Di attività extrascolastiche e podi olimpici

attività extrascolasticheQualche giorno fa, facendo un po’ di riorganizzazione dei cassetti delle camere, ho scoperto una cosa piuttosto inquietante. In casa c’è un numero imbarazzante di kit sportivi completi. La mia mania di organizzazione in fila per tre col resto di due si riflette anche su questo: sembra di essere alla Decathlon. Sono sistemati per sport e ogni oggetto ha un incastro perfetto con quello che gli sta di fianco.
Penoso. Lo so.
Piscina: cuffia, occhialini, costume, tappi per le orecchie, tappi per il naso e infradito antiscivolo.
Kung fu: divisa, guantoni per la variante in Sandà, scarpe adatte al combattimento, scarpe per l’allenamento, cintura e dvd di preparazione.
Basket: divisa, scarpe adatte, ginocchiere, pallone e canestro per l’allenamento sul terrazzo.
And last but not least “mamma posso iscrivermi a un corso di atletica leggera?”. Lui. Ad atletica leggera.
No. Cioè. Vabeh.
Noi le cose le prendiamo sul serio. Per due lezioni. Alla terza siamo già stufi di non essere dei campioni olimpici che spruzzano champagne dal podio e hanno accanto la pseudo soubrette in costume da bagno, ombrello colorato e extension inguinali. Ambiziosi e impazienti.
Devo assumermi le mie responsabilità e ammettere i miei errori.
Ho sempre pensato che, nel limite del buon senso, non avrei mai fatto scelte al posto dei miei figli.
Pensavo che la cosa migliore fosse di farli decidere con la propria testa. Mi son beccata cazziatoni dai nonni iper apprensivi e allievi da primo banco di Tata Lucia, ma ho continuato a sostenere la tesi che hanno un cervello e una personalità e, soprattutto in merito alle attività extrascolastiche, devono decidere cosa gli piace fare.
Insomma a scuola sono obbligati a seguire materie che odiano. Tipo che First si venderebbe tutta la collezione di Gormiti pur di non fare disegno. In effetti disegna come una gallina col Parkinson, ma ognuno ha il proprio stile no? Anche Picasso era disprezzato all’inizio.
Comunque, disegno o no, forte delle mie convinzioni, fino a poco tempo fa mi limitavo ad accompagnare First in palestra (o piscina), a fargli vedere lo sport in questione e domandargli se gli sarebbe piaciuto o meno. Spesso era direttamente lui a chiedermi di cominciare lì e subito. Poi l’euforia si spegneva come un fiammifero e rimaneva la voglia di cimentarsi in nuove mirabolanti avventure.
Pensavo non avesse trovato l’attività giusta. Mi sbagliavo.
Il risultato è stato che ha cambiato sport con la velocità con cui Belén rimane incinta (parliamone!).
Gli manca la costanza e la coerenza. E forse non sono stata brava io a insegnargliele fino ad ora (e nemmeno la mamma di Belén alla sua figliola. Che ognuno si prenda le proprie responsabilità per favore!).
Ora nuovo giro nuova corsa. Abbiamo scelto insieme lo sport di quest’anno e l’ho avvisato che non sono più disposta a tollerare cambi dell’ultima ora o improvvise crisi d’identità ludico-sportiva. Sarà quello che continuerà a praticare da qui alla maggiore età. Quanto è giusto?
È passato più di un mese e sembra piacergli.
“Mamma il mister ha detto che se continuo così dovrà chiamarmi Alessandro”
“Ah. Ok. Io ho deciso che da adesso mi chiamerò Monica”
“Ma come chi?”
“Come la Bellucci”
“Che c’entra, tu non sei come la Bellucci. Io, invece, sono già bravo come Alex Del Piero!”
Magari gli viene la costanza ma l’ambizione non gli passa. Tutto sua madre.
Ah, comunque, se non s’era capito ora gioca a calcio eh. Abbiam fatto il giro largo per ridurci allo sport più comune praticato nei peggiori bar di Caracas. Esattamente quello che cercavo di evitare.
Almeno adesso abbiamo un kit sportivo in più da catalogare.

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Commenti

  1. Francesca
    Francesca 22 Ottobre, 2012, 14:04

    First ormai e’ grandicello quindi hai fatto bene a renderlo consapevole del fatto che una volta scelto uno sport, quello si pratica almeno per un bel pezzo. Prima, sono effettivamente troppo piccoli, vedo mia figlia di quattro anni che ha praticato nuoto fino ai due anni (acquaticita’), poi non ne ha più voluto sapere e siamo passati a danza. Pare tenga botta, questo e’ il secondo anno. Lo sport deve essere un vero piacere, un momento di evasione, sfogo e relax. Soprattutto quando vanno a scuola hanno fin troppi obblighi quindi e’ giusto che, nei limiti del possibile, siano loro a scegliere l’attività sportiva e sta a noi genitori insistere un minimo, se dopo poco li vediamo dubbiosi. Ci vuole sempre una giusta via di mezzo: non farsi prendere in giro da possibili capricci ma nemmeno essere dei dittatori che impongono uno sport.
    E comunque, se diventi la mamma di un calciatore famoso, ricordati dei tuoi lettori eh ;-))))

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  2. sorairo
    sorairo 19 Ottobre, 2012, 15:19

    AAAAAh fantstiche le tue avventure!
    Bè io concordo pienamente con te sul far scegliere ai figli. Già si beccano la scuola e non tutto gli piace, in più si devono sorbire i nostri ritmi lavorativi che finchè ci voglion intorno noi no dobbiamo andare a lavoro. Almeno che scelgano cò che gli piace. A me piacerebbe iniziare a fargli fare attività con cose che ama. Chissà che continui, quando inizierà (al momento cè tempo, ha solo 19mesi) e si spera gli sia utile pure per il futuro.

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  3. Anonymous
    Anonymous 19 Ottobre, 2012, 13:27

    io avrò il problema opposto: come sottrarla alle grinfie del babbo maestro di taekwondo…a lei piace ballare…
    l’immagine che mi è arrivata leggendo “extension inguinali” è raccapricciante…ho forse frainteso?
    Ciao
    Simona

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  4. Anonymous
    Anonymous 19 Ottobre, 2012, 12:18

    La mia grande è entusiasta di tutti gli sport che vede o prova. Proviamo nuoto: bellissimo. Proviamo ginnastica ritmica: stupenda. Proviamo pallavolo: eccezionale.
    L’unico vincolo che abbiamo messo noi è stato: ne scegli uno e quello fai … almeno per quest’anno. Per l’anno prox, ci penseremo + avanti.

    Cri

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  5. silvia - amoricolpisello
    silvia - amoricolpisello 19 Ottobre, 2012, 09:48

    Una curiosità: il rugby l’avete provato?
    Io ho due maschi, ancora piccolini, ma farei di tutto per evitare il calcio…

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  6. Bismama
    Bismama 19 Ottobre, 2012, 09:24

    Quello che mi spaventa è che questo cambio continuo gli possa lasciare la sensazione che sia così per tutto nella vita. Anche nel lavoro. Ok, sto estremizzando, però la coerenza non è una cosa che va insegnata da piccoli?

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  7. acasadiclara
    acasadiclara 19 Ottobre, 2012, 00:09

    i miei vanno in piscina da quando sono nati (quindi 9 e 5 anni) e ancora non si sono fieramente opposti e quindi continuiamo anche perchè nonostante tutto questa tempo non hanno imparato molto (il quinquenne meglio di suo fratello, comunque). Il novenne fa anche basket, e il piccolo si è accodato quest’anno. Di calcio a casa nostra non si parla (se non ai mondiali) e forse l’anno prossimo il novenne lascerà il basket per l’atletica. vedremo. non sono due sportivoni ma si divertono, e forse questo è il vero scopo dello sport per bambini.

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  8. guardache
    guardache 18 Ottobre, 2012, 21:45

    i miei non sono ancora in età da sport… ma posso dirti che io da piccola ho provato (ok ai tempi non c’era bisogno dei super kit quindi forse anche per quello) pallavolo, ginnastica artistica, nuoto, pattinaggio sul ghiaccio, tennis. questo dai 6 ai 9 anni, vedi te. poi a nove ho iniziato nuoto sincronizzato. e ciao, fino ai 20. perchè a quel punto mi sono innamorata. 🙂

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  9. Elegraf
    Elegraf 18 Ottobre, 2012, 16:30

    Scusa ma io in tutto ciò..mi sono fermata alla mania dell’ordine. NOn è che verresti a farmi un corso? Magari riesco almeno a non dimenticare qualcosa quando porto Stefano in piscina che son due anni che lo appassiona per ora.

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  10. pinkmommy
    pinkmommy 18 Ottobre, 2012, 16:23

    Io ci volevo fare un post sull’indecisione di mio figlio…per due anni di seguito ha fatto (volentieri) taekwondo, ora che si siamo trasferiti abbiamo trovato aikido, dopo due lezioni di prova era deciso, lo iscrivo e dice che non gli piace…visto che se cambia e prova altri sport mi fa solo piacere, gli dico che può scegliere tra gli sport che si fanno qui al paesello. Vuole fare tennis, ok allora fisso la lezione di prova? No va bene mamma faccio aikido….non ci capisco più niente, gli ho detto che sceglie lui ma quello che decide lo fa per tutto l’anno scolastico…sono ancora in attesa del verdetto, e intanto lo porto ad aikido…

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  11. Biancume
    Biancume 18 Ottobre, 2012, 12:58

    a me non esprime ancora desiderata, quest’anno ho scelto io per lei, abbiamo guardato un pò di foto, abbiamo visto una dimostrazione e alla fine ha detto si alla scuola di Circo, almeno per ora è entusiasta chissà se dura

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  12. Moky
    Moky 18 Ottobre, 2012, 12:40

    Bel nome Monica… 😉
    Il primo voleva fare un’attività sportiva, ma purtroppo io non avevo assolutamentw tempo per poterlo portare e ha sempre dovuto rinunciare…con mio grande dispiacere.
    Ora è grande e non fa nessuno sport, sarà colpa mia?
    mah!

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  13. Anonymous
    Anonymous 18 Ottobre, 2012, 12:33

    scusa non riesco a mettere il nome…odio l’anonimato…ma sto’ coso mi obbliga…sono quella dell’ambaradam

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  14. Anonymous
    Anonymous 18 Ottobre, 2012, 12:31

    non sapevo der novo pupo de Belèn…basta devo aggiornarmi…io sono della tua opinione riguardo gli sport…ancora la mia piccola diva non ha trovato niente che l’aggrada, ultimamente abbiamo cassato anche la danza, ma ha 4 anni e mezzo c’è tempo…solo una cosa: io comprerei l’ambaradam sportivo alla quinta lezione, giusto per evitare intasamenti nell’armadio….

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  15. mammapiky
    mammapiky 18 Ottobre, 2012, 11:26

    Il calcio è una tappa obbligata e non credo ci sia modo di evitarla!!!

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  16. Livia
    Livia 18 Ottobre, 2012, 10:56

    Il mio mentre faceva nuoto voleva andare a calcio – un paio di annetti in campo poi se li è fatti -, poi mandato a basket e teatro nella scuola per esigenze orarie ma nel frattempo voleva andare a calcio… finalmente ora è al suo secondo anno di solo calcio!
    P.S. Secondo te Belen riesce a tenerselo ‘sto bambino? XD

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  17. mammagari
    mammagari 18 Ottobre, 2012, 10:36

    Almeno First ci prova a trovare uno sport che gli piace… io neanche quello!

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