The first day
Oggi. Primo giorno di scuola alle elementari. Per First. Per me.
Ho trascorso i giorni precedenti in preda a una calma stranissima.
Io che di solito, quando sono in preda a imminenti cambiamenti, divento l’antitesi degli ansiolitici.
Genero più elettricità di una centrale nucleare.
Invece, questa volta, mi sentivo pronta.
Vedevo lui tranquillo. Spensierato. Curioso. Un po’ impaurito ma temerario. Forte.
Ho usato, allora, le sue emozioni per fare scudo alla mia tensione. Apparentemente seppellita sotto un enorme cumulo di camomilla.
Stamattina si è svegliato presto, è venuto nel lettone e lo abbiamo coccolato.
Come al solito, ma con la consapevolezza che, da oggi, qualcosa cambia.
Da oggi, è più grande.
Siamo arrivati a scuola e il piazzale era coperto da uno strato di genitori ululanti, flash intermittenti e nani impazienti.
Ci hanno indicato la sua classe e invitato ad accomodarci. First ha scelto il banco, vicino a due sue amicizie maturate nell’estate.
Quando mi ha detto “Mamma, ho le mani gelide (si si, ha detto proprio “gelide”, il mio nano forbito.) me le riscaldi?” io ho cominciato a iperventilare.
No. Piano con queste dichiarazioni di dipendenza. Potrei svenire.
Ho cominciato a piangere. Ho ingoiato lacrime. Ero l’unica della classe coi singhiozzi e in preda a una eccessiva crisi isterico-materna.
Il momento è arrivato: le maestre ci invitano a uscire.
Uscire? USCIRE? Perché? Di già?
Avete presente le scene che di solito si verificano al nido, alla materna in cui i nani vi si appiccicano alla gamba in stile barboncino in calore e voi scrollate l’anca per scollarveli di dosso? Con nonchalance, s’intende.
Ecco.
Io ero il barboncino e First il genitore. Ero appiccicata a lui, in preda ai singhiozzi.
Ma perché volete farmelo crescere. Fermate la giostra. Fatelo rimanere piccolo. Torniamo indietro!
Mi domando: l’avrò messo in imbarazzo?
Arrrgh! Ora che la mia testa si è fermata e i pensieri si sono decantati in fondo al cervelletto, ho una sola consapevolezza: sono deficiente.
Ho presentato il biglietto da visita di una mamma psicolabile. Bene!
Il primo giorno è andato. Dimenticheranno tutti in fretta. Spero.
Ora non vedo l’ora di andarlo a riprendere!
L’immagine del barboncino è strepitosa! Credimi, lo so che è autoreferrenziale e non mi piace costringere un’altra blogger a leggere i miei post, ma penso di averti in qualche modo superato sul fattore psicolabilità. O, perlomeno, siamo alla pari… Insomma, non sei sola, fidati!
Se ti va, leggi ‘sta roba e dimmi se non sono pronta per la Neuro:
Un bacio, solidale, da una psicolabile a un’altra. Coraggio sorella, passerà!
massima solidarietà… noi stiamo per iniziare la materna… fermiamo sta cavolo di giostra, uff!
“Ma perchè volete farmelo crescere” è bellissima…. meravigliosa… la penso a volte già io ora che è neonato figurati in prima elementare ah ah!!! Hai sempre un divertentissimo modo di descrivere le cose… insomma un momento sentimentale e struggente come questo lo hai descritto facendoci fare un sacco di risate… però si comprende ugualmente che i tuo stato d’animo non rideva per niente ah ah!!! 😉
Bis mi sento male solo a leggere!
Il mio primo cucciolo ha 4 anni 1/2 e all’asilo mi hanno chiesto :lei lo manda in prima elementare l’anno prossimo?
Ho urlato in pieno al panico : NOOOO!
Così ho guadagnato un altro anno, un altro giro di giostra…
Nel frattempo vorrei trovare il modo di fermarla questa giostra, ma mi sa che tocca accettare che crescono e basta… ^_^
Apple
tra meno di dieci giorni noi cominciamo con il nido. per attenuare il panico faccio shopping: ho ammassato quattro tutine, calzini in quantità, scatole per i cambi, nuovi giochi e lenzuolini per il lettino del nido. alla riunione con i genitori ho pianto. non voglio pensare alla prima volta che lo lascerò. oddio.
Io ho accompagnato la mia Stellina in prima elementare lunedi’ e il mio Scienziatino in prima media. Due cicli cosi’ importanti nello stesso giorno ma per fortuna loro hanno reagito meglio di me
Beh, grazie. E’ un complimento! O comunque, lo prendo come tale ^_^
ah ah ah! scusa, ma hai questa capacità di raccontare in modo divertente anche una scena così drammatica!
il primo giorno di scuola non si scorda mai… neanche per i genitori.
benvenuta nel club!
baciuzzi
tutto normale. aspetta che tocchi a me e si valicheranno vette di imbecillità inarrivabili. ho tre anni per prepararmi ma non penso di farcela.
io ho portato il mio lunedì al primo giorno di nido ed ho dovuto stare + con la mamma che con lui : sei in ottima compagnia !!!
bravissimo FIRST…anche la mamma…è da prassi per una mamma..si sa….
@IlGiova: Si è vero. Fa crescere anche i genitori. Con me sembra non attacchi molto però…ahahaha
@Mamma C: anche io avrei finito in scioltezza se il nano non mi avesse fatto gli occhi da cartone animato!
@Marlene: Hai capito come??
mamma che magano devo ancora affrontare il primo giorno di asilo, figuriamoci il primo di scuola. no, no, fermate la giostra.
Non sei sola… 🙂 è sempre straziante (anche se io quest’anno ho finto una scioltezza che non mi appartiene). So’ grandiiiiiiiii!!! Lo dobbiamo accettareee (sigh!)
Massima solidarietà 🙂
ah ah ah! bellissimo il… TUO primo giorno di scuola!
Io sono ancora alla fase precedente: la mia Principessa ha iniziato l’asilo la settimana scorsa.
Ancora una volta mi conferma di essere una “macchina da guerra” – non un pianto, non un capriccio…
E sono cresciuto anche io, forte di questo distacco. ^^
Ahahaha si Polly. Io uguale!!!! Mi consolo!
Il problema è che First non aveva il muso. Anzi. Sorrideva….un sorriso isterico a dir la verità eh!!
😀
che cucciola che sei!
anche io stamattina avevo il cuore in gola quando ho lasciato carolina che era tutto un muso…(le gemelle invece se ne fottono, si bastano da sole). e io lì a sussurrarle “cucciolo, mi macherai, ti penserò tutto il giorno” e la maestra a momenti mi pigliava a calci in culo, anche perchè come maestra d’asilo ha esordito nel MIO asilo, come me treenne e certe cose non si dimenticano 🙂