dove qualcosa lo riesci a combinare per almeno più di 2 ore di seguito!
Forza e coraggio! Unite e sempre solidali!!! 😉
Leggendo il tuo post ho provato ad immaginare se per 5 giorni alla settimana , ogni mese dell’anno , si ripetesse la scena che si presenta quando ( raramente ) mio figlio rimane con me in negozio per qualche ora. E ho potuto comprendere …. Se così fosse del negozio probabilmente non rimarrebbe più nulla , se non le fondamenta, forse… Perchè è come quando ti finisce una mosca dentro la macchina mentre stai guidando…non riesci più a guidare e potresti fare anche qualche pasticcio ( per usare un eufemismo) . Grazie, perchè io mi sento spesso in colpa a passare così poco tempo con lui , e mi domando se non sarebbe meglio ogni tanto farlo rimanere con me. Grazie perchè il tuo post mi ha ricordato che è molto più saggio non farlo.