Jeans da adolescenti

Quando hai qualche kg in più che ti si è appiccicato addosso e, dopo le gravidanze, non vuole più lasciarti, puoi  affrontare chiunque, ma non una commessa di un negozio d’abbigliamento. Ecco il vero, ma sconosciuto ai più, motivo della nascita degli shop on line.
Certo, nei negozi di lingerie è un’altra storia, la sensazione che dona il poter richiedere una coppa D guardando dritta nelle tette una commessa che invece di due coppe ha due medaglie, vale il sacrificio di portarsi appresso qualche kg in esubero.
Ma quando ti ritrovi davanti una di quelle commesse venute al mondo col sopracciglio inarcato e il labbro arricciato (modello schifo) lo shopping diventa una battaglia psicologica che può degenerare in una lotta nel fango se la commessa continuasse a infierire non tenendo a bada lo sguardo.
Comunque, ve lo dico come se infondere la speranza nel mondo fosse la mia missione, un bel giorno succede qualcosa.
Ero in giro con delle amiche e insieme entriamo in un negozio d’abbigliamento per bambini.
Loro scelgono delle cose da regalare, io guardo estasiata senza saper decidere quale cosa sia più bella per i miei nani (trova le differenze: chi è la mamma e chi sono le single?).
Non so come, né tanto meno perché, ma mi ritrovo nel camerino con un’ età anagrafica vicina ai quindici e, dietro insistenza di un gruppo di ragazze che non reggono l’aperitivo di metà mattina e urleggiango (urlano e ocheggiano) dietro alla tenda, sto cercando di indossare un paio di – bellissimi – jeans taglia q.u.a.t.t.o.r.d.i.c.i. anni.
Ma dopo aver superato lo shock iniziale riguardo a quello che stavo facendo ne arriva subito un altro: mi stanno da urlo. Anzi, soprattutto, mi stanno! OMG
Esco e le urleggianti si zittiscono in religioso silenzio e mi guardano quasi fossi la venere del Botticelli in versione light. Hanno uno sguardo orgoglioso e luccicante come nei cartoni animati e pensano (lo so, le conosco) che ora hanno le giuste conferme e possono tranquillamente votarsi alla riproduzione, dopo si può tornare come prima.
Alla cassa, ricominciano a urleggiare ma, stavolta ci sono pure io. Galvanizzata dal momento storico e dall’idea che quando tornerò a casa dovrò riprendere seduta stante quello scatolone di vestiti messi in stand by perché “troppo stretti”.

Donne, anche dopo due nani c’è speranza. Vi fidate sulla parola o volete le prove?