Trapped in a complex!
È un momento, passerà.
Me lo ripeto da sempre, ma so che, passerà qualche mese e il momento tornerà.
Mi sento come un personaggio di un romanzo. Rinchiusa in una bolla dalla quale non riesco a uscire.
Il problema è questo stramaledettissimo istinto che mi porta ad agire staccando il cervello.
Non è un atteggiamento che ho sempre, ma in un determinato ambito, non penso, agisco. Poi piango perchè so di aver agito male. So di aver messo al primo posto l’esigenza di stupire, di dimostrare, senza prendere in considerazione il resto.
Il problema è che è quasi Natale e mi sento ancora di più intrappolata in questo fottutissimo complesso del PuoiFareDiPiù. Che si trasforma spesso in PuoiAvereDiPiù.
Faccio molto, ma vorrei fare di più. Vorrei fare altro. Vorrei ottenere di più.
Contemporaneamente sono consapevole che quel DiPiù, però, non basterà mai.
Faccio una nuotata nei miei pensieri, centrifugo le emozioni e mi sento una merda. Una merda coi complessi.
E così vorrei poter imparare da IlMaritoIdeale, ad amare le cose semplici, ad essere felici – perchè io sono felice, ma potrei esserlo di più – per poco, per quel poco che si ha che in realtà è molto più di quello che avrei mai immaginato di avere.
Vorrei chiedergli di insegnarmelo, ma ho paura e mi vergogno di farlo.
Vorrei chiedergli di aiutarmi a crescere e a imparare a reagire ai momenti no. Perché non sempre tutto è rosa.
E così vado avanti, accetto e spero. Spero che arriveranno tempi migliori in cui il niente basterà.
No, no, ti giro gratis il miglior consiglia che la mia tutor (di un programma di formazione per piccoli imprenditori, per dire il contesto), mi ha dato, ovvero:
Tu fai del tuo meglio e il tuo meglio deve essere abbastanza per chiunque.
Poi io ci ho aggiunto che nel momento in cui è un momento e passerà, comincio a dire di no alle cose inutili finc’hé non passa. 7 mesi dalla psicologa per riuscirci, ma mai soldi sono stati spesi meglio.
quanto mi ritrovo in questo post! anch’io sono intrappolata li, da sempre, e anch’io ho un marito che invece riesce a godersi quello che ha…e come vorrei saperlo fare anch’io un giorno, avere un po’ di serenita’ finalmente, libera d ame stessa…
@ fefe: si io e IlMaritoIdeale siam messi uguale…perciò, ti capisco!
@lila: mal comune mezzo gaudio. Si dice così no??? Ci credo poco però 😉
ciao, ti leggo da poco ma mi ritrovo proprio in quello che scrivi. Sarà il natale ma il PossoFarediPiù mi rintrona. Ogni mattina mi riprometto di potare qualche rametto nella siepe dei miei impegni e invice a sera ne è cresciuto uno nuovo. La cosa che mi dispiace di più è che di tutta la bellezza e felicità che ho intorno sento solo l’odorino e non posso assaporarla perchè devo già correre via. Mi chiedo anche ‘potrei vivere in un modo diverso da questo?’, ci sto lavorando (tanto per cambiare)
ciao bis…anche per me è un momento NO, ma proprio No… Vorrei anche io fare tante cose…
“In più il lavoro in proprio è come avere un punto interrogativo appeso sulla testa. Una sorta di precariato in cui ti autogestisci…” ecco questa frase la condivido in pieno, anche lavoro in proprio e anche mio marito quindi questo punto interrogativo è ENORME direi.
E poi c’è Matteo che sta perennemente male, uno strazio ora ha l’herpes in bocca!
che ti devo dire…passerà, speriamo presto!
Ti abbraccio forte
@Valepi: hai ragione ^_^
🙂 questi sono i commenti che servono a farsi due risate e uscire dal momento… che acida e acida… ridici sopra e continua per la tua strada: chi ti conosce, sa!
Ovviamente le grandi perle di saggezza arrivano sempre da utenti anonimi!
Scusate, non rispondo mai in maniera acida, ma quando le critiche sono fine a se stesse mi sembrano superflue e gratuite.
In ogni caso, le mie maniche sono sempre rimboccate…tanto che son sempre raffreddata (LOL) e il problema è proprio questo in effetti!!!
A me sembra tanto che tu debba rimboccarti le maniche e acontentarti senza piagnucolare.
bismama, come ti capisco… sono scappata dalla mia terra perchè non reggevo più il confronto con l’ideale di me stessa e gli ideali-colleghi-amici-parenti che mi circondavano e rispetto ai quali mi sentivo sempre costantemente meno… e anche per me è un periodo che va e viene, ma torna sempre… so di essere brava, di avere tante cose, ma non basta mai… a volte mi definisco addirittura il grande bluff, per quanto mi sembro inadatta a tutto e finta nei miei successi… vorrei anche io che qualcuno mi insegnasse ad accettare i miei successi e i miei limiti… che dici? proviamo con Babbo Natale?
Bis, mia cara Bis. Quello ceh dici è normalissimo, nel senso che è normale aspirare sempre a qualcosa di piu è un pò come uno scopo, altrimenti non si avrebbe nessun incentivo ad andare avanti. Ma io no vedo qual’è il tuo senso di colpa, hai una famiglia meraviglioso, che ti sostiene , ti ama, una vita tutto sommato tranquilla, vuoi di piu? ok provaci, male che vada finisci al punto di partenza e cioè con la tua famiglia che ti ama anche solo così, senza quel dipiù a cui ambisci. le scelte sono così, se le fai sai come vanno, se non le fai resterai sempre con il dubbio e la curiosità di sapere come sarebbe andata. Poi tu lo sai bene dentro di te cosa vuoi e queste sensazioni ti aiutano solo a fare un po di ordine. Su, su bis, troverai la giusta via d’uscita.
Mi rivedo anch’io in questa brutta situazione. Ma poi mi fermo e mi interrogo. “lo voglio fare per me o per gli altri? Lo devo dimnostrare a me o agli altri?” purtroppo spesso la risposta (nel mio caso) è per gli altri e questo mi turba molto.
Un abbraccio
più ti leggo e più mi rivedo… siamo proprio simili io e te!
un abbraccio
anche io sono così…a volte mi sento quasi un’ingrata perchè ho tanto, ma c’è sempre quel pizzichino in più che non ho…ho la fortuna di comprare casa senza fare il mutuo? sì ma è in provincia ho dovuto lasciare il quartiere e le amiche di quando sono nata
ho un figlio che adoro? un compagno che mi ama? sì ma vorrei un altro bimbo.
e via così…ci provo a fermarmi, osservare bene quello che ho e rendermi conto delle mie fortune…a volte ci riesco, quando no…sono giornate come la tua oggi…un abbraccio!
Ecco come si chiama il mio complesso… Grazie per avergli dato un nome!!!
Mah, il problema non è solo il voler/poter fare. È il conflitto tra ciò che ho e ciò che – invece – vorrei avere.
Mi rendo conto che ho tanto…e quel tanto mi rende felice. Ma non riesco a godermelo e penso sempre “ma se avessi questo o quello…” “Se fossi così e colà…”
In più il lavoro in proprio è come avere un punto interrogativo appeso sulla testa. Una sorta di precariato in cui ti autogestisci…
Oggi, sarà il grigiume, ma non va!
che dire, anche io mi carico, mi carico, faccio di più e di più. e arrivo a sera che stramazzo come un’oca a cui hanno tirato il collo. vuoi sapere che ho fatto stamattina? mi sono detta: ne faccio meno.
mi ero rotta le balle che il donatore non porta mai le bambine a scuola e…sono scappata. ho approfittato del fatto che stesse fumando in terrazza, ho dato un bacio veloce alle bimbe e ho detto “oggi vi porta papà”. non ho ancora avuto il coraggio di accendere il cellulare! 🙂
Complesso del DiPiù?
Presente. E nessuno che mi insegni.
Un casino.
non vergognarti di chiedere aiuto, anzi fanne un tuo punto di forza! IlMaritoIdeale è o non è il tuo sostegno come tu sei il suo, non saresti arrabbiata se lui in difficoltà non ti chiedesse una mano?
Aspetta vediamo se ho capito: il complesso del PuoiFareDiPiù lo risolvi chiedendo aiuto a IlMaritoIdeale per imparare ad accontentarti ad essere felice, perchè tu sei felice, ma PotrestiEsserloDiPiù imparando a farlo…ho capito bene? 😉
PS. mi sa che è un complesso molto diffuso anche dalle mie parti 🙂
il complesso del puoifaredipiù è sempre in agguato anche per me. lo trovo esasperante, perché anche quando raggiungo un buon traguardo non riesco a godermi il risultato. però, se hai accanto una persona che ci riesce, perché non chiedere aiuto? un abbraccio.
come mi hai toccata, nel vivo, nel profondo.
“non penso, agisco”.
e non sono mai contenta. non sono mai rilassata. mi perdo molto perchè non colgo l’attimo, penso a quello che devo fare dopo, penso che lo “devo” fare. sono già corsa via…
quanto mi perdo di questa vita.
è facile rimanere intrappolati in queste bolle che in fin dei conti ci creiamo da soli…
io sono come tuo marito e il mio mi ha detto proprio ieri sera “tu sapresti trovare una giustificazione e del buono persino in Giuda”
è difficile, ma basta un pò di allenamento credimi.
il mio maritino che è di un pessimismo estremo mi ha detto che in questi anni l’ho aiutato un pò a vedere di più le cose belle della vita, perchè vergognarsi di chiedre aiuto alla persona che ti è accanto?
fallo, è pur sempre per vivere meglio insieme.
scusa l’intrusione