Oggi non sono una persona positiva
Avete presente quando vivete quei momenti in cui pensate di poter salvare il mondo da qualsiasi piaga? Anche dalle doppie punte, dai peli superflui, dalla candida, da chi si fa le lampade prima di andare al mare, da chi usa ombretti di dubbio gusto, dalla ceretta inguinale, da chi sostituisce i libri con i telefilm, da quelli che “fa caldo oggi eh?”, dall’insostenibile leggerezza del non essere e da qualsiasi cosa minacci le nostre esistenze e la tranquillità della popolazione tutta?
Insomma, quando vi sentite delle eroine senza eguali, fighe e incredibilmente fortunate? Come se qualcuno avesse cliccato per voi sul “mi sento fortunato” della vita. Fuori da google.
Ecco, io non mi sento mai così. O forse mi ci sento solo nell’esatto momento in cui raggiungo un obiettivo che mi ero posta. Di solito capita che quei momenti siano densi di divismo e autostima. Vorrei uscire sul balcone, fare un saluto alla folla che è giù (perché la folla è ovvio che ci sia, non chiedetemi il perché altrimenti non siete stati attenti finora) e urlare a reti unificate che “se io ce l’ho fatta, anche tu puoi farcela e che tutto il mondo può farcela… Adriaaaaaaaaaanaaaaaaa!”.
Ma è una fase che dura dai tre ai sette minuti. Per tutto il resto del tempo mi sento un po’ una merdina.
Rimango preda di una parabola calante di entusiasmo che finisce nella zona negativa con una sensazione di inconcludenza che mi pervade le sinapsi e si espande come una macchia d’olio su una camicetta di seta scura. Una catastrofe.
Come se qualcuno rievocasse Einstein che si impossessa della mia mente. E comincio a pensare relativo. Quello per cui sto gioendo, probabilmente per qualcun altro è una cazzata.
Ho raggiunto un obiettivo, e allora? Cosa c’è da esultare? Eh eh…?
Mi prenderei a sberle!
Sono una che in quei momenti si sta sulle palle da sola. Voi capite.
Mi riesce difficile perfino parlare in maniera autoreferenziale davanti allo specchio. Così per cambiare quel mood antipatico che mi prende.
E invece è più forte l’esigenza, la necessità epidermica, di fissare un altro traguardo. Sempre più difficile. Come a voler inseguire l’inarrivabile e sgomitare contro un senso di inadeguatezza che sembra aver preso la residenza.
Ma perché?
E soprattutto: perché ve lo racconto?
Perché quando scrivo come mi sento tutto mi sembra più reale e più affrontabile. E oggi è lunedì.
E anche se sono reduce da una mini SPA home made, ho l’umore sotto il livello del mare, vedo tutto nero e la mia autostima andrebbe rimpolpata.
Niente male come inizio di settimana, niente male davvero.
In fondo così si perde meno tempo e si ha voglia di fare qualcosa di nuovo, di scrivere, di condividere…Se tu ti fossi autoesaltata forse non avresti scritto questo post!
Quindi ben venga un caffè sul balcone a salutare i vicini di casa, magari ancora in pigiama e un attimo di esultazione per altri infiniti di riflessione.
E’ solo un lunedì…domani e’ un altro giorno!!!
Io comunque…continuerei ad esultare, anche se per soli 3-7 minuti! poi lavorerei sul sentirsi merdina…buffo, lo dico a te, ma poi…ehmmm…come dire….stessa fase per me questo lunedì mattina.
😉
Una, due e tre… eccomi qua anch’io 😉
Avrei potuto scriverlo io questo post, ad averne la forza (ah, già: senza SPA però)
Su, coraggio. Almeno sei in (ottima?) compagnia.
Oh, quanto ti capisco!!! Anche io oggi mi sento un “merdina” per aver rimproverato in pubblico mio figlio ieri solo per far la “figa” con le altre mamme….e per poi scoprire che non era colpa sua! Ecco, anche io oggi vedo tutto nero e continuo a ripensare alla figuraccia di ieri!
Bellissimo il tuo blog che leggo sempre molto volentieri e nel quale spesso mi rispecchio!
mari
Benvenuta nel club.
E io quei tre-sette minuti di autostima non li ho mai.
Sarà che anche quando prendevo ottimi voti a scuola era solo tutto normale, sarà che sono circondata dalla gente sbagliata ma MAI mi sono sentita arrivare da qualche parte.
Boh…sarà che come sempre i compleanni mi prendono di merda…
piacere, provo le stesse sensazioni.
http://ilibridisandra.wordpress.com
bacio sandra frollini