Urla e defaillance genitoriali
Lei urla.
Urla perché vorrebbe esercitare una specie di supremazia – raggiunta sudando – su tutti gli altri componenti del nucleo familiare.
Urla perché non vuole indossare niente che non sia rosa. Chi minchia gli abbia messo in testa sta storia del ThinkPink devo ancora capirlo.
Urla perché non vuole mangiare.
Urla perché non vuole mettere le scarpe.
Urla perché odia il water ma ama fare la pipì sul pavimento.
Urla perché si sente la Witney Houston de noarti.
Urla perché ama urlare per imporre le proprie idee. Probabilmente ha geni Hitleriani. [Promemoria: controllare l’albero genealogico.]
Urla per la fame in Africa e per la pace nel mondo.
Lei U.R.L.A. Tendenzialmente a volume catalogato come inquinamento acustico.
Lo fa spesso e, per questo, ormai passa quasi inosservata.
L’altra sera, però, il volume era talmente alto e il tono talmente isterico da impedirci di uscire indossando il soprabito di nonchalance.
Una nana di due anni che con le sue corde vocali ha legato a doppio nodo due trentenni al divano di casa. In una sera di agosto. In una sera di agosto in cui eravamo in ferie.
Scatta la passeggiata di NonnaM. davanti alla nostra camera. Indifferenza (sua) mode: on – .
Primo passaggio: casuale.
Secondo passaggio: occhio buttato di sguincio alla porta.
Terzo passaggio: “Ma non è possibile. Non potete farvi condizionare la serata da 89 cm di nana ballonzolante color cappuccino. Non è ammissibile. Non avete polso!”
Io, che non aspettavo altro, ho risposto con un sorriso che pareva una semi paresi: “Ok. Tu hai più esperienza. Docciala, vestila e convincila a uscire! Stupiscici con effetti speciali!”
NonnaM. (che per la cronaca è colei che trentanni fa mi ha dato i natali) ha provato ha esercitare potere per circa cinque minuti. Ha sbuffato per due, riprovato per altri dieci per poi esplodere con un: “La figlia è tua. Gestiscila.”
Gestiscila un bel par di palle!
Quando prima assistevo a scene del genere al ristorante piuttosto che in spiaggia, nella mia testa partiva un fiume di idee che scorrevano tutte verso un’unica direzione: la sterilizzazione irreversibile. Un bel fiocco alle tube e amen.
Contemporaneamente, però, taggavo quei genitori come “esseri invertebrati”. Così, senza discutere!
Ora, dopo due anni passati in trincea a combattere contro una nana irriverente e incorruttibile, li capisco.
In inverno non ci dispiace molto rimanere in casa. Se ci va organizziamo serate tra amici con camino, vino rosso e Burraco.
In estate, rimanere in casa, è un’eresia.
Prima abbiamo escluso i ristoranti. L’idea era quella di mangiare in casa e uscire in qualche posto della movida locale. Bar, aperitivo, stuzzichini e chiacchiere.
Poi, esclusa qualsiasi storia che prevedesse delle sedute comode, abbiamo optato per passeggiata più sosta ai box con Spritz all’in piedi!
Lei, allora, prende il toro per le corna e comincia a rompere le palle al momento della vestizione, azzerando così qualsiasi possibilità di varcare la soglia di casa in direzione mondo.
I figli son sacrificio. Ok.
Qui parliamo di martirio e sento già che comincio a dare i primi segni di cedimento.
Sto attrezzando il terrazzo per i segnali di fumo… comunicherò così le richieste di SOS.
Hai visto mai che in casa finisca l’Aperol.
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My life
E’ così enormemente meraviglioso non sentirsi un’aliena! Quando leggo post del genere mi dispiace per i genitori perchè capisco esattamente come si sentono, purtroppo….ma almeno mi rendo conto che non sono una mamma incapace, ma semplicemente sfigata, cui è toccato Taz come figlio!
Daniel, 3 anni e mezzo, è sempre stato un pò problematico da portare in giro e quando è stanco (nel senso che è proprio la sua ora di dormire) vuole andare a casa, non ci sono alternative o scorciatoie: vuole andare a casa sua a dormire. Questo è uno dei motivi per cui le mie “amiche mamme” lo ritengono disturbato considerando che invece i loro bambini piangono perchè NON vogliono andare a casa. I commenti si sprecano, ma in pole position c’è sempre “possibile che voglia tornare a casa con tutti i divertimenti e gli stimoli che ci sono qui? In genere i bambini sono curiosi e adorano stare in giro!”. Il mio no, ok? Che ci posso fare?
Tanta tanta pazienza…e comunque il mio resterà sicuramente figlio unico visto che è il primo.
Un abbraccio
LaDistratta
@Anonimo: e il tuo ragionamento non fa una piega!!
Il problema è che a me m’hanno preso beatamente per il culo!! Il primo nano era (è) calmissimo e non mi ha mai piantato scene del genere.
Anche io ero monomamma convinta, nonostante lui fosse uno scoglio: lo lasciavi lì e lo ritrovavi con il muschio addosso se nessuno lo chiamava. Più o meno eh!! Sa il fatto suo ma è molto tranquillo nel farsi i fatti suoi.
Poi ho pensato che lasciarlo solo per un fattore che – egoisticamente – dipendesse da me, non era giusto! E così abbiamo deciso di ascoltare quel’istinto riproduttivo che timidamente faceva capolino dopo 4 anni di mono-mammità.
Pensavo uscisse fuori un clone del fratello solo coi capelli lunghi… e invece è venuto fuori uno tzunami che ci ha travolti.
Però, penso che senza gli isterismi e senza le sue urla, sarebbe tutto meno colorato 😀
ho anch’io un figlio di 3 anni e comprendo bene queste situazioni. e quindi mi viene spontanea una domanda: ma allora perchè ci sono tante bismamme? viste le difficoltà di gestione dei figli, quando una ha un figlio perchè poi decide anche di fare il secondo? le rotture di scatole del primo non bastavano? non c’è polemica nella mia domanda, solo sincera curiosità. perchè a me di fare il secondo non passa neanche per la testa. e proprio per i motivi descritti nel post.
monomamma convinta
io sono quella che pensa al fiocco alle tube e che diventa verde a vedere i figli degli altri fare i capricci..
Verrò punita per questi cattivi pensieri con una figlia, o forse anche prima, con una nipote, disastro..
E tu, davvero, sei una santa… ecco!
E’ vero che é necessario adattare i metodi all’indole del bambino, ma ci sono sistemi e rituali abbastanza omologati da applicare in casi come questo, e non solo per risolvere il problema “spot”, ma soprattutto per garantire il rispetto del ruolo genitoriale agli occhi del bambino; purtroppo due cose sono necessarie ed imprescindibili: la pazienza e la costanza nell’esercizio di questi metodi fino a risoluzione del problema anche se sembrano non dare risultati immediati; purtroppo molto spesso la stanchezza (e a volte la pigrizia) degli educatori non permette la risoluzione dei problemi. Ma se si tratta di un mero sfogo, niente da dire, ci mancherebbe. NannyLorena
Quanto ti capisco… stesse urla per i vestiti rigorosamente ROSA, persino le mollette o le calze guai se non sono intonate.., stessi capricci per tutto, non vuole mangiare, non vuole dormire MAI, non vuole le scarpe (neanche d’inverno!) stesse discussioni con mia mamma che se l’è battuta in ritirata molto prima della tua… per contro i miei suoceri sono troppo permissivi e la bambina ne approfitta inscenando capricci anche peggiori…la mia nana ora ha 4 anni… Le cose sono peggiorate dopo la nascita del fratellino… l’unica cosa che posso dirti è di tenere duro, di lasciarla urlare fin quando non si calma da sola e nel frattempo non la calcolare neanche di striscio, la mia dopo un pò torna da me come se non fosse successo nulla, come se avesse un interruttore on-off. Ma lo sai che si mette davanti lo specchio a piangere?!?!?! Se vuoi uscire, fallo! Vedrai che la smetterà di piangere… si stancherà prima o poi… speriamo!! 🙂
piena…massima..assoluta solidarietà mammesca…se passi da me capisci che siamo più o meno sulla stessa barca…oi oi come si fa…
se raccogo il tuo segnale di fumo, te intercetta il mio!
un saluto
anchio quando vedevo queste scene dicevo mah!!!!!! e che ci vuole, maora???????? io sono tornata dalle ferie ieri..
un giorno in spiaggia mio figlio ha iniziato un capriccio per la serie mi sotterro sotto la sabbia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
non sapevo cosa fare, non ho urlato, non lho picchiato! avevo una risatina un pò isterica……. lho lasciato che si calmasse da solo!! motivo del capriccio?? non voleva metter il costumino!
ti parlo con estrema solidarieta’ da mamma di un figlio urlante, dalla nascita.
momo non e’ mai stato un bimbo facile e ovviamente adesso che e’ immerso totalmente nei terrible twos sta acuendo le sue dinamiche.
io sono piuttosto rigida sulle regole, il padre meno, ma non e’ questo che fa funzionare le giornate o meno. io sono piu’ per lasciarlo piangere e urlare quando prende una cantonata per trasmettergli come dici tu il messaggio che cosi non ottiene niente, il padre invece cerca di instaurare in quel momento dialogo (cosa impossibile, ovviamente).
comunque ovviamente ognuno di noi ci mette del proprio, comunque arrivo al dunque.
quello che fa funzionare la giornata e’ altro.
nel senso che io dopo due anni di lotte e tentativi ho capito quali sono i suoi “problemi”.
e prevenirli aiuta anche a eliminare sul nascere le sue crisi isteriche.
non significa fargli fare quello che vuole, ma nelo specifico momo ha veramente una grande sensibilita’ col sonno, se dorme poco o male e’ isterico.
quindi DEVO a QUALSIASI COSTO garantirgli il sonno, e cosi tutti stiamo meglio.
uscire certo, ma o quando lui si e’ addormentato o artatamente incastrato con la possibilita’ che si addormenti prima di essere eccitato o stimolato da quello che andiamo a fare.
e’ un discorso un po’ complesso, che NON ha fondamenti pedagogici, ma e’ la nostra soluzione tarata su nostro figlio.
non sempre riesco a essere ferrea con me e con lui e farcela, perche’ anche quello ci procura stress e fatica, ma diciamo che diamo una botta al timpano e una alla campana.
comunque ognuno sconta quello per cui ha alzato il sopracciglio quando non era genitore, e’ la nostra condanna. anche io su altri fronti me la sto scontando 😀
un bacio
@anonimo/nannylorena: uno sfogo non significa necessariamente “resa”. Anzi, per me, è proprio il contrario. Io non mi arrendo di fronte a lei e (a volte) lasciarla urlare è trasmetterle il messaggio che “Facendo così non si ottiene nulla”. Ho provato con le punizioni: ancora troppo piccola e mi guarda con la faccia a punto interrogativo.
Ho provato a urlare: lei urla di più e il messaggio è uguale a quello di Mowgli e il libro della jungla.
Ho provato a ignorarla e il più delle volte è la tattica che funziona meglio ma è la più stressante.
Il nano è cresciuto ben educato eppure noi genitori eravamo (siamo) gli stessi! Solo che il carattere dei bimbi è diverso e ci vuole un metodo diverso. Il fatto che neanche una donna (la nonna) con esperienza sia riuscita a calmarla dimostra che i metodi antichi o di qualche anno fa non vanno bene per tutti. Ogni bimbo ha il suo modo di esprimersi e devi trovare la giusta chiave di comunicazione. Chiedere consiglio qui e sfogarsi non è segno di resa, semmai di lotta e crescita continua.
@Anna: mal comune…
@Cinzia: grazie. Mi sa che lo leggerò, ho letto anche il tuo post però, anche se non proprio con le stesse frasi, ci ho provato a usare un metodo simile. Senza successo purtroppo! Magari sbagliavo parole?? Arrrgh!
@valepi: cresceranno! (sob! Magra consolazione ora…)
@Nespola sull’albero: si è vero. Son (siam) tutti educatori coi nani degli altri!
Uh come era facile fare le mamme quando i bimbi erano degli altri!
Qui ci vuole più polso, qui ci vuole superiorità.
A-ha.
Certo.
Poi ti arriva una belva urlante in casa e improvvisamente ti accorgi che è IMPOSSIBILE far fare qualcosa a un bambino se non la vuole fare. Compreso smettere di urlare.
Credo che al posto di un bisfiglio mi metterò ad addestrare alligatori – la vedo più facile.
questo tuo post mi getta nei miei peggiori incubi. Princi ha un caratterino che a due anni e mezzo non riesco a capire da dove abbia preso: orgogliosa, cocciuta, bastian contraria e in certi giorni non so proprioche fare…
nei giorni peggiori mi do della pessima madre, mi dico che il fatto che sia figlia unica non la aiuta e non ci aiuta e che i nonni non sopportino di vederla piagnucolare aiuta ancora meno… nei giorni migliori semplicemente vado avanti come posso… non ho soluzioni purtroppo 🙁
Io corro a leggere il post di cinzia!
se vuoi leggi qua:
avevo riportato le frasi più meritevoli!
ciao
ti capisco!
ooooooohhhhhhh come ti capisco!
anche io ero messa così, poi ho letto “Il segreto dei bambini felici” di Steve Biddulph.
non faccio pubblicità, non sono l’editore, non lo conosco neanche questo qua, ma mi ha passato il libro la mia vicina di casa che ha 6 e dico SEI figli tra i 10 e i 2 anni!
e se ha funzionato con lei allora doveva funzionare anche con me!
la differenza con gli altri libri è che Steve di dà le frasi. si si si proprio le frasi!
tu le impari a memoria e gliele dici…e FUNZIONA!!!
vedrai…ti cambia la vita!
e per ora: PIENA SOLIDARIETA’!
Belvetta idem con patate.
Anche queste vacanze al mare sostanno orientando al #fail ma io ci aggiungo anche il carico del non-matrimonio che appesantisce.
Ah e io ieri ld ho mollato una patacca che ha lasciato il segno ma non è che sia servito a molto!
Se trent’anni fa questo non accadeva, vuol dire che c’è qualcosa che non va oggi. Probabilmente per voi va vene anche così, o soprattutto vi rassegnate per stanchezza a seguire la strada più semplice. Ma non credo che questo giovi, nè a voi nè a lei. i bambini rispettano chi è capace di tener loro testa comportandosi da “capo”. Cosa fareste con un cucciolo di cane ribelle? La stessa identica cosa va fatta con un bambino, oppure rassegnatevi a più riposanti serate casalinghe, ma non crediate di far loro del bene. NannyLorena
Cara bis il tuo post mi ha consolato, pensavo di essere l’unica ad avere una terrorista in casa, lamia 3 anni non ascolta nulla e urla e fa capricci per ogni cosa, io ho provato a spiegarle con calma, ad ingnorala e anche a menarla (uno sculaccione) ma niente lei e’ testarda e cocciuta, che fare allora? Aspetto il 5 settembre per l’inizio della scuola dell’infanzia!!! Ti abbraccio
Anna
come ti capisco:(per fortuna il primo di settembre torna al nido ;P
@Debbie: eh! Bella domanda! Non li gestisco… non ci riesco e a volte provo a ignorarla, senza successo.
Non so come/cosa fare se non bere (appunto) per dimenticare! Confido nelle maestre della materna loro DOVRANNO aiutarmi…
ehi ma ce l’hai con mio figlio? metti una o alla fine di ogni parola e diventa la sua descrizione! io sono disperata in questi giorni, il mio adorabile picci di 21mesi si è trasformato in un mostro.ieri sera mi sono data al vino, un bicchiere da sola dopo che si era addormentato per far calare la tensione. Dato che sono astemia, mi sono svegliata con un cerchio alla testa che non i dico…Passiamo all’azione: propongo una onlus per proeggere i diritti delle mamme. sos.
ma tu come gestisci i capricci? io non so più come prenderlo…
Santa Subito! Anzi… Subitissimo! 🙂