La legge del contrappasso e la giustizia divina
Quando ero al liceo, nel mio stesso istituto c’era una ragazza che si chiamava Anna.
Mia stessa età, stessa corporatura, stessa mancanza nella zona tette, stesso colore di capelli (ma ovviamente i miei erano più belli), stesso gusto nello scegliere la montatura degli occhiali da vista.
Anna era la classica figlia di papà. E anche di mamma.
Arrivava a scuola in una Mercedes che faceva provincia. Per via dei vetri completamente oscurati, si raccontava che, in tutto l’istituto, fossero due gli eletti che conoscessero il viso mariano della mamma. Non abbiamo mai avuto prove a riguardo, però.
Anna era spesso oggetto di pettegolezzo, mosso da invidia per noi femmine e dall’arrapamento da parte dei maschi abituati ad avere a che fare solo con Federica la mano amica.
E il fatto è che un po’ avevano ragione a reagire con la bava smisurata.
Il suo comportamento – tralasciando il periodo in cui era solita portare uno stivaletto simil-ortopedico col quale simpatizzava credendosi una trendsetter – trasudava classe.
Parlava sempre a voce bassa ma era molto generosa con le A e le E. Sembrava un’operatrice dell’allora in voga 144.
Durante l’ora di ginnastica, si muoveva con l’eleganza di una ballerina classica e la sensualità di una lapdancer esperta. Scatenando nei maschi, manco a dirlo, improvvise e incontrollate crisi mistiche.
Aveva, però, sempre un atteggiamento di sufficienza verso le altre ragazze. Molto, molto snob.
Ma con i ragazzi, diventava improvvisamente civettuola; facendogli credere che ci sarebbe stata. Facendoglielo solo credere però. La classica cheerleader dei telefilm, solo con una vena puritana di conservazione della propria dignità.
Obiettivamente, non era bellissima, ma sapeva giocarsela e questo era importante.
Ieri, dopo 12 anni, ho rivisto Anna.
Abbiamo parlato. Più che altro lei mi ha teletrasportato attraverso gli accadimenti degli ultimi dieci anni della sua vita e poi mi ha scaricato addosso una mitraglietta di domande.
Quando ci siamo salutate, nella mia testa, le informazioni raccolte si erano spontaneamente suddivise in due liste.
Anna ora non ha:
– figli
– un compagno/fidanzato/amante/marito/trombamico
– un lavoro che la soddisfi
– molti amici
Anna ora ha:
– la stessa classe nelle movenze
– la stessa voce sexy
– qualche brufolo nelle zone strategiche
– una quarta/quinta di reggiseno
– una quantità non decriptata di kg in più
– un esaurimento nervoso da crisi dei 30
– una ItBag dell’ultima collezione di Marc Jacobs
Non sono il tipo che ride delle disgrazie altrui. Ma queste non possono definirsi disgrazie no? C’è di peggio dai. Posso sorridere e gongolare un po’.
È che s’è svegliata la legge del contrappasso. Quella specie di giustizia divina che così come dà poi toglie. Penso che Ugly Betty concorderebbe.
Io, per esempio, al liceo avevo i punti neri. Ora no. Non ci sono eccezioni.
E poi, in fondo, chi non ha un’Anna nell’armadio dei ricordi del liceo?
Io attendo con piacere i prossimi 10 anni per farmi 4 risate alla faccia di tutte quelle tr*** che gli ultimi due anni di superiori hanno fatto la guerra a due compagne, soprattutto una che era conese, un genio negli studi e per motivi personali seri spesso assente. Lo sport preferito era parlare male di loro due o all’occorrenza di loro stesse della zona “strafighe”.
Poi ce n’era una che osava dire a un certo prof che era ignorante ed incapxce nel lavoro. Io l’avrei sospesa sdeduta stante.Acida e socntrosa. Assieme alla sua amichetta stra tirata che ti guardava con mooolta sufficienza (povera frequenta la Bocconi spesata dal papà dentista perchè la stessa facoltà e Venezia la annoiava), una sorta di Anna più palla gonfiata e meno casta.
SOno 3 anni che non li vedo, ma andrei alla prossima cena di classe per curiosità. Quelli fanno un colpo a sapere che ho un figlio! Escluso chi lo sapeva già. Un colpo alle autostime soprattutto di quelli che in 3 anni di università avranno dato per sbaglio 3 esami.
Questi sono i compagni che erano con me dalla 3 superiore quando sono andata a Venezia nel 2006 in questo tecnico per il turismo che era pieno di ragazzine stra ricche soprattutto per la sua fama di alta scuola.
I primi due anni li ho passati in Abruzzo stesso tipo di scuola. Adoravo la mia classe. Un pò meno il 2 anno quando hanno fatto guerra ad una prof che viveva vicino al collegio per minori dove vivevo io. Ho fatto l’errore di andarle a fare visita per un tè dietro suo invito e visto che la classe la odiava pensavano fossi la cocca quando comunque studiavo come loro. Però escludendo questo era una classe splendida, tranne una ragazza ed un ragazzo con cui eravamo i primi 3 in classe. COn loro le interrogazioni erano duelli. Cercavano di rispondere anche alle domande degli altri. ALla fine mi sono stufata e li ho trattati alla stessa maniera. Più lei che era più fetente e i un’occasione aiutata da un’amica. CI ha pensato un pò dopo prima di essere tanto incisiva. Lui si era placato da solo.
Poi ho scoperto le lotte che si sono scatenate tra compagni dopo il mio trasferimento. MA rifarei quei due anni tanto ho amato quella classe!
ma perchè descrivete tutte le single senza figli come povere sfigate? e se fosse una scelta quella di non avere ne marito ne figli?
No che non è una sfiga. Solo che la persona del caso si lamentava di questo. In generale io gongolavo perché non era piú una strafiga 🙂 però ci sono tamte donne che scelgono la carriera e le ammiro. L’importante è fare delle scelte, non subirle.
Io ne ho più di una!!! Da ragazzina queste Anne se la tiravano e cambiavano un fidanzato all’ora mentre a me non mi filava praticamente nessuno, ora io ho un marito, due figli e, secondo me, una vita meravigliosa mentre loro, alla soglia dei 40 sono single e pure inzitellite…sì, può sembrare cattiveria ma non lo è credimi, un po’ gongolo anche io!!!
Le poche ragazze di cui invidiavo il successo coi maschi, al liceo, ora sono PIENE di rughe. Io invece dimostro meno dei miei 32 anni. Questo mi consola.
Comunque io mi chiamo Federica…:-((
La mia “anna” del liceo ha avuto una svolta mistica e ora suona il tamburello insieme al marito e ai tre figli ai raduni dei neocatecumeni. E dire che a scuola era famosa proprio per tutt’altro…
Tantissime Anne anche per me alle superiori…però non c’è ancora stata questa piccola rivincita da parte mia…sarà mica che sono sfigata a vita?!?
adorooooooooooooo è bellissimo questo post penso sia capitato a tutte..!!grazie a face ho ritrovato amiche che stanno messe molto peggio di me e facevano le superiori o ridevano di me..non sono cattiva ma ogni tanto..qualche soddisfazione ci vuole!!!
se ti va passa dal mio blog c’è un post sulle borse SISSIROSSI e mi farebbe davvero tanto piacere se mi lasciassi un commento..
ti ringrazio in anticipo se deciderai di farlo..
http://color-blockbyfelym.blogspot.com
speriamo che universalmente non avere figli o essere separate siano per forza carte a sfavore o disgrazie… 🙁
o essere sfigate in età adulta…
Non lo sono universalmente. Lo sono nel caso specifico di Anna. Solo che ho omesso una cosa: lei è sempre stata molto civettuola ma anche stronza coi maschi e da quando eravamo al liceo prima di guardare un ragazzo negli occhi gli guardava le scarpe per capire se fossero griffate. Penso che adesso abbia cominciato a guardare il conto in banca. No buono.
Però non essere più la strafiga termoatomica di 12 anni fa 🙂 vuoi mettere??? ^_^
si + o meno tipe simili le abbiamo incontrate tutte. Sulla lunga distanza anch’io ne sono uscita vincitrice ma forse la Anna del caso non se ne rende conto. Sono persone che di solito si sanno raccontare un sacco di palle per autoconvincersi di essere sempre al top!
e anche quelle che in classe erano le preferite delle professoresse, che con una domanda di 5 minuti prendevano 8 perchè ormai avevano la fama di essere brave, mentre tu per avere un 6 dovevi dimostrare di aver studiato questo mondo e quell’altro… e oggi hanno un lavoro di cui sono scontente, non hanno figli nè compagni, e – stando alle foto su facebook – hanno 10 volte più rughe di te.
nella mia classe c’era una che passò alla storia. Più si inclinava appoggiando i gomiti sulla cattedra (prof di biologia Maschio) più i voti si alzavano. Ma tu guarda le coincidenze.
si ce l’abbiamo tutti anche più di una. e la legge del contrappasso in genere è sempre verificata… che soddisfazione! (PS: in questo Facebook ci dà un aiuto impareggiabile)
Noi un’Anna al liceo non ce l’avevamo, avevamo una strafiga… che è rimasta stra figa anche all’età di 45 anni, che però non era fortunata per niente poverina, avendo perso la mamma a 14 anni 🙁 e poi incappando in un matrimonio lampo devastante: ora però è felicemente ri-sposata ed ha 2 bellissimi bambini.
Dicevo, noi un’Anna non l’avevamo, avevamo una rompiscatole, che rompe ancora adesso, che ha divorziato da quel sant’uomo che è stato con lei dalla prima superiore (e che si è risposato ed ha due bambine)!
In compenso siamo tutte nella norma, mediamente felici, sposate/fidanzate/conviventi, abbiamo prodotto tutte della prole, chi a 25 anni chi a 40, chi figlio unico, chi tre… penso che, se facessimo una riunione dopo 25 anni dalla maturità (ovvero quest’anno), nessuno andrebbe via sconvolto o sghignazzando!
Mi sa che ho avuto delle superiori fantastiche… o forse ero distratta!
io ne avevo a iosa di Anne alle superiori.
E ora tutte (ma tutte) sono
a) single o separate (un paio lasciate sull’altare)
b) senza figli e con l’invidia dei
c) nella fase depressiva dei 40 (ehm, sono un po’ piu’ vecchia di te)
alle prime due che ho reincontrato (su faccialibro) ammetto di aver gongolato
poi ehm, ho smesso di chiedere perchè ci rimanevo troppo male.
Oh si, un’Anna, una Maria, una Francesca…
Poi le ho riviste, non mi sembrano più sta gran bellezza! 🙂
Le mie superiori sono state un incubo, forse il periodo peggiore della mia vita..Da me non c’era una Anna sola, ma tante e io ero…totalmente insignificante..Poi la vita mi ha riservato tante cose belle che allora ritenevo totalmente utopiche..quindi sì Bis, un po’ di gongolamento quando ci vuole, ci vuole!
hmmm…io la mia anna del liceo non ho ancora avuto il piacere di re-incontrarla! spero capiti presto, eheh!
Son soddisfazioni fidati 🙂
P.S. ho visto i tuoi disegni nel blog: sono bellissimi ^_^
grazie!!!
c’è pieno di anne in giro!!! io alle superiori non ero famosa per nulla…fino in 3° sembravo delle medie…e dopo assomigliavo un pò a joey potter di dawson’s creek (mi chiamavano così) però andavo a scuola in tuta o jeans e felpa, mai truccata e stavo con le ragazze più serie e studiose…ero perbenino via..ora sono l’unica sposata con un bimbo..