Altalenando nell’anima
Vorrei annodare certe sensazioni a un mattone e lanciarle in fondo allo stomaco. Farle rimanere lì, giù, in fondo, nell’imo dell’io!
Quel desiderio di averti e quei mesi passati a non sapere cosa fare, a piangermi addossi, a non farti da mamma. Li cancellerei dalla memoria, dalla tua.
Quelle volte in cui mi sforzavo di essere felice per qualcosa nato da momenti che mi erano stati strappati. Quelle volte in cui a ogni tuo progresso piangevo. Diventavi grande troppo velocemente e io avevo perso tempo a guardarmi dentro senza guardare te che crescevi.
Quando ho messo davanti i se e i ma, pensando che forse in tre stavamo veramente bene.
Quando mi sento in colpa per non dedicarvi abbastanza tempo, quel tempo che ognuno di voi due merita e quei sorrisi che ognuno di voi due pretende.
Quando sono rinata grazie al secondo parto, un altro cesareo. Non solo per la gioia di essere diventata di nuovo mamma, ma anche per l’egoismo di essere stata attiva nelle scelte. Non come la prima volta.
Quando penso a tutti gli errori che ho fatto e a quelli che inevitabilmente farò e piango, ci piango ancora.
Quei giorni in cui penso di essere un disastro come mamma e provo a fare di più, sempre di più per avere l’impressione di toccare la perfezione con i bordi del mio cuore.
Quando mi rendo conto di come son cresciuta negli ultimi dieci anni e di tutte le conquiste psicologiche che ho raggiunto penso che non riesco ad accontentarmi e mi vorrei migliore, senza difetti.
Quando vi guardo giocare, vi ascolto urlare e comincio a pensare che è davvero questo quello che volevo.
È veramente quattro il numero perfetto.
Come eravamo prima? Forse incompleti o forse in attesa di essere in quattro.
Forse questa consapevolezza è arrivata anche grazie a tutti gli sbagli, alle cadute, alle lotte ma anche ai desideri e alla forza.
Forse, quando capirò che questo mare di contraddizioni mi culla ogni giorno, mi fa crescere e fa ormai parte di me, forse, smetterò di urlare, incazzarmi con me dosando meglio l’autocritica che ingoio.
Forse…
Tempo fa scrissi questo pensiero:
“Per tutte le volte in cui la rabbia ha vinto la calma.
Per tutte quelle in cui i tuoi tempi non hanno coinciso con i miei, e me ne sono lamentata.
Per tutte le volte che ti ho negato un sorriso, perché ero stanca.
Per tutte le volte in cui non ho saputo comprendere il tuo pianto, e ho urlato al cielo il mio sconforto.
Per i giorni in cui non ho avuto la forza per seguire i tuoi ritmi, e non volendo ho rallentato i tuoi progressi.
Per tutte le volte in cui ho cercato il silenzio, quando tu hai cercato di parlarmi.
Per non aver cercato, senza sosta, le cose più giuste per te, in ogni momento, per ogni tua esigenza.
Per la pigrizia con cui ho accettato momenti tristi, facendoti sentire il mio nervosismo, invece di riscattare me e te, da tutto e tutti.
Per tutte queste e per le volte a venire, per tutti gli errori che ho commesso e quelli che commetterò.
Per tutte le mie debolezze e per la mia presunzione, io ti chiedo perdono Figlio mio.
Accettami per quel che sono.
E quando capirai da dove vengono le tue paure, le tue insicurezze… spero che allora saprai guardare tua madre con compassione e tenerezza.
Non chiedo altro Amore mio, che il tuo Perdono.”
Oggi, quando ho letto questo tuo Post ho ripensato a questo scritto, che non ha tempo, non avrà mai scadenza, e confido che quel perdono arrivi…
Un abbraccio affettuoso e solidale.
Laura
paolo, ho appena finito di dire alla mia collega che le immagini degli uomini con i propri figli sono strepitose, mi toccano sempre moltissimo. e ora leggo le tue parole. bellissime e vere, perché è così, e me ne accorgo a fine giornata: solo mia figlia sa farmi trovare energie ed entusiasmo quando certi giorni proprio non va.
ogni bambino nuovo arriva con la sua dote e ci dischiude orizzonti che non avremmo mai immaginato. Porta con sé tempo ed energie che dispensa a mamma e papà. E non toglie mai nulla.
Ma ogni cosa a tempo debito.
Noi
mamma a 24 papà a 26
bismama a 26 bispapà a 28
trismama a 30 trispapà a 32
e adesso che io di anni ne ho 51 (mia moglie sempre 29 ovviamente) ci sembra un sogno…
un pizzico di incoscienza è stata utile
ciao
“… che è davvero questo quello che volevo.“
questo cancella tutti i se, tutti i ma, tutti i momenti no, quelli che vorremmo cambiare, quelli che vorremmo fare meglio, quelli che mi sento inadeguata, quelli che non sono una brava mamma, quelli che non ho abbastanza tempo, quelli che non sono perfetta e forse dovrei esserlo, quelli forse sto sbagliando e quelli non so come fare a quelli vorrei scappare e a tutti i sensi di colpa che nascono in sala parto.
se lo hai è perché lo meriti.
da mamma (sempre in crisi) a mamma (bis).
bello. grazie.
non riesco a dire molto di più perché le tue parole ha messo in moto una girandola di emozioni forti. un abbraccio.
@Navigo_A_Vista: abbraccio
@PaolaFrancy: 😀
@Polly: no, non lo sapevo!! E si, da un certo senso di onnipotenza e di controllo sul proprio corpo! I know!!! Anche per me le frasi terroristiche si sprecavano, anche per me le minacce di morte giacevano nella casella della mia posta del cuore, ma anche io mi son sentita meglio! E comunque, parliamone pliiiis
bis: te l’ho detto che anch’io ho fatto quell’acronimo lì che dici tu? mi sono sentita davvero meglio! 🙂 (mentre tutti mi dicevano che no, era troppo pericoloso e non dovevo).
io del resto credo di essere così inquieta perché mi sento incompleta…
vediamo come andrà il resto della vita
ti mando un abbraccio (che racchiude tutte le tue paure, ma anche le tue certezze), paola
@vany: Non è che proprio mi critico. Solo che ogni volta che faccio qualcosa mi ritrovo a ripetermi “Eh, avresti senz’altro potuto far meglio!!!” E mi smonto da sola come una deficiente!
@Anonimo: parliamone!
@El_Gae: si, senz’altro quando ti trovi in tre balli. Però io per un periodo mi son domandata “Ma non stavamo meglio prima” e mi arrovellavo nei sensi di colpa. Ora va meglio…ma insomma, non è il massimo!
ecco! noi siamo in 5, perchè per affrontare la seconda gravidanza, molto travagliata, hanno preferito mettersi in viaggio in due. Forse, se ne fosse arrivato solo uno, adesso la prospettiva del terzo ci spaventerebbe. Invece siamo in ballo, e finchè ce n’è si balla.
ecco..piango come una scema…perchè troppo i se ed i ma che non mi fanno guardare la realtà e viverla
come ti capisco.. anche io mi critico su tutto, sul passato sul presente e anche sul futuro!!!!!!
mah..
io anche sbaglio.. la mia piccola depressione…. beh spesso non mi aiuta
@Paolo il tuo ragionamento non fa una piega. Io non metto, però, freni artificiali bensì psichici. Io, so già che non ce la farei. a volte ci penso al terzo, come eventualità dico. Non c’è il desiderio ma provo ad immaginare come sarebbe e se adesso non riesco a trovare un giusto compromesso tra tempo da dedicare ai bambini, lavoro e tempo per me con un altro figlio cosa farei? Mi seppellirei sotto le incombenze, le insoddisfazioni e gli eventuali sensi di colpa?
No…
Credo che la maeternità, come ogni esperienza, debba rapportarsi ad personam. Io ho QUASI raggiunto un equilibrio ancora troppo precario per essere nuovamente sconvolto.
Non c’è numero perfetto, c’è una ricchezza che cresce fino a quando la sai accettare. Noi siamo in cinque + due angeli che non si sono fidati di noi fino in fondo, così da portarci ad essere sette oggi.
Conosco famiglie di amici, splendide e serenamente felici, con 5,6,7 persino 10 figli.
E non sono né fondamentalisti né casi da manicomio.
E’ la vita che ci aiuta a capire fino a dove possiamo arrivare, in coscienza e serenità.
Non mettiamole freni artificiali.
ciao
Paolo
@MammaPapera: si a volte quello che ne vien fuori è una crescita. Ma quante menate!
@Diana: ecco l’intento non era farti piangere! ^_^ sono contenta, comunque, che le mie parole abbiano emozionato! Non sei sola, nè tantomeno scema. Se lo sei tu io vinco l’Oscar :DDDDD
Ragazza, tu mi vuoi far piangere?!
…
Brava, ci sei riuscita!
Mamme non si nasce, tu dovresti saperlo…io me lo ripeto da anni e stasera, leggendo il tuo post voglio solo ringraziarti. Mi è arrivato addosso come uno schiaffo a mani bagnate..ed è servito, ahi se è servito! A non sentirmi sola e scema. A sentirmi una mamma vera, con tutti i limiti che ho.
Grazie.
mi hai proprio commossa, hai veramente toccato le corde della mia anima di “mamma”… grazie.
wow hai centrato appieno le mie emozioni
un cosa sola ti dico
la contraddizione in questo caso è solo la ricerca della propria crescita personale ^_^
@serenamanontroppo: Ci fanno migliorare semplicemente perchè ci mettono davanti ai nostri limiti e ci impongono di superarli!!
@elavantin: si, è stato un riscatto e una rivincita. Da lì, poi, la rinascita!
@Anna Scalera: un po?!? Io mi sento fragile come una scultura di murano. Ecco perchè scrivo. Mi sembra di chiudermi in un mondo in cui riesco, magicamente, ad essere più forte!
@monica: :))
mi è piaciuto il tuo post. e piacerà a first quando lo leggerà.
Che dirti Bis, solo grazie, per queste parole che arrivano al cuore e che ti sbattono in faccia la realta’ non per far male ma per imparare a comprenderla. io sto cercando di risollevarmi dalle mie paure, dai miei sensi di colpa che spesso mi sbattono in terra e lo faccio anche oggi insieme alle tue parole che come una buona amica mi hai sussurrato! Siamo mamme e’ vero e ringrazio Dio ogni giorno per questo, ma siamo anche delle donne a volte solo un po’ fragili. Grazie
Questo post è bellissimo Bis, mi fai sentire molto vicina a te e ti sento vicina!
Anche io senza il mio nano (anche se a volte mi fa disperare!!!) non sarei quella che sono, nel bene e nel male…e la voglia di avere un altro figlio è forte…va anche contro la paura di non farcela…
Un bacio grande!
Manu
Oh bis che bel post. Grazie mi riaccendi una fiammella di speranza nel cuore. A volte penso al quarto in famiglia a volte credo che un altro parto sarebbe la mia rivincita sulle mie debolezze. ma prima d’ora non l’avevo mai sentito dire da nessuno. Uhhh beh ora un abbraccio virtuale non te lo toglie nessuno. Grazie 🙂
Ogni momento, anche il più banale, è un passo verso una mèta.
Ogni piccola cosa ha un senso, la conquista è, talvolta all’improvviso, coglierlo, in tutta la sua essenza.
TI abbraccio, perché per quello che hai scritto non c’è molto da dire, ma silenziosamente rispettare.
Ogni momento, anche il più banale, è un passo verso una mèta.
Ogni piccola cosa ha un senso, la conquista è, talvolta all’improvviso, coglierlo, in tutta la sua essenza.
TI abbraccio, perché per quello che hai scritto non c’è molto da dire, ma silenziosamente rispettare.
Bello questo post, racconta i sentimenti che penso ogni mamma abbia provato …i figli sono un vero tsunami esistenziale (come dice una nota blogger che seguo da tempo), però riescono anche a migliorarci e a farci crescere…
@polly: il mio secondo è stato un tentato vbac (parto naturale dopo cesareo). 15 ore di travaglio e nuovo cesareo. La seconda volta però, ho scelto io come e quando!
chissà perchè avevo capito che il tuo secondo parto non era stato un cesareo…
comunque è vero, faranno anche un gran casino, ma senza le mie bambine non sarei la persona che sono, nel bene e non nel male.
@Owl: Non devi.
Io scrivo le mie paure, le mie ansie per guardarle dritte in faccia e sputargli in un occhio. Combattere e psicanalizzare se stessi!!
Trova il tuo modo, il mio è scriverle. Tenere al guinzaglio le emozioni non paga.
Non ci conosciamo lo so, e non ti dico quello che hai smosso perchè in un commento non si può. Ma queste perole mi sono più vicine di qualsiasi persona in questa stanza.
Grazie
Oggi ho solo voglia di andarmi a nascondere.