7 consigli per combattere la cinetosi
Chi soffre di cinetosi – la malattia del movimento, dal mal d’auto, mal di treno, mal d’aria etc – è spesso combattuto tra due sentimenti: la voglia di viaggiare e la paura di stare male.
In realtà, più che una malattia, si tratta di un problema che si manifesta con alcuni sintomi tipici come sudore freddo, nausea e vomito, mal di testa, mal di pancia e a volte anche vertigini.
Spesso sono i bambini
che, non sapendo ancora gestire bene il proprio corpo e quindi non cogliendo i
primi segnali, ne soffrono di più rispetto agli adulti. Questo spesso può
essere un impedimento alla partenza e a passare le vacanze fuori, soprattutto
in mancanza di un’assicurazione sanitaria viaggio.
Gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù insieme alla Fondazione Ania
(Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) diffondono una guida per
viaggiare in sicurezza con i consigli contro la cinetosi.
Le cause della cinetosi
Si parla di problema più che di malattia proprio perché le cause della cinetosi sono da ricercare nelle abitudini e nelle capacità di gestire situazioni nuove.
Il cervello percepisce quando il corpo si muove grazie ai segnali inviati dalle orecchie (dove si trova il centro dell’equilibrio), dagli occhi, dai muscoli e dalle articolazioni in moto. Quando invece siamo su un mezzo di trasporto il cervello percepisce segnali di quiete dai muscoli ma segnali di movimento dagli occhi ed è come se entrasse in confusione creando malessere.“In persone che hanno una maggiore sensibilità del centro dell’equilibrio – spiega Antonino Reale, pediatra e responsabile di Pediatria dell’emergenza al Bambino Gesù – queste sollecitazioni contrastanti possono scatenare i sintomi del mal d’auto e in generale della cinetosi”.
Ovviamente si tratta di malesseri passeggeri ma che , comunque, a seconda dei fisici possono anche creare disagi come svenimenti o collassi per l’abbassamento della pressione e, in questo caso, soprattutto se si tratta di bambini, un’assicurazione medica viaggio farebbe stare più tranquilli i genitori.
Qui di seguito i consigli degli esperti per ridurre i fastidiosi sintomi della cinetosi che possono rovinare il viaggio e far star male soprattutto i bambini, sono i seguenti.
I consigli degli esperti per combattere la cinetosi
Mantenere l’abitacolo fresco
In estate, soprattutto
in automobile, la regola è quella di mantenere l’abitacolo fresco che previene
il malessere. Ovviamente non andare mai al di sotto dei 24°.
Niente odori e niente stimoli visivi nell’abitacolo
I soggetti sensibili,
se hanno ulteriori stimolazioni visive o olfattive, possono avere come effetto
collaterale, l’aggravarsi dei sintomi della cinetosi.
“Per questo è bene che il bambino (o l’adulto) non si intrattenga con il
cellulare o il tablet e non legga libri o giornalini – spiega Reale – ma anche
evitare che sia stimolato da odori legati al cibo o a lozioni e profumi o
ancora a profumazioni per l’automobile”.
Guida tranquilla
Sembrerà ovvio ma una guida tranquilla senza strappi, frenate brusche, accelerazioni improvvise e curve affrontate in maniera dolce, è forse la prima delle regole.
Posizionarsi al centro
“L’ideale è che il piccolo stia sul sedile posteriore, ovviamente con i sistemi di ritenuta per la sicurezza, dai seggiolini alle cinture quando il bambino è grande, obbligatorie anche dietro – aggiunge Reale – e che sia alloggiato al centro dell’auto, rivolgendo lo sguardo in avanti. Se si tratta di un viaggio in nave la posizione migliore è sempre quella dell’area centrale della barca, mentre in aereo è quella vicina alle ali”.
Fare soste
Prevedete delle pause almeno ogni due o tre ore per respirare aria pulita, arieggiare l’abitacolo, e sgranchirsi le gambe.
Distrarre il bambino
Per invitare il bambino a guardare avanti e non fuori dal finestrino, cercate di inventarvi dei piccoli giochi oppure usare della musica per distrarlo.
Partire di mattina presto
In previsione di un viaggio molto lungo partire molto presto, quando il bambino ha ancora sonno, potrebbe essere un’idea perché vi consentirebbe di fare una buona parte del viaggio facendo dormire il piccolo e, se si è in estate, di approfittare delle ore più fresche e di evitare il traffico e le code.