Peppa Pig e le strane famiglie
Ultimamente siamo in questo loop di Peppa Pig. Avevo dimenticato quanto è bello quell’istante in cui raggiungi la consapevolezza che ci sono momenti in cui i nani sanno auto intrattenersi.
Tipo che ci stendiamo sul divano insieme, ci copriamo con un plaid di Hello Kitty (da catalogare sotto: cose che le zie non dovrebbero fare visto che avevamo già una coperta con le maniche della gatta strabica) e Rai Yoyo trasmette Peppa Pig.
Lei lo guarda e io dormo. Che poi dormo è un parolone.
Rettifico: lei guarda la tv e io sonnecchio con la testa infilata per metà sotto al plaid e per metà nel suo collo.
Ogni tanto mi sveglia con delle domande. Se sono abbastanza lucida rispondo, altrimenti grugnisco.
L’altro giorno trasmettevano un episodio dal titolo black out. Non guardavo ma avevo l’udito ancora attivo.
L’episodio comincia con la voce fuori campo che dice “Peppa e George si divertono molto ballando in salotto, Mamma Pig è nel suo studio e lavora al computer a un progetto molto importante, Papà Pig passa l’aspirapolvere”.
Gli occhi mi si sono aperti istantaneamente, i neuroni si sono attivati in un battito di ciglia, mentre in testa mi scorreva un led con su scritto “lui passa l’aspirapolvere, lei lavora al pc” e l’idea di chiedere una petizione per far passare questo episodio nelle scuole mattina, mezzogiorno e sera prendeva forma.
Anche se da noi questa singola cosa è normalità, nel senso che succede spesso che lui cucina o altro mentre io sono al pc, ma mi piaceva che andasse su un cartone. Sono le generazioni di domani santo cielo!
Poi l’idillio comincia a essere così lontano dalla (mia) realtà da sembrare utopia. E non sono io a dirlo ma loro: i miei figli.
Mamma Pig arriva in salotto e dice – con una calma che non appartiene a noi umani – “ma cosa è successo? Il mio computer si è spento”. “Anche l’aspirapolvere e la musica” ribattono Papà Pig e i Nani Pig.
E qui First fa la prima osservazione: “Ah ah ah… mamma quando se ne va la luce e tu perdi la connessione urli che ti sentono anche dal Cansas (è da un po’ che è in fissa col Cansas. Mah!?) e pensi che qualcuno abbia acceso troppi elettrodomestici”.
Colpita e affondata. E rideva pure.
Ma più va a vanti e più ci allontaniamo dalla famiglia tipo. Dalla mia.
Durante il black out Papà Pig chiede dove sia la torcia e Mamma Pig risponde: “in cantina”.
Certo, e dove la vuoi tenere la torcia che serve per le emergenze? In cantina no? Che finché scendi le scale al buio devi chiamarlo davvero il 118 per un’emergenza.
Infatti Papà Pig, nel tentativo di fare lo splendido, rotola giù dalle scale.
Nel mentre Mamma Pig si ricorda che la torcia è nel cassetto della cucina e quando lo dice a Papà Pig, lui anziché porconare come un ragionier Ugo Fantozzi qualunque, ride come un deficiente col pedigree.
“Mamma, papà si sarebbe arrabbiato come l’incredibile Hulk” dice First.
“Lo so, lo so”.
Poi dopo il lavoro perso di Mamma Pig e il trauma cranico di Papà Pig, torna la corrente e sono tutti felici e contenti perché possono riprendere le attività.
“Papy ora passa l’aspirapovvere che la mamma deve lavorare al piccì qui con me sul divano” dice Second.
Ma quanto li amo questi cartoni così realistici? Quanto?
Tipo che ci stendiamo sul divano insieme, ci copriamo con un plaid di Hello Kitty (da catalogare sotto: cose che le zie non dovrebbero fare visto che avevamo già una coperta con le maniche della gatta strabica) e Rai Yoyo trasmette Peppa Pig.
Lei lo guarda e io dormo. Che poi dormo è un parolone.
Rettifico: lei guarda la tv e io sonnecchio con la testa infilata per metà sotto al plaid e per metà nel suo collo.
Ogni tanto mi sveglia con delle domande. Se sono abbastanza lucida rispondo, altrimenti grugnisco.
L’altro giorno trasmettevano un episodio dal titolo black out. Non guardavo ma avevo l’udito ancora attivo.
L’episodio comincia con la voce fuori campo che dice “Peppa e George si divertono molto ballando in salotto, Mamma Pig è nel suo studio e lavora al computer a un progetto molto importante, Papà Pig passa l’aspirapolvere”.
Gli occhi mi si sono aperti istantaneamente, i neuroni si sono attivati in un battito di ciglia, mentre in testa mi scorreva un led con su scritto “lui passa l’aspirapolvere, lei lavora al pc” e l’idea di chiedere una petizione per far passare questo episodio nelle scuole mattina, mezzogiorno e sera prendeva forma.
Anche se da noi questa singola cosa è normalità, nel senso che succede spesso che lui cucina o altro mentre io sono al pc, ma mi piaceva che andasse su un cartone. Sono le generazioni di domani santo cielo!
Poi l’idillio comincia a essere così lontano dalla (mia) realtà da sembrare utopia. E non sono io a dirlo ma loro: i miei figli.
Mamma Pig arriva in salotto e dice – con una calma che non appartiene a noi umani – “ma cosa è successo? Il mio computer si è spento”. “Anche l’aspirapolvere e la musica” ribattono Papà Pig e i Nani Pig.
E qui First fa la prima osservazione: “Ah ah ah… mamma quando se ne va la luce e tu perdi la connessione urli che ti sentono anche dal Cansas (è da un po’ che è in fissa col Cansas. Mah!?) e pensi che qualcuno abbia acceso troppi elettrodomestici”.
Colpita e affondata. E rideva pure.
Ma più va a vanti e più ci allontaniamo dalla famiglia tipo. Dalla mia.
Durante il black out Papà Pig chiede dove sia la torcia e Mamma Pig risponde: “in cantina”.
Certo, e dove la vuoi tenere la torcia che serve per le emergenze? In cantina no? Che finché scendi le scale al buio devi chiamarlo davvero il 118 per un’emergenza.
Infatti Papà Pig, nel tentativo di fare lo splendido, rotola giù dalle scale.
Nel mentre Mamma Pig si ricorda che la torcia è nel cassetto della cucina e quando lo dice a Papà Pig, lui anziché porconare come un ragionier Ugo Fantozzi qualunque, ride come un deficiente col pedigree.
“Mamma, papà si sarebbe arrabbiato come l’incredibile Hulk” dice First.
“Lo so, lo so”.
Poi dopo il lavoro perso di Mamma Pig e il trauma cranico di Papà Pig, torna la corrente e sono tutti felici e contenti perché possono riprendere le attività.
“Papy ora passa l’aspirapovvere che la mamma deve lavorare al piccì qui con me sul divano” dice Second.
Ma quanto li amo questi cartoni così realistici? Quanto?
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CARTONI ANIMATI
Pensa che avevo letto che per certi genitori inglese è diseducativo perché i figli saltano nelle pozzanghere o rispondono in modo irriverente copiando Peppa e George. Mi riconosco in quello che hai scritto, davvero divertentissimo!
Diseducativo??? OMG!!!
🙂
ahah ah bel post!!!!!!!
bè spesso è anche simile a quella italiana per altri aspetti
No, Peppa Pig e’ inglesissimo.
E’ prodotto da Astley Baker Davies e distribuito da E1 Kids.
Ed e’ quasi speventoso per quanto dipinge la famiglia tipo “medio alta” inglese.
🙂
Io ADORO Peppa Pig, proprio perché gli adulti non sono affatto infallibili. Proprio come nella realtà.
Mia figlia (quella di tre anni ovviamente) li adora…..tra l’altro si tratta di una cartone animato ITALIANO a tutti gli effetti…questo li rende ancora più simpatici!
Anche a me piace troppo Peppa! La mamma è una mamma super moderna e, alla fine, è sempre quella che risolve tutto, mentre il papà fa solo pasticci! Davvero divertente e… realistico 😉
Ho fatto le tue stesse considerazioni dopo aver visto quella puntata, poi sono andata dal mio compagno e gli ho detto “Peppa Pig è un cartone troppo evoluto, il papà passa l’aspirapolvere e la mamma lavora al pc!E lui ha solo alzato il sopracciglio mentre stava mettendo i piatti in lavastoviglie 🙂 mi ha pure detto che era solidale con papà pig perchè pure lui sta sempre con la scopa in mano!!!Ogni tanto gli prende il raptus da colf filippino…
Spenderei anche due parole a favore della Signora Coniglio,donna e madre eclettica e che rompe il tabu’ sulla serie “non esistono mestieri solo da donna o solo da uomo”…ma quanti lavori fa????:-) Io comunque lascio volentieri che le mie figlie vedano anche Pingu…giusto per ritrovare quel realismo che appartiene alla nostra famiglia,diciamo…esagitata!!!
P.S. La cosa bella e’ che son sempre tutti allegri lo stesso! ^_^
Hem… non te lo volevo dire (forse in Italia non lo hanno ancora passato in TV) ma c’e’ anche l’episodio che Mamy Pig lavora al picci’ mentre Daddy Pig e’ cucina, ma i due Nani Pig preferiscono andare a rompere le balle a Mamy Pig e le fanno saltare il computer. Finisce che Mamy Pig va in cucina (da sola), Papa’ Pig sistema il computer (semplicemente spegnendolo e riaccendendolo), e poi Mamy Pig li ritrova tutti a giocare spensierati al SUO computer a Happy Mrs Chicken…
No, questo giusto per toglierti il mito della Peppa Pig in differita!
peppa pig è il mio idolo, e ci sono molte puntate veramente interessanti! delle volte ho costretto mio marito a vederle e gli ho detto: impara!!!
io ormai spesso penso che vorrei sposare papà pig.
E la calma serafica con cui accolgono notizie tipo
“peppa ha l’influenza” “si è rotta la macchina” “nonno pig è rotolato giù dalla collina”?
Fantastico. Io li adoro.
Ruoli intercambiabili, calma, ed autoironia (esemplare la puntata in cui la Regina premia la signora Coniglio quale lavoratrice indefessa che fa la pompiera, l’autista, la cassiera del supermercato e la direttrice del museo)
Spettacolo
stupendo, avrei voluto vederlo!!
Anch’io ho apprezzato molto quell’episodio, e ho pure fatto le tue stesse considerazioni!
Peppa per noi ormai è quasi un incubo, è ovunque, ma intravedo un piccolo spiraglio verso l’uscita dal tunnel…la piccola ha visto così tante volte gli stessi episodi che a volte si alza e se ne va.
@seavessi e @vorreiesseremamma Arrossisco 😀
TI ADORO!!!!!!!
ti ricordi di me? sono quella che ti ama XD
“ribattono Papà Pig e i Nani Pig.”
ecco perchè adoro leggerti.
questa puntata mi manca, devo recuperarla 🙂
per quanto riguarda gli urli e smadonnamenti…. beh, mica si può introdurre il turpiloquio, no?! se per questo certe parti non sono proprio realistiche pazienza 😀
Anche da me sono in pieno PEPPA E GEORGE tormentone.
Pozzanghere comprese 😀
Rivoglio Rai Yoyo, quella rete si che trasmette cartoni degni di essere visti!!!
Troppo belli…divento loro fan!
Fantastico! Questa puntata me la sono persa…