Week end e nuove dipendenze: il tè in foglie
Le mamme e il tempo hanno un rapporto di amore e odio molto intenso.
Si sa e purtroppo non è una leggenda metropolitana: quando diventi mamma devi anche imparare a ritagliare il tuo tempo (pena lo sclero senza preavviso) e mettere in conto gli imprevisti.
Ormai, sempre più spesso, quando io e IlMaritoIdeale non possiamo contare sull’aiuto di nonni, zii e baby sitter che sono colti da un’epidemia di impegni inderogabili dell’ultimo minuto, ci organizziamo facendo i turni.
First è molto autonomo e Second comincia a imparare da lui, se non fosse per quelle sue manie di distruzione globale che la prendono ogni tanto, riesce anche a intrattenersi da sola colorando l’impossibile.
E di solito i momenti di relax vengono programmati nel week end.
Ma ci sono week end che passano veloci come un treno pienissimo di passeggeri, voci, rumori. Quei week end che sono travestiti da giorni feriali perché devi assolutamente terminare quel lavoro, essere in quel posto o incontrare quelle persone. Quei week end in cui ti chiedi “ma quando arriva il week end?”.
Poi, fortunatamente, ci sono gli altri week end. Quelli come quello appena passato. In cui mi alzo la mattina, faccio colazione, accendo il bollitore elettrico per avere sempre acqua bollente a disposizione, e bevo litri di libri e leggo tanti tè. O il contrario. Non lo so.
In ogni caso parlo di tè in foglie e non delle bustine.
C’è che io adoro il tè in foglie da sempre. Ma adesso che non posso mangiare cioccolata (velo pietoso) il tè in foglie è diventato la mia droga.
Sono in fissa e questo è il mio trend del momento. Lo seleziono, ne sento il profumo in erboristeria.
E il guaio è che ne compro infinite qualità: tè nero, tè verde, tè bancha, tè bianco e tutti aromatizzati con bacche o altro.
Che ora che ne sto parlando, mi vien voglia di berne un litro bollente e arroventarmi le mani intorno a una tazza fumante.
Nei fine settimana vissuti in modalità ameba pensante, mi tatuo addosso pigiama, pantofole e copertina di pile, preparo un’autocisterna di tè in foglie e divento la regina indiscussa e non spodestabile del divano posizionato strategicamente di fronte al caminetto. Acceso, ovviamente.
E c’è che fino a poco tempo fa, queste giornate passate così, le odiavo. Mi sembravano un inutile spreco di tempo. C’era sempre qualcosa di interessante da fare, vedere, ascoltare.
Ora no.
Non è una questione di età, non cercate di dirmi gentilmente che sto per avviarmi alla pensione, è solo che i ritmi frenetici dopo un po’ ti mettono ko e se per un giorno e mezzo puoi vivere amoreggiando col divano e con una copertina di Hello Kitty, quello diventa un sogno.
Son fasi. Poi arriva quella in cui tutta la teina e la caffeina assimilate si sveglieranno e mi terranno accesa per un mese di seguito.
Per ora, per un giorno a settimana, metto la testa su off e nuoto nelle pagine di un libro.
Però mi porto la copertina di pile.
Come ti capisco…Io lettrice assassina, agogno a pomeriggi così! Al momento mi accontento di letture tra un treno e l’altro, pagine rubate dai sonnellini di lui…E il tè quando torno da lavoro!
pochi giorni fa eri una piratessa che faceva l’arbitro, ora ti concedi momenti di relax, com’è? sarà mica che tua figlia inizia ad avere anche dei momenti da essere umano? in bocca al lupo 🙂
A volte anch’io….mi metto lì con la mia copertina e il mio libro nuovo, appena acquistato, e divoro pagine e pagine…..intanto intorno a me il caos….mia figlia ne approfitta e tira fuori tutti i giochini!!…prima mi saltava addosso, ora cerca di stare più buona…..sta crescendo!
Giovanna
Io questo rito del divano, copertina e libro lo faccio anche in settimana, il mio lavoro me lo permette ed è una vera goduria!!!
Bis ma allora mi aspetto un post tutto sul thè.
Anche io lo adoro, ma prendo le bustine (in ginocchio sui ceci) solo per far prima….
Oh aspetto delucidazioni nè.
Potrebbe essere un’idea. ^__^
Ma tu riesci davvero a tenere i nani a distanza? Se ci provo io Ida dopo un secondo mi ha rubato la copertina e pure il libro dicendo “te lo leggo io mamma”. O_O
Per il thè: concordo in pieno. Mia cugina mi ha regalato un porta the artigianale indiano a 5 scoparti che è sempre strategicamente pieno 😀
Sono una patita di tè da anni ormai. Rigorosamente in foglie, perché non c’è paragone con quella triste “polverina” dall’aspetto bruciacchiato infilata nelle bustine. Al massimo, queste ultime le preparo da me. Il mio preferito in assoluto è quello bianco; ma vado pazza anche per l’infuso (non è un tè) di Roiboos (niente teina, tanta vitamina C, ottimo anche per i bimbi), specialmente se aromatizzato alla Vanilla Bourbon.
Sono andata “in pellegrinaggio” (!!!) da Mariage Frères e Fortnum & Mason e ho un debole per tutti gli accessori.
Insomma, potrei parlare di tè per ore!
Io e il consorte siamo sempre autogestiti: non abbiamo baby sitter e i miei genitori mi aiutano già sin troppo quando vengono a tenere la pulce mentre io sono a scuola (abitano a 60 km da noi). Pertanto i momenti che hai descritto sono così preziosi da risultare quasi… commoventi! Nel mio ultimo post parlo di “minuzie gentili” e mi riferisco anche alle pause tè!
Ti auguro di viverne molto altri, soprattutto in questa stagione… dicembre è bello anche per questo, vero?!
Verissimo. Quando assaggi quello in foglie, le bustine sono di una tristezza disarmante. Io ormai ho una discreta cultura sul tè 🙂 preferisco quello nero aromatizzato alla vaniglia. C’è una miscela natalizia dove lo compro che è il massimo!
Pensa che sto convertendo un sacco di amici che quando vengono e assaggiano il mio tè vogliono una full immersion nel world tea 🙂
e io condivido in pieno… anche se non ho il camino ma tantissime coperto di pile …e figli che (tanto) mi saltano sulla panza …
Io ho la copertina delle Winx e una serie di tazze diverse che scelgo a seconda dell’umore così come la varietà di tè.. Mi manca il caminetto..ma per il resto.. non sei sola in queste tue nuove dipendenze!