Nuotando in un mare di contraddizioni!
Quando le mie amiche più grandi mi parlavano della paura del domani che ti viene – nell’ordine – dopo aver superato i trenta e dopo aver avuto dei figli, io, il più delle volte con il tatto di un caimano, gli ridevo in faccia!
Cioè non era mica cattiveria, semplicemente un ragionamento apocalittico a trent’anni mi faceva pensare che:
a) ho fatto bene a non attraversare la fase hippie: amica dei fiori ma più dell’erba. Avevano ragione a dire che gli effetti si sarebbero visti a lungo termine.
b) avevo di fronte delle novantenni intrappolate in un corpo sessantanni più giovane.
Ora, sarà che manca pochissimo al mio 30esimo compleanno, sarà che io ho percorso gli step al contrario (prima i figli e poi i trent’anni), ma succede che venerdì, serata – da sempre – religiosamente dedicata a Zelig, ho amoreggiato tipo 15 minuti con il mobiletto dei dvd in cerca di un film da guardare.
Ero malinconica e non in premestruo. Il mio ditino tremulo ondeggiava cercando di scegliere, facendo a tocco (Poi uno dice “avere 30 anni e non sentirli!”) tra Il diario di Bridget Jones e Mystic Pizza (credo di essere l’unica in quest’emisfero a possedere Mystic Pizza in dvd).
Questo è un segnale di quelli potenti, perché lasciarlo inascoltato dando spazio a un servizio da dodici di coltelli giapponesi che si rigirano nella piaga? Perché?
Forse per il fatto che da sempre prediligo i film del genere “cenerentola stronza, innamorata e boccalona”, ma anche perché voglio tener testa al mio cervello infliggendogli la giusta punizione: metterlo in stand by e farlo affogare nelle lacrime mentre guardo Renèe Zellweger lusingata da quel gran pezzo di marcantonio di Colin Firth e quello stronzo ma bello con la voce suadente di Hugh Grant che se la contendono a mazzate e coperchiate di bidoni di spazzatura sulla cucuzza! Sono momenti in cui l’autostima di una donna vacilla: “Io non c’ho mai avuto Colin che scazzottava con Ugo rompendo pure la vetrina di un ristorante. Che cosa significa?”.
Niente! Significa che ti devi fare delle domande e devi darti delle risposte.
Sono fasi, poi passa, ma intanto stai lì a pensare che potresti aver perso l’occasione di provocare una scazzottata e che ora che passi i trenta, ora che hai due nani, forse, non capiterà mai più.
Poi ti riprendi e pensi che coi soldi che dovresti spendere per pagare l’avvocato dell’altro e per ripristinare la vetrina del ristorante potresti comprarti un Mac e una LV. E rinsavisci. E la vita torna a farti l’occhiolino sorniona.
Sono giorni ormai, che la mia materia grigia continua ad appiccicare post-it sui neuroni cercando di farmi trarre spunti di domande esistenziali anche nella schiuma del cappuccino o dai fondi di caffè.
Chi sono, da dove vengo, dove vado ma soprattutto, che minchia ho fatto in 30 anni?
Eh! Bella domanda!
Una tentacolata urticante di una medusa tropicale sarebbe più gestibile. Io non sono fatta per le domande filosofiche. Io e Kierkegaard, al liceo, non eravamo compagni di banco. Io del suo esistenzialismo, me ne fottevo altamente. Evidentemente, anche lui del mio. È chiaro.
Insomma, tutto sto preambolo per dire che sembra che pure io come le mie amiche (arrrgh) sia cascata nella crisi pre-trentesimo compleanno.
Solo che quello che mi prende male è come un boccone che rimane fermo lì, a metà esofago e non riesco né a mandare giù né a vomitare. Non è come il Lavazza, più lo mandi giù e più ti tira su. A me non mi tira su, RITORNA su.
Non posso nemmeno confidarmi con le mie amiche. Mi staccherebbero le rotule e ci farebbero un calcetto femminile. Che le donne sportive, si sa, sono abbastanza stronze. Non hanno spirito di squadra.
E così mi ritrovo a guardare Mystic Pizza (dopo aver visto Bridget Jones. Non so mai scegliere.) e a pensare che la mia vita mi piace tanto così, che ho raggiunto un bell’equilibrio. Che quell’equilibrio mi completa e mi basta. Poi, arriva il week end e penso che ogni tanto mi piacerebbe uscire con IlMaritoIdeale, dedicare del tempo solo a noi, andare in plaestra, ritagliare un po’ di tempo solo per me che in questo periodo ho ma che passo in compagnia del pc causa moli antonelliane di lavoro di vario genere.
Come spiegarvelo meglio? Sembra che io sia intrappolata in una galleria di immagini di viveur trentenni, delle quali al momento non me ne può fregare di meno, ma che mi fanno pensare “E se domani mi pentissi di non aver vissuto abbastanza ora?”.
Come se dovessi fare delle cose da mettere in una scatola del tempo che seppellirei in fondo allo stomaco. Da tirare fuori all’occorrenza: durante la crisi dei pre 40, in concomitanza ad un traguardo lavorativo importante per il quale so che poi dovrò fare dei sacrifici, durante momenti di sconforto.
Una sorta di polizza assicurativa della felicità pregressa.
Mah. Son momenti. Poi passa.
Da venerdì, comunque, ancora non m’è passata. Magari è anche la strizza e l’ansia del pre-lancio del libro. Che ne so.
Per ora mi faccio di Ginseng!
L’ho voluto io, I know, ma io sono così. Malata di panico da “dirittura d’arrivo”, non fateci caso!!
Non ho il dvd, ma Mystic Pizza io l’adoro!
Puoi farti venire quante crisi vuoi intanto il conutdown dice che mancano 15 giorni al traguardo. E dai Bis che ci tocca solo gioire
Pearl
heheh allora, amica dei fiori ma piu dell’erba (bellissima!!)..direi che stasera la tazza di ginseng la si potrebbe ‘correggere’ con qualcosina che fa tanto bene a dimenticare le paranoie…;-)
@wwm_ grazie 🙂
direi proprio per fortuna sono momenti!
sono eccitatissima per il tuo libro!!!
@Cristina: Benvenuta.
@M di MS: no! Non vale, io ti ho consolata nel tuo ultimo post…tu così mi condanni a vivere il prossimo decennio sapendo che ci sarà un’altra crisi all’orizzone…arrgh!
Ah ah!
Allora per portarti avanti stampa il mio ultimo post sulla crisi pre40 così lo tiri fuori tra 10 anni 😀
Ciao! Sono Cristina, è da un po’che ti leggo su altri blog e ti ho seguita pure nella trasmissione di mamme on line, stasera ho deciso di cercarti ed eccoti qua.. Nel mio caso sono all’orizzonte i 40, distano ancora un po’ ma ci sono e mi fanno una gran paura..Non so perchè..ma il pensiero mi angoscia e lo ricaccio via puntualmente fissandomi ostinatamente sul presente e sulle tante cose da fare, in primis crescere la mia bimba di sette anni… Spero di poter leggere presto il tuo libro, nel frattempo metto questo tuo spazio tra i miei preferiti, per continuare a seguirti e condividere ansie, ma anche e soprattutto cose belle. Buona serata. Cristina
ah.. dimenticavo, se hai un secondo per passare da me, mi trovi qui http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.com/
Ogni tanto faccio anche io questi periodi, ti capisco!
passa. passa. come il panico da dirittura d’arrivo
^_*
baciotti
@elavantin: si è un circolo vizioso e non se ne esce!
@Julez: si, sai che ci penso spesso??
@Owl a me sembra come se, ora coi 30, fossi COSTRETTA a crescere ecco.
@polly: come al solito hai colto perfettamente. Mi sa che io e te dobbiamo approfondire la conoscenza.
@Navigo A Vista: no che non lo so e sentirmelo dire mi incoraggia parecchio!!!!
@Giu: grazie. Sempre diretta come una tramvata tu!! (e tvb per questo. ahahah)
@LamammaSempre: Oddio…ora piango!
Io 30 anni li ho fatti 8 anni fa e devo dire che penso a quel compleanno come a uno dei più belli che io abbia passato… In questi 8 anni mi sono sposata, ho fatto due figli, ho deciso di lasciare il lavoro per seguire la mia famiglia, ho perso quelle che credevo le mie migliore amiche e poi ho incontrato te…Questo per dirti che questo 3 davanti spaventa un po’ ma quando ti volterai indietro di certo vedrai tutto quello che hai fatto e di sicuro non saranno cose non importanti!!! Hai scritto un libro e io per prima vorrei averlo saputo fare, vorrei avere avuto il tuo coraggio e invece, per paura di essere giudicata o peggio ancora sbeffeggiata ho rinunciato a realizzare il mio sogno (poi da quando ti conosco, penso che magari sono ancora in tempo per tentare di realizzarlo!!). Poi sei così giovane già ti sei costruita una famiglia tutta tua che mandi avanti con amore e anche con sacrificio…mia cara Bis (e ti ringrazio ancora per tutto ciò che hai fatto per me da quando sono piombata sulla tua strada e ancora di più ti ringrazio per la rivelazione che mi hai fatto oggi!!) lasciamelo dire…i tuoi, sono 30 anni spesi veramente bene e quelli che verranno saranno ancora più belli proprio perchè tu arriverai a sentirti una donna e non più una ragazza e avrai molta consapevolezza in più…
Detto questo ti abbraccio forte forte e quel giorno, anche se non saremo vicine io sarò col cuore, lì con te a festeggiare!!!
ciao cara
spesso quando si diventa mamma l’unico pensiero, le uniche riflessioni per lungo tempo sono solo quelle legate ai figli…
pian piano però si riscopre l’io
un io che vive cambiamenti, che si decostruisce e costruisce ad ogni evento, ad ogni anno che passa, ad ogni piccola evoluzione familiare…
Ma i momenti critici e le fasi di passaggio sono essenziali per costruirci più forti di prima!
Su GioCoLanDia puoi ottenere un pdf gratis “GioCoLandia da colorare”.
se ti va passa a scoprire come
Io i 30 non li ho accusati ma andando avanti sto accusando il passaggio repentino degli anni. Boh, certe volte ci penso e mi deprimo tantissimo. Quando ho compiuto 30 anni ero convinta che non ne avrei mai e poi mai risentito. Potere della coerenza 🙂
io ho 37 anni…. ho festeggiato il mio 30esimo compleanno mettendo “in cantiere” la mia seconda figlia….
E’ tutta vita! e non ti pentirai di nulla!
ma il pensiero rimane e ti capisco, però io dai 30 in poi mi sono sentita più sicura in tante cose, compreso i mie lati no, a volte.
Pensa soltanto “si cresce sempre”….
bene, e chi sta per arrivare ai 40 che dovrebbe dire? :-(((
Però hai ragione, i trenta sono una mazzata!
Giu
Posso non commentare. Ti do una pacca sulla spalla e aggiungo quel che diceva mia nonna ” ha da passa’ ‘a nuttata…”
^_^
Bis, si arriva ai 30 e poi, si prosegue per i 40, renditi conto che sei ancora in vantaggio.
Per il resto, ovvero il libro, sarà un successo.
E credo tu lo sappia bene dentro di te!!
O donna ripiena di talento e caparbietà.
🙂
posso dirti un segreto? ultimamente la mia vita sociale non è malaccio, nel senso che passando tutte le sere in casa da sola, quella volta che esco mi diverto anche, mi pare di stare acchiappando gli ultimi brandelli di giovinezza (bwahwah, a me mancano ancora due anni per arrivare ai trenta. anzi, due anni e due giorni!)…però mi manca l’estremo…so che sembro deficiente, ma ultimamente mi è presa la voglia di andare a una rave party o a un raduno di fricchettoni, così, per vedere com’è prima che sia troppo tardi. poi mi sento scema e torno al mio grigiore quotidiano.
compiro’ trent’anni a fine anno. e altro che crisi… mi sento inutile, mi sembr di non aver combinato nulla di buono, nemmeno mi ci avvicino al mobiletto dei film che finirei per guardare un film di muccino e sentirmi peggio… la conosco la conosco sta crisi..:(
Eh ti capisco, anche se attualmente sto smaltendo la crisi dei 36, come se passare il mezzo mi porti un po’ di più vicina al cambio di decina!
I miei 30 ti posso dire (anche se ho vissuto il passaggio con orrore) stanno dando il meglio di loro, tra alti e bassi non tornerei nei 20!
Condivido il panico da dirittura d’arrivo, quindi in bocca al lupo, dopo ti godrai una fantastica sensazione di sollievo come solo chi ha questa malattia può sperimentare 😉
Pensa a quando vedrai mamme 40enni (come magari sarò io, che nella mia fantasia a 27 anni ero già mamma di 4 figli) con bambini “piccoli” chiuse in casa a star dietro a loro mentre tu e tuo marito avrete già casa libera più volte durante la settimana e certe volte magari anche il week-end!
Ah che invidia!
Io non sono ancora uscita dalla crisi dei 30 e sto entrando in quella dei 40… ma che dici, ce n’è anche a 50? Non ne posso più… :/ Di certo a furia di pensare “E se domani mi pentissi di non aver vissuto abbastanza ora?” tutto faccio tranne che vivere abbastanza… quindi è un circolo vizioso… voglio uscireeeeee!!!
della serie mi faccio una domanda e mi do una risposta. Ti viene ci pensi ma per fortuna passa. Quindi sorridi e vivi che tanto non succede niente, anzi vivi ancora meglio quello ti aspetta. Forza bis che tutta in ascesa la cosa….baci.
@Anonimo/Maria: Grazie. Puoi capire la sensazione allora???
@Anonimo/Raffa: ma non so, a me sembra come di dover crescere per forza ora che abbandono i 20…ecco!
…decisamente sono momenti!!!
ce la farai bis…e io che divo dire…sono 34!
Raffa
dai, che per fortuna sti momenti passano!!!
tanti tantissimi incrocini XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
per l’uscita del libro!!!
ps:anch’io malata di panico da “dirittura d’arrivo” ^_^
Maria