I vicini sono come i cioccolatini: non sai mai quello che ti capita
Da una settimana ho una nuova vicina di casa che si domanda allegramente quale sia il senso della riproduzione e mi domanda perché una dovrebbe fare dei figli quando lo stato di singletudine è così meravigliosamente free.
Si, lo so, anche io mi sarei aspettata più un discorso tipo: “Ciao mi chiamo Cornelia, sono la tua vicina di casa e ho finito la carta igienica. Me ne presteresti un rotolo che Il Sole 24 ore non va d’accordo con le emorroidi?”. Ma i vicini sono un qualcosa di inaspettato e, come diceva Forrest Gump, non sai mai quello che ti capita.
Quando l’ho adocchiata e ho capito da un sacco di cose che era single, per un momento l’ho invidiata. Ho invidiato il suo poter vivere insubordinato a nessuno, la sua libertà, il suo poter decidere quando, come e dove senza tenere conto delle esigenze di altre persone, il poter ascoltare la musica a tutto volume in qualsiasi momento ne avesse voglia, la possibilità di andare per locali, tornare alticcia e non dover badare a nessuno che ti sveglia nel cuore della notte perché deve vomitare. Cose così.
Poi ci ho parlato e lei, dopo una blanda presentazione, dopo avermi detto che lavora nelle PR e che fa anche la giornalista, ha cominciato a farmi domande sulla maternità. E questo, sappiatelo, è una cosa che, se succede con emeriti sconosciuti, odio profondamente. Cioè non ho mica una M scarlatta in fronte; stato civile mamma. E sti cazzi?
Comunque le ho risposto.
“Io non capisco il perché una donna arrivi a sformarsi, dare il benvenuto alle nausee, ridurre le proprie ore di sonno, trasformare il seno in una centrale del latte, rinunciare al sesso e doverlo programmare. Tutto per un altro individuo. Cioè, veramente, perché?”
“Ecco, magari guardi un po’ troppi telefilm americani. Cioè, ok è qualcosa di simile ma non per tutte è così. Io non programmo mica il sesso su Google Calendar, per esempio. Ma anche tante altre cose. Puoi avere una vita sociale, puoi indossare anche gli abiti di prima, puoi anche non allattare se proprio non vuoi.”
“Ok, ma in generale, perché una decide di diventare mamma?”
“Perché quando stai con una persona, dopo un po’ il noi assume un significato più ampio e vuoi lasciarne una traccia importante.”
“E non potevate mettere sette lucchetti sul ponte Milvio?”
Raccolgo le articolazioni superiori e continuo.
“…e poi perché è normale sentirne l’esigenza, è naturale.
Perché a un certo punto in casa piomba un silenzio che fa eco dappertutto.
Perché è come iniziare a vedere Sex and the city e fermarsi al primo episodio.
Perché ti fa sentire viva.
Perché hai qualcuno a cui regalare la tua vita.
Perché puoi anche aver vissuto Hiroshima di persona ma se non hai mai cambiato un pannolino pieno di cacca non hai ben chiaro il concetto di termonucleare.
Perché hai delle sveglie umane e non c’è bisogno che le punti dieci minuti prima. Anticipano a prescindere anche di ore.
Perché dopo hai una visione del resto completamente diversa; hai anche qualcosa che ti spinge a lasciare il mondo diverso da come lo hai trovato.
Perché i rigurgiti ti teletrasportano istantaneamente sul set de l’Esorcista.
Perché scoprirai che esiste un amore diverso, incondizionato, imperituro, che non avresti creduto mai.
Perché se non hai dei figli, puoi sforzarti, ma il perché non lo puoi capire.”
“Ok grazie per le informazioni e per l’aperitivo. Forse ho finito lo zucchero. Controllo e se è così ti citofono di nuovo ok?”
“Si, ok.”
Questa volta di cosa parleremo? Del perché le donne hanno le mestruazioni e gli uomini ne siano esentati, del Donna partorirai con dolore (porca Eva) che Dio annunciò a Adamo e Eva, della differenza nettissima tra un Bellini e un Mojito? No ma io l’aspetto al varco eh.
Forse non sono stata convincente, forse mi ha usata per un’intervista o perché doveva scrivere un pezzo sulle giovani mamme esaurite e vaneggianti.
C’è che comunque, la sua libertà gliela invidio ancora e se viene a suonare per lo zucchero, le do il sale.
Essere mamma fa anche perdere di lucidità. A volte.
Voi cosa le avreste risposto?
Una volta ho letto da qulche parte (la mia memoria peggiora con ogni maternità) che se non hai figli non cambi mai. Forse è un po’ forte, ma il fatto che mettere al mondo un figlio ed essere responsabile per lui ti fa cambiare prospettive e priorità è vero.
Anche io sono d’accordo. Io non discutevo sul tipo di scelta fatta da lei, anzi ho anche detto di invidiarla un po’. Discuto la maniera di relazionarsi con me: una sconosciuta. Quello mi ha lasciata un po’ disorientata. Cioè io ho tante amiche single e quando usciamo difficilmente escono fuori argomenti simili…
A prescindere dal fatto che ognuno fa quello che vuole senza andare in giro a criticare chi ha fatto scelte diverse (se non esplicitamente richiesto), credo anche che l’ostentazione sia un segnale di insicurezza, quindi sono convinta che la tua vicina in realtà non sia così soddisfatta della sua situazione. Essere genitore è la cosa più bella al mondo e lo dico urlando….
Moonlitgirl
Io non credo sia giusta questa ghettizzazione mamme e single! Siamo sempre donne, magari divise da una scelta di vita diversa ma che seppur cambiandoti radicalmente, può comunque lasciarti inalterati alcuni tuoi lati. Che gran casino.
Elle
Ne vedo tante anch’io e non me ne capacito!
Forse c’è il desiderio inconscio di figliare, oppure uno scarso senso di responsabilità.
sono d’accordo, anch’io la penso cosi.
ma se mi guardo intorno vedo un sacco di persone nate “per caso” o che hanno avuto figli “per caso”. evidentemente c’è tanta gente che non ci pensa, non prende precauzioni, o pensa che sia normale che i figli “capitino”. non voglio dire cosa è giusto o sbagliato, ognuno lo decide per se, semplicemente esistono tanti di questi casi.
Io l’ho pianificata. Ovviamente.
Se non si vuole un figlio si prendono precauzioni.
I figli non capitano.
scusate, ma quante di voi hanno pianificato la maternità? perchè solo queste possono rispondere a questa domanda. Se a una il figlio gli è “capitato” cosa può rispondere? solo che non l’ha scelto ma gli è capitato.
a me sarebbe piaciuto risponderle “perchè ho voluto creare la famiglia che mi è mancata assieme alla persona che amo di più”.
Questo è stato per me. E nonostante le difficoltà e la totale lobertà persa, sto benissimo così. Certo mi manca sapere di non poter fare molte cose, ma quando guardo lui so che tutto ciò che non c’è più o è modificato, me lo ripaga enormemente in sorrisi,k scoperte, crescita ed includiamo anche i momenti in cui mi fà partire i 5 minuti. Non posso più leggere a più non posso nel tempo libero? Aspetterò che dorme. Vogliamo ua serata solo noi due? SI chiamano genitori o amici. Vogliamo andare ad una festa. Ci sarà pure un modo.
Essere genitori non vuol dire smettere di vivere come pensa un single. Tutto è più difficile, ma non impossibile e magari se la vediamo troppo nera, forse è ora di cambiare visuale dalla quale si vede la situazione.
A 21 anni ho già una famiglia, ma ne sono pure fiera. E per me non ho perso nulla perchè è ciò che èiù desideravo.
Bis cara, parto con una disgressione dovuta: il primo commento anonimo è sicuramente la tua vicina di casa.. Ok, ora ti dico la mia: le avrei risposto che se un tempo la maternità veniva dipinta come una roba troppo angelicata, oggi si tende ad imprimerle un alone luciferino e catastrofico spesso non veritiero. Troppo esagerata la prima visione, così come è troppo esagerata la seconda. Non è obbligatorio avere un figlio così come non è dovuto né logico dover spiegare i motivi per i quali se ne mette al mondo uno. E’ un’esigenza per alcune naturale, per altre no. Non esiste un motivo ben specifico, chiedere perché senti il bisogno di diventare madre è come chiedere a una donna perché ama il suo compagno. Spesso non esiste un reale perché, lo ami e basta. Anche se è un dannato capoccione che ti manda fuori di testa. Lo ami, pregi, difetti, vantaggi e svantaggi inclusi. Ami l’intero pacchetto. Punto.
Essere madre limita in molti casi la libertà, questo è vero. Ma accade per i primissimi anni di vita del bambino, e soltanto se non si riesce a trovare il modo per ritagliarsi un po’ di spazio per se stessa, di tanto in tanto. I primi tempi possono essere veramente castranti, inutile negare il contrario, ma pian piano si riconquista un nuovo equilibrio.
E, sarò banalissima nel dirlo, il primo sorriso sdentato e riconoscente di tuo figlio perché ti sei alzata nel cuore della notte e ora sei lì, infreddolita e rincoglionita di sonno e lo stringi al seno – magari per la decima volta – elimina qualsiasi dubbio sul perché hai voluto diventare sua madre.
Ciao Serena,
giusto un paio di mesi fa mi telefona una delle mie più care amiche, praticamente in lacrime. Ha partorito da nemmeno un mese, racimolato sì e no tre ore di sonno a notte, passato le sue giornate a cullare, allattare, cambiare, pulire. Non si riconosce più, dice che non sa come farà ed è solo all’inizio. Lei, abiutata alla sua indipendenza, agli aperitivi, alle amiche, alle feste, al lavoro, si sente in gabbia. Si confida con me, l’unica amica con prole. Ha bisogno di sapere che ce la può fare, che davvero anche lei può essere una mamma. Io le ho risposto così:
http://ognunohailsuomotivo.blogspot.it/2012/02/le-ho-detto.html
Fare rete, sostituire l’appoggio dei parenti che, a volte, non ci sono per mille motivi, è importantissimo per far capire a chi è in difficoltà, che non è una tragedia. Che tutto passa. Che, soprattutto, le cose cambiano in meglio con un po’ di tempo!
Io avrei detto “perchè l’essere umano ha bisogno di dare amore prima di tutto e anche di riceverlo e l’avere figli è praticamente l’unico modo per dare e ricevere l’amore più puro che ci sia”.
Ho già letto il tuo libro, veramente l’ho divorato in un paio di giorni e spero presto di avere un pò di tempo per fare la mia recensione personale 😉 a proposito: è strepitoso!!!
Grazie, aspetto la recensione allora ^_^
io non so cosa avrei risposto nella tua situazione, perchè con un’estranea non sempre è facile aprire il cuore
Quando la mia amica amica mi ha fatto questa domanda io ho risposto che l’ho sempre desiderato e non ci sono ragioni razionali per cui ho scelto di avere le smagliature sull’ombelico e tette a sciarpetta. L’ho scelto perchè non mi sentivo completa, mentre ora lo sono.
e cmq noto con piacere che la razza “vicini strambi” prolifera in ogni dove.
no, infatti, ci sono un sacco di ottimi motivi per non diventare madre.
Ci penso tutte le volte che vorrei la liberta’ all’egoismo, ai capricci, ai vizi, la liberta’ alla liberta’.
Pero’ un giorno ho sentito di volere un figlio e non so perche’ e non mi mancava niente ed ero perfettamente felice. Ma volevo un figlio, che poi e’ stata una figlia. E da quando c’e’ lei sono diversa, sono piu’ sensibile, sono piu’ “emozionabile”, piu’ emotiva, piu’ umana, piu’ fragile, piu’ capace di sentire, piu’ altruista. Non sempre e’ un bene. Pero’ lei e’ l’amore viscerale, lei e’ l’amore nella sua forma piu’ pura e profonda e quando sento il suo odore o l’abbraccio o anche solo quando penso che lei e’ nella mia vita, sto bene. Non so perche’ uno decide di fare un figlio, avrei potuto anche decidere di non farlo, e sarei stata bene lo stesso. Ma e’ andata che invece ho sentito questo desiderio e lei e’ la cosa piu’ giusta e vera che abbia mai fatto nella mia vita. Lei e’ la luce, e’ la perfezione, e io sono una persona migliore (e anche molto piu’ stanca). Tutto qua. E ne vale la pena.
Valeriascrive
bis ti capisco, non hai idea di quante volte mi sono sentita come te.
mi spiego: io la penso come la vicina, non vedo perchè una debba sconvolgersi la vita per fare un figlio, secondo me ci sono un sacco di cose più interessanti da fare.
questa è la mia decisione, però non vado in giro a sbandierare quanto contenta sono della mia vita e che bello che è, la vivo e basta senza far domande sceme in giro. e sono arcistufa di gente che continua a chiedermi perchè non faccio un figlio e a racontarmi che bella esperienza è. io non ne voglio, che problema c’è? anche le mamme a volte sono strane. non tutte, ma certe sembrano veramente avere i neuroni anestetizzati dai pannolini e ai miei occhi appaiono come la tua vicina appare a te.
io ero lei fino a poco tempo fa. Fino a quando non ho trovato più scuse con me stessa e ho capito che era giunto il momento di buttarsi. Di avere un bimbo.
“Perché il cambiamento che provoca in te fin dalla prima ecografia è inimmaginabile. In positivo. Molto in positivo”
Io le avrei detto che si fa troppe pippe mentali e che quando arriverà il momento saprà da dove nasce il desiderio di una mamma.
Certo che pure voi mamme non scherzate a pippe mentali eh
penso anchio che ha usato unarma da giornalista per scrivere qualcosa. non so cosa le avrei risposto.. probabilmente non sarei stata garbata come te!
a volte sembra che esser mamme sia un virus..
spesso ti guardano con compassione!!
mah..
io ai tuoi perchè ne avrei aggiunti altri 100!!!!!!
Il mondo è bello perchè è vario. Ecco. Avrei risposto questo. Che ognuno di noi dovrebbe capire in piena libertà quale è la cosa che lo fa stare bene , in PiENA libertà da schemi e briglie, e avere la possibilità di perseguite quella cosa. E se per te è avere un figlio, sarai madre. E se per te non lo è, rimarrai senza figli. Questo è. E la libertà è ridotta, è ridotta l’individualità senz’altro. Come lo è in una coppia. Ma alcuni di noi stanno meglio così che liberi e soli, no? Dove è il problems? Non dovrebbe esserci. Si chiama diversità, genera curiosità e va bene. Non giudizi. In nessuna direzione. Ecco,spiegale questo. E tranquillizzala che non la ingaggerai come baby sitter ;))
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sicuramente doveva scrivere qualcosa oppure già il fatto che si ponga la domanda vuol dire che le sta suonando l’orologio biologico, ma non ha “materia prima” ahahhaha
Allora: una donna incinta non si sforma, semmai accoglie un’essere dentro di sè, ma è possibilissimo che torni quella di prima. Poi, le nausee non ce le hanno tutte, c’è chi sta benissimo per nove mesi; il sonno lo perdi se hai lo sculo di avere un bimbo che non dorme, ma tipo io ho due figlie e non ho mai perso un’ora di sonno; il latte te lo puoi anche levare con le pasticche e allattare con il biberon, è una scelta; diventare mamma non vuol dire rinunciare al sesso, anzi con la panza è il sesso migliore, e poi un figlio ti impedisce di fare sesso per i primi 40 giorni. Se dopo non fai sesso col tuo uomo senti se un bellini o un mojito ti schekerano quei due neuroni che hai e ti insaporiscono un po’ di più la super fighissima vita che hai.
Che dici, sarei stata esauriente?! Bacioni.
quante donne conosci che hanno fatto un figlio senza ingrassare, senza nausee, senza smagliature, dormendo sempre, senza sindrome post parto, continuando a far sesso? e anche se ce ne fossero, cosa ne sai se sarà cosi? comunque stiano le cose non puoi decidere se fare un figlio o no in base a questo. e non puoi neanche confrontarlo con un cocktail.
tutti sti discorsi non hanno senso. quelli della vicina intendo.
bè io non ho avuto mai nausee, ho fatto sesso fino ai 9 mesi, ma non nei 40gg dopo parto più ritocco dei punti, purtroppo sono ingrassata molto ma non sono ma stata un fuscello per cui si esistono alieni nel mondo della gravidanza al pari di mie amiche che hanno vissuto il parto come un “si un pò di male ma molto poco ed è durato 3ore” che mi scatena pura invidia tanto era il male.
Io ragionavo come la vicina di casa fino a luglio, ad agosto l’orologio biologico si è risvegliato e a febbraio sono rimasta incinta.
Però ho sempre avuto il buonsenso di non andare a chiedere alle mamme perché avessero fatto figli, e alle donne senza figli perché non ne avessero.
ma perchè continuate a parlare di invidia, libertà e stili di vita?
la domanda di bis era “voi cosa avreste risposto?” cioè, sta matta avesse fatto a voi ste domande cosa avreste detto?
Non capisco perchè la parola mamma e la parola libertà per certe persone siano incompatibili. io sono una mamma, ma mi sento anche una donna, una moglie, un individuo, e come tale libero, punto, cos’altro c’è da capire? Io sono stata single molto tempo e stavo bene ma non mi è mai saltato in mente di dire certe cose a chi aveva figli, come adesso non mi salterebbe mai in mente di dire a qualcuno che non ha figli:” io non capisco perchè una debba scegliere consapelvomente di tornare a casa la sera e trovarla vuota, di non provare mai l’amore smisurato che si prova per un figlio, invecchiare sola senza l’amore di un marito e dei figli che rendano la vecchiaia un momento di condivisione, non fosse altro per guardare i vecchi album di foto con i bimbi piccoli e le facce buffe..” insomma ogni medaglia ha il suo rovescio. E no non la invidio proprio una così.
essere mamma non è incompatibile con l’essere libera? dormi solo se i figli ti lasciano dormire, esci con le amiche solo se trovi chi te li tiene, vai in vacanza nei posti che vanno bene per i bambini, lavori solo se qualcun altro bada a loro. sei libera solo se i tuoi figli te lo concedono. sei sicura che questa sia libertà? che poi questa vita tu l’abbia scelta e ti vada bene è un altro discorso, buon per te. se sei contenta della tua vita lo sono anch’io per te. ma le tue scelte sono condizionate dai figli. la libertà è un’altra cosa.
facendo dei figli hai liberamente scelto di porti dei limiti.
@Patrizia: credo che maternità e libertà non siano incompatibili. Cioè, hai delle responsabilità dalle quali non puoi fuggire ma se ti impegni un po’ (ci sono molti fattori in gioco, lo so) forse ce la fai a concederti dei momenti di libertà. È ovvio che la vita di una single e la conseguente libertà che ha non reggono il paragone. È per questo che ho detto di invidiarla. Quello che non capisco è perché – tu vicina di casa – senti l’esigenza di domandare a me – una sconosciuta – il perché delle mie scelte mammesche.
“se ti impegni un pò forse ce la fai a concederti dei momenti di libertà” è esattamente quello che intendevo. sarebbe a dire che in tutti gli altri momenti non sei libera. anche se lo hai scelto e sei contenta. sei libera dentro il recinto.
poi perchè una sconosciuta venga a chiederti cose del genere può avere tante risposte, ma neanche una riconducibile ad una persona a posto con se stessa
Io provo un punto di vista diverso. E se fosse che invece la tipa volesse proprio dirti “Io non provo questo desiderio, cosa c’e’ che non va in me, illuminami”? Io ho imparato che spesso dietro a certe provocazioni c’e’ una domanda vera, qualcosa a cui non si e’ riusciti a dare una risposta.
Si. Ci ho pensato. E forse, in effetti, contrariamente a quanto ho detto nel commento più sotto, forse è più semplice parlarne con una sconosciuta che non ti giudica (mmmmmmm) che con qualcuno che conosci bene?
Magari le dico di farsi un blog. Tiè!
scusa, ma perchè le hai risposto? io le avrei detto semplicemente ‘perchè a noi piace così’. ma cosa vuoi rispondere a una domanda del genere?
io ho un figlio, uno solo, e sono contenta. e veramente non capisco come qualcuno possa decidere di avere più figli. secondo me due (o anche di più) sono il male. uno va bene, due sono un suicidio.
mi rendo conto di pensarla diversamente da tanta altra gente, ma questo è quello che penso, questa sono io. e se molti altri fanno diversamente… ok.
sicuramente non sono mai andata da qualcuna a chiedere “perchè hai fatto due figli?”. se li hanno fatti vuol dire che per loro va bene cosi e basta.
secondo me la tua vicina non è molto serena nel suo stato di single se la prima cosa che chiede a una sconosciuta è “perchè hai fatto figli?”. se le fosse indifferente non le passerebbe neanche per la testa.
non credo ci sia molto da invidiare nel suo tempo libero, spero possa trovare il suo equilibrio.
e comunque i figli crescono, la libertà torna, i bei ricordi restano :))
“Perché scoprirai che esiste un amore diverso, incondizionato, imperituro, che non avresti creduto mai.
Perché se non hai dei figli, puoi sforzarti, ma il perché non lo puoi capire.”
queste le avrei dette uguali uguali (pure le altre molto simili)
E avrei aggiunto che finchè non prendi in braccio tuo figlio per la prima volta non capisci il vero significato di felicità
E ora smetto perchè fa brutto se mi metto a piangere in ufficio 😀
Avevo una vicina di casa simile quando ero piccola.. trentenne, invidiatissima da mia mamma perché non avendo due (poi tre) figli a cui badare si poteva permettere tutto.
Ancora oggi mia mamma la invidia tantissimo, ma se sapesse che la vicina in gran segreto invidiava lei che aveva avuto una famiglia e il coraggio di abbandonare una carriera per un’altra persona, e che sapeva che era ormai troppo tardi per entrare in quel ruolo che tanto le sarebbe piaciuto…
A volte si è troppo concentrati su sé stessi, e quando se ne va il fumo delle illusioni dagli occhi è troppo tardi per tornare indietro!!!!!
Io sono contenta di essere una 26enne quasi bis-mamma, e non tornerei per niente indietro!!! 😀
No aspetta, che io le invidi il tempo a disposizione non significa che tornerei indietro. Questo pensavo fosse fuori discussione.
Solo che a volte lo sbrocco ti fa vedere il luccichio dove non c’è.
E penso che, si, ognuno dovrebbe vivere come gli pare, con il coraggio e la consapevolezza delle proprie scelte e, soprattutto, senza rimpianti. Di questi non ne ho fortunatamente
Ah, no, io non mi riferivo a te quando scrivevo di essere contenta, ma era un auto-tirare le somme!!! 😉
Però a volte quando incontro la vicina (ormai ultracinquantenne)mi viene da pensare a come le scelte che si fanno solo per la propria felicità non pagano quanto quelle (che sì, comportano sacrifici, come il tempo libero!!!) che si fanno per gli altri, incondizionatamente.
Credo che si tratti solo di pura e semplice invidia da parte tua
@Anonimo: ma tu chi sei, la vicina di casa?
Non si desidera un figlio perché si deve riempire un vuoto, come non ci si dovrebbe innamorare per riempire un vuoto.
Io mi sono innamorata per davvero dopo aver imparato a stare da sola, e abbiamo deciso di procreare un figlio nel momento in cui ci sentivamo stabili come coppia…
Che poi ci siano persone che non provano l’istinto di procreare e che preferiscono una vita “libera”, per me non è un problema, basta che non vengano a sindacare le mie scelte, come io non vado a sindacare le loro!!
Perché diciamocelo, se la vicina fosse così convinta della sua singolitudine, perché dovrebbe andare ad assillare con le sue domande la nostra cara Bismama? Io non sto certo ad assillare con domande sul perché della loro scelta i miei colleghi quarantenni che sono single e pensano solo alla palestra, alla vita mondana e ai week-end fuori porta…
[per chiarezza i due colleghi sono un uomo e una donna]
“@Anonimo: ma tu chi sei, la vicina di casa?”
Ahahaha grandissima Deborah!!!
Io avrei detto a te che essere single è meraviglioso e che avere bambini da cullare/tenere/badare non fa per me.
Ma so che non è così. Il sacrificio che comporta l’essere mamma forse riempie quel vuoto che una donna (o un uomo) single sentono al ritorno a casa (vuota). E per citarti “Perché a un certo punto in casa piomba un silenzio che fa eco dappertutto.” Appunto
Beh, faccio outing. Io un figlio ce l’ho, come si suol dire, eppure il “perchè” si sia spinti a riprodursi, a livello individuale e non di specie, intendo, non l’ho ancora capito..
Questo nemmeno io…
Certo, la natura, la biologia, insegna che comunque è anche un istinto primordiale e che non sempre si riesce a sopprimere.
“Perché scoprirai che esiste un amore diverso, incondizionato, imperituro, che non avresti creduto mai”
Ecco, io le avrei detto solo questo.
E avrai la tua rivincita, quando ascolterai attraverso le mura i singhiozzi dei film d’amore, le lunghe telefonate alle amiche, e i passi di qualche uomo che sgattaiola via a notte fonda 😉
il mio capo è così…non ha avuto figli…(fortuna per loro direi) e quando parla la sua vita è meravigliosa, appagante tra il lavoro e una partita a golf con gente che conta…e poi quando si parla di bambini li paragona ai comportamenti dei suoi cani….patetico appunto
C’è qualcosa in questa societá che non va.È la mancanza di libertà .Può sembrare impossibile ma è così.Io VOGLIO essere libera di essere chi mi pare senza dovermi giustificare o spiegare di fronte alla prima sconosciuta.Perché sì,son sempre le donne a rompere i cosiddetti ….ma perchè non lavori ,ma perchè ti sposi,ma perchè stai a casa,ma perchè fai un figlio….oh,bellina,ma perchè non ti vivi la tua vita e mi lasci vivere la mia!?Guarda Bis, io ormai ho raggiunto il livello di sopportazione e non tollero più certe intromissioni.Io non rompo , non chiedo,tu non mi rompi,non chiedi.Per ciò ,cosa le avrei risposto…beh in una giornata normale le avrei detto ,questione di scelte,in una giornata di nervoso fatti gli affari tuoi !!
Eh Lucia, hai pienamente ragione.
Solo che sai ha introdotto la domanda come fosse una conversazione sulle mezze stagioni. E lì per lì non mi è sembrata fuori luogo.
Dopo, invece, mi sono sentita davvero come Demi Moore con la lettera scarlatta. Ma cazzo, dopo mi è sembrato di essere stata etichettata come si fa con le bestioline allo zoo. In base alla razza. E questa cosa mi ha infastidito più della domanda in se che alla fine poteva anche starci.