Giovanna d’Arco e i falò

“Quindi, poi, provando a traslare questo principio in un ambito gestionale, riesci a ottenere i risultati che…”
“No, aspetta. Ma questa presentazione quando l’hai messa su? Quando l’hai scritta?”
“Ieri sera. Oddio, sera. Ieri notte, diciamo le cose come stanno!”
“Stanotte?”
“Eh! Perché? E’ piena di sonno?”
“No. Anzi è brillante e, soprattutto, tu non hai né le occhiaie né un colorito da pantegana incinta!”
“Ok. Non so se considerarlo come un complimento ma di questi tempi decido di si.”
“Allora io lo voglio sapere. Cosa prendi? Ti fai?”
“Prego?” di solito non sono così forbita nelle risposte ma sul lavoro un ma che cazzo stai dicendo prende le sembianze di un “prego?”. Il senso è lo stesso.
“Cioè, io prendo il ginseng, la vitamina B e a volte anche un po’ di…”
“No no no, frena! Io non prendo niente. Solo caffeina. A volte direttamente in vena. Nient’altro se escludiamo qualche cockatil sparso e auto somministrato in momenti in cui il panico si impadronisce di me!”
“Cioè, ricapitola, tu segui il lavoro, tutti gli altri progetti che conosco, pensi anche alla casa…”
“… e ai nani.”
“Quali nani?”
“Due e sette anni. Una è una scimma urlatrice con tendenze modaiole e l’altro un don giovanni laureato a Oxford grazie al Cepu…”
“Cioè quei bimbi che l’altro giorno erano qui sono tuoi? Pensavo fossero tuoi nipoti o, che ne so, figli di amici! E quando li hai fatti?”
“Ho dedicato diciotto mesi della mia vita alla procreazione. Pazzesco come cambino le cose vero?”
“Quindi sei mamma?
“Si.”
“Adesso è tutto chiaro. Continua con la presentazione.”

Per l’ennesima volta, sono stata catalogata come mamma. Forse in questo caso in maniera positiva. Forse.
Sei mamma? Ok, è normale che tu riesca a gestire millemila robe stando in equilibrio su un filo, senza rete mentre ti depili le ascelle col silk-èpil senza manco dire ahi! È normale e pure abbastanza ovvio!!
Beh di questa ovvietà ne ho ampiamente piene le palle. E scusate se ho usato un termine forte come ampiamente!
Ne parliamo, maciniamo l’argomento col tritacarne ma ci ritorniamo a bomba con una regolarità che farebbe impallidire il Bifidus actiregularis.
Il fatto è che finché continuano a spopolare libri come Ma come fa a far tutto dai quali nascono omonimi film che ti impregnano pure i pop corn di ovvietà, è un gran bel disastro.
Ancora quel messaggio che se una donna vuole fare la mamma ma avere anche una vita professionale decente deve prendere prima il patentino alla scuola circense.
Che io son d’accordo che esista un fattore genetico e amen. Ma tutti questi doveri moralmente accreditati e da accollare solo ed esclusivamente alla mamma, da dove arrivano?
Che ok, va anche bene essere ironiche ma cominciamo a ironizzare pure sui papà. Ridiamoci su insieme. Allegramente.
Che continuano a menarcela con questo fatto che noi donne abbiamo un cervello predisposto al multitasking ma che, stranamente, s’è sviluppato solo ora. Da poco. Dall’altro ieri.
Qualche centinaio di anni fa usavano le donne come diavolina nei falò di San Lorenzo. Ma che c’entra!
Ora, non sono femminista. Nemmeno maschilista. Sono obbiettivamente incazzata e questi discorsi tirano fuori la Giovanna d’Arco che è in me. (A proposito di falò…)
Insomma comincio a essere seriamente insofferente verso questa cosa. Che non so manco che nome dargli.
Perché l’essere catalogata mi scoccia. Avere doti organizzative dovrebbe essere un merito e non una semplice conseguenza del mio status sociale di mamma. No perché conosco anche mamme incasinate se è per questo. O single precise e pignole. Per dire.
Che io avrei voluto rispondere “Sono mamma e sono felice di esserlo ma a te che cazzo te ne frega? Perché non mi chiedi se son zia, figlia unica, nipote o se magari sono in sindrome premestruale? Se vuoi ti regalo una mooncup!”

E adesso niente. Mi sono sfogata.
Voi cosa gli avreste risposto? I pugni e i colpi “bassi” non valgono, sapevatelo!

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Commenti

  1. amrita
    amrita 11 Ottobre, 2011, 11:53

    IO IN GENERE :sono stucchevolmente educata.anche quando mi pestano quelle che non ho,con un tacco 12,sorrido,e rispondo nel modo più gentile che ci sia.raramente perdo la pazienza sul lavoro-quando lavoro- e se posso evito qualunque conflitto.
    poi vado a casa e vomito,perchè un bel “una sportina di fatti tuoi no??????” a volte ci starebbe.faccio come fantozzi.taccio,e corro ad urlare il mio dolore su una collina lontana…

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  2. cooksappe
    cooksappe 29 Settembre, 2011, 19:51

    quali nani? Oo

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  3. Amalia
    Amalia 29 Settembre, 2011, 07:42

    Sono capitata qui per caso, di blog in blog ed ho visto che hai pubblicato un libro dal titolo “Mamma non si nasce”. Mi è venuto da sorridere. Il mio blog si intitola “mammasidiventa”. 🙂
    mammasidiventa.ilcanocchiale.it

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  4. Navigo a Vista
    Navigo a Vista 28 Settembre, 2011, 15:04

    Oddio Bis!!! Quanto mi sei mancata! Si lo so che sono io che mi sono auto messa in contumacia, ma mi sei davvero mancata tanterrimo!!!

    Ti assicuro, se può aiutare che anche le single vengono molto stigmatizzate. E spesso anche nel senso: beh tanto a casa non hai un cazzo di nessuno che ti aspetta, quindi fermati tu altre 6 ore o lavora stanotte come un mulo o parti senza preavviso per 3 giorni in culo ai lupi…

    si certo, sei single? Quindi non hai vita privata.

    baci!

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  5. MammaFullTime
    MammaFullTime 28 Settembre, 2011, 00:06

    Care mamme, a me piacerebbe una cifra essere multitasking, ma ci riesco una volta su dieci. Devo dirlo, se non avessi vicino BisMarito e la sua disponibilità perenne mi sarei persa da tempo. Sono la peggio, me ne rendo conto, ma anche prima di diventare mamma ero disordinata, caotica, sbadata… e così sono rimasta, ahimé! Ma soprattutto… poro figlio mio!!! ;-))

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  6. TheGirlwiththeSuitcase
    TheGirlwiththeSuitcase 27 Settembre, 2011, 21:38

    Grazie x la tua visita sul mio blog! Ho scoperto ora il tuo… e me lo guardo con calma! 🙂

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  7. Luisa
    Luisa 27 Settembre, 2011, 21:26

    Io di solito rispondo che riesco a fare tutto quello che faccio sottraendo tempo alle faccende domestiche, alla depliazione ascellare ed inguinale, all’igiene orale e intima. Non stiro, non mi trucco, non rifaccio i letti. E se riesco trovo anche le scuse per non fare sesso. Vedi poi come si zittiscono ahahhaha.

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  8. valepi
    valepi 27 Settembre, 2011, 16:13

    sfondi una porta aperta

    se sei donna, mamma, lavoratrice e chissà che altro non sanno più in che etichetta farti rientrare e gli stereotipi si sprecano…

    … io sarei rimasta senza parole… purtroppo non sarei riuscita a costruire sul momento nessun tipo di ironico ed intelligente insulto e mi sarei fatta venire un attacco di gastrite…

    … detto questo: sappi che ammiro la tua capacità organizzativa e, una volta appurato che ti fai solo di caffeina, e posso esserne testimone, ti considero grande indipendentemente dal fatto che sia una mamma..

    … sarà perchè sono una donna?
    … o perchè sono una mamma?

    brrrrrrrrrrrrrrrrrr

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  9. Owl
    Owl 27 Settembre, 2011, 15:32

    Sarò breve e concisa perchè devo scappare a fare del multitasking in giro… concordo con te. Ne ho le palle piene anch’io e adesso se riesco vado a leggere anche l’altro post.

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  10. bismama 2.0
    bismama 2.0 27 Settembre, 2011, 14:48

    Perché avere un aiuto esterno (?) è visto come una cosa strana? I figli si fanno in due e, genetica a parte (allattamento etc) i papà hanno anche dei doveri! Aiutare in casa e nella gestione dei figli. Questo comporterebbe meno carico sulle donne e, di conseguenza, maggiore resa lavorativa! Io ho questo tipo di aiuto da lui e mi sembra il minimo! Poi è ovvio che ci siano casi e casi da valutare, tipo i mariti/papà che stanno fuori giorni interi e notti e ci si comporta di conseguenza! Credo che i permessi legati alle malattie dei figli siano sacrosanti come se si trattasse di noi stessi, cosa cambia? Se magari, però i permessi li prendessero a turno mamme e papà forse sarebbe diverso!

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  11. Anonymous
    Anonymous 27 Settembre, 2011, 14:46

    @lisa: eccolo il nocciolo. Donne che danno addosso alle donne!
    Donne che guardano col sopracciglio alzato altre donne/mamme che arrivano al lavoro in ordine e ben vestite! Non è vero che bisogna sacrificare qualcosa. E poi, anche fosse, non sarebbe un dramma!
    Un papà

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  12. labiondaprof
    labiondaprof 27 Settembre, 2011, 13:41

    Bismama,
    ti leggo spesso ma non commento mai. Oggi sì, perché ho affrontato questo argomento sul mio post due giorni fa. Poi l’ho visto su style e poi da te. Evidentemente il multitasking batte dove il dente duole. Io penso che sia una bella trappola, in cui talvolta ci cacciamo da sole e con malcelato orgoglio. Stanche ma felici di essere mogli sexy, madri amorevoli, figlie devote, grandi lavoratrici, amiche affidabili. Gli uomini fanno bene una, due cose e a tutti va bene così. Quindi? leggi qui se sei d’accordo:

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  13. mannalisa
    mannalisa 27 Settembre, 2011, 13:00

    forse se questo mondo imparasse a non chiedersi se sei mamma o no (allo stesso modo in cui non si chiede se sei papà o meno) non sarebbe necessario null’altro che fare quello che si deve/vuole fare.

    così io non dovrei difendermi dai “cattivi” e tu non saresti costretta a mostrare la bis-mobile 🙂

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  14. Anonymous
    Anonymous 27 Settembre, 2011, 12:58

    Scusate, ma io non sono d’accordo! Mi reputo abbastanza bravina, ho due figli (un maschio e una femmina 8 e 4) e cerco di star dietro a tutto con enorme fatica!!!
    E onestamente è abbastanza difficile che emerga, proprio perchè le cose da fare sono tantissime e sono in concorrenza con colleghe monovita spietate e uomini con tempo da sprecare!
    Se siete così fortunate da rientrare nella categoria “come fai a far tutto” o avete tanto aiuto fuori….o non fate veramente tutto!!!!
    Quando devi timbrare il cartellino i figli con la febbre non te li perdona NESSUNO!!! E i figli si ammalano spessissimo!
    Con affetto
    Lisa

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  15. bismama 2.0
    bismama 2.0 27 Settembre, 2011, 12:43

    Esatto.
    Io non sono d’accordo con il parallelismo mamma=multitasking. Se io son brava a organizzarmi me ne vanto ma non deriva dal mio essere mamma. Al contrario essere mamma non significa necessariamente essere multitasking. Forse è un’opportunità per imparare prescindendo dagli oneri lavorativi

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  16. mannalisa
    mannalisa 27 Settembre, 2011, 12:37

    ho letto l’articolo su style.
    e non concordo.

    se da un lato non mi stanno bene le catalogazioni (ma allora non devono esserci in entrambi i sensi, che qui si passa da donne/mamme discriminate sul lavoro a chi le ritiene eroine) non vedo perché non essere orgogliose di fare tutto. e magari dei risultati. a maggior ragione se i risultati sono guadagnati e non regalati.

    o meglio: orgogliosi.
    togliamo le catalogazioni sessiste.

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  17. bismama 2.0
    bismama 2.0 27 Settembre, 2011, 11:47

    @Ska: stesso argomento con sfumature diverse… oddio telepatia? Non eravamo d’accordo 🙂

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  18. Ska
    Ska 27 Settembre, 2011, 11:44

    …Ciao… che bel post!
    Eravate d’accordo?

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  19. Waiting
    Waiting 27 Settembre, 2011, 11:27

    ma il mondo è pieno di etichette.
    Le diamo a tutti in continuazione…a me quando mi chiedono come faccio a far tutto (perchè faccio tutto SI) rispondo che sbaglio un sacco, dimagrisco e mi viene la psoriasi

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  20. Mamma_pasticciona
    Mamma_pasticciona 27 Settembre, 2011, 11:05

    Mi sà allora che in me c’è qualcosa che non va, perché io sono mamma, 2 volte, ma sono di un incasinato pauroso!!! Dimenticona disordinata assolutamente incapace di gestire più cose insieme senza fare un macello… ma ci sto lavorando eh, pian pianino posso migliorare!
    Che avrei risposto? Probabilmente niente, come faccio di solito, per poi però pentirmene una volta a casa!
    Ecco tutto.

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  21. mannalisa
    mannalisa 27 Settembre, 2011, 11:02

    no, infatti. La “bravura” è un concetto universale che prescinde dal sesso, dalla prole e da come ci si veste.
    concordo al 100, sarebbe ridicolo affermare il contrario.

    è che io, nel mio piccolo mondo, ho il problema esattamente contrario. e quindi mi scaldo subito sull’argomento e rispondo alla “catalogazione” con la mia personale “catalogazione”.

    le mamme non sono più ricercate nelle aziende. non in italia. dici bene che non è così. E NON DEVE ESSERE COSI’!
    credo in una società meritocratica, ma se ti senti costantemente oppressa, ogni singolo minuto della tua vita lavorativa, da persone che non ritengono un compito adeguato a te perché alle 18 hai appuntamento con una figlia allora io, da tre anni, mi difendo dicendo che quanto produco io fino alle 18 non è nemmeno paragonabile a quello che fanno altri fino alle 23.

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  22. bismama 2.0
    bismama 2.0 27 Settembre, 2011, 10:08

    @mannalisa: ma io non credo sia così. Non credo che questa “bravura” sia da confinare alle mamme in quanto tali. Ci sono persone che sono professionalmente multitasking non avendo figli. Cioè, se veramente fosse così le mamme sarebbero le più ricercate nelle aziende… invece le doti prescindono dalla prole a mio avviso! Io divido molti compiti con mio marito e quindi ci son giorni che pure lui al mattino è la copia photoshoppata di Nightmare e altri in cui è iperproduttivo!! Incasellare le persone pe me è sbagliato!

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  23. bismama 2.0
    bismama 2.0 27 Settembre, 2011, 10:05

    No ma io divento terribilmente insofferente, che essendo una senza filtro cerebrale e con le emozioni tatuate in faccia non riesco a comportarmi diversamente che fanculizzare l’interlocutore imbruttendolo! Oh, è più forte di me… mi incazzo!

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  24. mannalisa
    mannalisa 27 Settembre, 2011, 10:05

    quando mi chiedono “come faccio a fare tutto”, se non conosco bene l’interlocutore, non so mai se è un complimento o meno.

    il fatto è che davvero quando siamo mamme riusciamo a fare tutto l’impossibile. io faccio il doppio delle cose nella metà del tempo. prima di diventare io stessa mamma guardavo una collega e non mi capacitavo del suo essere così sempre, h24, attiva.

    per questo motivo la discriminazione lavorativa che, purtroppo, è sempre presente, mi fa terribilmente arrabbiare. ci si concentra sull’orario e sulla presenza senza valutare cosa effettivamente una mamma riesce a produrre.
    con l’energia e la motivazione che solo una mamma riesce a dare.

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  25. Nina
    Nina 27 Settembre, 2011, 09:50

    Ah! ecco perché non riesco a gestire millemila robe mentre faccio l’equilibrista! Perché non sono mamma! Ora ho capito! Di conseguenza poi se ci riuscissi (sempre senza essere mamma) automaticamente significherebbe che mi faccio le piste di neve! Si, è assurdo, ovvio. Alla fine è lo stesso atteggiamento mentale che si ha verso il mondo femminile in generale, ci si aspettano delle doti e delle abilità che dall’uomo non ci si sogna nemmeno. Normale, sei una donna! Ah le donne hanno una marci in più! E così molte non si accorgono del cetriolo, solo perchè la zona è stata prima ben oliata.

    brava Bis!

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  26. luciebasta
    luciebasta 27 Settembre, 2011, 09:40

    Quanto mi piace questo post!!!!!
    mi piace mi piace mi piace

    soffro le catalogazioni e chi si stupisce delle tue doti (in generale eh, uominidonnemadripadrisuoreputtane)
    soffro ancora di più che non ne soffrano gli uomini.

    Condivido!

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