Bambini e allergia alla polvere: le regole utili di un’allergica
Il post c’è ma non si vede, proprio come gli acari.
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Sono un soggetto allergico.
Il mio principale problema è che soffro di allergia alla polvere (agli acari in realtà, tutti ma soprattutto i dermatofagoidi), ma sono allergica anche ai peli del gatto, alle piume d’uccello, ai pollini d’ulivo (vivere in Salento con questa allergia significa vivere ogni giorno sul filo del rasoio e con un pacco famiglia di fazzolettini in borsa) e a pollini vari non meglio identificati.
A causa di questa allergia (soprattutto l’allergia alla polvere) che non è stata curata bene in principio, oltre a fare da cavia per diversi farmaci e medici, ho subìto un doloroso intervento di rinosettoplastica e sviluppato due allergie crociate: quella ai crostacei, molluschi e lumache (fanno tutti parte della famiglia degli acari) e quella alle uova (colpa delle piume).
Anche se sembro un caso clinico, per la sindrome di Pollyanna mi ritengo fortunata al momento, insomma sì dai, c’è di peggio. L’allergia alla polvere e a tutto il resto è più che altro un fastidio ma quando la rinite è ai massimi storici è come essere sempre raffreddati; naso chiuso, occhi gonfi, starnuti continui, difficoltà a respirare e a concentrarsi. Un disastro.
Per questo, visto che anche Lui è allergico e quindi i bambini hanno un’altissima probabilità di diventare allergici, cerco di ridurre il più possibile il contatto con gli allergeni e in particolare con gli acari della polvere.
Il mio allergologo (e anche il dottor Gabriele Rumi, specialista in allergologia e immunologia clinica durante l’incontro per la presentazione dei nuovi prodotti Dyson concepiti per combattere le allergie) mi ha spiegato che ciò che comunemente viene indicato come polvere di casa è in realtà un composto di numerose sostanze: terra, calcinacci, polvere di vernici e tessuti, peli di animali, residui di insetti batteri e muffe, forfore umane…
Questi residui si accumulano facilmente nei punti poco accessibili a scopa e aspirapolvere e sono presenti in parte anche dopo la più accurata delle pulizie domestiche.
Molti studi hanno dimostrato che a rendere allergizzanti le polvere domestiche sono soprattutto alcuni microscopici – e invisibili a occhio nudo – acari denominati dermatophagoidi; essi vivono nella polvere nutrendosi di residui organici ( in particolare delle forfore e delle muffe ambientali). Il loro ambiente ottimale di crescita sono dunque le camere da letto (materassi, cuscini – specie in piuma! – divani, peluche, moquette vecchie…) ambienti dove trovano temperatura, umidità ottimali . Se teniamo conto quì trascorriamo tutti un certo numero di ore (i bambini spesso ci stanno più a lungo degli adulti) intuiamo che l’esposizione agli acari può costituire un problema allergico serio. È quindi molto importante eliminare gli acari principalmente da questi ambienti.
Come sapere se si è allergici alla polvere?
Per sapere se si è allergici agli acari della polvere basta poco: un test cutaneo che si chiama prick test. Vengono applicati sulla pelle (che prima viene punta) delle gocce dei principali possibili allergeni e, se si è allergici, dopo qualche minuto si formano due pomfi in corrispondenza delle due diverse tipologie di acari, il Dermatophagoides Pterorissinus ed il Farinae. Se il pomfo che viene fuori ha un diamotreo maggiore dei 3mm allora il test è positivo.
Come provo a tenere a bada gli acari
Dopo il mio primo prick test (al quale ne è seguito un numero imbarazzante) in cui sembravo reduce da una battaglia con tremila zanzare tigre affamate, l’allergologo mi guardò fissa e mi disse: “siediti – ero ancora minorenne – dobbiamo parlare”. Poi fece lo stesso con mia madre. Fu il momento in cui credetti di dover traslocare.
Cominciò a parlarmi infatti della bonifica ambientale, ossia tutta quella serie di accorgimenti per limitare il contatto con gli allergeni. I consigli del medico erano molto precisi e dettagliati e non lasciavano spazio all’interpretazione.
Nel tempo, prima insieme a mia mamma e poi da sola quando sono andata a vivere con Lui, ho imparato a mettere in pratica alcuni rimedi anti acaro e a capire come evitarne altri tipo l’eliminazione delle tende da ogni stanza.
Gli acari NON temono l’umidità
Ero convinta di non voler eliminare il tappeto in camera da letto. Ne avevo comprato uno bellissimo con colori naturali e meravigliosi, eliminarlo mi sembrava un enorme spreco. Tenerlo ai piedi del letto, però, significava svegliarmi ogni mattina con il naso chiuso, un dolore acuto intorno al naso e un mal di testa tridimensionale. Così decisi di provare con il vapore, ero convinta che avrei trovato la soluzione.
Non sapevo che è vero che il vapore, raggiungendo temperature elevate, può uccidere gli acari, ma perché si attivi questo potere acaricida bisognerebbe posizionarlo per almeno 30 minuti su ogni singola zona da pulire. Inoltre il vapore crea una notevole umidità, che resta intrappolata tra le fibre di materassi, divani o tappeti, favorendo la crescita di acari e di muffe.
Infatti gli acari hanno difficoltà a respirare e a sopravvivere se l’umidità scende sotto il 50-55%. Ecco perché è consigliabile, per gli allergici, mantenere in casa un tasso di umidità che non superi il 50%.
I rivestimenti antiacaro
Le coperture anti acaro sono un aiuto per isolare materasso e cuscini.
Pensavo che questo fosse il rimedio migliore, soprattutto in camera da letto. Ma mi sbagliavo anche in questo caso.
Le federe antiacaro o il coprimaterasso aiutano a non far penetrare residui di pelle e quindi acari all’interno delle imbottiture. Il problema è che pochi sanno che in pochi mesi, le fodere diventano praticamente inutili, lasciando penetrare acari e forfora. Dopo 2 anni di utilizzo, infatti, circa 1/3 del peso del cuscino è costituito soprattutto da batteri, residui di pelle morta, capelli e saliva, ma soprattutto acari della polvere con le loro feci. Lo dice una ricerca del Servizio Sanitario Nazionale della Gran Bretagna condotta in collaborazione con il St Bartholomew’s Hospital di Londra. Lo studio è stato diretto dal dal dottor Art Tucker e pubblicato dal “Daily Mail”. Inquietante vero?
Quindi sì, cambio i cuscini ogni due anni, anche meno, e uso quelli in lattice e non in gommapiuma. Le federe vengono lavate ogni 7/10 giorni e i cuscini vengono chiusi in un sacco e messi nel freezer un week end sì e uno no (ho un freezer a pozzetto).
Insieme alle federe lavo il coprimaterasso mentre aspiro il materasso ogni due settimane con un’aspirapolvere molto potente e con filtro Hepa e tecnologia a cicloni: il mio Dyson insomma.
Gli aspirapolvere Dyson sono certificati per i soggetti allergici dalla British Allergy Foundation e da Service Allergie Suisse. Gli aspirapolvere Dyson sono approvati dalla British Allergy Foundation (BAF). Il sigillo di approvazione BAF è conferito ai prodotti che limitano, riducono o eliminano la presenza di allergeni dall’ambiente in cui si trovano i soggetti allergici.
Service Allergie Suisse ha elaborato criteri molto severi, specificando le modalità di funzionamento effettive degli aspirapolvere. Per ottenere l’approvazione SAS, gli aspirapolvere devono garantire un’aspirazione costante e la separazione dello sporco, così da garantire l’assenza di perdite di efficacia.
Inoltre Dyson è l’unico produttore con un laboratorio di microbiologia al suo interno.
Eliminare la polvere dalle superfici
È un’altra delle raccomandazioni basilari: bisogna rimuovere, possibilmente ogni giorno, la polvere dalle superfici e da pavimenti/tappeti.
Per i mobili, anziché spolverare con i normali stracci uso uno straccio in microfibra bagnato. Lavo i mobili anziché spolverarli. La sensazione di pulito è maggiore e la polvere non vola.
Per i pavimenti uso il Dyson V6 Fluffy in cucina e per le scale e il DC52 per il resto della casa, soprattutto le camere. Poi procedo a lavare i pavimenti normalmente.
Purtroppo i pavimenti non riesco a pulirli ogni giorno ma so che già passando il Dyson il più è fatto, infatti quando posso lavarli vedo che sia lo straccio che l’acqua del secchio rimangono abbastanza puliti.
Peluche e piumini: in lavatrice a 60° ogni 15 giorni
Abbiamo quasi totalmente eliminato i peluches se non qualcuno che lancio periodicamente in lavatrice o nel freezer con i cuscini.
Le tende anche esse vengono lavate ogni due settimane ma ho scelto un tessuto tecnico che lavo e riappendo bagnato.
Tutte le imbottiture o cose dove gli acari potrebbero nidificare vengono lavati in lavatrice ad almeno 60° e per almeno 30 minuti, anche le fodere dei divani che, tra un lavaggio e un altro, aspiro con il Dyson.
Evitare questi accorgimenti per me significa dover ricorrere continuamente ai farmaci e stare abbastanza male. Sotto certi punti di vista l’allergia alla polvere è una schiavitù e un problema, ecco perché faccio di tutto per provare a prevenire per i bambini.
E voi avete allergici in famiglia? Quali sono i vostri consigli anti acaro?