Olio di palma e merende per bambini: quanto ne sai?
Durante l’estate scorsa ho partecipato all’Operazione Falsi Miti e ho imparato di più sull’alimentazione e sulla nutrizione in quei mesi che in tutta la mia vita. Decine e decine di falsi miti sfatati da esperti in materia. Di uno, in particolare, non si è parlato, perché in realtà non è un falso mito ma solo un alimento che viene demonizzato a prescindere da ambientalisti e da presunti integralisti della sana alimentazione senza che, probabilmente, ne sappiano a sufficienza. Sto parlando dell’olio di palma.
Dopo mesi nei quali ho cercato di capirci qualcosa documentandomi tramite fonti autorevoli e non ascoltando ciò che viene detto e/o condiviso nei gruppi Facebook (tanto per dirne una), mi sono fatta la mia idea sull’olio di palma e sugli alimenti che lo contengono.
L’olio di palma: perché viene definito nocivo?
È sul banco degli imputati ma la giuria, quella popolare, non sa esattamente il perché. O meglio, sa solo quello che ha sentito dire.
Ho posto a qualcuno la domanda “perché l’olio di palma viene definito nocivo?” e quello che ho ricevuto è stata una montagna di luoghi comuni alla base dei quali ci sono fondamenta fatte di crema pasticcera.
È cancerogeno, fa male alla salute, vengono abbattuti milioni di alberi, poveri Panda, sono le industrie che hanno rovinato tutto, era meglio quando si stava peggio… signora mia.
Insomma, quei discorsi da sala d’aspetto che ti fanno scendere il latte alle ginocchia e la catena dalla bicicletta. Contemporaneamente.
Perché a noi piace questo sensazionalismo terroristico, ci piace farci spaventare per avere una notizia che possa poi spaventare l’ignaro tizio che si troverà davanti a noi dieci minuti dopo. Fa molto intellettuale che si preoccupa della situazione in Cecenia (che questa la capisci solo se hai visto Bridget Jones almeno un paio di volte).
In definitiva il fatto che si pensi che l’olio di palma abbia effetti nocivi sulla salute dell’uomo deriva semplicemente dall’elevatissimo contenuto di acidi grassi saturi i quali sono legati all’aumento della possibilità di sviluppare problemi di carattere cardio-circolatorio. E infatti, detto così, risulta preoccupante.
Ma quanti sono gli alimenti che hanno le stesse caratteristiche di pericolosità?
Sicuramente è più sano l’olio d’oliva ma anch’esso va consumato in quantità adeguate e non va usato per friggere per esempio, perché oltre i 210° l’olio d’oliva diventa tossico: avviene la formazione di acrilammide, che è un composto genotossico, del quale è stato dimostrato il suo effetto carcinogenico in animali da laboratorio.
Questo, semplicemente, per dire che ho scoperto, facendo delle ricerche, che qualsiasi alimento può risultare tossico o nocivo se consumato in determinate quantità o in particolari condizioni.
La scienza stessa, dopo numerose ricerche, non è ancora riuscita a identificare quale sia l’olio più sano per il corpo e allo stesso tempo il più green per il Pianeta.
E per i bambini? È più sana la torta della nonna o la merenda con l’olio di palma?
Ci preoccupiamo dell’olio di palma negli alimenti per bambini; attualmente ci sono brand che cavalcano l’onda assecondando ciò che i propri consumatori chiedono, a prescindere dal fatto se sia giusto o sbagliato. Se assecondare il consumatore serve a far alzare i volumi di vendita la risposta è assecondiamo. E se parliamo di leggi di mercato questo è uno scacco matto in piena regola.
Ma noi genitori che corriamo appresso alle battaglie del momento ascoltando e condividendo quello che i gruppi di integralisti allarmisti condividono su Facebook accontentandoci di un titolo, cosa stiamo facendo davvero?
Ci preoccupiamo dell’olio di palma ma forse non guardiamo gli altri ingredienti perché intorno ad essi, probabilmente, non c’è ancora una polemica allarmista o due correnti di pensiero che si fanno guerra sui social.
Ci preoccupiamo dell’olio di palma senza pensare alla quantità di zuccheri e grassi che i nostri figli ingeriscono avvicinandosi sempre di più alla soglia dell’obesità.
Ci preoccupiamo dell’olio di palma e pensiamo che la torta della nonna, con tre etti e mezzo di burro, un bicchiere di olio di girasole, due etti di strutto e le uova delle galline del cortile che potrebbero anche essere malate perché nessuno le controlla, sia molto più sana di una merendina confezionata che subisce mille mila controlli prima di uscire dalle fabbriche.
Ci preoccupiamo dell’olio di palma ma non dei conservanti, dei coloranti, dei correttori che tutto fanno fuorché bene a noi o ai nostri bambini.
Il problema principale non è dunque l’olio di palma.
È la dose che fa il veleno
Ne ho parlato in un altro post nel quale citavo Paracelso: “è la dose che fa il veleno”.
L’ho imparato a memoria sì ed è un mantra che continua ad accompagnarmi costantemente sia a tavola ma anche fuori.
È questa la mia posizione nei confronti dell’olio di palma ma anche di tutti gli altri ingredienti oggetto di processi ideologico polemici. E la vostra qual è?