Libri che ho letto in queste ultime settimane
Ve l’avevo detto nel mio positivity plan, leggere di più e rilassarmi nel mentre.
E l’ho fatto.
Qui 5 libri che mi è piaciuto molto leggere.
Un paio di romanzi, leggeri. Li alterno ai saggi per vivacizzare e variegare la lista di letture. Dovrei anche decidermi ad aggiornare la mia libreria Anobii. Lo farò, lo giuro.
Un romanzo carino leggero e scorrevolissimo. La chick lit mi piace molto ma in questo caso troppe situazioni imbarazzanti rendono surreale la storia.
Alcuni colpi di scena rendono piacevole e scorrevole la lettura. La storia non è il massimo dell’originalità ma le battute sono divertenti.
Evasione, divertimento, romanticismo e voglia di sognare, sicuramente sono emozioni che troverete in questo romanzo. I continui riferimenti al cinema sono quella botta di colore che lo rendono più piacevole.
Un amore di ragazzo
Bridget Jones era lì, felice con il suo Mark Darcy. Abbiamo avuto anni per fantasticare su loro due (sì perché io fantastico sui personaggi dei libri che leggo. Sto ancora cercando uno bravo). In questo (ultimo?) episodio della sua vita, la ritroviamo di nuovo sola e soprattutto cinqueantenne.
Io sono una fan del motto squadra vincente non si cambia: non perché non ami gli azzardi, ma semplicemente mi domando «ma veramente le stesse fan di quella Bridget Jones trentenne ameranno seguire una cinquantenne vedova, con figli che si diverte con un toyboy?»
Io dico di no. L’ho trovato un po’ forzato e quello che non mi è piaciuto è l’aver snaturalizzato un personaggio concepito in maniera completamente diversa.
La bella penna della Fielding, è l’unico motivo per cui ho finito il libro. E sono anche un po’ arrabbiata con lei e con me stessa: con lei per avermi distrutto quell’immagine di Bridget che si spazzola le cosce e decide di indossare le mutandone contenitive con una che le mutandone deve indossarle per forza; con me perché lo sapevo e non avrei dovuto leggerlo.
Le recensioni positive mi hanno portata a cliccare subito su acquista.
Ok, è un testo interessante che inquadra bene le dinamiche di Twitter e del marketing nel social dei 140 caratteri.
Scritto bene ma con due punti che mi hanno un po’ lasciata perplessa:
1. non è ben chiaro se si tratti di una guida for dummies o per esperti;
2. nella prima parte vengono usati termini molto specifici dando per scontato che il lettore li conosca senza note né un glossario finale che ne spieghi il significato. Nella seconda parte dedica molto tempo a concetti base che non dovrebbero essere spiegati se non in due frasi.
Troppo tecnico per i neofiti e troppo poco tecnico per gli addicted.
Conoscete Seth Godin? Se la risposta è no è appena comparso un cartello a LED con una enorme scritta: No buono!
Seth Godin è considerato un Guru a livello mondiale nel campo del marketing.
La mucca viola è un libricino molto piccolo che apparentemente potrebbe contenere nozioni sorpassate. Invece come si dice della Bibbia, secondo me è sempre attuale, va solo contestualizzato e vanno comprese le metafore. In poche parole secondo Godin, seguire le regole tradizionali di marketing ormai non è più sufficiente.
Il messaggio di Seth Godin è: sii straordinario e unico. Un po’ come una mucca viola.
Godin spiega molto bene questa straordinarietà con tanti esempi della vita quotidiana e attraverso i case study delle note aziende americane. Godin presenta dei nuovi metodi di pensare ai problemi legati al mondo degli affari, soprattutto, al marketing del proprio brand. Ce lo ricordiamo vero? Anche noi siamo un brand.
Da leggere. E rileggere.
In questi giorni l’ho letto per la quarta volta, perché sto lavorando a un progetto e mi serviva sentirmi dire nuovamente le cose che dice Godin.
Due gradi e mezzo di separazione
Ho lavorato per più di un anno insieme a Domitilla (l’autrice del libro) e ho avuto modo di leggere in anteprima il libro, senza saperlo. Domitilla non me lo ha fatto leggere prima della pubblicazione, ma parlandole ogni giorno, mi ha travasato mentalmente tutti i concetti espressi nel libro. L’ho scoperto dopo averlo letto e mi ha piacevolmente sorpreso. Perché chi conosce Domitilla ritroverà la sua filosofia di vita in questo libro.
Un vademecum su come coltivare le relazioni per trarre il massimo vantaggio, non solo in termini professionali ma anche personali. Dieci minuti con una persona che ci fa stare bene, possono essere molto più fruttuosi di un’ora di una persona che abbiamo l’impressione di dover conoscere a tutti i costi, ma con la quale poi, non c’è feeling.
Imparare a gestire le relazioni e a fare rete è essenziale per avere successo nella sfera professionale, Due gradi e mezzo di separazione contiene i consigli giusti per farlo.
Ho ancora qualche libro da leggere nel Kindle.
Avete suggerimenti?
P.s. qui trovate i libri che ho letto (e recensito) per Piccolini:
Così sei nato tu
Pisellino, patatina: istruzioni per l’uso
LuiGino – Un’estate con zio Sandro, Mariù e Giorgio Gaber
Ne leggi di stronzate!
Sì, in effetti ho letto anche il tuo commento costruttivo.
Due gradi e mezzo di separazione è già nella mia wish list da un po’ e ora mi hai incuriosita un sacco con la mucca viola! Delle mie ultime letture mi sono piaciuti molto “Il mistero di rue des Saints-Pères” di Claude Izner per le sue atmosfere parigine di inizio secolo, “Il Manuale di cucina sentimentale” di Martina Liverani che è divertentissimo e infine “Le lettere segrete di Jo di Gabrielle Donnelly perchè sono una di quelle nostalgiche che ama ancora Piccole Donne. Buona giornata. Cris
Segnati tutti. Grazie Cris