Disillusione e disincanto. Ma l’amore cos’è?
Un pò di scambi di opinioni su Twitter e questo post di Navigo_A_Vista, hanno messo in moto una catena di montaggio nella mia testa. Un pensiero dietro l’altro, ma non arrivo a costruire un bel niente. Solo un enorme mucchio di punti interrogativi ammassati!
Il tema è: l’amore.
Navigo_A_Vista nel post racconta come due adolescenti, che dovrebbero avere una visione dell’amore tutta “cuoricini e palpitazioni”, abbiano invece la capacità di gestire i sentimenti con la freddezza con cui un macellaio uccide gli agnellini.
Immagine non proprio delicata ma che rende efficacemente l’idea.
Da quel post emerge una generazione adolescenziale completamente disillusa e priva di sogni. Soprattutto, degli adolescenti senza sentimento sincero ma comandati dall’opportunismo.
A riprova di quel post, ho sentito adolescenti fare discorsi del tipo “Quando mi sposerò- se mi sposerò- il mio lui dovrà avere i soldi per farmi mantenere e soddisfare tutti i miei capricci. Così sto anche tranquilla, che se divorzio, poi lo spenno!”.
Ma quando mai Biancaneve ha detto al Principe Azzuro: “Hey GioiaDelMioCuore, l’estratto conto della banca, l’hai portato? No perché se non c’hai minimo un milione di euro in banca e non sei parente di Agnelli, non te la do manco se mi implori”.
E il Se Poi Divorzio?
Mettono il SE davanti al matrimonio/unione.
Io fantasticavo davanti allo specchio immaginandomi come un’enorme meringa che avanza su un tappeto rosso con un sottofondo di marcia nuziale. Poi ho scelto un abito sobrio e non a meringa ovviamente.
Ma la premessa di sposarsi con la clausola Divorzio mi sa proprio di accoltellamento del romanticismo.
Cioè, io capisco che se le cose non vanno si divorzia. E amen. Però si presuppone, che se uno arrivi a “pensare di sposarsi” almeno ha un’ombra di idea che quell’unione potrà durare tutta la vita.
O no?
In ogni caso, gli adolescenti posso anche accettare – senza condividere – che al momento la pensino così. Anche se, lasciatemelo dire, è proprio triste.
Il problema è che credo di aver capito perché la generazione “crescente” ha quest’idea dell’amore.
La cosa che più mi ha colpita è che un sacco di gente adulta, anche over40, che oramai avrebbe dovuto trovare un suo equilibrio sentimentale, che non significa un partner fisso, ma vuol dire che abbia chiaro davanti agli occhi cos’è l’amore, come ci s’innamora e come si mantiene vivo un sentimento, sostiene la teoria dei pischelli “ragionieri dell’amore” (cit. Navigo_A_Vista).
Molti sostengono che essere disillusi aiuti a non sbattere il naso contro il muro e farsi male.
Quello che io penso, però, è che questo atteggiamento è del tutto innaturale.
L’amore è comandato dal cuore e non dal cervello. Le emozioni non sono razionalizzabili. Se lo fossero addio patria! Quindi se si arriva a comandare le emozioni col cervello è perché ci si è scottati quando i sentimenti facevano sentire le farfalle nello stomaco e ora, quegli stessi sentimenti, vengono sotterrati sotto cumuli di cacca e giustificazioni. Non può che essere così.
Non mi spiego, però , il perché, molti twitternauti, quando io affermo di sentire ancora le farfalle nello stomaco e la mancanza de IlMaritoIdeale quando non c’è, si “scandalizzano” e pensano che io sia una mosca bianca. Un animale in via di estinzione.
Io e IlMaritoIdeale stiamo insieme (tra matrimonio e fidanzamento) da 14 anni.
In 14 anni, come è ovvio che sia, sono successe tantissime cose. Noi, però, visto il sentimento che c’è alla base e la forza dello stesso abbiamo fatto in modo che la cosa funzionasse. Non ci siamo mai cullati nell’abitudine e nella routine ma abbiamo tentato di coccolare il rapporto. Di coccolarci.
Finora ci siamo riusciti. Non lo so se durerà per sempre, ma io lo spero e mi adopero per questo ogni giorno.
Non aspetto che l’amore cresca da solo e non aspetto che il nostro rapporto si autonutra. È impossibile.
Oltre a questo, penso che, un’unione (matrimonio o convivenza che sia) sia anche comandata – dopo il sentimento ovviamente – dalla coerenza. Mi spiego meglio: se io ho scelto LUI, per coerenza, faccio di tutto perchè l’unione funzioni. Esclusi i casi in cui per motivi particolari non va… non va! E ancora amen.
Però il buttare all’aria un rapporto consolidato, per emozioni date dalle nuove cottarelle e al contempo, non provare a risolvere i problemi, credo sia il modo più semplice di fuggire.
Mi ripeto per non essere fraintesa, non dico che critico chi divorzia, una persona deve essere felice e se per esserlo deve rompere un’unione, ben venga. Io discuto la semplicità con la quale, ora, questo accade, ma soprattutto la mancanza di fiducia nel sentimento che, tempo fa, ha unito quelle persone.
Ora, dopo quella chiacchierata in twitter, mi sento quasi inibita a parlare di me e de IlMaritoIdeale, perché mi sembra di “vantarmi” di chissacché, quando per me, la mia vita e il mio matrimonio, sono la cosa più normale sulla faccia della terra. Anzi, c’è anche chi è più felice di me, senz’altro!
Il pensiero che per altri, invece, sia una cosa rara e, al giorno d’oggi, introvabile che una coppia stia insieme per così tanto tempo, mi indispone.
Francamente, fino ad ora, credo di aver vissuto nel mondo dei sogni. Non sono mai stata bacchettona ma non sono mai riuscita a legare, idealmente, oppurtunismo e amore. A parte quando avvengono matrimoni di circostanza apertamente dichiarati.
Non mi sono mai fatta problemi ad esprimere il mio pensiero, però, spero di non essere fraintesa. Il post nasce come chiarificatore, spunto di discussione e non come inquisitoria contro chi la pensa in maniera diversa da me e viviseziona l’argomento al microscopio.
Voi come la pensate in merito all’AMORE?
Illuminatemi!
Ciao, sono Estrellinha di “uno stendino di palabras”, come te condivido pienamente le tue idee…io faccio parte perchè gli anni mi ci fanno trovare di quei adolescenti, infelici e soprattutto non disposti a fare sacrifici per raggiungere un equilibri. amare per molti è cambiare continuamente partner..o meglio cercare quello che ha più..e circa il matrimonio lo vedono come una gabbia…Oggi c’è il mio Lui vicino a me e spero vivamente di poterlo sposare, poterci fare una famiglia e sopravvivere insiemem alle varie trasformazioni che la vita ci fa fare…non sarò forse in un futuro magra liscia e chissà ma penso che questo non debba influire su nulla…I giovani d’oggi sono sfiduciati, anche perchè hanno modelli non molto positivi…chi è bello e stupido, raggiunge gli obbiettivi chi no..ecco rimane in dietro..che dire..spero sia solo una fase..perchè tante volte mi sento anche io una mosca bianca.
100 % d’accordo bismama !
Gli adolescenti fanno tutto questo per estrema paura, il problema verò è che come dicono gli psicologi l’adolescenza ormai si è prolungata di almeno un paio di decadi :(((
Fuggire purtroppo è sempre la scelta più facile per tutti e la società di oggi ne è un sincero specchio.
E non mi addentro nel discorso religioso/cristiano altrimenti siamo proprio alla farsa.
bella la tua riflessione, troppi pensieri per metterli per iscritto, grazie del post.
@Mamma non basta: grazie mille per il tuo commento molto molto introspettivo. Sentire tutti i tipi di esperienze altrui fa molto bene, da sputni di riflessione. Hai ragione le crisi arrivano, e sono dure, durissime da affrontare. So, però, che dopo la crisi il rapporto sembra più bello di prima, lo vedi così forte e così roseo che ti senti su una nuvola!!!! Forza…..una regola però: parlarne parlarne parlarne credo sia alla base. Se si erige un muro….sarà sempre più alto, sempre più invalicabile! Almeno, per me è stato così!
@simplymamma: si, o si lavora in due, o non serve!
condivido in pieno quello che scrivi. io e mio marito stiamo insieme, compreso fidanzamento da 16 anni, e come dici tu cerchiamo sempre di attraversare insieme anche i momenti difficili della coppia che come sai ci sono. nell’amore ci si deve credere in due e in due fare in modo che duri tutta la vita. p.s. anche a me ancora oggi mi vengono le farfalle allo stomaco quando lo vedo all’improvviso.
Cara Bismama, il tuo post sembra scritto apposta per me per la mia attuale situazione. Io e mio marito stiamo insieme da 21 anni (tra fidanzamento e matrimonio ). Eh si, eravamo due ragazzini e le farfalle avevano “nidificato” parecchio nello stomaco di entrambi. Io sono una che nell’amore ci crede parecchio e da quando quelle farfalle sono volate via mi sento come avvolta da una nuvola grigia. Noi siamo cresciuti insieme desiderando le stesse cose e andando nella stessa direzione. Tutti ci invidiano il nostro rapporto cosi’ “completo” e nessuno dei nostri amici riesce a comprendere o ad accettare una nostra crisi…che inevitabilmente e’ arrivata. E’ vero che bisogna alimentare e nutrire e far crescere il rapporto ma e’ vero anche che bisogna farlo costantemente e in due. Non e’ sempre facile,soprattutto se ci sono dei figli (2 per noi) le cui esigenze vengono prima delle nostre.Sara’ poi vero? Quando 2 persone si lasciano,che esempio danno ai figli? Che l’amore non esiste per cui non vale la pena darsi tanta pena. Ecco perche’i ragazzi sono disillusi perche’ tanti adulti intorno a loro lo sono per primi.Per quanto mi riguarda continuero’ a credere fermamente nell’amore e nell’aver trovato la persona giusta. Nonostante questa crisi e nonostante il fatto che in questo periodo mio marito mi veda piu’ come mamma che come compagna. Basta prendersi un po’di tempo per se stessi e capire se l’io e’ piu’ importante del Noi. Nel mio caso non lo e’.E vi assicuro che il conto in banca di mio marito lasci alquanto a desiderare.Il binomio soldi-amore non dovrebbe proprio esistere.
Scusate la prolissita’…
Bismama, non ho detto che la discussione era fine a sè stessa, ho detto solo che non ci porta a cambiare le nostre idee in merito. Nessuna discussione, tranne quelle con gli ottusi (e neanche tutte), è fine a sè stessa. 🙂
Io invece non penso che questa discussione sia fine a se stessa. A me, personalmente, ha dato moltissimi spunti di riflessione!!!
Grazie
@Sibia: La precisazione era là semplicemente perchè spesso mi capita di citare qualcosa e di sentirmi rispondere che mi sono lasciato “plagiare” da qualcosa che ho letto, mentre nella maggior parte dei casi è vero il contrario, ovverosia che tendo a citare le letture che trovo confacenti al mio pensiero. 🙂
p.s. anche se si rimane della propria opinione è bello potersi scambiare idee differenti in maniera serena, per cui grazie! 😉
@Dario: non penso affatto che tu sia uno stupido! 😀
Sono d’accordissimo sul fatto che si possano avere visioni diverse sull’amore, sulla coppia, sulla vita.. io non condivido ciò che dice la tua citazione, ma semplicemente perché io ho un pensiero differente, che ovviamente non significa che sia più o meno giusto!
un abbraccio 🙂
@Sibia: Io credo che stiamo semplicemente partendo da due posizioni opposte e non conciliabili.
No, non credo che il problema stia in me, tantomeno credo che il problema vada cercato nelle altre persone. Il problema è insito nel concetto di relazione di coppia che ci hanno inculcato fin dalla più tenera età e che ormai tendiamo a dare per scontato, mentre scontato non è.
Tanto per tornare a citare Laura Kipnis e, magari, invogliare qualcuno a leggere uno dei saggi più interessanti che siano stati scritti intorno alla coppia, tiro via uno stralcio dal suntino di Wikipedia:
“L’autrice sostiene che quando inevitabilmente queste convinzioni si scontrano con la realtà, invece di concludere che ad essere sbagliata sia questa concezione dell’amore, siamo portati a pensare o che «abbiamo sbagliato persona, dobbiamo trovare quella giusta» (ragionamento che porta alla monogamia seriale, in cui di solito non si fa altro che replicare la stessa situazione), o che «quello che non va siamo noi, non la società» (ragionamento che ci spinge a conformare i nostri desideri più intimi alle pretese della società).”
Ora, ti prego, non cadere nella trappola di pensare che io sia tanto stupido da prendere per oro colato le cose che trovo scritte in un libro, quindi prima che tu possa eventualmente pensare che il mio pensiero sia stato in qualche modo “deviato” dalla lettura, sappi che la lettura di quel libro è successiva allo sviluppo di un pensiero grosso modo sovrapponibile a quello che ci ho trovato scritto dentro.
In ogni caso, penso che sia una diatriba che non ci porterà da nessuna parte, un po’ come lo sono quelle nelle quali mi lancio contro i ferventi cattolici o eteroreligiosi. Si finisce sempre con il restare ognuno sulle proprie posizioni e bon. 🙂
@ Dario: trovo ipocrita giustificare le proprie scelte o i propri atteggiamenti in base alle esperienze che si sono vissute. E anche vittimista direi. Siamo noi protagonisti delle nostre scelte e del nostro destino, e finchè non ci rendiamo conto di avere delle responsabilità anche nelle situazioni che non ci piacciono non ne usciremo mai..
Dici che di aver vissuto delle storie in cui tu hai dato e non hai ricevuto altrettanto (anch’io l’ho fatto): non pensi di avere delle responsabilità in questo? Le persone sbagliate non arrivano per caso, così come quelle giuste, ce le andiamo a cercare. Dipende da quello che vogliamo nella vita, da che genere di persona vogliamo accanto: quando questo ci è veramente chiaro le cose vanno da sé e ti assicuro che non si è più attirati dalle persone sbagliate, perché semplicemente.. non ci piacciono più; e non ci si ritrova intrappolati in storie senza senso, semplicemente perché si vuole essere felici e non si è più disposti a tollerare qualcosa che non fa per noi.
non so se io sia stata chiara.. 🙂
@Sibia: Perchè ipocrita? Ho passato gran parte della mia vita in coppia, provando a crederci e a farle durare. Semplicemente ho visto che i miei sacrifici, se di sacrifici vogliamo parlare, non interessavano a nessuno. Mi piacerebbe avere una famiglia, ma l’esperienza, mia e altrui, mi ha insegnato che la realtà prende strade diverse rispetto a quelle dei nostri sogni e desideri. E’ un po’ come rapportarsi al fuoco, credo. La prima volta lo tocchi e ti bruci e sei giustificato perchè non lo conoscevi ed è così bello… La seconda volta sei meno giustificato rispetto alla prima, ma ti riesci a perdonare da solo se ti bruci di nuovo. Dalla terza in poi, se continui a scottarti, forse è il caso che tu ti faccia vedere da qualcuno, possibilmente da uno bravo.
@Claudia-Cipi: Non credo si chiami egoismo, sai? Più che altro non riesco davvero a capire ancora il perchè bisognerebbe vivere per un’altra persona. Ormai tendo a vedere la maggior parte delle coppie come un contratto di reciproco interesse. “Io mi sacrifico perchè tu stia bene, di modo che tu ti sacrifichi per il mio, di bene.”
Ti dirò, ho dato, dato, dato. E, come ho già detto, i miei sacrifici mi sono stati sbattuti in faccia.
“E chi ti ha detto di sacrificarti? Chi te l’ha chiesto?”
Più o meno il senso di ogni fine rapporto è stato questo.
Ora, puoi credermi o meno, ma negli ultimi sette mesi di vita da single, mi sento di aver ricevuto e dato più amore e felicità che non negli ultimi anni di coppie varie.
ecco la pietra dello scandalo.
Io mi sto leccando le ferite.
Da un po’.
Sono dolorante, da molto. Non sto a dire la storia perché non ne usciamo più.
Ma pur bruciata viva, e discretamente acida e diffidente al momento, non rimpiango di averci messo cuore, polmoni, fegato milza e coratella, per cercare di salvare e mantenere in piedi quello che pensavo fosse l’amore della mia vita.
Non mi sono nemmeno accorta della sforzo strenuo che stavo facendo perché mi sembrava naturale. Come combattere per la mia stessa vita.
Quando lui se ne è andato, ho capito che ero mezza morta.
Adesso ho paura, ma allo stesso tempo spero di poter ancora a tornare a sentire di essere un essere unico con un’altra persona. Magari una persona che non se ne vada con un sms. E la disillusione confido sia uno stato temporaneo. Voglio lo sia.
Magari starò solo un po’ più attenta ad amare me stessa come ho amato lui. Che amavo molto più di me.
Grazie Bis
non ho letto i commenti e mi intrufolo con la mia opinione…
io non ce l’ho mai fatta ad essere razionale, a pensare “se poi ci si lascia”. bè, credevo che saremmo stati assieme per sempre, ci credevo davvero, e ho sempre insistito perchè ci cointessassimo tutto, dal conto corrente al mutuo, mentre le amiche sposate mi davano della pazza, loro che vivono in separazione dei beni e lui pagava il mutuo per la casa e lei il mutuo per i mobili, così, se ci si lascia, è già definito cosa è di chi.
io non avrei potuto.
ma ora dopo la sdentata, credo che sarò più razionale, se dovessi innamorarmi di nuovo (come spero, avendo 27 anni).
BISMAMMA mi hai dato un ottimo spunto per riflettere, proverò a guardare da altre prospettive.
DARIO niente sforzi nè compromessi si chiama egoismo, non amore. Persone diverse hanno inevitabilmente esigenze diverse,e se si vuole vivere insieme ci si deve venire incontro. Se c’è l’amore e se si vuole far durare la coppia, si fa volentieri, perchè poi c’è un ritorno di felicità enorme, dato dall apropria felicità e dalla felicità dell’altro. Ma lo devono fare entrambi i componenti, perchè se lo sforzo è unilaterale la cosa non riesce bene.
Se hai avuto tante porte sbattute in faccia, forse la colpa non è solo delle donne sbagliate che ti sei trovato.
@ Dario: scusa se mi permetto, ma francamente mi sembra un po’ ipocrita dire che non credi nella coppia per le porte sbattute in faccia precedentemente. Non ci credi e stop. E che problema c’è? Non tutti/e siamo fatti per vivere in una coppia stabile e non tutti/e abbiamo come desiderio e aspirazione di vita il vivere in coppia e il crearsi una famiglia. E va benissimo che sia così. Evidentemente non fa parte delle tue reali aspettative di vita e non coincide con il tuo concetto di felicità. Tutto qui.
@Dario: ero restia a scrivere quel commento proprio perchè “scrivendo” non si capisce cosa voglio dire. alla base ci deve essere sempre felicità e sentimento. Non si sta assieme perchè ci si tiene compagnia da anziani….questo era palese per me. Ma capisco che scrivendo possa esser fraintesa
@Bismama: Ecco, da un lato mi sembra più opportunista e spoetizzante il tuo ultimo punto di vista, sai? In pratica, l’amore come assicurazione per la vecchiaia. Anche se dici che non va inteso in questo senso, personalmente non riesco a trovarne altri. Io preferisco vivermi un amore “universale” finchè posso e poi, quando sarà il caso di pensarci, ci penserò. Ma, per mia fortuna, sono uno che ha sempre adorato la solitudine, fin da quando ero piccolo, quindi la prospettiva non mi spaventa un granchè.
@Dario: Io non faccio nè rinuncie nè compromessi. Ho semplicemente dei dogmi, ma come li avrei in qualsiasi modo.
Essere free ora è bellissimo e divertente. Ma quando non potrai più…non ti impaurisce essere solo senza un legame saldo al quale aggrapparti durante l’affondamento della nave?
Nota bene: non voglio dire che uno si debba sposare o convinvere per crearsi una prospettiva di invecchiamento in compagnia, ma semplicemente quello che costruisci ora rimane a lungo. Anche quando oramai neanche il contenuto dei tuoi boxer ti porterà lontano.
@Bismama: Vedi la differenza? Io ormai mi fermo e penso “Ma perchè sto buttando via la mia unica vita per costruire una felicità fatta di rinuncia e compromessi?”.
@Dario: non è che devi, se vuoi essere felice, ti viene automatico alimentare il rapporto. Anche con piccole cose…ma è naturale. La forza ci vuole quando accadono cose che ti farebero buttare all’aria tutto. Allora ti fermi, pensi, e a freddo potresti capire che lottando per quel sentimento che è sempre stato alla base, puoi riavere la felicità. Il cavallo che più bianco non si può e senza straaap!
@Bismama: In merito al tuo ultimo commento di risposta a Claudia-Cipi, per quanto mi riguarda il punto è proprio questo. Perchè devo applicare una logica quasi da etica del lavoro Calvinista a quella che dovrebbe essere la mia felicità?
Perchè devo far coincidere la mia felicità con i concetti di “pazienza”, “candeggina” e “forza”?
Per come la vedo sono assolutamente antitetici.
@Claudia-cipi: Bhe io faccio la stessa cosa. L’ho detto nel post. Il principe col cavallo bianco, arriva all’inizio, poi bisogna lottare perchè il cavallo non ingiallisca…..ci vuole pazienza e litri di candeggina. Ma anche tanta forza!!
Quello è anche il bello.
Forse sono punti di vista. Se aggiustassi la prospettiva, potrebbe sembrarti tutto diverso? che dici?
@Bismama: Come abbiano fatto non so, ma ripeto che in qualche modo li invidio. Per quanto riguarda la donna giusta, il discorso è un po’ intricato, sai? Ho incontrato un tot di donne giuste che erano giuste per un certo lasso di tempo, prima di diventare sbagliate. Mentre quella che continuo a credere che poteva esserlo, me la sono lasciata scappare dalle mani per inseguirne un’altra che sembrava più giusta.
E poi, sinceramente, temo di non essere io per primo, l’uomo giusto.
Sono un’accozzaglia di contraddizioni, peculiarità, stramberie, bacchettonismi e perversioni intollerabile.
Probabilmente la donna giusta la potrei trovare solo in un qualche ospedale psichiatrico.
@Claudia: La via di mezzo è difficilmente percorribile, credo. Il punto è che, in queste cose, si tende a essere “digitali”. Accesi o spenti. La via di mezzo è inclinata, come fosse un piano poggiato su un cuneo.
@Dario: esattamente. Tutti gli sboom sulla porta ti han fatto diventare così. I ragazzini come hanno fatto ad ammazzare il sentimento con la razionalità?
Non è proprio concepibile razionalizzare l’amore….nessuno ci riesce….secondo me tu scappi perchè non hai trovato la donna giusta, se l’avessi trovata, neanche tu razionalizzeresti più nulla!!
BISMAMMA dici che non sono disillusa? ma io prima sognavo l’amore come nelle favole, oggi non ci riesco proprio… la differenza la sento, eccome.
ma tra la disillusione ed il negativismo o l’eccessivo egoismo ce ne corre… O forse intendiamo due cose diverse con il termine “disillusione”. Per me significa non sperare più nella realizzazione di sogni troppo distandi dalla realtà: niente principe azzurro sul cavallo bianco nè castello nè vissero per sempre felici e contenti, ma due persone che si impegnano ogni giorno per costruire insieme una famiglia, tra alti e bassi.
DARIO forse ci vuole una via di mezzo tra il buttarsi senza paracadute ed il negarsi ogni esperienza. Gli estremi raramente sono la soluzione migliore, secondo me.
L’argomento mi tocca da vicino, essendo io un crociato anti-coppia. No, vabbè, forse è una definizione esagerata ma dopo anni di facciate contro la porta, sulla porta medesima è ben impresso il calco della mia faccia, quindi mi viene da pensare che avrei fatto meglio ad avere un rapporto più “sano” con il concetto di coppia.
Come ho già detto su Navigo a Vista, credo davvero che i due ragazzini di cui sopra siano da invidiare, più che da stigmatizzare, e che probabilmente quando saranno cresciuti riusciranno ad avere con l’amore un rapporto decisamente migliore di quello che sono riuscito ad avere io.
Da giovani si tende a lanciarsi senza paracadute in relazioni che definire demenziali è eufemistico, piene di promesse improbabili, di aspettative deluse in partenza, di ormoni, di privazioni, di tradimenti.
Probabilmente se avessi evitato di credere nei rapporti fatui della mia gioventù, adesso sarei pronto a credere in un rapporto vero e stabile, maturo, coerente con l’età.
Invece, proprio adesso che sarei in qualche modo pronto, tendo a scappare a gambe levate da qualunque donna che manifesti un interesse verso di me che vada oltre il contenuto (tra l’altro ragguardevole) dei miei boxer.
Sarò sbagliato io?
Già che ci sono ti linko due cose alle quali tengo. Il primo è il suntino di un saggio che amo (il libro, non il sunto, sebbene ben fatto ed esplicativo), mentre il secondo è un mio post sull’argomento.
http://it.wikipedia.org/wiki/Contro_l%27amore
In ogni caso, parafrasando Costanzo, anche se non va bene a me, buon amore a tutti.
@MenteQuotidiana: grazie innanzitutto per il commento. Mi interessa il punto di vista maschile. Io credo che tu abbia ragionissima. Cioè alla base c’è la poca voglia di lottare. Decine di anni fa la voglia di lottare era imposta dal fatto che un divorzio era motivo di “discriminazione sociale” – passamela così. Intendo che erano pochissimi i divorziati e quasi se ne vergognavano. Ora la mentalità è molto diversa – grazie a Dio anche – e questo comporta forse una maggiore leggerezza e una minore forza di lottare per il principale obbiettivo comune, che è quello di far funzionare l’unione!
E’ triste…ma credo che la chiave di lettura sia proprio questa.
L’argomento è davvero delicato da affrontare.
E lo dico da parte in causa, essendo io separato.
Noto anche io che ormai l’approccio al matrimonio è del tipo “Mi sposo, tanto ho sempre la possibilità di tornare indietro” piuttosto che “Mi sposo perché così corono l’inizio vero e proprio della mia vita assieme a questa persona”.
I motivi per cui si ha questo atteggiamento? Difficile dirli, davvero difficile. Ce ne sono tantissimi: l’essere incauti, il non saper valutare bene chi si ha al proprio fianco, la poca voglia di “combattere” per portare avanti una storia, la leggerezza con cui si affrontano le relazioni, e via di questo passo.
E’ sconfortante, lo so per esperienza. Ed è ancor più sconfortante veder andare a fondo la propria storia, soprattutto poi se ci sono dei figli (una bimba nel mio caso). E’ sconfortante, dicevo, perché si vedono vanificati tutti i sogni di “una famiglia normale”, perché si vedono cadere nel nulla gli sforzi di recuperare il recuperabile.
A ben guardare, però, forse è proprio questo uno dei motivi per cui già si parte “con la soluzione in tasca”: mi sposo, tanto so che poi potrò divorziare, perché comunque vedo che la maggior parte delle volte gli sforzi per recuperare la storia sono inutili.
Mi sbaglio a pensarla così?
Dico un’ultima cosa, che ho imparato dalla mia esperienza: dobbiamo (me compreso ovviamente) reimparare a “lottare” fianco a fianco alla persona che amiamo; dobbiamo reimparare ad avere un obiettivo comune; dobbiamo reimparare a far sacrifici per raggiungerlo; dobbiamo averlo sempre (SEMPRE!) ben presente in testa.
Giovanni.
Grazie, allora non mi inibirò!
@Claudia-cipi: io non credo tu sia disillusa, se lo fossi non risponderesti così!!
@roccia: beh il bravoragazzo gira ormoni capita un pò a tutte, e non una sola volta ma più spesso. Il problema è proprio quello: è solo un giramento di ormoni che poi ti lascia un giramento di palle…non sempre ovvio, ma nella maggiorparte dei casi, è la novità che attira!! Poi, quando ritorna la routine ti viene da mangiarti i gomiti!
Tra me e DaddyBear il mometno è tutt’altro che perfetto.
E ci si è messo di mezzo pure il BRravoRagazzo a farmi girar gli ormoni (più che la testa gli ormoni) ma hai ragione: un rapporto non si autonutre e infatti i miei problemi col marito vengono proprio da questa sua certezza. Siamo sposati e quindi siamo a posto.
COL CAVOLO.
E ci stiamo finalmente lavorando. E non mollo il colpo stavolta perchè io quelle farfalle lì me le ricordo bene, e le rivoglio tutte dalla prima all’ultima.
E penso pure io che se quando ti sposi metti davanti un “se” c’è qualcosa che tocca.
ti prego non inibirti e continua a parlare dello splendido rapporto che hai con tuo marito e delle farfalle nello stomaco
io non so più cosa significhino e mi fa piacere leggere che altre donne hanno sbagliato meno di me e sono felici
concordo con tutto quello che hai detto e mi rispecchio in tutto
la mia esperienza è stata diversa dalla tua, però, e adesso sono tremendamente disillusa, ma non ho mai smesso di far comandare il cuore nemmeno quando ero convinta che “se mai ci sarà un prossimo dovrà essere ricco sfondato, così almeno non aggiungerò patimenti sul dolore”. e infatti il cuore poi l’ho regalato senza guardare l’estratto conto 😀
certo che non è facile, ma non sta scritto da nessuna parte che debba esserlo o che non dobbiamo impegnarci un po’.
oggi si tende a vedere il divorzio come una cosa scontata, come il matrimonio, ed al primo litigio le coppie scoppiano. secondo me molto dipende dal fatto che molte persone sono state troppo abituate fin da piccole ad avere sempre tutto e subito e non sanno affrontare nè tollerare la benchè minima difficoltà o divergenza, e nella coppia è inevitabile che ce ne siano.
Ciao Bis, questo argomento come sai mi tocca molto, e vorrei commentarlo per bene, per cui rimando a domani quando i neuroni si saranno ripresi, per ora ti invito semplicemente da me a ritirare una cosa per te 🙂
http://alechiii.blogspot.com/2010/07/giornata-da-oscar-ops-da-dardos-grace.html
non ti inibire e continua a scrivere della tua splendida storia d’Amore con il tuo marito ideale… non sei l’unica moscabianca…
io sono con te.
si qualche volta rosico di quello che scrivi perchè il mio di marito non è ideale al 100%… ma perchè io lo sono?
come te sento le farfalle nello stomaco quando ripenso e ricordo insieme a lui i nostri primi incontri ( si perchè noi ogni tanto facciamo dei revival raccontandoci le nostre impressioni di quei tempi ); come te sono dell’idea che sia un bene che esista il divorzio perchè certe situazioni non possono e non devono per forza continuare; ma aborro ( si mi sento molto Mughini in questo momento ) chi parte con la soluzione ( soluzione? ) già in tasca… l’asso nella manica, la bacchetta magica che puf ai primi problemi ti aiuta risolverli senza nemmeno affrontarli.
credo sia questo il problema di oggi e del numero di divorzi sempre più preponderante: la mancanza di voglia di mettersi in discussione.
il matrimonio (o convivenza )non è una passeggiata in un verde prato con i fiorellini sempre aperti e profumati, o meglio non lo è sempre. ma è in quei momenti “NO” che l’amore e il cervello fanno la differenza. io mi sono sposata dopo due anni di convivenza, lo abbiamo voluto, così come abbiamo voluto il nostro biscottino. non sappiamo se sarà per sempre perchè non lo possiamo sapere, ma di certo noi facciamo ogni giorno il nostro meglio perchè ogni giorno sia sempre insieme!
che sono stata troppo lunga? o non mi sono spiegata bene?
baci
io la penso esattamente come te!
Io prima di stare con il maritozzo ho avuto una storia di 7 anni (di cui due di convivenza e 3 di crisi), storia poi finalmente interrotta perché priva di senso (mi sono fidanzata che avevo 19 anni e -come dire- non siamo cresciuti proprio nella stessa direzione..)
Poco più di 6 mesi dopo mi sono fidanzata con il maritozzo, con cui sono andata a convivere un mese e mezzo dopo e che ho sposato dopo due anni e mezzo.. e dopo tutto ciò io lo vedo sempre perfetto (diciamo che la definizione “maritoideale” calza molto bene anche a lui). E’ ovvio chq qualche difettuccio ce l’abbia, ma è perfetto per me, e costruiamo pian piano il nostro rapporto e la nostra famiglia.. Lui per me non solo un innamoramento (oh, quanto fugaci sono poi le infatuazioni!!!), ma colui che mi compensa, mi equilibra, mi fa fiorire e mi rende libera. Con lui la vita è quella che voglio nel profondo, quella che mi rende ogni giorno felice..