Cronaca di una famiglia che ha deciso di adottare un cane

Eravamo una famiglia normale fino a qualche giorno fa. Una famiglia di quelle che la mattina nel week end apre le finestre alle 10.30 e annuncia al quartiere di essersi svegliata tramite la musica a volume scandaloso e i vocalizzi di sottofondo. Eravamo una famiglia che usciva in terrazza solo per annaffiare qualche piantina,  per guardare il cielo da una prospettiva diversa o per le apericene con gli amici.

Da quasi dieci giorni, dal 13 aprile esattamente, siamo una famiglia con un cane. Un cucciolo di volpino.
E molte, molte cose sono cambiate.
Innanzitutto il mio profilo instagram si è trasformato in uno di quegli account pets friendly in cui le foto degli animaletti domestici sono accompagnate da vezzeggiativi tipo “cicciopuzzo, patato…” etc.

Ogni mattina raccolgo merda consumando candeggina come se piovesse. Armata di paletta e scopino pulisco il balcone che Lola ha eletto a bathroom cagnesco. No ma porta fortuna eh. Intanto ci siamo dotati di traversine assorbenti (è imbarazzante, lo so) per abituarla a farla sempre nello stesso punto sperando poi che un giorno non lontano userà la lettiera.
Lei le sposta, le riduce in mille pezzi e fa i suoi bisogni altrove. Io devo pulire il doppio.
Ce la devo fare, anche perché non ho un piano B.
Dopo esser andata nel negozio di animali a chiedere consiglio su quali croccantini comprare per un cucciolo di un mese ho dovuto tirare fuori la calcolatrice scientifica e il bilancino di precisione. Per capire quanto darle da mangiare dovevo moltiplicare il suo peso per un coefficiente, poi dividere per l’altezza del garrese e risolvere due algoritmi, svolgere due funzioni complete e svenire mentre la Lola muore di fame e mi sgranocchia le falangette dei piedi.
Per non sbagliare, le riempio la ciotolina e via. Non scoppierà mica.
Però sono entrata nel vortice dello shopping cagnolesco e le ho comprato un collarino temporaneo viola (appena cresce un po’ le compro quello con gli strass) e il campanellino in tinta con i fiorellini. Ho ordinato la medaglietta a forma di osso con inciso il suo nome e il nostro numero di telefono che, pensandoci, se la perde per strada un cane stalker potrebbe telefonarle per importunarla.
Spero che quest’inverno non arrivi a comprarle il cappottino, ma non garantisco. Intanto ho messo tra i preferiti un po’ di siti che vendono degli accessori per cagnolini che la Matilde di Chiara Ferragni impallidirebbe.

Perché anche se mi incazzo per dover ripulire i suoi bisognini e per il fatto che ci sveglia presto, poi mi basta guardarla, giocarci un po’ e so di aver fatto la scelta giusta ad adottare un cane. La amoro.

I bambini ne vanno pazzi. Ci giocano sempre (cosa buona e giusta) e si preoccupano di controllare se le sue ciotole sono piene di croccantini e acqua. Si sono un po’ responsabilizzati; speriamo duri.

Lola è un cucciolo di volpino ma è furba come una faina… non si vede?
Il fatto è che ha trovato una padroncina che si incanta davanti a quegli occhietti vispi…ah!
Un’altra che mi demolisce l’autorità.
Però adesso siamo in cinque e, per ora, è anche divertente.